La scomoda verità su Ain Al-Hilweh, capitale dello shatat e dell’agonia palestinese

Ramzy Baroud

8 agosto, 2023 , MiddleEastMonitor

Il campo profughi palestinese di Ain Al-Hilweh in Libano è noto come “capitale dello shatat palestinese”. Il termine potrebbe non suscitare molte emozioni tra coloro che non lo comprendono appieno né tantomeno hanno patito l’esperienza straziante della pulizia etnica e dell’esilio perpetuo, e della tremenda violenza che ne è seguita.Shatat è tradotto approssimativamente come “esilio” o “diaspora”.

Tuttavia il significato è molto più complesso. Può essere compreso solo con l’esperienza vissuta. Nemmeno allora è facile condividerne il senso. Forse i blocchi kafkiani di cemento, zinco e macerie, torreggianti uno sull’altro e che fungono da “rifugi temporanei” per decine di migliaia di persone, raccontano una piccola parte della storia.

Il 30 luglio è ripresa la violenza nell’affollatissimo campo palestinese; si è brevemente interrotta dopo l’intervento del Comitato Azione Congiunta Palestinese, poi è ripresa, mietendo la vita di 13 persone e continuando a crescere. Altre decine sono state ferite e a migliaia sono fuggite.

Tuttavia la maggior parte dei rifugiati è rimasta, perché diverse generazioni di palestinesi ad Ain Al-Hilweh comprendono che c’è un momento in cui la fuga non serve a niente poiché non garantisce né la vita né una morte dignitosa. I massacri nei campi profughi di Sabra e Shatila del settembre 1982 testimoniano questa presa di coscienza collettiva.

Prima di scrivere questo articolo ho parlato con diverse persone nel sud del Libano e ho passato in rassegna molti articoli e rapporti che descrivono ciò che sta accadendo ora nel campo. La verità è ancora sfocata o, nella migliore delle ipotesi, frammentaria.

Sui media arabi si è spesso relegato Ain Al-Hilweh a rappresentazione simbolica della profonda sofferenza palestinese. I principali media occidentali non si sono mai preoccupati della sofferenza palestinese ma si concentravano principalmente sull’”illegalità” del campo, sul fatto che sia al di fuori della giurisdizione legale dell’esercito libanese e sulla proliferazione di armi tra i palestinesi e le altre fazioni al suo interno, tutte impegnate in lotte intestine apparentemente infinite e presumibilmente inspiegabili.

Ma Ain Al-Hilweh, come gli altri undici campi profughi palestinesi in Libano, racconta una storia completamente diversa, più urgente del mero simbolismo e più logica dell’essere il risultato di rifugi illegali. È essenzialmente la storia della Palestina, o meglio, della distruzione della Palestina per mano delle milizie sioniste nel 1947-48. È una storia di contraddizioni, orgoglio, vergogna, speranza, disperazione e, in ultima analisi, tradimento.

Non è facile seguire la cronologia degli eventi prima dell’ultimo scoppio di violenza.

Alcuni suggeriscono che i combattimenti siano iniziati quando è stato compiuto un tentativo di omicidio – attribuito ai combattenti di Fatah nel campo – contro il leader di un gruppo islamista rivale. Il tentativo è fallito ed è stato seguito da un’imboscata in cui presunti islamisti hanno ucciso un alto comandante di Fatah e molte delle sue guardie del corpo.

Altri suggeriscono che l’assassinio del generale della Sicurezza Nazionale palestinese Abu Ashraf Al-Armoushi sia stato del tutto ingiustificato. Altri ancora, tra cui il primo ministro libanese Najib Mikati, hanno accusato forze esterne e i loro “ripetuti tentativi di usare il Libano come campo di battaglia per il regolamento dei conti”.

Ma chi sono queste entità, e qual è lo scopo di tali intrusioni?

Le cose si complicano. Sebbene impoverito e sovraffollato, Ain Al-Hilweh, come altri campi palestinesi, è uno spazio politico molto conteso. In teoria, questi campi hanno lo scopo di consolidare e proteggere il legittimo diritto al ritorno per i rifugiati palestinesi. In pratica, vengono utilizzati anche per minare questo diritto sancito a livello internazionale.

L’Autorità Nazionale Palestinese guidata da Mahmoud Abbas, ad esempio, vuole assicurarsi che i lealisti di Fatah dominino il campo, da cui il suo lavoro per negare ai rivali palestinesi qualsiasi ruolo nel sud del Libano.

Fatah è il più grande gruppo palestinese all’interno dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP). Domina sia l’OLP che l’ANP. In passato, il gruppo ha perso il suo dominio su Ain Al-Hilweh e altri campi. Per Fatah la lotta per il predominio in Libano è costante.

Ain Al-Hilweh è importante per l’ANP anche se l’OLP sotto la guida di Abbas ha ampiamente rinnegato i rifugiati del sud del Libano e il loro diritto al ritorno e si è concentrato principalmente sul governo di specifiche regioni della Cisgiordania sotto gli auspici dell’occupazione israeliana.

Tuttavia i rifugiati in LIbano rimangono importanti per l’ANP principalmente per due motivi: uno, come fonte di legittimazione per Fatah e due per prevenire, in Libano come ovunque, qualsiasi critica, per non parlare della resistenza, nel campo palestinese sostenuto dall’Occidente.

Nel corso degli anni centinaia di rifugiati di Ain Al-Hilweh sono stati uccisi dai bombardamenti israeliani così come nelle lotte intestine palestinesi-libanesi e palestinesi-palestinesi. Israele ha commesso gran parte delle uccisioni per garantirsi che la resistenza palestinese in Libano fosse eliminata alla fonte. Il resto della violenza è stato compiuto da gruppi che cercavano il dominio e il potere a volte per se stessi ma spesso come milizie per procura di poteri esterni.

Intrappolate nel mezzo ci sono 120.000 persone – la popolazione stimata di Ain Al-Hilweh – e, per estensione, tutti i rifugiati palestinesi del Libano.

Tuttavia non tutti gli abitanti di Ain Al-Hilweh sono rifugiati palestinesi registrati. Questi ultimi sono stimati dall’URWA, l’agenzia delle Nazioni Unite creata per prendersi cura dei profughi palestinesi, in circa 63.000. Gli altri sono fuggiti lì dopo l’inizio della guerra siriana, che ha fatto aumentare la popolazione dei campi libanesi e acuito le tensioni esistenti.

L’intrappolamento dei rifugiati, tuttavia, è molteplice: è l’effettivo confinamento fisico dettato dalla mancanza di opportunità e integrazione nella società libanese tradizionale, è il grande rischio nel lasciare il Libano come rifugiati clandestini contrabbandati attraverso il Mediterraneo e la sensazione, soprattutto tra le generazioni più anziane, che lasciare il campo equivalga al tradimento del Diritto al Ritorno.

Tutto questo accade in un contesto politico in cui la leadership palestinese ha completamente rimosso i rifugiati dai suoi calcoli, e l’Autorità Nazionale Palestinese vede i rifugiati solo come pedine in un gioco di potere tra Fatah e i suoi rivali.

Per decenni Israele ha cercato di liquidare la discussione sui rifugiati palestinesi e il loro diritto al ritorno. I suoi continui attacchi ai campi profughi palestinesi nella stessa Palestina e i suoi interessi per ciò che sta accadendo nello shatat fa parte della sua ricerca per scuotere le fondamenta stesse della causa palestinese.

Le lotte intestine ad Ain Al-Hilweh, se non riportate sotto controllo totale e duraturo, potrebbero alla fine far ottenere a Israele esattamente ciò che vuole: presentare i profughi palestinesi come un rischio per i paesi ospitanti e, in ultima analisi, distruggere la “capitale dello shatat” insieme alla speranza di quattro generazioni di profughi palestinesi di tornare, un giorno, a casa.

Le opinioni espresse in questo articolo appartengono all’autore e non riflettono necessariamente la politica editoriale di Middle East Monitor.

(traduzione dall’inglese di Luciana Galliano)




Secondo un ministro Netanyahu appoggia il congelamento dei fondi per le aree arabe

Redazione di MEMO

8 agosto 2023 – Middle East Monitor

Il ministro delle Finanze israeliano Bezalel Smotrich [del partito di ultradestra dei coloni, ndt.] ha confermato oggi che il primo ministro Benjamin Netanyahu appoggia la sua decisione di sospendere un programma di istruzione superiore per Gerusalemme Est occupata, tra crescenti proteste dell’opinione pubblica e accuse di razzismo.

Smotrich ha ribadito che i fondi destinati allo sviluppo economico nelle città arabe nello Stato di apartheid non saranno trasferiti come inizialmente pianificato.

Egli ha affermato al canale pubblico Kan: “Mi sto coordinando con il primo ministro. L’ho incontrato e gli ho spiegato ed egli supporta questa posizione. Ho ricevuto il suo consenso”.

“La decisione è finale, lo stanziamento non sarà trasferito,” ha aggiunto Smotrich. “Se troviamo modalità per trasferire davvero denaro ai cittadini arabi di Israele, allora aiuteremo ove necessario.”

Il capo del partito Sionismo Religioso ha dichiarato che la sua decisione è stata presa per evitare che i fondi cadano sotto il controllo del crimine organizzato. Ha anche dichiarato che promuovere l’istruzione superiore tra i palestinesi a Gerusalemme Est favorisce l’estremismo e perciò non è in linea con gli interessi israeliani.

Il governo attuale, ha spiegato, “non è vincolato” ad una promessa fatta dal precedente ministro dell’Interno Ayelet Shaked [del partito di estrema destra Yamina, ndt.] al capo del partito Ra’am [arabo di orientamento religioso che faceva parte della precedente coalizione di governo, ndt.] Mansour Abbas.

In risposta, il capo dell’opposizione Yair Lapid questa mattina ha stroncato Smotrich su Twitter, affermando che “contrariamente alle sue bugie, gli stanziamenti congelati da Smotrich per le autorità locali arabe non sono relative ‘all’impegno del precedente governo’ nei confronti del settore arabo”.

“Smotrich maltratta i cittadini arabi solo perché sono arabi,” ha continuato, aggiungendo di “vergognarsi che il razzismo sia diventato una politica ufficiale dello Stato di Israele.”

Il congelamento dei fondi per l’istruzione dei palestinesi a Gerusalemme Est avviene nonostante funzionari per l’istruzione e per la sicurezza, incluso il capo dello Shin Bet [servizio di sicurezza interna, ndt.] e il consiglio di sicurezza nazionale israeliano, dicano che finanziare l’istruzione superiore per i palestinesi diminuirebbe il terrorismo.

Il ministro dell’intelligence israeliana Gila Gamliel ha criticato la decisione di Smotrich, sottolineando il fatto che l’inclusione della popolazione araba nelle università porta significativi benefici sociali, economici e di sicurezza.

(traduzione dall’inglese di Gianluca Ramunno)




Gli abitanti di Burqa: i coloni “sono venuti avanti nella nostra direzione e hanno iniziato a sparare”

Hagar Shezaf

7 agosto 2023 – Haaretz

Testimoni raccontano ad Haaretz che i coloni israeliani hanno aperto il fuoco a casaccio e che il principale testimone dell’uccisione di un adolescente è stato ferito solo dopo la sparatoria. La mancanza di un’autopsia renderà più difficile l’inchiesta.

Venerdì scorso verso le 18,30 gli abitanti del villaggio cisgiordano di Burqa hanno ricevuto sul loro gruppo WhatsApp un allarme secondo cui coloni israeliani provenienti dall’avamposto illegale di Oz Zion si stavano avvicinando ai loro terreni agricoli.

“In un primo momento li abbiamo cacciati via, ma poi hanno iniziato ad arrivare sempre più coloni,” dice ad Haaretz un abitante. Verso le 20, dopo che sono scoppiati scontri tra le due parti, compreso il lancio di pietre, i coloni hanno colpito a morte il diciannovenne Qosai Jammal Mi’tan.

Il fratello di Qosai afferma che quando gli hanno sparato da breve distanza, da poche decine di metri, stava tornando a casa. Il fratello dice che, nella zona, in cui si trovavano parecchi palestinesi, due coloni, uno con una pistola e l’altro con un fucile M16, stavano sparando. Entrambi erano arrivati poco prima in una Toyota bianca.

“Ci hanno lanciato pietre e quindi noi gliele abbiamo tirate indietro. Poi ci hanno sparato addosso e siamo scappati,” [afferma] Hassan Barkaat, che era al pascolo quando i coloni hanno raggiunto le terre del villaggio. Secondo testimoni, quando i pastori sono scappati dai campi i coloni sono avanzati verso il vicino villaggio, arrivando a circa 500 metri dalle case vicine.

Ahmad, un abitante di Burqa, è andato con la sua auto per cercare le greggi dei pastori, che si erano disperse durante gli scontri con i coloni. “Ho parcheggiato la macchina e loro (i coloni) l’hanno bruciata,” racconta. “Non ho potuto fare niente perché nel contempo stavano sparando. L’auto e il mio cellulare sono perduti.” La carcassa del veicolo bruciato domenica era ancora sulla strada sterrata dove secondo i testimoni si sono concentrati gli scontri.

Un vecchio pastore che era lì afferma che, approfittando dei disordini, i coloni gli hanno rubato l’asino: “(L’asino) mi è costato circa 1.000 shekel (circa 244 euro),” dice. Il giorno successivo l’incidente, il pastore aggiunge di aver visto l’asino legato a Oz Zion. Gli abitanti del villaggio sostengono che qualche giorno prima degli scontri un pastore che in genere passa il tempo in una tenda nella zona in cui venerdì è iniziato l’attacco ne n’era andato da lì dopo che coloni a bordo di trattori erano arrivati e l’avevano cacciato.

Raed Rashid è giunto sul luogo in seguito al messaggio WhatsApp riguardo ai coloni. “Nel pomeriggio sono arrivate notizie che i coloni erano sulla nostra terra e siamo andati. All’inizio li abbiamo cacciati via, ma sono arrivati sempre più coloni,” ricorda il quarantasettenne abitante di Burqa.

