Cresce il numero dei minori palestinesi in prigione durante la pandemia da COVID-19

Yumna Patel

22 aprile 2020 – Mondoweiss

Da gennaio c’è stato un incremento del 6% del numero dei minorenni imprigionati

Secondo una recente inchiesta dell’associazione Defence for Children International – Palestine (DCIP) [Difesa internazionale dei bambini-Palestina, ente per la difesa e promozione dei diritti dei minori in Cisgiordania, Gerusalemme Est e Striscia di Gaza], nonostante la pandemia globale da coronavirus, Israele ha incrementato gli arresti dei minori palestinesi nelle zone occupate.

Stando al documento pubblicato martedì, 194 minorenni palestinesi si trovano nelle carceri e nei centri di detenzione israeliani, un aumento del 6% da gennaio.

Utilizzando i dati forniti dal Servizio Penitenziario Israeliano (IPS), DCIP ha rilevato che, in data 31 marzo, solo il 28% stava scontando una pena, mentre il rimanente 60%, cioè 117 su 194, erano in custodia cautelare preventiva. 

I dati indicano anche che la maggioranza aveva tra i 16 e i17 anni, mentre 30 avevano 14-15 anni. Sono stati documentati casi in cui forze armate israeliane hanno persino arrestato dei palestinesi di 12 anni. 

Inoltre, più del 70% dei minori è detenuto in carceri in Israele, in violazione dell’articolo 76 della quarta Convenzione di Ginevra che stabilisce che, in caso di detenzione da parte di una potenza occupante, il recluso ha il diritto di rimanere nella zona occupata durante tutte le fasi della detenzione. 

Data la pandemia, DCIP e parecchi altri gruppi di diritti umani avevano già chiesto l’immediata scarcerazione di tutti i minorenni palestinesi. 

Nel comunicato di martedì l’associazione ha reiterato le richieste insistendo che “il fatto che le forze israeliane continuino a mettere in prigione i minori palestinesi e a detenere la gran parte di quelli in custodia cautelare è immorale, dato che chi è privato della libertà corre un rischio maggiore di contrarre il COVID-19.”

Questi minorenni vivono a stretto contatto l’uno con l’altro, spesso in cattive condizioni sanitarie e con un accesso limitato ai prodotti per mantenere un minimo di igiene,” specifica il documento.  

L’impatto del COVID-19 è esacerbato da tali condizioni di vita che rendono i ragazzini ancora più vulnerabili.”

Secondo la DCIP, Israele arresta fra i 500 e i 700 minorenni palestinesi all’anno. 

Dal momento dell’arresto, che di solito avviene nel cuore della notte, fino al momento del processo in tribunale, i minorenni sono vittime di varie violazioni dei loro diritti, incluse violenze fisiche e verbali, anche negli interrogatori, durante i quali viene negata la presenza dei genitori o degli avvocati. 

DCIP stima che “circa 3 su 4 minori subiscano qualche forma di violenza”

I minorenni, come gli adulti, sono processati dai tribunali militari israeliani che si vantano di avere un tasso di condanne dei palestinesi del 99,7%. 

(traduzione dall’inglese di Mirella Alessio)