Indignazione dopo che un video fatto filtrare mostra un poliziotto israeliano sparare a un palestinese alla schiena

Yumna Patel

4 novembre 2019 – Mondoweiss

Le reti sociali palestinesi si sono scatenate durante il fine settimana in quanto la gente ha manifestato la propria indignazione riguardo a un video filtrato clandestinamente che mostra un poliziotto di frontiera israeliano che spara a un palestinese alla schiena mentre l’uomo si allontana dai poliziotti con le mani in alto.

Il video, girato l’anno scorso, è stato fatto filtrare durante il fine settimana e divulgato sabato al pubblico dal Canale 13 israeliano.

Le immagini mostrano poliziotti di frontiera israeliani che ordinano a un palestinese non identificato di girarsi e allontanarsi da loro, che si trovavano a un posto di controllo tra la Cisgiordania e Gerusalemme.

Corri”, dicono i poliziotti all’uomo, che allora si gira prontamente, alza le mani e si allontana in gran fretta da loro.

Pochi secondi dopo, mentre un poliziotto filma con il suo telefonino, un altro poliziotto spara una pallottola ricoperta di gomma, che può essere letale se sparata a corta distanza, colpendo l’uomo alla schiena. Allora questi cade a terra e lo si sente gridare di dolore.

Secondo Haaretz [quotidiano israeliano di centro sinistra, ndtr.] l’incidente è stato reso noto lo scorso anno durante un’inchiesta relativa ad un’altra vicenda che ha coinvolto poliziotti di frontiera che hanno picchiato un palestinese senza alcun motivo apparente.

La poliziotta incriminata, che avrebbe circa 20 anni, è stata arrestata insieme ad altre quattro colleghe e congedata dalla polizia di frontiera solo per essere poi arruolata come soldatessa nell’esercito per terminare il suo servizio di leva.

Il portavoce della polizia israeliana Micky Rosenfeld ha detto ai media che gli altri poliziotti di frontiera presenti alla scena sono stati “esonerati dal servizio e alcuni di loro sono stati trasferiti ad altra mansione.”

Secondo Haaretz, lo scorso ottobre, durante un’udienza in tribunale per il poliziotto, il giudice avrebbe affermato che a quanto pare egli avrebbe sparato al palestinese “come un modo discutibile per divertirsi.”

Il video mostra la gravità del cieco odio e del razzismo sionista,” ha affermato in un comunicato l’OLP, dicendo che “le vite e il sangue dei palestinesi sono diventati uno spasso per gli assassini.”

Su twitter la dottoressa Hanan Ashrawi [storica dirigente politica palestinese, ndtr.] ha manifestato la propria rabbia, scrivendo: “Volgare e crudele disumanità: l’orrore inammissibile quando un palestinese disarmato viene colpito a sangue freddo solo perché ‘prodi’ soldati israeliani possono farlo con impunità e per il proprio divertimento. Basta #IsraeliCrimes. #FreePalestine.”

Buona parte della frustrazione manifestata dai palestinesi sulle reti sociali durante il fine settimana non deriva solo dalla sparatoria, ma anche dal presunto scambio di parole tra i poliziotti che ne è seguito.

Secondo Haaretz, prove presentate durante l’udienza relative alla poliziotta hanno incluso messaggi di testo tra lei è la sua unità in cui si vantava della sparatoria.

Nel suo reportage Canale 13 ha citato l’avvocato della poliziotta sospettata mentre dice che lei non è responsabile dello sparo. Il reportage include anche uno scambio su Whatsapp che avrebbe avuto luogo tra un altro soldato maschio dell’unità e qualcuno che potrebbe essere la sua fidanzata.

Schermate circolate sulle reti sociali mostrano la presunta fidanzata del poliziotto chiedere se è arrivato, e lui risponde. “Sì, siamo al portone, ma che te ne pare dello sparo? Sono o non sono un professionista?”, e un emoticon con un braccio piegato [per mostrare i muscoli].

La sua fidanzata risponde: “Sì, amore mio, sei un professionista. Sii prudente!” insieme a un emoticon con un cuoricino.

Mondoweiss non ha potuto verificare l’autenticità di questi messaggi.

In seguito alle reazioni durante il fine settimana, domenica il ministero della Giustizia israeliano ha affermato che deciderà nelle prossime settimane se presentare una denuncia contro la soldatessa o no.

La sparatoria ha suscitato un’accesa reazione da parte di gruppi per i diritti e di palestinesi in Cisgiordania, dove tali incidenti sono diventati normali ai posti di controllo e in altre zone in cui ai soldati israeliani viene data la possibilità di esercitare il proprio controllo sui palestinesi.

Questa documentazione eccezionale mostra quello che purtroppo è un avvenimento frequente: le forze di sicurezza israeliane che colpiscono un palestinese senza alcuna ragione,” ha detto su twitter il portavoce di B’Tselem [organizzazione israeliana per i diritti umani, ndtr.] Amit Gilutz. “Questi esempi sono il diretto risultato della cultura di impunità promossa da Israele, che è fondamentale per la continuazione del suo controllo militare sui palestinesi.”

B’Tselem ha continuamente criticato l’esercito israeliano per la sua mancanza di responsabilizzazione dei soldati che quotidianamente violano i diritti umani dei palestinesi, affermando:

Questo è il comportamento standard del sistema di applicazione delle leggi militari, basato sulla consapevolezza che avallare – anche implicitamente – le evidenti infrazioni dei soldati agli ordini senza rendere nessuno responsabile è ciò che consente il continuo uso di forza letale. Questa forza è fondamentale per la possibilità di Israele di conservare il suo controllo violento su milioni di palestinesi.”

Yumna Patel è l’inviata di Mondoweiss in Palestina.

(traduzione dall’inglese di Amedeo Rossi)