“Avevano pietre e una fionda. Da entrambe le parti è iniziato un lancio di pietre. Si sono avvicinati nella nostra direzione ed hanno iniziato a sparare a casaccio, e poi una pietra mi ha colpito in testa.” Rashid indica la fasciatura in testa. È stato portato in ospedale e dimesso quel pomeriggio. Testimoni affermano che al culmine degli scontri c’erano decine sia di palestinesi che di coloni. Sabato la polizia ha arrestato cinque abitanti di Burqa per il loro sospetto coinvolgimento negli scontri.

Abu Hilam, un abitante di Burqa presente anche lui sul luogo dei disordini, ci fa vedere che aveva contattato per sette volte a partire dalle 19,30 l’amministrazione palestinese di coordinamento, che funge da collegamento con le forze di sicurezza israeliane. L’esercito, dicono gli abitanti, ha aspettato ed è arrivato solo un’ora dopo che Qosai era stato colpito.

Il fratello di Qosai è l’unico dei testimoni che hanno parlato con Haaretz ad aver visto il momento esatto in cui è stato colpito. Afferma di essere arrivato sul posto poco prima delle 19, dopo Qosai. È rimasto con pochi altri nella zona più alta del terreno, a qualche decina di metri dai coloni che stavano su una strada sterrata. “Ero lì da circa cinque minuti quando gli ho detto di andarcene. Sono tornato indietro e lui ha detto: ‘Forza, andiamo,’ e si è girato, e allora lo hanno colpito con una pallottola da dietro. L’ho sentito gridare ‘Ahi!’” Il fratello dice che due coloni hanno sparato, uno con un fucile e l’altro con un M16. Entrambi erano usciti da una Toyota bianca pochi attimi prima dello sparo.

Due dei testimoni che hanno parlato con Haaretz affermano che il principale sospettato della sparatoria, Yehiel Indore, è stato ferito solo dopo che aveva sparato a Qosai. Dice che dopo che aveva sparato molti più palestinesi sono arrivati e sono avanzati verso i coloni mentre gli scontri crescevano di intensità. A quel punto altri palestinesi sono stati colpiti. L’associazione a favore dei coloni Honenu [ong di avvocati che difendono i coloni, ndt.], che rappresenta i due sospettati, afferma che Indore era stato colpito da un’arma da fuoco prima e solo dopo ha sparato con il suo fucile. Eppure il suo avvocato non aveva fatto questa dichiarazione venerdì, in occasione dell’udienza in tribunale per il prolungamento della custodia cautelare di Indore. Aveva affermato che Indore ha prima sparato in aria e poi ha visto ebrei a terra mentre palestinesi lanciavano pietre su di loro.

Il giorno dopo l’incidente la polizia ha affermato di non sapere chi abbia attaccato per primo perché dovevano ancora interrogare Indore. Durante l’udienza di venerdì la polizia ha detto che nessun palestinese era stato interrogato. Fino a domenica nessuno sarebbe ancora stato interrogato.

Gli uomini della famiglia di Qosai lo hanno pianto la sua scomparsa presso la locale scuola di Burqa, mentre le donne erano nella casa della famiglia. Suo padre Jammal dice ad Haaretz che Qosai lavorava nel raccolto stagionale (la famiglia coltiva grano e ulivi) e il resto dell’anno nell’edilizia in Cisgiordania. “Non aveva finito gli esami di maturità ma pensava di terminarli quest’anno. L’occupazione ha distrutto i suoi sogni,” dice Abed al-Manam, prozio paterno di Qosai. Al-Manam afferma che Qosai lo chiamava “nonno” dopo che il nonno di Qosai era morto. “Sperava di finire la scuola e costruirsi una vita, come chiunque. Amava la vita, le persone della sua età e quelle anziane, e tutti amavano lui,” aggiunge.

Qosai aveva sei fratelli, la più giovane era una sorella di cinque anni. “La sua sorellina continua a chiedere dov’è,” dice suo padre, Jammal, e comincia a singhiozzare. “Se solo le indagini dessero risultati definitivi,” aggiunge quando gli si chiede se ripone le sue speranze nelle autorità israeliane. Alla domanda sul perché non abbia mandato in Israele il corpo per l’autopsia risponde: “Lo volevano portare ad Abu Kabir (laboratorio forense), ma noi volevamo seppellirlo subito.” Una delle difficoltà che la polizia ha evidenziato fin dall’inizio è il fatto di non avere il corpo di Qosai. Non poter condurre un’autopsia complicherà le cose dal punto di vista giudiziario quando si cercherà di stabilire la causa della morte.

Burqa è circondato da una serie di avamposti particolarmente estremisti, tra cui Oz Zion a ovest, nei pressi della scena della sparatoria letale, e Ramat Migron a sud, dove vive l’altro sospetto, Elisha Yered. Non lontano da lì c’è un avamposto ancora più recente chiamato Sde Yehonatan. Gli abitanti dicono che negli ultimi mesi Oz Zion si è notevolmente ampliato. In effetti l’Amministrazione Civile di Israele [l’organismo militare che governa i territori occupati, ndt.] negli ultimi mesi ha cercato varie volte di imporre il rispetto della legge a Oz Zion e Ramat Migron, ma l’amministrazione delle colonie di Bezalel Smotrich [ministro delle Finanze dell’attuale governo e dirigente di un partito di estrema destra religiosa, ndt.] si è rifiutata di permetterglielo.

Lo stesso Yered è ben noto agli abitanti del villaggio. Durante la nostra visita ci hanno mostrato varie foto sue. “Cinque mesi fa andavo a piedi e a circa 300 metri a est del villaggio è arrivato in auto e ha iniziato ad insultarmi,” dice lo zio di Qosai, Hamam.

“Questo è lui.” Un altro abitante, Abbas, dice che quelli dell’avamposto possiedono un drone e hanno l’abitudine di raccogliere dati sul lavoro agricolo dei contadini. “Se qualcuno va a lavorare sulla sua terra con un trattore o una scavatrice, anche a 50 metri dal villaggio, prendono foto e chiamano l’esercito, che ci dice che è vietato,” afferma. Altri abitanti ricordano che i coloni hanno arato terre del villaggio o distrutto recinti agricoli eretti nel corso degli anni. “Se esco con le pecore arrivano e mi aggrediscono,” dice un altro abitante del villaggio seduto con i familiari del defunto.

I contadini dicono che il loro gruppo WhatsApp li avverte degli attacchi dei coloni o delle invasioni sui loro terreni agricoli. I contadini rispondono facendosi vedere come parte di quello che chiamano “fazah” – supporto o richiesta di aiuto durante la guerra. Ahmad, un abitante del villaggio che è arrivato sul posto quando Qosai è stato ucciso, afferma che, nonostante i ripetuti incidenti, il villaggio non ha un gruppo di sorveglianza, come ha fatto qualche villaggio dopo la violenta aggressione a Hawara in febbraio. “Viene fatto individualmente,” spiega. “Non abbiamo niente di organizzato.”

Raes, ferito alla testa durante gli scontri di venerdì, commenta: “Sono un lavoratore. Siamo tutti lavoratori. Non abbiamo soldi per fare una specie di guardia civile.” Eppure, nota, quando c’è una richiesta di aiuto in genere lui arriva: “È la nostra terra,” aggiunge. “Non andremo là? Dobbiamo proteggere la nostra terra. Ora siamo nella scuola di Burqa. La prossima volta forse ci attaccheranno qui?”

(traduzione dall’inglese di Amedeo Rossi)




L’assassinio di un giovane palestinese da parte di coloni israeliani è il più recente tentativo di escalation

Amira Hass

6 agosto 2023 – Haaretz

I coloni israeliani assassini saranno probabilmente liberati o dichiarati innocenti per legittima difesa, i palestinesi attaccati saranno processati per tentato omicidio. Ma la violenza organizzata ha un altro obiettivo.

Ci sono vari possibili scenari in seguito all’assassinio del giovane palestinese Qosai Mi’tan nel suo villaggio di Burqa, a est di Ramallah: la polizia lascerà libero di tornare a casa sua l’ebreo incarcerato in seguito alle affermazioni del suo avvocato che ha agito per legittima difesa dopo che il suo amico era stato ferito. In seguito a proteste crescenti da parte dei parlamentari del (partito) Sionista Religioso che l’esercito sta abbandonando i coloni, l’esercito e lo Shin Bet arresteranno in quel villaggio i palestinesi indiziati per aver attaccato con armi il sospettato (ferito e portato in ospedale), e anche i suoi amici.

Il pubblico ministero chiuderà la pratica contro i due sospettati dato che sarà convinto che si stavano difendendo o potrebbe cambiare l’accusa con una per uso improprio di armi. I giudici a Gerusalemme saranno indulgenti e condanneranno entrambi ai servizi sociali, come lavorare in un asilo nell’avamposto di Pnei Kedem autorizzato di recente.

I palestinesi devono rispondere davanti al tribunale militare di Ofer dell’accusa di aver attaccato pastori ebrei la vigilia dello Shabbat. La loro detenzione sarà estesa fino alla fine di tutti i procedimenti legali. Saranno accusati di tentato omicidio e condannati a vari anni di carcere. “Una disputa sui pascoli non dovrebbe finire in un attacco contro pastori innocenti che volevano solo che le loro pecore e capre brucassero l’erba che cresce su questa terra fertile,” dirà poeticamente il giudice, un tenente colonnello.

Delirante? Non in Israele, come provano i commenti domenica mattina di Itamar Ben-Gvir [ministro di ultradestra per la sicurezza nazionale, ndt.] in cui afferma che ai due sospettati si dovrebbe dare un’onorificenza. Nel giugno 2022 (durante il governo Bennett-Lapid-Gantz), un colono dell’avamposto autorizzato di Nofei Nehemia ha ucciso il ventisettenne Ali Harb del villaggio di Iskaka, a sud di Nablus. Il colono stava partecipando a un’invasione organizzata delle terre del villaggio con lo specifico intento di fondarci un nuovo avamposto. Quando gli abitanti di Iskaka hanno tentato di fermare gli invasori uno di loro ha tirato fuori un coltello con cui ha ucciso Harb. Il pubblico ministero ha archiviato il caso certo che il colono avesse agito per difendersi.

L’invasione dei campi di Burqa da parte di un gruppo di coloni e delle loro greggi è stata prontamente definita dai media come un “conflitto sui pascoli”. Questa formula ingannevole ignora il modello fisso di una crescente violenza dei coloni contro i palestinesi attuata principalmente da “pastori ebrei” ben armati. Dall’inizio dell’anno al 24 luglio ci sono stati 581 attacchi, senza contare assalti e intimidazioni che non sono finiti con danni a proprietà o persone.

Noi non lavoriamo nel vuoto normativo,” ha detto giovedì scorso il giudice Uzi Fogelman, valutando i ricorsi contro la legge che impedisce che Netanyahu venga dichiarato inabilitato a governare. Egli stava difendendo l’autorità della corte a rivedere persino le leggi fondamentali [Basic Laws]. Il giorno prima, lui e i suoi colleghi Esther Hayut e Yael Willner hanno davvero lavorato nel vuoto normativo com’è loro inviolabile abitudine quando si tratta delle colonie in Cisgiordania. Hanno respinto un ricorso presentato dagli abitanti di un altro villaggio chiamato Burqa (questo è vicino a Nablus), che chiedevano fosse loro permesso di lavorare la propria terra senza gli attacchi di coloni e divieti ai propri spostamenti imposti dall’esercito.

La petizione è stata respinta poiché la scuola ebraica, la yeshiva illegale in quella località, era stata spostata in una piccolissima enclave designata come “terra demaniale,” nel bel mezzo di terreni privati palestinesi. Il fatto che i coloni si spostino in questa terra privata e che questa sia la ricetta infallibile per continue molestie e attacchi contro palestinesi non è stata presa in considerazione dai giudici. Proprio come il pubblico ministero che ha liberato l’accoltellatore di Nofei Nehemia ha ignorato l’intenzione illegale a priori di costruire un avamposto invasivo su terreni palestinesi (pubblici o privati fa lo stesso agli occhi del diritto internazionale). Entrambe le decisioni incoraggiano i pogromisti ebrei.

L’assassinio di Mi’tan non è avvenuto in un vuoto. I dettagli precisi saranno chiariti grazie a indagini indipendenti nei prossimi giorni. Ma noi possiamo già riconoscere alcuni degli schemi che saranno seguiti:

1. Collaborazione tra coloni e istituzioni statali. L’avamposto di Migron, a sud di Burqa, fu costruito nel 1999 sui terreni di Burqa. Dopo una battaglia legale intrapresa dagli abitanti del villaggio insieme all’organizzazione Peace Now [Ong progressista pacifista israeliana, ndt.] i coloni furono estromessi dall’avamposto nel 2012, ma l’esercito proibì ai palestinesi, proprietari legali, di ritornare ai propri appezzamenti, coltivarli e svilupparli secondo le proprie necessità. Questo divieto è stato un invito a quelli che 3 anni fa hanno iniziato un allevamento di pecore detto Ramat Migron sulla stessa collina. I contadini e pastori palestinesi della zona spesso denunciano violenti attacchi da questo avamposto. Le autorità hanno trasferito parecchie volte i coloni che, per nulla scoraggiati, ci ritornano continuamente.

2. Anche isolare il villaggio dal circondario, al punto da soffocarlo economicamente e sociale sembra essere sistematico. Burqa giace a meno di 10 chilometri a est di Ramallah. All’inizio degli anni ’80 una strada diretta alla città fu bloccata a vantaggio della colonia di Psagot. Una seconda strada fu bloccata agli inizi del 2000, quando l’avamposto di Giv’at Assaf fu costruito sui terreni del villaggio di Beitin, di fronte all’uscita nord da Burqa. Questa uscita è ancora bloccata.

Invece di meno di 10 minuti per raggiungere Ramallah gli abitanti di Burqa devono fare una lunga deviazione attraverso villaggi adiacenti che richiede dai 30 ai 45 minuti. I costi connessi e la perdita di tempo hanno un impatto diretto sulla difficile situazione economica del villaggio. Anche se nel 2014 l’esercito ha detto al gruppo per i diritti umani B’Tselem che per quanto lo concerne l’uscita non era bloccata, blocchi di cemento e sassi sono piazzati là e non permettono il passaggio delle auto. I pedoni non si azzardano ad andarci. L’avamposto di Oz Zion, ripetutamente demolito e ricostruito, si trova nelle vicinanze della strada bloccata. 

