Hamas è disponibile a sciogliere il comitato amministrativo se l’ANP interrompe ogni misura punitiva a Gaza.

Ma’an News

3 agosto 2017

Gaza (Ma’an) – In un tentativo di raggiungere la riconciliazione nazionale tra le fazioni palestinesi di Hamas e Fatah in lotta tra loro e di ridurre una grave crisi umanitaria nella Striscia di Gaza, il movimento Hamas ha annunciato giovedì [3 agosto]di essere pronto ad abolire il suo comitato amministrativo [il governo che di fatto gestisce il potere nella Striscia, ndt.] a Gaza, se l’Autorità Nazionale Palestinese (ANP) dominata da Fatah dovesse ritirare ogni misura punitiva imposta negli ultimi mesi all’enclave costiera assediata.

In un comunicato il membro del comitato centrale di Hamas Salah al-Bardwil ha affermato che una volta che l’ANP “abbia assunto tutte le responsabilità a Gaza,” Hamas scioglierà il suo comitato amministrativo, che ha formato all’inizio dell’anno tra l’indignazione dell’ANP, che ha accusato Hamas di tentare di formare un governo ombra e rendere Gaza indipendente dalla Cisgiordania occupata.

Dopo l’annuncio [della formazione] del comitato amministrativo, l’ANP con sede a Ramallah è stata accusata di far precipitare deliberatamente l’impoverita Striscia di Gaza in una catastrofe umanitaria per impossessarsi del controllo del territorio togliendolo ad Hamas.

L’ANP ha deciso di ridurre drasticamente i finanziamenti per il carburante israeliano destinato all’enclave costiera, e nel contempo le autorità israeliane hanno acconsentito alle richieste dell’ANP di ridurre drasticamente la fornitura di elettricità a Gaza, che era già colpita dalla mancanza di disponibilità di elettricità e carburante.

Altre politiche messe in atto dall’ANP avrebbero incluso il presunto blocco dei trasferimenti per ragioni sanitarie dei pazienti di Gaza per ricevere trattamenti medici fuori dal territorio e il taglio dei finanziamenti al settore sanitario dell’enclave assediata, che ha visto il bilancio usuale di 4 milioni di dollari mensili del ministero della salute di Gaza crollare ad appena 500.000 dollari, che hanno anche gravemente esacerbato la drammatica situazione degli abitanti di Gaza.

Scatenando forse la maggior indignazione, ad aprile l’ANP ha fatto notevoli tagli agli stipendi dei suoi dipendenti a Gaza, dal 30% al 70% dei salari precedenti.

Giovedì Al-Bardwil ha chiesto che tutti questi interventi che sono stati imposti come ritorsione per la formazione del comitato amministrativo, una volta che questo venga sciolto, [siano ritirati e che] l’ANP si prenda la responsabilità di assumere e gestire gli attuali membri del comitato.

Ha chiesto a tutte le fazioni palestinesi di “iniziare immediatamente un dialogo nazionale per giungere ad un governo che rappresenti l’unità nazionale e dia al Consiglio Legislativo Palestinese (CLP) il potere per svolgere il proprio compito.

Al-Bardwil ha anche chiesto di organizzare elezioni presidenziali e legislative “da cui emerga il meglio per il popolo palestinese.”

“La posizione di Hamas è una risposta alla voce del popolo a Gerusalemme ed ovunque e la conferma dell’impegno di Hamas per l’ interesse nazionale e i precedenti accordi,” ha affermato al-Bardwil.

La dichiarazione di Al-Bardwil è arrivata un giorno dopo che il presidente Mahmoud Abbas si è incontrato a Ramallah con una delegazione di Hamas in Cisgiordania per discutere della riconciliazione nazionale.

Durante l’incontro Abbas avrebbe detto alla delegazione che “se Hamas scioglie il comitato amministrativo che ha formato per governare la Striscia di Gaza e consente al governo del primo ministro Rami Hamdallah di lavorare liberamente a Gaza, allora tutte le misure recentemente applicate alla Striscia di Gaza saranno ritirate.”

Rinnovati appelli per una riconciliazione nazionale sono sorti sull’onda di una massiccia campagna di disobbedienza civile di massa tra i palestinesi di Gerusalemme occupata per protestare contro le misure israeliane nel complesso della moschea di Al-Aqsa.

In passato sono stati fatti numerosi tentativi di riconciliare Hamas e Fatah da quando si sono violentemente scontrati nel 2007, poco dopo la vittoria di Hamas nelle elezioni generali del 2006 nella Striscia di Gaza.

Tuttavia la dirigenza palestinese ha ripetutamente mancato di portare a compimento le promesse di riconciliazione, mentre entrambi i movimenti si sono spesso scambiati l’accusa dei numerosi fallimenti.

(traduzione di Amedeo Rossi)