Caro Presidente Biden, lei deve agire sulla situazione della Palestina

19 giugno 1921, Al Jazeera 

Oltre 680 personalità di livello mondiale nei loro settori [ndt: politici, ong, organizzazioni internazionali, organizzazioni culturali, accademici, premi Nobel ecc.] chiedono al presidente Biden di onorare i suoi impegni e proteggere i diritti umani dei palestinesi.

Caro Presidente Biden,

Noi, la sottoscritta global coalition of leaders” [ndt. https://nowisthetimecoalition.com/]

– dalla società civile agli affari, alle comunità artistiche e religiose, alla politica e ai premi Nobel – chiediamo alla leadership degli Stati Uniti di agire per contribuire a porre fine al dominio all’oppressione istituzionalizzati da parte di Israele del popolo palestinese e a proteggere i suoi diritti umani fondamentali. Una pace sostenibile e giusta – per entrambe i popoli – rimarrà irraggiungibile se la politica statunitense continuerà a sostenere uno status quo politico privo di giustizia e responsabilità.

La sua amministrazione si è impegnata in una politica estera “incentrata sulla difesa della democrazia e sulla tutela dei diritti umani”. Più di recente, lei ha affermato: “Credo che palestinesi e israeliani meritino ugualmente di vivere in modo sicuro e protetto e di godere in pari misura di libertà, prosperità e democrazia”. Per i palestinesi la differenza tra queste affermazioni e la realtà della loro vita quotidiana non potrebbe essere più ampia.

Anche dopo un cessate il fuoco formale, la violenza della polizia israeliana e dei coloni contro i palestinesi continua. L’espropriazione violenta dei palestinesi in tutta la Cisgiordania occupata, comprese le famiglie che vivono nei quartieri di Gerusalemme est di Sheikh Jarrah e Silwan, e le azioni aggressive delle forze israeliane contro i manifestanti pacifici e i fedeli alla moschea di Al-Aqsa, sono le ultime dimostrazioni di un sistema di governo discriminatorio e ineguale [ndt. per i due popoli]. Queste politiche distruggono il tessuto sociale delle comunità [palestinesi] e minano qualsiasi progresso verso un futuro democratico, giusto e pacifico. La logica che le guida ha portato alla recente distruzione di case che ha reso sfollati 72.000 palestinesi a Gaza, i quali devono anche sopravvivere alla crisi umanitaria in corso causata da un blocco di 14 anni

Per ottenere un miglioramento della situazione, gli Stati Uniti devono affrontare le cause profonde della violenza che le precedenti amministrazioni hanno trascurato. La sua amministrazione deve esercitare una pressione diplomatica concertata per aiutare a porre fine al continuo aumento delle discriminazioni e all’oppressione sistematica e garantire che le autorità israeliane siano ritenute responsabili per le violazioni dei diritti dei palestinesi.

Solo un’applicazione coerente di una politica estera incentrata sui diritti può far capire ai leader israeliani che le violazioni del diritto internazionale non verranno più tollerate. Signor Presidente, ora è il momento di stabilire un nuovo standard della politica estera americana che assuma una funzione di guida per la giustizia e apra la strada a una pace duratura.

firmato,

[ndt. primi tre firmatari]

Mary Robinson, ex presidente dell’Irlanda ed ex alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani.

Jan Egeland, segretario generale del Consiglio norvegese per i rifugiati ed ex sottosegretario generale delle Nazioni Unite per gli affari umanitari e coordinatore dei soccorsi di emergenza

Kumi Naidoo, Ambasciatore nel mondo per “Africans Rising for Justice, Peace and Dignity” ed ex direttore esecutivo generale di Greenpeace International

E 680 personalità da 75 Paesi di tutto il mondo

La lista completa dei firmatari si trova sul sito:

https://nowisthetimecoalition.com/

(traduzione dall’inglese di Giuseppe Ponsetti)