Anche questo è un metodo usato dai coloni: bloccare strade e sentieri usati dagli abitanti dei villaggi palestinesi. L’esercito sta a guardare. Perciò i coloni hanno bloccato l’uscita diretta da Qaryut alla superstrada 60 o la strada dal villaggio di Sinjil ai propri terreni.

3. L’obiettivo comune condiviso dallo Stato e dai coloni assalitori resta quello di occupare i terreni dei palestinesi. Circa 1.000 dunam (100 ettari) di terreni di Burqa, in maggioranza agricoli, sono intrappolati dentro colonie che si sono iniziate a costruire nella zona negli anni ’80, o vicino a strade che portano a quelle colonie. Gli abitanti non hanno accesso alle proprie terre. La maggior parte delle terre rimanenti è nell’Area C (sotto completa autorità israeliana), una definizione degli accordi di Oslo che avrebbe dovuto essere temporanea, ma è diventata permanente. Israele impedisce al villaggio di costruire sulle proprie terre e di svilupparle come sembra opportuno.

Secondo una relazione del 2014 di Iyad Haddad, un ricercatore sul campo di B’Tselem [principale ong israeliana per i diritti umani, ndt.], sugli altri terreni la sistematica violenza da parte dei cittadini israeliani dal 2000 e la conseguente paura impediva agli abitanti di accedere a ulteriori 1.200 dunam. La stessa relazione fece notare che un quarto degli abitanti del villaggio aveva subito attacchi dai coloni. I più noti sono incendiare la moschea e prendere a pietrate i pastori e i raccoglitori di olive.

4. Persino le greggi di capre e le mandrie di bovini servono come arma contro i palestinesi. In tutta la Cisgiordania decine di avamposti di pastori mandano le loro greggi affamate nei villaggi, negli accampamenti di tende, nei campi e frutteti palestinesi per sabotarne i raccolti e impedire agli abitanti di coltivare le proprie terre. Oltretutto questa è una tattica usata per permettere a coloni israeliani armati, spesso scortati dall’esercito, di invadere comunità palestinesi e sconvolgere le loro vite.

Questa violenza organizzata e ben finanziata ha un altro obiettivo: creare provocazioni che portino a un’escalation militare. Dopo tutto i palestinesi non potranno contenere tanto a lungo gli attacchi crescenti contro di loro, commessi con il favore di polizia, esercito e pubblico ministero. Se i palestinesi cercano di difendersi o reagire, esercito e Shin Bet intraprendono delle azioni contro di loro.

Questo obiettivo è stato espresso da Elisha Yered, uno dei due sospetti dell’omicidio di Mi’tan. Yered, un abitante dell’avamposto di Ramat Migron, ha scritto un testo pubblicato il 5 luglio dal Jewish Voice: “Come cittadini cosa ci resta da fare? Non possiamo ridurre neppure per un momento le nostre richieste per una vasta e profonda operazione militare… in tutti i villaggi di Giudea e Samaria. L’obiettivo di tale operazione deve esse la vittoria riconosciuta dal nemico e non una serie di conflitti sanguinosi ogni due o tre mesi …

La recente mini operazione (a Jenin) è stata il risultato di proteste diffuse da parte degli abitanti di Giudea e Samaria [la Cisgiordania, ndt.], a cui più tardi si sono uniti parlamentari e figure pubbliche … noi scenderemo in piazza e protesteremo persino per eventi ‘minori’ come il lancio di pietre e gli attacchi con bombe incendiari e chiariremo agli apparati di sicurezza che non resteremo in silenzio se continua questa politica di contenimento.”

Tutti i rami del movimento dei coloni sono coordinati. Non sorprende quindi che al momento il capo del Comando Centrale, Yehuda Fuchs, sia nel mirino dei rappresentanti dei coloni nella Knesset, che lo accusano di essere debole e di permettere libertà di movimento ai palestinesi. L’opposto del “contenimento” è la guerra. A favore della guerra sono i sostenitori dell’espansionismo e delle annessioni, perché in guerra è più facile commettere crimini irreversibili su larga scala.

(tradotto dall’inglese da Mirella Alessio)




Le forze israeliane uccidono tre palestinesi in un attacco nella Cisgiordania occupata

Redazione di Al Jazeera

6 agosto 2023 – Al Jazeera

I soldati hanno aperto il fuoco su un veicolo vicino al campo profughi di Jenin, uccidendo tre passeggeri che secondo l’esercito israeliano stavano pianificando un attacco.

Le forze israeliane nella Cisgiordania occupata hanno ucciso a colpi di arma da fuoco tre palestinesi che secondo l’esercito stavano per compiere un attacco.

In un comunicato l’esercito ha affermato che domenica i soldati hanno aperto il fuoco su un veicolo e ucciso tre passeggeri.

Sostiene di aver eliminato una squadra di terroristi del campo profughi di Jenin identificata mentre si recava a compiere un attacco.

Tra i morti c’è Naif Abu Tsuik, 26 anni, che secondo l’esercito era un “importante esponente militare del campo profughi di Jenin.

L’esercito ha dichiarato che era “coinvolto in azioni militari contro le forze di sicurezza israeliane e in attività militari in fase avanzata dirette dai terroristi nella Striscia di Gaza”, l’enclave costiera controllata dall’organizzazione Hamas.

Secondo Quds News Network il veicolo è stato crivellato da più di cento proiettili.

Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha elogiato le forze di sicurezza e ha affermato che Israele “continuerà ad agire ovunque e in qualsiasi momento contro coloro che minacciano la nostra vita “.

Hazem Qasem, un portavoce di Hamas da Gaza, ha detto che le morti non rimarranno impunite.

“Il nemico, che ha assassinato tre dei nostri palestinesi, non eviterà di pagare il prezzo dei suoi crimini”, ha affermato in una dichiarazione.

In un reportage dalla Gerusalemme est occupata, Mohammed Jamjoom di Al Jazeera ha detto che il ministero della Salute palestinese ha confermato le morti nell’attacco a sud di Jenin.

“L’esercito israeliano ha detto di aver trovato nel veicolo anche un M-16 [arma d’assalto] “, ha affermato Jamjoom.

Tutto questo si aggiunge all’estrema tensione già presente in loco. Arriva 24 ore dopo un attacco avvenuto a Tel Aviv, in cui un giovane palestinese di Jenin ha sparato sulla gente. Ciò aggiunge molta preoccupazione per ciò che questo fatto potrebbe significare nei giorni a venire.

Mustafa Barghouti, capo del partito Iniziativa Nazionale Palestinese, ha affermato che l’uccisione dei tre palestinesi equivale a un “omicidio extragiudiziale”.

Quello che Israele ha fatto oggi è un altro atto di uccisione extragiudiziale di giovani palestinesi”, ha detto Barghouti ad Al Jazeera. “È un’esecuzione illegale di persone senza alcun tipo di processo giudiziario”.

L’anno più mortale

Più di 200 palestinesi sono stati uccisi quest’anno nei territori palestinesi occupati e le Nazioni Unite hanno avvertito che il 2023 è sulla buona strada per essere l’anno più mortale per i palestinesi da quando esse ha iniziato a registrare il numero delle vittime.

Barghouti ha affermato che queste uccisioni sono una “guerra del terrore” contro la popolazione civile palestinese, che continuerà finché continuerà l’occupazione israeliana.

“L’occupazione esiste da 56 anni, la pulizia etnica dei palestinesi esiste da 75 anni, e senza porre fine a questi due processi ovviamente non ci sarà mai pace in questa regione”, ha affermato.

Jenin è stata un punto critico e teatro di numerosi raid israeliani – molti mortali – negli ultimi mesi. Il più grande raid israeliano del campo in quasi 20 anni ha avuto luogo a giugno, uccidendo 12 palestinesi e costringendo migliaia di persone a fuggire dalle loro case.

Sabato 5 agosto, Kamel Abu Bakr, di Jenin, ha aperto il fuoco nel centro di Tel Aviv e ha ucciso un ispettore della polizia israeliana prima di essere ucciso da un agente che ha risposto al fuoco.

All’inizio di questa settimana, un violento attacco dei coloni nella Cisgiordania occupata ha ucciso il 19enne palestinese Qusai Jamal Maatan, mentre i soldati israeliani hanno sparato a un altro giovane palestinese, il 18enne Mahmoud Abu Sa’an, durante una delle loro incursioni notturne nella Cisgiordania occupata.

L’attacco dei coloni, ha detto Barghouti, è stato effettuato da un uomo che fa parte del governo israeliano.

Il leader politico ha aggiunto che quindi ciò che questo comporta riguardo al rapporto tra i coloni e l’attuale governo di estrema destra israeliano è che “questo governo israeliano è un governo fascista.”

(traduzione dall’Inglese di Giuseppe Ponsetti)




L’elefante nella stanza*

*Nota redazionale.

Pubblichiamo questa lettera aperta inviata alle organizzazioni della comunità ebraica statunitense da più di 900 (ma il numero continua ad aumentare) accademici, intellettuali, artisti, anche rabbini. I firmatari italiani sono una dozzina, il più famoso dei quali è il professor Marcello Flores. L’intento è quello di convincere i dirigenti delle varie associazioni ebraiche a intervenire per porre fine al sostegno nei confronti del governo israeliano e all’occupazione. Ci sono alcuni aspetti particolarmente rilevanti di questa lettera. In primo luogo il fatto che vi si faccia costante riferimento al regime di apartheid imposto da Israele sui palestinesi. In secondo luogo si invita a fare pressione per impedire che gli aiuti militari USA a Israele vengano utilizzati nei territori occupati. Infine l’appello è stato firmato anche da accademici noti per le loro posizioni filo-sioniste, come David Myers, Dov Waxman, Shaul Magid, Daniel Levy e Benny Morris. Quest’ultimo è il più noto e significativo (tra l’altro è tra i primi firmatari). Morris è stato uno dei capofila della nuova storiografia israeliana, che, attraverso lo studio della documentazione presente negli archivi israeliani, ha smontato la narrazione ufficiale riguardo in particolare alla guerra del 1947-49 e alla pulizia etnica a danno dei palestinesi. In seguito però Morris ha preso posizioni anche molto radicali a favore del progetto sionista e delle politiche nei confronti dei palestinesi. A giudicare dal suo appoggio a questo appello c’è da sperare che si sia ravveduto.

Lettera aperta 

Noi, accademici e personaggi pubblici in Israele/Palestina e all’estero, richiamiamo l’attenzione sul collegamento diretto tra il recente attacco di Israele al sistema giudiziario e la sua oppressione illegale di milioni di palestinesi nei Territori palestinesi occupati. Il popolo palestinese viene privato di quasi tutti i diritti fondamentali, compreso il diritto di voto e di protesta. Affronta continue violenze: solo quest’anno, le forze israeliane hanno ucciso oltre 190 palestinesi in Cisgiordania e a Gaza e demolito oltre 590 strutture. I vigilantes dei coloni bruciano, saccheggiano e uccidono impunemente.

Senza pari diritti per tutti, in uno Stato, in due Stati o in qualsiasi altro quadro politico, c’è sempre il pericolo di una dittatura. Non ci può essere democrazia per gli ebrei in Israele finché i palestinesi vivono sotto un regime di apartheid – come lo hanno definito gli esperti legali israeliani. In effetti, lo scopo ultimo della riforma giudiziaria è quello di inasprire le restrizioni su Gaza, privare i palestinesi di uguali diritti sia oltre la Linea Verde che al suo interno, annettere più terra e operare una pulizia etnica in tutti i territori sotto il dominio israeliano a danno della loro popolazione palestinese. I problemi non sono iniziati con l’attuale governo radicale: il suprematismo ebraico è in crescita da anni ed è stato sancito dalla Legge sullo Stato Nazione del 2018.

Gli ebrei americani sono stati a lungo in prima linea nelle cause per la giustizia sociale, dall’uguaglianza razziale al diritto all’aborto, ma non hanno prestato sufficiente attenzione all’elefante nella stanza: l’occupazione di lunga data di Israele che, ripetiamo, ha prodotto un regime di apartheid. Man mano che Israele si è spostato più a destra ed è caduto sotto l’incantesimo dell’agenda messianica, omofoba e misogina dell’attuale governo, i giovani ebrei americani se ne sono progressivamente estraniati. Nel frattempo, i miliardari finanziatori ebrei americani aiutano a sostenere l’estrema destra israeliana.

In questo pressante frangente, che è anche una possibilità di cambiamento, chiediamo ai leader dell’ebraismo nordamericano – leader di fondazioni, studiosi, rabbini, educatori – di

1. Sostenere il movimento di protesta israeliano, ma invitandolo ad accogliere nel suo programma l’uguaglianza per ebrei e palestinesi all’interno della Linea Verde e nei TPO.

2. Sostenere le organizzazioni per i diritti umani che difendono i palestinesi e forniscono informazioni in tempo reale sulla realtà vissuta di occupazione e apartheid.

3. Impegnarsi a rivedere le disposizioni educative e i programmi di studio per bambini e giovani ebrei al fine di fornire una valutazione più corretta del passato e del presente di Israele.

4. Chiedere ai leader eletti negli Stati Uniti di aiutare a porre fine all’occupazione, di impedire l’uso degli aiuti militari americani nei Territori palestinesi occupati e di porre fine all’impunità israeliana alle Nazioni Unite e in altre organizzazioni internazionali.

Basta silenzio. È il momento di agire.

Lista dei firmatari

  1. Shira Klein, Associate Professor of History, Chapman University

  2. Omer Bartov, Professor of Holocaust and Genocide Studies, Brown University

  3. Meir Amor, Associate Professor Concordia University (ret.) 

  4. Lior Sternfeld, Associate Professor of History and Jewish Studies, Penn State University

  5. David N. Myers, Professor of Jewish History, UCLA 

  6. Yair Mintzker, Professor of History, Princeton University

  7. Tamir Sorek, Professor, Penn State University

  8. Nitzan Lebovic, Professor of History, Apter Chair of Holocaust Studies, Lehigh University

  9. Samuel Moyn, Professor, Yale University

  10. Amos Goldberg, Research Institute of Contemporary Jewry, the Hebrew University of Jerusalem 

  11. Zach Adam, Professor Emeritus, the Hebrew University of Jerusalem

  12. Sarah Stroumsa, Professor Emerita, the Hebrew University of Jerusalem 

  13. Daniel Blatman, Professor Emeritus, Department of Jewish History, the Hebrew University of Jerusalem 

  14. Ella Segev, Associate Professor, the Hebrew University of Jerusalem

  15. Ben Kiernan, Professor of History, Yale University (ret.) 

  16. Efraim Davidi, lecturer, Tel Aviv University 

  17. Yael Hashiloni Dolev, Professor, Ben-Gurion University of the Negev 

  18. Anat Matar, Senior Lecturer in Philosophy, Tel Aviv University 

  19. Dr. Noga Wolff, Independent Scholar 

  20. Omri Boehm, Associate Professor of Philosophy, The New School for Social Research 

  21. Oren Yiftachel, Professor of Geography, Ben- Gurion University of the Negev

  22. Naama Meishar, Technion – Israeli Institute of Technology

  23. Yael Sela, Research Associate, Moses Mendelssohn Center, Potsdam University 

  24. Yiftah Elazar, Senior Lecturer in Political Science, The Hebrew University of Jerusalem 

  25. Dudy Tzfati, Associate Professor of Genetics, The Hebrew University of Jerusalem 

  26. Ofer Ashkenazi, Associate Professor of History, The Hebrew University of Jerusalem 

  27. Sara Helman, Associate Professor, Ben Gurion University of the Negev (ret.)

  28. Outi Bat-El Foux, Professor Emerita, Tel Aviv University 

  29. Benny Morris, Professor Emeritus, Ben-Gurion University of the Negev 

  30. Meron Mendel, Professor, Frankfurt University of Applied Sciences 

  31. Yitzhak Hen, Professor, The Hebrew University of Jerusalem

  32. Ronen Segev, Professor, Ben Gurion University of the Negev 

  33. Uri Mor, Associate Professor, Ben-Gurion University of the Negev

  34. Michael Steinberg, Professor of History, Brown University 

  35. Avraham Sela, Professor Emeritus, The Hebrew University of Jerusalem 

  36. Atalia Omer, Professor of Religion, Conflict, and Peace Studies, University of Notre Dame 

  37. Jung Cyrulnik Daphna, Social Worker

  38. Alon Confino, Professor of History and Jewish Studies, UMass Amherst 

  39. Isaac Nevo, Associate Professor, Ben-Gurion University of the Negev

  40. Raya Morag, Professor, The Hebrew University of Jerusalem 

  41. Katharina Galor, Hirschfeld Senior Lecturer in Judaic Studies, Brown University

  42. Guy Stroumsa, Professor Emeritus, The Hebrew University of Jerusalem & University of Oxford 

  43. Dr. Tammy Razi 

  44. Yosi Avron, Professor Emeritus, Technion – Israeli Institute of Technology

  45. Rachel Burnett, Fellow at the Y&S Nazarian Center for Israel Studies

  46. Liora Halperin, Professor, University of Washington 

  47. Steven J. Zipperstein, Daniel E. Koshland Professor in Jewish Culture and History, Stanford University 

  48. Hanno Loewy, Jewish Museum Hohenems 

  49. Avrum Burg, Associate Professor, former speaker of the knesset, former chairman of the Jewish Agency 

  50. Abigail Jacobson, Associate Professor, The Hebrew University of Jerusalem 

  51. Susan Neiman, Director, Einstein Forum 

  52. David Enoch, Professor of Law and Philosophy, The Hebrew University of Jerusalem 

  53. Assaf Hasson, Associate Professor, Ben Gurion University of the Negev

  54. David De Vries, Professor Emeritus, Department of Labor Studies, Tel Aviv University 

  55. Galit Hasan-Rokem, Professor Emerita, The Hebrew University of Jerusalem 

  56. Ron Naiweld, Centre National de la Recherche Scientifique – CNRS

  57.  Edouard Jurkevitch, Professor, The Hebrew University of Jerusalem

  58. Sidra DeKoven Ezrahi, Professor Emerita, The Hebrew University of Jerusalem

  59. David Abraham, Professor of Law, University of Miami 

  60. David Guggenheim, Associate Professor, Johns Hopkins University

  61. Ian Balfour, Professor Emeritus, York University 

  62. David Feldman, Director, Birkbeck Institute for the Study of Antisemitism, University of London

  63. Michael Rothberg, Professor of English, Comparative Literature, and Holocaust Studies, UCLA

  64. Fareed Mahameed, Assistant Director, Center for Transboundary Water Management, The Arava Institute for Environmental Studies

  65. Paul Mendes-Flohr, Professor, The University of Chicago

  66. Iris Hefets, Psychoanalyst, Berlin

  67. Meir Aridor, Associate Professor of Cell Biology, University of Pittsburgh 

  68. Elazar Barkan, Professor, Columbia University 

  69. Atina Grossmann, Professor of History, Cooper Union, New York 

  70. Dmitry Shumsky, Associate Professor of History, The Hebrew University of Jerusalem 

  71. Li Wai-yee, Professor of Chinese Literature, Harvard University 

  72. Nina Robins, Masters Student of Global Public Health, New York University 

  73. Hannan Hever, Professor of Jewish Studies and Comparative Literature, Yale University 

  74. Haim Bresheeth, Professorial Research Associate, SOAS 

  75. Dr. Adi Avivi

  76. Avner Ben-Amos, Professor Emeritus, Tel-Aviv University 

  77. Oded Heilbronner, Professor of History and Cultural Studies, Hebrew University of Jerusalem

  78. Ivy Sichel, Professor of Linguistics, UC Santa Cruz 

  79. Hilla Dayan, Lecturer, activist, Gate48 and Academia for Equality 

  80. Khalefah Alghanim, Graduate Student Researcher, UCLA 

  81. Nomi Erteschik-Shir, Professor Emerita, Ben Gurion University of the Negev

  82. Ayelet Ben-Yishai, Associate Professor of English, Universty of Haifa 

  83. Margaret Olin, Senior Lecturer Emeritus, Yale University 

  84. Jacob Katriel, Professor Emeritus of Chemistry, Technion – Israeli Institute of Technology

  85. Yuval Tal, Assistant Professor, The Hebrew University of Jerusalem

  86. Stefan Rokem, Professor Emeritus, The Hebrew University – Hadassah Medical School

  87. Heather Stone, Adv. 

  88. Uri Horesh, Senior Lecturer in Arabic Linguistics, Achva Academic College

  89. Ariel Chipman, Professor of Evolutionary Biology, The Hebrew University of Jerusalem

  90. Lev Grinberg, Professor Emeritus, Ben Gurion University of the Negev

  91. Arie M. Dubnov, Max Ticktin Professor of Israel Studies and History, George Washington University

  92. Aaron Hahn Tapper, Mae and Benjamin Swig Professor of Jewish Studies, University of San Francisco

  93. Yael Poznanski, Senior Lecturer, Achva Academic College

  94. Oded Bein, Postdoctoral Researcher, Princeton University

  95. Tamar Katriel, Professor Emerita, University of Haifa

  96. Tal Bruttmann, Researcher, Paris Cergy Université 

  97. Marcello Flores, Professor, University of Siena (ret.)

  98. Nurit Peled Elhanan, Lecturer, David Yellin Academic College of Education

  99. Rela Mazali, Writer, Independent Scholar, Activist

  100. Daniel Lieberman, Professor, Harvard University 

  101. Froma Zeitlin, Professor Emeritus of Classics and Comparative Literature, Princeton University 

  102. Adi M. Ophir, Professor Emeritus, Tel Aviv University 

  103. Hasia Diner, Professor Emeritus of American Jewish History, New York University

  104. David Zonsheine, Former chairperson of B’Tselem and Courage to Refuse 

  105. Dr. Sigal Yawetz, Assistant Professor of Medicine, Harvard Medical School

  106. Dr. Dan Eshet, Salem State University

  107. Yuri Pines, Professor, The Hebrew University of Jerusalem

  108. Avigail Arnheim, Musical Director

  109. Dr. Theodor Bughici

  110. Robert A. Slayton, Professor Emeritus, Chapman University

  111. Diana Kormos Buchwald, Professor of History, Caltech

  112. Ronald Zweig, Taub Professor of Israel Studies (Emeritus), New York University

  113. Itzik Goldberger, Adjunct Professor, Saint Mary’s College

  114. David M. Mittelman, Assistant Professor of Portuguese, United States Air Force Academy (personal speech, not a statement on behalf of the U.S. Government or any agency) 

  115. Yael Niv, Professor of Psychology and Neuroscience, Princeton University

  116. Ze’ev Rosenkranz, Senior Editor, California Institute of Technology

  117. Eyal Landman, Architect and Masters Student, Bezalel Academy of Arts and Design 

  118. Hannah Safran, Haifa Feminist Research Center

  119. Bennett Simon, Clinical Professor of Psychiatry, Emeritus, Harvard University

  120. Marion Kaplan, Professor Emerita of Modern Jewish History, New York University 

  121. Dr. Ira Avneri, Tel Aviv University and the Hebrew University of Jerusalem

  122. Renee Poznanski, Professor Emerita, Ben Gurion University of the Negev 

  123. Mark Roseman, Distinguished Professor, Indiana University Bloomington

  124. Lawrence Baron, Emeritus Professor, San Diego State University

  125. Joseph Zernik, Human Rights Alert NGO

  126. Ran Zwigenberg, Associate Professor of Asian Studies, History, and Jewish Studies, Penn State University

  127. Phyllis Albert, Local Affiliate, Center for European Studies. Harvard University

  128. Allon M Klein, Associate Professor, Harvard Medical School 

  129. Einor Cervone, Associate Curator, Denver Art Museum

  130. Anjuska Weil, former member of parliament, Canton of Zurich

  131. Ranen Omer-Sherman, Endowed Chair of Jewish Studies, University of Louisville 

  132. Yair Wallach, Reader in Israeli Studies, SOAS, University of London 

  133. Ron Barkai, Professor, Tel Aviv University

  134. Rogers Brubaker, Professor of Sociology, UCLA 

  135. Liron Mor, Associate Professor, UC Irvine 

  136. Mordechai Feingold, Van Nuys Page Professor of History of Science and the Humanities, Caltech

  137. Roberta Apfel, Associate Professor, Harvard Medical School 

  138. Judith Zeitlin, William R. Kenan, Jr Professor, University of Chicago

  139. Carolyn Dean, Professor, Yale University

  140. Kenneth B. Moss, Professor, University of Chicago 

  141. Helaine Blumenthal, Ph.D. 

  142. Ziva Galili, Emerita Distinguished Professor, Rutgers University 

  143. Nili Gesser, Postdoctoral Fellow, Drexel University 

  144. Ian Barnard, Professor of Rhetoric and Composition, Chapman University 

  145. Shaul Magid, Professor of Jewish Studies, Dartmouth College 

  146. Aneil Rallin, former Associate Professor of Rhetoric and Composition

  147. Hagit Borer, Professor, Queen Mary University of London 

  148. Tamar Barkay, Lecturer, Tel Hai College 

  149. Avner Cohen, Professor, Middlebury Institute of International Studies at Monterey 

  150. Renate Bridenthal, Emerita Professor, The City University of New York 

  151. Nadav Amir, postdoctoral fellow, Princeton University 

  152. Eyal Sivan, Filmmaker, Independent scholar, essayist 

  153. Omer Tamuz, Professor of Economics and Mathematics, Caltech 

  154. Ruvik Horesh, Professor (retired) 

  155. Dr. Liat Tsuman, Psychoanalytic Candidate, New York University 

  156. Zamir Shatz, artist

  157. Reshef Agam-Segal, Associate Professor, Virginia Military Institute

  158. Wu Hung, Professor, University of Chicago 

  159. Ori Yehudai, Associate Professor of History, The Ohio State University 

  160. Snait Gissis, Researcher & Teacher, Tel Aviv University 

  161. Teddy Fassberg, Tel Aviv University 

  162. Dr Moshe Behar, Herzlia/Manchester 

  163. Lisa Leitz, Delp-Wilkinson Professor of Peace Studies, Chapman University 

  164. Sahar Bostock, PhD candidate, Columbia University 

  165. Nomi Stolzenberg, Professor of Law, University of Southern California 

  166. Janice Hamer, composer, Visiting Associate Professor, Swarthmore College (retired)

  167. Derek Penslar, William Lee Frost Professor of Jewish History, Harvard University 

  168. Sherry Gorelick, Professor Emerita, Rutgers University 

  169. Ariela Gross, Distinguished Professor, UCLA School of Law 

  170. Mira Sucharov, Professor of Political Science, Carleton University 

  171. Katya Frischer, MD

  172. Irena Klepfisz, Barnard College, (retired) 

  173. J.S.Varsano, Doctor of Veterinary Medicine 

  174. Ruti Margalit, Visiting Professor, Hadassah Medical School, The Hebrew University of Jerusalem

  175. Amanda Bloom, Physician Associate (retired)

  176. Allon Pratt, Teacher, Jewish Theological Seminary (retired)

  177. Shai Haran, Professor, Technion – Israeli Institute of Technology 

  178. Orly Benjamin, Professor, Bar Ilan University 

  179. Aviva Halamish, Professor, The Open University of Israel 

  180. Yofi Tirosh, Associate Professor, Faculty of Law, Tel Aviv University 

  181. Rachel Zelnick-Abramovitz, Professor, Tel Aviv University (retired)

  182. Avi Rubin, Associate Professor, Ben-Gurion University of the Negev 

  183. Daniel DeMalach, Lecturer, Sapir Academic College 

  184. Gila Svirsky, Former CEO, New Israel Fund in Israel 

  185. Rivka Nir Grinshtein, Lecturer, The Open University of Israel 

  186. Haggai Ram, Professor of History, Ben-Gurion University of the Negev 

  187. Elchanan Reiner, Professor Emeritus, Tel Aviv University 

  188. Harvey Goldberg, Professor Emeritus, The Hebrew University of Jerusalem

  189. Rotem Tellem MD, Tel Aviv Medical Center, Tel Aviv University

  190. Frances Tanzer, Rose Professor of Holocaust Studies and Jewish Culture, Clark University 

  191. Rotem Geva, Lecturer, The Hebrew University of Jerusalem

  192. Avihay Dorfman, Professor of Law, Tel Aviv University 

  193. Gilad Sharvit, Assistant Professor, Towson University 

  194. Rachman Chaim, Associate Professor, Technion – Israeli Institute of Technology (retired)

  195. Celia Wasserstein Fassberg, Professor Emerita, The Hebrew University of Jerusalem

  196. Amal Jamal, Associate Professor of Political Science, Tel Aviv University 

  197. Shiri Regev-Messalem, Associate Professor, Bar Ilan University 

  198. Chana Kronfeld, Professor of the Graduate School and Prof. Emerita, University of California, Berkeley 

  199. Anat Ascher, Lecturer and Course Coordinator in Philosophy, The Open University of Israel

  200. Roee Kibrik, Researcher, The Hebrew University of Jerusalem

  201. Anat Keidar, Social Worker

  202. Natalie Davidson, Senior Lecturer, Buchman Faculty of Law, Tel Aviv University 

  203. Dr. Chemi Shiff, Head of Research, Emek Shaveh 

  204. Efrat Eizenberg, Associate Professor, Technion – Israeli Institute of Technology

  205. Maxim Reider, Journalist/Photographer 

  206. Goren Hilit, Psychologist

  207. Orr Comay, PhD, Tel Aviv University 

  208. Claude Stern, Lawyer, former Stanford DCI 2020 cohort member

  209. Dr. Suzy Ben Dori

  210. Gina Ben David, Performance Artist

  211. Dr. Chen Misgav, The Open University of Israel

  212. Yoav Di-Capua, Professor of History, The University of Texas at Austin 

  213. Mr. Gilad Melzer, Beit Berl College 

  214. Maayan Padan, PhD Student, Bar Ilan University, Adjunct Lecturer, Ben-Gurion University of the Negev 

  215. Jennifer Robertson, Professor Emerita, University of Michigan  

  216. Yehouda Shenhav-Shahrabani, Professor Emeritus, Tel Aviv University 

  217. Alma Itzhaky, research fellow, Leibniz Center for Literary and Cultural Research, ZfL Berlin 

  218. Itamar Haritan, PhD Student, Cornell University

  219. Amnon Raz-Krakotzkin, Professor, Ben-Gurion University of the Negev

  220. Sagit Mor, Associate Professor, Faculty of Law, University of Haifa 

  221. Rachel Kallus, Professor Emerita, Technion – Israeli Institute of Technology

  222. Ophira Gamliel, Lecturer in South Asian Religions, University of Glasgow

  223. Alon Marcus, Teaching faculty member, The Open University of Israel 

  224. Ido Roll, Associate Professor and Deputy Senior Vice President, Technion – Israeli Institute of Technology

  225. Erica Weitzman, Associate Professor, Northwestern University

  226. Simon Levis-Sullam, Ca’ Foscari University of Venice

  227. Raz Chen Morris, Associate Professor, The Hebrew University of Jerusalem

  228. Chen Bram, Research Fellow, Truman Institute, The Hebrew University of Jerusalem

  229. Matityaho Shemoeloff, Author and poet

  230. Gideon Freudenthal, Professor Emeritus, Tel Aviv University

  231. Uri Ram, Professor Emeritus, Ben-Gurion University of the Negev 

  232. Roii Ball, Historian, University of Münster 

  233. Edith Lutz, PhD in Jewish Studies

  234. David Winizki, MD, Zürich 

  235. Marcelo Svirsky, University of Wollongong, Australia 

  236. Chamutal Eitam, Humanitarian advisor MSF – Médecins Sans Frontières

  237. Michal Kaiser-Livne, Psychoanalyst, Berlin

  238. Na’ama Rokem, Associate Professor, University of Chicago

  239. Jenna M Gibbs, Associate Professor of History, Florida International University 

  240. Ruth Luschnat, case worker, Berlin

  241. Rafi Greenberg, Professor, Archaeology, Tel Aviv University 

  242. Jeff Peck, Professor and Dean, City University of New York (retired) 

  243. Eran Fisher, Associate Professor, The Open University of Israel 

  244. Ruth Fruchtman, Writer and Journalist, Berlin 

  245. Leah Gruenpeter Gold, PhD candidate, Tel-Aviv University 

  246. Jonathan Zeitlin, Distinguished Faculty Professor of Public Policy and Governance Emeritus, University of Amsterdam 

  247. Dr. David Senesh, senior clinical psychologist

  248. Betty Amstutz Gerson, teacher and writer (retired)

  249. Hadas Shintel, Lecturer in Psychology, College of Law and Business, Ramat Gan

  250. Yossi Dahan, Associate Professor, College of Law and Business, Ramat Gan 

  251. Miriam Victory Spiegel, Family Therapist, Zürich

  252. Yoav Beirach, Post-Doctoral Research Fellow, Technion – Israel Institute of Technology

  253. Jeffrey B Cooper, Professor Emeritus, Harvard Medical School

  254. Hadassah Danit O’Reilly, Independent Scholar of Holocaust and Genocide

  255. Naomi Tauber, Clinical psychologist

  256. Patrick Barnard, Journalist

  257. Chiara Adorisio, Associate Professor of Philosophical Anthropology, La Sapienza University

  258. Shaul Mitelpunkt, Department of History, University of York

  259. Nadav Assor, Associate Professor of Art, Connecticut College

  260. Dorit Peleg, writer

  261. Hagar Dror Maliniek, Clinical Psychologist

  262. Naomi Weiner, Professor, David Yellin Academic College

  263. Amir Locker-Biletzki, Independent Scholar

  264. Paul Osman, Associate Professor, Harvard University 

  265. Kobi Peterzil, Professor, University of Haifa

  266. Geri Müller, President, Association Swiss Palestine, Baden, Switzerland

  267. Lily Koliner, PhD student, The Hebrew University of Jerusalem

  268. Sharon Peled, Candidate, The Institute For Psychoanalytic Training And Research, NY

  269. Dr. Lia Eshet, Family physician

  270. Jill Hamberg, Retired Assistant Professor, State University of New York, Empire State University

  271. Ian Lustick, Bess W. Heyman Professor Emeritus, University of Pennsylvania

  272. Tahel Gover, Academic Librarian, University of Haifa

  273. Hadar Ahuvia, Choreographer, Rabbinical Student, Hebrew College

  274. Robert Cohen, Writer

  275. Nira Yuval-Davis, Professor Emeritus, University of East London

  276. Neta Stahl, Associate Professor, Johns Hopkins University

  277. Sasha Senderovich, Associate Professor of Slavic and Jewish Studies, University of Washington Seattle

  278. Helena Desivilya Syna, Professor Emerita, Yezreel Valley College

  279. Aram Ziai, Professor in Political Science, University of Kassel

  280. Dan W Wasserman, Graduate student, Bar-Ilan University

  281. Yanay Israeli, Assistant Professor, University of Michigan

  282. Michael Stanislawski, Nathan J. Miller Professor of History, Columbia University

  283. Clement Segal, Middle-Eastern Studies, Science Po Grenoble

  284. Barry Cohen, Associate Dean, Ying Wu College of Computing, New Jersey Institute of Technology (retired)

  285. Tova Benjamin, PhD Candidate, New York University

  286. Vanessa Tor, Theater Director

  287. Mikhal Dekel, Distinguished Professor, City College of New York

  288. John P Pittman, Associate Professor, John Jay College of Criminal Justice, City University of New York

  289. Joshua Schreier, Professor of History, Vassar College

  290. Susan Shapiro, Associate Professor, University of Massachusetts Amherst

  291. Alana M. Vincent, Associate Professor, History of Religion, Umeå University

  292. Joshua Shanes, Professor, College of Charleston

  293. Michael G Levine, Professor, Rutgers University

  294. Allison Mickel, Associate Professor of Anthropology, Lehigh University

  295. Jonathan Buchsbaum, Professor Emeritus, Media Studies, Queens College, City University of New York

  296. Dan Simon, Professor of Law and Psychology, University of Southern California

  297. Avner Baz, Professor, Tufts University

  298. Mordehai Amihai Bivas, Ambassador (retired)

  299. David Haig, Professor, Harvard University

  300. Rachel Kapeliuk Azgad, Psychoanalyst

  301. Avivit Ballas Baranes, Artist and Lecturer

  302. Clifford Kulwin, Rabbi Emeritus, Temple B’nai Abraham, Livingston, NJ

  303. Dor Yaccobi, PhD Candidate, Tel Aviv University

  304. Nathaniel Berman, Professor, Religious Studies, Brown University

  305. Sam Fleischacker, LAS Distinguished Professor, University of Illinois at Chicago

  306. Avner Wishnitzer, Professor of Middle Eastern History, Tel Aviv University

  307. Vardit Rispler-Chaim, Associate Professor, University of Haifa (retired)

  308. Anita Bardin, Director, Shiluv Family Therapy Institute (retired)

  309. Philip Prinz, Professor Emeritus, San Francisco State University

  310. Dr. Einat Davidi, Senior Lecturer, University of Haifa

  311. Rivka Ribak, Associate Professor, Department of Communication, University of Haifa

  312. Dr. Lian Malki-Schubert

  313. Joy Ladin, Writer and teacher

  314. Margaret Schabas, Fellow of the Royal Society of Canada, Professor, University of British Columbia

  315. Robert Weinberg, Professor of History, Swarthmore College

  316. Gal Gvili, Associate Professor, McGill University

  317. Tamar Shochat, Professor, University of Haifa

  318. Nora North, NYC Department of Education (retired)

  319. Anat Prior, Associate Professor, Faculty of Education, University of Haifa

  320. Frances Geteles, Professor Emerita, City College, NY

  321. Anna Gutgarts, Research Member, University of Haifa

  322. David Hall, Illustrator

  323. Edna Gorney, Lecturer, Haifa University (retired)

  324. Alan Tansman, Professor, University of California, Berkeley

  325. Paula Varsano, Professor, University of California, Berkeley

  326. Dr Yohai Hakak, Senior Lecturer, Brunel University London 

  327. Michael Sfard, Human Rights Lawyer

  328. Ayla Matalon, Former Lecturer, Technion MBA Program

  329. Linda Dirtmar, Professor Emerita, University of Massachusetts

  330. Pamela Burdman, Executive Director, Just Equations

  331. Dorit Avnir, Doctor of Arts, Art Therapist

  332. Ruth Ben-Artzi, Associate Professor of Political Science, Providence College

  333. Pini Herman, Past Research Associate Professor, University of Southern California 

  334. Rawia Aburabia, Assistant Professor of Law, Sapir Academic College

  335. Danny Rubinstein, Journalist and author

  336. Dorit Barchana-Lorand, Kibbutzim College of Education and the Arts

  337. Naftali Kaminski, Professor of Medicine, Yale University

  338. Natasha Gordinsky, Senior lecturer, University of Haifa

  339. Brigitte Hahn, Technion-Israel Institute of Technology

  340. Shelley Berlowitz, PhD, Alumna University of Konstanz

  341. Zur Shalev, Professor, University of Haifa

  342. Sheer Ganor, Assistant Professor, University of Minnesota, Twin Cities

  343. Leon Duveen, Chair Lib Dems (UK) for Peace in the Middle East

  344. Elisabeth Goldwyn, Professor, Haifa University

  345. Patrick Macklem, Professor Emeritus of Law, University of Toronto

  346. Shir Alon, Assistant professor, the University of Minnesota

  347. Ori Goldbergת Assistanא Professor, Reichman University

  348. Nadje Al-Ali, Professor of Anthropology and Middle East Studies, Watson Institute for International & Public Affairs

  349. Marc Caplan, (APL) Professor, Heinrich-Heine University

  350. Batja P. Guggenheim-Ami, Professor emeritus, FHSG St.Gall Switzerland

  351. Menachem Elimelech, Professor, Yale University

  352. Laura Levitt, Professor of Religion, Jewish Studies, and Gender, Temple University

  353. Moshe Zuckermann, Professor of History and Philosophy, Tel Aviv University

  354. Alessandro Treves, Professor, SISSA, Trieste

  355. David Blanc, Professor of Mathematics, University of Haifa

  356. Jeremiah Riemer, former Assistant Professor, Johns Hopkins School of Advanced International Studies

  357. Edy Kaufman, Professor, M.A. Peace and Conflict Management, University of Haifa

  358. Elly Levy, Attorney

  359. Mark Fichman, Associate Professor Emeritus, Carnegie Mellon University

  360. Cara Rock-Singer, Assistant Professor, UW Madison

  361. Iris Kaminski, Environmental Scientist, New Haven

  362. Michael Hiller, Former board member, Grundrechtekomitee (Committee for Basic Rights)

  363. Andras Hamori, Professor Emeritus, Princeton University

  364. Sandro Ventura, Psychiatrist

  365. A. Kedem, PhD student, Hifa University

  366. Seth Schwartz, Professor of History and Classics, Columbia University

  367. Ellen Weiss, Children’s book author

  368. Nir Friedman, Professor, The Hebrew University of Jerusalem

  369. Steve Fassberg, Professor of Hebrew Language, The Hebrew University of Jerusalem

  370. Amos Laor, Labor union lawyer

  371. Dennis Jett, Professor, Penn State University

  372. Benny Miller, Professor of International Relations, Haifa University

  373. Itamar Shachar, Assistant Professor of Sociology, Hasselt University

  374. Or Simovitch, Arts Educator

  375. Ran Shauli, Faculty member, Bar Ilan University

  376. Marcos Silber, Associate Professor, Department of Jewish History, University of Haifa

  377. Alice Robinson, Psychotherapist

  378. Israel Charny, Professor of Psychology Hebrew University (retired)

  379. Uri Amir Koren, PhD student, Rutgers University

  380. Itamar Kastner, Senior Lecturer, University of Edinburgh

  381. Gil Gambash, Professor, University of Haifa

  382. Mark Siegel, Professor, Yale University

  383. Richard Strier, Professor Emeritus, University of Chicago

  384. Sigall Horovitz, Faculty of Law, Hebrew University of Jerusalem

  385. Candice Breitz, Professor, HBK Braunschweig, Germany

  386. Mabel Stilman Kolesas, Librarian

  387. Ram Reshef, Senior lecturer, University of Haifa

  388. Dr. Barbara Landau, Lawyer, Psychologist, Mediator, Co-founder J-Link International Network & Co-Chair Canadian Association of Jews and Muslims

  389. Baruch Eitam, Associate Professor, University of Haifa

  390. Marianne Hirschberg, Professor, Faculty of Human Sciences, University of Kassel, Germany

  391. Claire Bergen, Rabbinic Student, International Institute for Secular Humanistic Judaism

  392. Sandra Meiri, Senior Lecturer Emerita, The Open University of Israel

  393. Zackary Berger, Associate Professor of Medicine, Johns Hopkins School of Medicine, Core Faculty, Johns Hopkins Berman Institute of Bioethics

  394. Igal Ezraty, Jaffa Theatre Director

  395. Michal Kofman, Associate Professor (Term) of sociology, University of Louisville

  396. Avraham Oz, Professor, University of Haifa

  397. Jacob Nissim, Adv.

  398. Sima Godfrey, Associate Professor Emerita, University of British Columbia

  399. David Harel, Professor, The Weizmann Institute, and President, Israel Academy of Sciences and Humanities

  400. Rabbi Chaim Seidler-Feller, UCLA

  401. Enzo Traverso, Professor of History and Romance Studies, Cornell University

  402. Richard Levy, Labor and Civil Rights Attorney

  403. Andrew F. Jones, Professor of Chinese, University of California, Berkeley

  404. James Young, Distinguished Professor Emeritus, University of Massachusetts Amherst

  405. Merav Amir, Senior Lecturer of Human Geography, Queen’s University Belfast

  406. Umit Kurt, Professor, University of Newcastle

  407. Michelle Shwartz, Teacher (retired)

  408. Kenneth Kotovsky, Professor Emeritus, Carnegie Mellon University

  409. Paul Scham, Associate Research Professor, University of Maryland

  410. Y. L. Al-Sheikh, Palestinian-American Member of Democratic Socialists of America

  411. Nell Hirschmann-Levy, Esq., lawyer

  412. Joel Beinin, Donald J. Mclachlan Profesor of History, Emeritus, Stanford University

  413. Sheryl Nestel, Affiliated Scholar, New College, University of Toronto

  414. Mical Raz, Professor of History and Clinical Medicine, University of Rochester

  415. Max Finkel, Masters of Israel Studies, Brooklyn Law School

  416. Ariel Katz, Associate Professor, Faculty of Law, University of Toronto

  417. Max Lahn, PhD Student, University of Michigan

  418. Sara Roy, Center For Middle Eastern Studies, Harvard University

  419. Sadu Nanjundiah, Professor of Physics, Chaudhary Charan Singh University

  420. Martha Schoolman, Associate Professor of English, Florida International University

  421. Lawrence Davidson, Professor Emeritus, West Chester University

  422. Audrey Macklin, Professor of Law, University of Toronto

  423. Cedric Cohen-Skalli, Senior Lecturer, The University of Haifa

  424. Schneur Newfield, Assistant Professor, Borough of Manhattan Community College, City University of New York

  425. Miriam Zucker, Researcher, Adjunct Professor, York University

  426. Dr. Andrea Siegel, Jewish Studies Scholar, Chaplain, Psychotherapist

  427. Ruth Fallenbaum, PhD

  428. Yaron Klein, Associate Professor, Carleton College

  429. Ido Bermanis, DMD

  430. Dorothy Burlage, Clinical Psychologist

  431. Melissa F. Weiner, Professor Of Sociology, College of The Holy Cross

  432. Marcia Newfield, Adjunct Lecturer, Professional Staff Congress, City University of New York (retired)

  433. Nancy Burke, Core Faculty, Past President, Chicago Center for Psychoanalysis

  434. Deborah Dwork, Director Of The Center For The Study of The Holocaust, Genocide, And Crimes Against Humanity, Graduate Center—City University of New York

  435. Ayalah Shapiro Bivas, Psychoanalyst, Contemporary Freudian Society

  436. Dr. Orna Kenan, Lecturer, UCLA (retired)

  437. Deborah Cowen, Professor, University of Toronto

  438. Sherman Teichman, Founding Executive Director Emeritus, Institute for Global Leadership, Tufts University

  439. Mauro Saccol, PhD, University of Genoa

  440. Jeremy Ginges, Professor, London School of Economics And Political Science

  441. Yulia Gilich, PhD

  442. Zachary Braiterman, Professor, Syracuse University

  443. Marc Gopin, James Laue Professor, George Mason University

  444. Yaakov Lipsker, PhD Candidate, Jewish Theological Seminary

  445. Yoav Duman, Professor, Green River College

  446. Sirmichael T. Cianci, Research Fellow, Johns Hopkins University SAIS

  447. Nir Arielli, Associate Professor, University of Leeds

  448. Menashe Anzi, Professor, Ben-Gurion University

  449. Karin Loevy, manager JSD Program at New York University School of Law, Researcher at the Institute for International Law and Justice, New York University School of Law

  450. Alma Ganihar, Writer

  451. Samir L. Iranee, MBA, Sprachen-Unidozent In Frankfurt Am Main

  452. Henry Reichman, Professor Emeritus of History, California State University, East Bay

  453. Revital Madar, Research Fellow, European University Institute

  454. Dana Arieli, Professor, Holon Institute of Technology

  455. Oded Ezer, Professor, Design Faculty, Holon Institute of Technology

  456. Emily Sun, Associate Professor, Barnard College

  457. Anat Katsir, Professor, Bezalel Academy of Arts & Design Jerusalem

  458. Hazem Malhas, Engineer and Activist in Protecting Natural and Human Heritage

  459. Yoav Shemer-Kunz, PhD, Political Scientist, University of Strasbourg

  460. Tal Nahari, PhD Student, The Hebrew University of Jerusalem

  461. Avinoam J. Stillman, Doctoral Candidate, Freie Universität Berlin, Founding Editor of Blima Books

  462. Willi Goetschel, Professor, University of Toronto

  463. Dr. Shlomi Ravid, Executive Director, The Center for Jewish Peoplehood Education

  464. Motti Regev, Professor, The Open University of Israel

  465. Ido Nahari, Editor, Arts of The Working Class

  466. Gaby Belz, Founding Member, Jewish Voice for Democracy and Justice In Israel/Palestine

  467. Gwyn Daniel, Psychotherapist and Trainer

  468. Jonathan Preminger, Faculty, Cardiff University

  469. Elad Lapidot, Professor, The University of Lille

  470. Ilan Pappe, Professor, University of Exeter, UK

  471. Nora Rubel, Associate Professor, University of Rochester

  472. Stav Zeitouni, Doctoral student, New York University

  473. Amnon Beeri-Sulitzeanu, CO-CEO, The Abraham Initiatives

  474. Avner Giladi, Professor Emeritus, University of Haifa

  475. Brooke Maddux, PhD Candidate, Université de Reims, France

  476. Carola Mathers, Jungian Analyst

  477. David Bollag, MD

  478. Avi Shlaim, Professor Emeritus, The University of Oxford

  479. Clea McNeely, Research Professor, University of Tennessee

  480. Jochi Weil-Goldstein, Ina Autra Senda – Swiss Friends of Combatants for Peace

  481. Hadas Reshef, PhD Student, Freie Universität Berlin

  482. Rabbi Jeanette Friedman Sieradski, Publisher, The Wordsmithy LLC.

  483. Larisa Fialkova, Associate Professor, Dept. of Hebrew and Comparative Literature, University of Haifa

  484. Nerina Cecchin, PhD

  485. Yonatan Sagiv, Research Associate, SOAS University, London

  486. Steven Knoblauch, Adjunct Associate Clinical Professor, New York University Postdoctoral Program in Psychotherapy and Psychoanalysis

  487. Yaudat Mustafa, Professional Engineer

  488. Eleanor Roffman, Professor Emerita, Lesley University

  489. Rivka Jaussi, Poetess

  490. Guy Levi, Learning Innovation Expert

  491. Mardge Cohen MD, Boston Health Care for the Homeless Program 

  492. Marina Calculli, PhD, Columbia University and Leiden University

  493. Gilad Halpern, Journalist, Broadcaster, Media Historian

  494. Dallas R. Scouton, PhD, Brandeis University

  495. Ofer Tur-Sinai, Senior Lecturer, Faculty of Law, Ono Academic College

  496. Derek Brian Gripper, Artist, Researcher, Lecturer of Maths Education 

  497. Nadia Zeldes, Senior Researcher, Ben-Gurion University of the Negev

  498. Miryam Segal, Associate Professor, Queens College and the City University of New York Graduate Center  

  499. Dror Feiler, Chairperson for European Jews for a Just Peace

  500. Suzanne Kallala, Lecturer, College of North West London

  501. Charles Weed, Professor Emeritus, Keene State College 

  502. Amira Katz, Faculty Emeritus of the Department of Asian Studies, Hebrew University of Jerusalem

  503. Shachar Pinsker, Professor, University of Michigan

  504. Phyllis Ewen, Artist

  505. Jan Gross, Professor of History Emeritus, Princeton University

  506. Rebecca Lesses, Associate Professor of Jewish Studies, Ithaca College

  507. Dirk Moses, Professor, City College of New York

  508. Elizabeth Berger MD, Associate Clinical Professor, George Washington University

  509. Antony Lerman, Senior Fellow, Bruno Kreisky Forum for International Dialogue

  510. Liat Naeh, Academic and Writer

  511. Rochelle Tobias, Professor of German, Johns Hopkins University

  512. Peter Rachleff, East Side Freedom Library

  513. Ofer Shinar Levanon, PhD

  514. David Rohrlich, Professor, Boston University

  515. Paul Cotton, Physician (retired)

  516. Ghislaine Boulanger, Psychologist and Psychoanalyst

  517. Arturo Marzano, Associate Professor, University of Pisa

  518. Dov Waxman, Rosalinde and Arthur Gilbert Foundation Professor of Israel Studies, UCLA

  519. David Laibman, Professor Emeritus of Economics, Brooklyn College and City University of New York

  520. Aryeh Cohen, Professor, American Jewish University 

  521. Jerome Bourdon, Professor, Tel Aviv University

  522. Shana Sippy, Associate Professor of Religion, Centre College

  523. Judith Gerson, Professor Emerita, Rutgers University

  524. Michal Aviad, Professor, Tel Aviv University

  525. Rabbi Michal Morris Kamil, Community Rabbi

  526. David Biale, Distinguished Professor Emeritus, UC Davis

  527. Ezequiel Kopel, Journalist and Author

  528. Magali Sarfatti Larson, Professor Emerita of Sociology, Temple University

  529. Miriam Eliav-Feldon, Professor, Tel Aviv University

  530. Irene Gendzier, Professor, Boston University (retired)

  531. Orli Avi-Yonah, PhD, Lecturer on Psychiatry, Harvard Medical School

  532. Jordan Pollack, Professor, Brandeis University

  533. Nitsan Chorev, Professor of Sociology and International and Public Affairs, Brown University 

  534. Teresa Bailey, Consultant and Child and Adolescent Psychotherapist

  535. Karen Klein MD, Physician

  536. Nancy Stern, Professor, City College of New York, City University of New York

  537. Elsa Auerbach, Professor Emerita, University of Massachusetts Boston

  538. David Wakstein, Artist 

  539. Galit Weidman Sassoon, PhD

  540. Leah Cohen, Barrett Professor of Creative Writing, College of the Holy Cross 

  541. Osvaldo Golijov, Professor of Music, College of the Holy Cross

  542. Anna Koch, Teaching Fellow, School of Slavonic and East European Studies, University College London

  543. Dana Grabelsky, Doctoral Candidate in Philosophy, City University of New York Graduate Center

  544. Yitzhak Melamed, Professor of Philosophy, Johns Hopkins University

  545. Irwin Ford Rosenfarb, Professor, Alliant International University

  546. Amy Pett, PhD

  547. Joshua Gritz, Graduate Architecture Student, Parsons School of Design 

  548. Hannah Pollin-Galay, Senior Lecturer, Tel Aviv University

  549. Kevin Avruch, Professor Emeritus, George Mason University 

  550. Alexander Elinson, Associate Professor, Hunter College, City University of New York

  551. Michelle Golden, Special Educator

  552. Ella Levitt, Independent Art Theorist

  553. Maya Herman, Sociology PhD Student, New School for Social Research

  554. Adele Diamond, Canada Research Chair Tier 1 and Professor, University of British Columbia 

  555. Marianne Hirsch, Professor Emerita, Columbia University

  556. Anna Bikont, Writer

  557. Hagar Salamon, Professor, Hebrew University of Jerusalem

  558. Diane L. Wolf, Professor Emerita of Sociology, UC Davis

  559. John Torpey, Presidential Professor of Sociology and History, Graduate Center, City University of New York

  560. Ben Ratskoff, Assistant Professor of Modern Jewish History and Culture, Hebrew Union College-Jewish Institute of Religion

  561. Jean-Marc Dreyfus, Professor, The University of Manchester (UK)

  562. Christine Pagnoulle, Honorary Senior Lecturer, the University of Liège 

  563. Michael Meranze, Professor of History, UCLA

  564. Benjamin Carter Hett, Professor of History, Hunter College and the Graduate Center, City University of New York

  565. Anna Hájková, Associate Professor, University of Warwick 

  566. Helen Deutsch, Professor of English, UCLA

  567. Galand Pierre, Professor of Universités ULB (retired)

  568. Sander Gilman, Professor Emeritus, Emory University

  569. Dr. Michele Klein, Independent Scholar

  570. Noah Asher Golden, Associate Professor of Teacher Education, California State University, Long Beach

  571. Dean Strachan, PhD Candidate, University of Chicago

  572. Sofya Aptekar, Associate Professor, City University of New York, School of Labor and Urban Studies

  573. Heather Formaini, Psychoanalyst, Lucca, Italy

  574. Vincent Wertz, Professor, Université catholique de Louvain

  575. Katie Gentile, Professor of Interdisciplinary Studies, John Jay College of Criminal Justice, City University of New York

  576. Darryl E. Brock, PhD

  577. Dagmar Herzog, Professor of History, Graduate Center, City University of New York

  578. Peter Beinart, Professor, City University of New York

  579. Kathryn Russell, Professor Emerita, State University of New York Cortland

  580. Katharine Baker, PhD, Bowen Center for the Study of the Family

  581. Patrick Italiano, Researcher, University of Liege

  582. Victoria Sanford, Lehman Professor of Excellence, Lehman College and the City University of New York Graduate Center

  583. Jillian Rogin, Associate Professor, University of Windsor

  584. Aaron Kreuter, Assistant Professor, Trent University

  585. Daniel Bertrand Monk, Professor, Colgate University

  586. Jason Appt, Instructor, Naropa University 

  587. Jess Salomon, Comedian

  588. Francesca Zorzetto, Journalist & Blogger

  589. Elissa Bemporad, Professor of East European Jewish History and the Holocaust, City University of New York 

  590. Francesca Gorgoni, Post-Doctoral, Inalco University, France

  591. Freddie Rokem, Professor Emeritus, Tel Aviv University

  592. Karsten Struhl, Adjunct Professor, New School for Public Engagement

  593. Steven Beller, Historian, Washington DC

  594. Molly Schiffer, PhD Student, Northwestern University

  595. Tom Weiner, retired 6th grade teacher, Smith College Campus School

  596. A. Joseph Layon, MD, Professor of Anesthesiology, University of Central Florida, Orlando

  597. Helen Raizen, co-chair, Israel Palestine Committee, Boston Workers Circle

  598. H. Patricia Hynes, Professor of Environmental Health and Justice, Boston University School of Public Health (retired)

  599. Joel Weisberg, Stark Professor Emeritus, Carleton College

  600. Carolyn Toll Oppenheim, Journalism Professor, Emerson College (retired)

  601. Kendall Gardner, PhD, University of Oxford

  602. Gabriele Hourticolon, Johns Hopkins University Libraries

  603. Lila Corwin Berman, Professor of History and Murray Friedman Chair of American Jewish History, Temple University

  604. Sid Shniad, founding member, Independent Jewish Voices Canada 

  605. Sam Shonkoff, Assistant Professor of Jewish Studies, Graduate Theological Union

  606. Linda Gordon, University Professor of History and the Humanities, New York University

  607. Marjorie Feld, Professor of History, Babson College

  608. Nir Shavit, Professor of Electrical Engineering and Computer Science, Massachusetts Institute of Technology

  609. Joan W. Scott, Professor Emerita, Institute for Advanced Study, Princeton, New Jersey

  610. Lynn Gottlieb, Rabbi

  611. Claudio Treves, Former Trade Union Official

  612. Dana Brooks, Professor Emeritus, Northeastern University

  613. Saeb Rawashdeh, Editor of The Jordan Times

  614. Avishai Ehrlich, Professor, The Academic College Tel Aviv-Yaffo

  615. Carole Turbin, Professor, State University of New York (retired)

  616. Rhea Tregebov, Associate Professor Emerita, University of British Columbia

  617. Lynne Layton, Psychoanalyst, Massachusetts Institute for Psychoanalysis

  618. Rowland Selame, PhD

  619. Noa Shaindlinger, Assistant Professor, Worcester State University 

  620. Robert Boikess, Professor of Chemistry, Rutgers University

  621. Rafat Sub Laban, Human Rights Defender from occupied East Jerusalem

  622. Dr. Moncef Kallala, Lecturer, Hawaii Pacific University (retired)

  623. Daniel Levy, President, U.S./Middle East Project

  624. Emilio Sacerdoti, IMF senior staff member (retired), World Bank consultant

  625. Jerry Merose, Professor Emeritus, Hamburg University of Applied Sciences

  626. Joel Hecker, Professor, Reconstructionist Rabbinical College

  627. Warren Goldstein, Professor Emeritus History, University of Hartford 

  628. Matthew Teller, journalist and author

  629. Sahar Aziz, Distinguished Professor of Law, Rutgers University

  630. Judy Andler J.D.

  631. Fred Block, Research Professor, UC Davis

  632. Liat Kozma, Associate Professor, Department of Islamic and Middle East Studies, The Hebrew University of Jerusalem

  633. Carole Joffe, Professor Emerita of Sociology, UC Davis

  634. Rachel Feldman, Assistant Professor of Religion, Dartmouth College

  635. Mateo Alaluf, Professor, Free University of Brussels

  636. Stephen Soldz, Professor, Boston Graduate School of Psychoanalysis

  637. Ronnie Lesser, PhD, Psychologist

  638. Seth Sanders, Professor, Religious Studies Department and Jewish Studies Program, UC Davis

  639. Diane B. Paul, Professor Emerita, University of Massachusetts Boston

  640. Sven-Erik Rose, Associate Professor, UC Davis

  641. Maurice Pasternak, Professer, Ecole nationale supérieure des arts visuels de La Cambre (retired)

  642. Jane Kenner, Member, Psychoanalytic Institute of Northern California (retired)

  643. Roberta De Monticelli, Professor, San Raffaele University, Milan and Geneva University

  644. Barbara S. Kane, Psychoanalyst

  645. Andrew Samuels, Professor and Former Chair, UK Council for Psychotherapy

  646. Stephen Portuges, PhD Psychoanalyst, New Center for Psychoanalysis

  647. Ruth Marshall, Associate Professor of Political Science/Study of Religion, University of Toronto

  648. Susan Herman, NYU Postdoctoral Program 

  649. Rosalind Petchesky, Distinguished Professor Emerita, Hunter College and the Graduate Center, City University of New York

  650. Kobi Kabalek, Assistant Professor, Penn State University

  651. Kenneth Miller, Professor of Neuroscience, Columbia University

  652. Barbara Eisold, PhD, New York University

  653. Eyal Rozmarin, Psychologist and Psychoanalyst

  654. Brooke Lober, PhD, University of California, Berkeley

  655. Marla Stone, Professor of History, Occidental College

  656. Lawrence Moss, former Distinguished Lecturer and Rita E. Hauser Director of the Human Rights Program, Roosevelt House Public Policy Institute at Hunter College, City University of New York

  657. Virgil Mathiowetz, Board Member, Middle East Peace Now 

  658. Yehuda Aharon, Postgraduate Student, University of Western Sydney 

  659. Marci Shore, Associate Professor of History, Yale University

  660. Frank Emspak, Professor Emeritus, School for Workers, University of Wisconsin, Madison

  661. Lawrence Rosenwald, Professor Emeritus of English, Wellesley College

  662. Monica L. Meerbaum, PhD, Clinical Psychologist/Psychoanalyst

  663. Cathy Lisa Schneider, Professor, American University

  664. Ofra Bloch, Psychoanalyst

  665. Miriam Rürup, Director of Moses Mendelssohn Center, Professor, University of Potsdam

  666. Peter Klein, PhD 

  667. Judy Somberg, Retired Attorney

  668. Miko Zeldes-Roth, PhD Student, University of Toronto

  669. Donald W. Wood, Lecturer, Oklahoma State University

  670. Marika Sosnowski, Research Fellow, Melbourne Law School

  671. Juan Cole, Collegiate Professor, University of Michigan

  672. Alon Friedman, Professor, Dalhousie University

  673. Riaz Tejani, Associate Professor, University of Redlands

  674. Susan Gutwill, Faculty, Women’s Therapy Centre Institute and Center for the Study of Psychotherapy and Psychoanalysis of New Jersey 

  675. Cheryl Pearlman, Psychotherapist

  676. Syvanne Avitzur, Public and International Affairs MA Candidate, University of Ottawa

  677. Lawrence Blum, Professor, University of Massachusetts Boston

  678. Adrienne Harris, Psychoanalyst

  679. David L. Mandel, Human Rights Attorney

  680. Erica Schoenberg, PhD, Psychoanalyst 

  681. Philip Joseph, Associate Professor of English, University of Colorado Denver

  682. Dr. Steven Wagner, Senior Lecturer in International Security, Brunel University London

  683. Stanley Habib, Professor Emeritus, City University of New York

  684. Alexander Yonkel Perelson, PhD Student, Binghamton University

  685. Jaap Hamburger, Chairman, A Different Jewish Voice, Amsterdam 

  686. Einav Rabinovitch-Fox, Lecturer of History, Case Western Reserve University 

  687. Linda Arkin, Licensed clinical social worker

  688. Jason Stanley, Jacob Urowsky Professor of Philosophy, Yale University

  689. Gina Glasman, Lecturer of Judaic Studies, State University of New York Binghamton

  690. Kathryn Levy, Poet

  691. Denni Liebowitz, Psychoanalyst and Clinical Social Worker, Psychoanalytic Institute of Northern California

  692. Michael Dahan, Senior Lecturer, Sapir College

  693. Marilynn Gillies, Nursing Teacher (retired)

  694. Steven Reisner, PhD Psychoanalyst

  695. Oded Erez, Assistant Professor, Hebrew University of Jerusalem 

  696. Avraham Milgram, Former Historian, Yad Vashem, Jerusalem

  697. Gershon Baskin, PhD, Founder, Israel/Palestine Center for Research and Information 

  698. Nancy Hollander, Member and Faculty, Psychoanalytic Institute of Northern California

  699. Renata Segre, Independent historian

  700. Mor Geller, PhD Student, Hebrew University of Jerusalem

  701. Larry Stillman, Adjunct Senior Research Fellow, Monash University

  702. Adina Stern, Center for Research on Antisemitism, Technical University Berlin

  703. Benjamin Arbel, Professor Emeritus, Tel Aviv University

  704. Jawed Siddiqi, Emeritus Professor, Sheffield Hallam

  705. Ameen Abu-Hanna, Professor, University of Amsterdam

  706. Claude Veraart, Professor Emeritus, Université Catholique de Louvain

  707. Assaf David, The Van Leer Jerusalem Institute and The Forum for Regional Thinking

  708. Umayya Abu-Hanna, Author

  709. Talma Bar-Din, Feminist Activist

  710. Thaera Shadid, Project Coordinator, PLO

  711. A. Archie Wolfman, Doctoral Researcher, Queen Mary University of London

  712. Dania Thomas, Lecturer, University of Glasgow

  713. Corey Balsam, National Coordinator, Independent Jewish Voices Canada

  714. Shakhar Rahav, Senior Lecturer, University of Haifa

  715. Nadira Omarjee, Research Fellow, Vrije Universiteit Amsterdam 

  716. Ides Nicaise, Professor Emeritus, KU Leuven

  717. Frank Roels MD, Professor Emeritus, Ghent University

  718. Frans Daems, Professor Emeritus of Dutch Linguistics, University of Antwerp

  719. Bronwen Morgan, Professor of Law, University of New South Wales Sydney

  720. Susan Bernofsky, Professor, Columbia University

  721. Willie Van Peer, Full Professor, University of Munich

  722. Alain Schmitt, Doctor (retired)

  723. Gal Levy, Senior teaching faculty, The Open University of Israel 

  724. Karel Arnaut, Associate Professor, KU Leuven

  725. Raphael Van Laere, Royal Academy for Archaeology of Belgium

  726. Gill Knight, Unite Community Officer Sussex Coast Branch

  727. Timothy Snyder, Levin Professor of History and Public Affairs, Yale University 

  728. Giorgio Gomel, President, Alliance for Middle East Peace, Europe

  729. Sandra Fox, Visiting Assistant Professor, New York University

  730. Marc David, Professor Emeritus, Universiteit Antwerpen

  731. Stefanie Schüler-Springorum, Director, Center for Research on Antisemitism

  732. Ali Hariri, Therapist

  733. Dalal Iriqat, Assistant Professor, Arab American University Palestine 

  734. Dana Ron Goldreich, Professor, Tel Aviv University

  735. Esther Cohen, Professor Emerita, The Hebrew University of Jerusalem

  736. Lieve Franssen, Music Pedagogue, High School of Teachers, Brussels (retired)

  737. E. Natalie Rothman, Professor, University of Toronto

  738. Oded Goldreich, Professor, Weizmann Institute of Science, Israel

  739. Giovanni Picker, PhD, Lecturer, University of Glasgow

  740. Jay Yair Brodbar, PhD, former ED, New Israel Fund of Canada, Mazon Canada

  741. Herman De Ley, Professor Emeritus, Ghent University, Berline

  742. Yali Hashash, PhD

  743. Matthew Girson, Professor, DePaul University

  744. Evan Goldstein, PhD Candidate, Yale University

  745. Ian Mutchnick, MD, MS, Assistant Professor Pediatric Neurosurgery, University of Louisville and Norton Neuroscience Institute

  746. Joshua Fogel, Professor of History, York University

  747. Annick Suzor-Weiner, Professor Emeritus, Univerrsité Paris-Saclay, France

  748. Anna Zalik, Associate Professor, York University, Canada

  749. Henrique Samet, Adjunct Professor, Universidade Federal do Rio de Janeiro 

  750. Laura Kogel, Psychotherapist, Faculty, Women’s Therapy Centre Institute

  751. Eric Corijn, Professor, Free Universty, Brussels

  752. David Cannon, Chair, Jewish Network for Palestine, United Kingdom

  753. Wayne Lencer, Professor of Pediatrics, Harvard Medical School

  754. Zohar Alon, Middle School Teacher, Amos Oz Tel Aviv

  755. Caren Shapiro, LCSW, MFS

  756. Deborah Dash Moore, Frederick G.L. Huetwell Professor of History and Judaic Studies, University of Michigan

  757. Russell Vandenbroucke, Professor, University of Louisville

  758. Janet Gyatso, Academic Dean, Harvard Divinity School

  759. Bertram Silverman, Professor Emeritus, Hofstra University

  760. Marie-France Silver, Professor, York University

  761. Elio Luiz Mauer, Universidade Federal do Paraná (retired)

  762. Fania Fridman, Professor, Universidade Federal do Rio de Janeiro

  763. Zohar Segev, Professor, University of Haifa

  764. Yoel Lubell, Professor, Nuffiled Department of Medicine, Unversity of Oxford

  765. Lynne Smith, Director, New Village Press

  766. Evelyne Reberg, Children’s Book Author

  767. Naama Brenner, Professor, Technion – Israel Institute of Technology

  768. Beverly Voloshin, Professor Emerita, San Francisco State University; Visiting Professor, Al-Quds Bard College

  769. Lawrence Brown, Fellow Emeritus, Faculty, William Alanson White Institute

  770. Peter Chidiac, Professor, University of Western Ontario

  771. Brian Kasher, Curator, Images of Global Peace

  772. Kathryn Kish Sklar, Distinguished Professor of History, Emerita, State University of New York Binghamton

  773. Ari Ariel, Associate Professor of Instruction, University of Iowa

  774. Tom Zoellner, Professor of English, Chapman University

  775. Michael Kagan, Professor of Law, University of Nevada, Las Vegas

  776. Paulina Roitman, Psychologist

  777. Arthur Silver, Associate Professor, History, University of Toronto (retired)

  778. Samuel Wiener, MD

  779. Claudio Rotenberg, Psychoanalyst

  780. Gershon Shafir, Distinguished Professor, University of California, San Diego 

  781. Ruth Rosen, Professor Emerita, University of California Davis

  782. James Berger, Senior Lecturer, Yale University

  783. Annapurna Menon, Teaching Associate, University of Sheffield 

  784. Amir Theilhaber, Post-Doc, Bielefeld University

  785. Steven Delue, Professor Emeritus of Political Science, Miami University

  786. Keith Kahn-Harris, Senior Lecturer, Leo Baeck College, London

  787. H. Homedan, MD

  788. Gilad Isaacs, Executive Director, Institute for Economic Justice, University of the Witwatersrand

  789. Judith Smith, Professor Emerita of American Studies, University of Massachusetts Boston

  790. Aviel Verbruggen, Professor Emeritus, University of Antwerp

  791. Erez Braun, Professor, Technion – Israel Institute of Technology

  792. Claire Kahane, Professor Emerita, University at Buffalo

  793. Daphna Baram, PhD Researcher, Lancaster University

  794. Jonathan Portes, Professor of Economics and Public Policy, King’s College London

  795. Naomi Scheman, Professor Emerita of Philosophy, University of Minnesota

  796. Debra Morrow, PhD, Psychologist 

  797. Shimon Marom, Professor, Technion – Israel Institute of Technology

  798. Reine Meylaerts, Full Professor, Katholieke Universiteit Leuven

  799. Rachel Aisengart, Associate Professor, Federal University of Rio de Janeiro

  800. Daniel Disegni, Lecturer, Ben-Gurion University of the Negev

  801. Robin Margo, Former President, NSW Jewish Board of Deputies; NIF Australia

  802. Diana B. Greenwald, Assistant Professor, City College of New York

  803. Michael Barnett, University Professor of international Affairs and Political Science, George Washington University

  804. Patricia Willson, Université de Liège, Universidad de Buenos Aires

  805. Dan Fischer, Jewish Educator, Sinai Synagogue

  806. Huw Price, Emeritus Bertrand Russell Professor, University of Cambridge 

  807. Brett Kaplan, Professor, University of Illinois

  808. Smadar Ben-Natan, PhD

  809. Thomas Cox, Brooklyn For Peace

  810. Leslie Eastman, Senior Lecturer, Royal Melbourne Institute of Technology University

  811. Stephen Benson, Member, Psychologists for Social Responsibility

  812. Angela Godfrey-Goldstein, Co-director, Jahalin Solidarity

  813. Walda Katzfishman, Professor, Howard University (retired)

  814. Nina Allen, Senior Lecturer, Suffolk University (retired)

  815. Karl Klare, Matthews Distinguished Professor, Northeastern University School of Law

  816. Jasmin Habib, Professor, Political Science & Anthropology, University of Waterloo

  817. Rebecca L. Stein, Professor of Cultural Anthropology, Duke University

  818. Larry Goldsmith, Professor of English Letters, Universidad Nacional Autónoma de México

  819. Sam Friedman, Research Professor, New York University Grossman School of Medicine 

  820. Barak Mendelsohn, Professor, Haverford College

  821. Rachel Levitsky, Professor, Pratt Institute

  822. Marion Lipshutz, MA, MSLIS

  823. Jennifer Selwyn, Adjunct Associate Professor of History, Portland State University

  824. Judith Plaskow, Professor Emerita, Manhattan College

  825. Jessica Cohen, Independent Translator, Denver

  826. Renée Steinhagen, Public Interest Attorney

  827. Karen Dias, Psychologist, San Francisco

  828. Marguerite Feitlowitz, Professor Emerita, Bennington College

  829. Michele Landsberg, Columnist (retired)

  830. Alice Shaw, Psychoanalyst/Psychologist, Faculty, Psychoanalytic Institute of Northern California

  831. Beatriz Radunsky, Programmer in the Performing Arts Area

  832. David Zyngier, Associate Professor, Southern Cross University, Australia

  833. Bradley Burston, Journalist

  834. Diane Arnson Svarlien, Translator

  835. José Hamra Sassón, Babelica Program Coordinator, Instituto de Estudios Críticos

  836. Paul Blain Levy, Reader, University of Birmingham

  837. Peter Slezak, Honorary Associate Professor, University of New South Wales

  838. Letty Cottin Pogrebin, Writer and Activist

  839. Aidan McQuade, PhD, Writer

  840. Ron Meir, Professor, Technion – Israel Institute of Technology

  841. Ahmed Abbes, Director of Research, Institut des Hautes Études Scientifiques

  842. Daniel Boyarin, Taubman Professor of Talmudic Culture Emeritus, UC Berkeley

  843. Martin Kemp, Psychoanalyst

  844. Ferruccio Martinelli, Operations Manager, Bocconi University

  845. Christine Schmidt, Licensed clinical social worker, CGP

  846. Rev. Lilian Patey

  847. Colin Purkey, Physics Lecturer, College of North West London

  848. Camilla Wasserman, Senior Research Specialist, Karolinska Institutet

  849. Jean-Marc Lévy-Leblond, Professor Emeritus, Université de Nice

  850. Jerise Fogel, Adjunct Professor, Montclair State University

  851. Heather L Munro, Lecturer in Social Anthropology, King’s College London

  852. Andrea Balduzzi, Researcher, Genoa University, Italy (retired)

  853. Mohammad Fadel, Professor, University of Toronto

  854. Sara Thabit, Associate Researcher, Tallinn University of Technology

  855. Cheryl Qamar, Licensed clinical social worker

  856. Bruno Contini, Professor Emeritus, University of Torino

  857. MP Fristot, Teacher (retired)

  858. Hassan Jijakli, Professor, Université Libre de Bruxelles

  859. Lawrence Moss, Professor, Indiana University

  860. Isabel Casimiro, Associate Professor, Eduardo Mondlane University

  861. Alon Liel, PhD, Ambassador (retired)

  862. Raya Cohen, Lecturer, Department of Jewish History, Tel Aviv University; Department of Sociology, University of Naples Federico II (retired)

  863. Hila Milo Rasouly, Assistant Professor, Columbia University

  864. Rafael Araya Masry, President, Confederación Palestina Latinoamericana y del Caribe

  865. David Bartram, Sociologist, University of Leicester

  866. Ifat Levy, Professor, Yale University

  867. Jacqueline Goldman, Program Director, Brown University

  868. Ilan Baruch, Ambassador (Retired), Chair, Policy Working Group

  869. Michel Ouaknine, Semiconductor Specialist and Peace Activist

  870. Jethro Eisenstein, Board Chair, JVP Boston Chapter

  871. Amanda Minervini, Assistant Professor, Colorado College

  872. Uri Schreter, PhD Candidate, Harvard University

  873. Rosalind Edwards, Professor, University of Southampton

  874. Lex Takkenberg, Senior Advisor on the Question of Palestine, Arab Renaissance for Democracy and Development 

  875. Roy Bar Sadeh, Postdoctoral Fellow, Free University of Berlin

  876. Gilad Kenan, PhD Candidate, Tel Aviv University

  877. Richard Friend, Associate Professor, University of York

  878. Anna Berg, Educator (Retired)

  879. Thomas Suárez, Independent Researcher, Volinist and Composer

  880. Rania Madi, UN and EU Consultant

  881. John Judis, Author

  882. Liem Berman, MSW, Smith School for Social Work

  883. Doug Rossinow, Professor of History, Metro State University 

  884. Nasri Khoury, Neurosurgeon 

  885. Robert Herbst, Board Co-Chair, Israeli Committee Against Home Demolitions – USA

  886. Andrew Bush, Professor of Hispanic Studies and Jewish Studies, Vassar College

  887. Rabbi James Ponet, Howard M. Holtzmann Jewish Chaplain Emeritus, Yale University

  888. Jonathan Lebolt, Faculty, Center for the Study of Psychotherapy and Psychoanalysis of New Jersey

  889. Haynes Miller, Professor Emeritus, Massachusetts Institute of Technology

  890. Roni Mikel-Arieli, Academic Director of the Oral History Division, Hebrew University of Jerusalem 

  891. Natasha Zaretsky, Professor of History, University of Alabama at Birmingham

  892. Ross Brann, Professor of Near Eastern Studies, Cornell University

  893. Steven M. Wasserstrom, Moe and Izetta Tonkin Professor of Judaic Studies and the Humanities, Reed College

  894. Stephen Naman, President, American Council for Judaism, Inc. 

  895. Elana Ponet, Former Director at Hillel Children’s School, Yale University

  896. Adam Ganz, Professor, Royal Holloway, University of London 

  897. Pauline M. Coffman, Director, School of Adult Learning, North Park University (Retired)

  898. Jamal Kanj, Writer

  899. Alisse Waterston, Presidential Scholar and Professor, City University of New York, John Jay College 

  900. Michal Huss, Postdoctoral Fellow, Minerva Center for Human Rights, Hebrew University of Jerusalem

  901. Jacob Bender, Creative Director, Council on American-Islamic Relations – Philadelphia

  902. Limor Yehuda, Lecturer, Hebrew University of Jerusalem

  903. Nitzan Lubianiker, Postdoctoral Associate, Yale University

  904. Rabbi Michael Lerner, Editor, Tikkun Magazine 

  905. Jason Hart, Professor of Humanitarianism and Development, University of Bath

  906. Peter Rachleff, Professor Emeritus of History, Macalester College

  907. Zulfiqar Malik, Editor, Muslim News Digest

  908. Stellan Vinthagen, Endowed Professor, University of Massachusetts, Amherst

  909. Wendy Doniger, Professor Emerita of the History of Religions, University of Chicago

  910. Dr. Bassel Makhouly, University of Göttingen

  911. Salam Al-Marayati, President, Muslim Public Affairs Council

  912. Werner Ruf, Professor of Political Science, University of Kassel

  913. Ethan Taubes, Asylum and Human Rights Lawyer

  914. Benjamin Schreier, Mitrani Professor of Jewish Studies and Professor of English, Pennsylvania State University

  915. Doris Bergen, Professor of History, University of Toronto

  916. Dr. Diana Pinto, Independent Scholar

  917. Natalie Zemon Davis, Professor Emerita, Princeton University

  918. Karem A. Sakallah, Professor, University of Michigan

  919. Veerle Provoost, Professor, Ghent University

  920. Helga Baumgarten, Professor of Political Science (retired), Birzeit University, Palestine

  921. Philippe Gasser, Psychiatrist

  922. Eli Valley, Artist and Cartoonist

  923. Dorota Glowacka, Professor, University of King’s College (Canada)

  924. Janie Arnéguy, Teacher 

  925. Jeremy Appel, Independent Journalist

  926. Iris Seri-Hersch, Associate Professor, Aix-Marseille University

  927. Sidney Tarrow, Professor Emeritus of Government, Cornell University

  928. Eric A. Gordon, Author

  929. Rebecca Glasberg, Postdoctoral Researcher, Stanford University

  930. Jeff Warner, Former Curator of Lunar Samples, NASA Johnson Spacecraft Center  

  931. James Silk, Binger Clinical Professor of Human Rights, Yale Law School

  932. Sarah Imhoff, Professor, Indiana University

  933. Jacob Klein, Professor, Weizmann Institute of Science

  934. Marc Bernstein, Professor Emeritus of Hebrew and Israeli Cultural Studies, Michigan State University

  935. Marie Ariel, Retired Librarian

  936. Rafik Beekun, Professor, University of Nevada

  937. Immanuel Wineman, PhD, Teachers College of Columbia University 

  938. Dov Baum, PhD

  939. Daniel Bannoura, PhD Candidate, University of Notre Dame

  940. Mitchell Plitnick, President, Rethinking Foreign Policy

  941. Arnaud Amzallag, Researcher, MGH and Harvard Medical School

  942. David Sorkin, Professor, Yale University

  943. Dennis Nobile, Filmmaker

  944. Khalil Simaan, Professor, University of Amsterdam 

  945. Seham Kafafi, PhD Candidate, University of Notre Dame

  946. Susan S. Lanser, Professor Emerita, Brandeis University

  947. Bonnie Gitlin, LCSW, Psychotherapist

  948. Abe Silberstein, Writer

  949. Jan van der Meulen, PhD and International Dialysis Expert, London School of Hygiene and Tropical Medicine

  950. Rebecca Alpert, Professor Emerita, Temple University 

  951. Daniel Bernstein Vulkan, Former Senior Researcher, Board of Deputies of British Jews

  952. Amira Saunders, Teacher And Instructional Coach

  953. David A. Love,Teaching Assistant of Professor of Journalism And Media Studies, Rutgers University

  954. Nirit Sommerfeld, Actress, Singer, Author

  955. Brian Precious, Mathematician and Political Activist 

  956. Jordan Bridges, Department of Philosophy, Rutgers New Brunswick 

  957. Steven Nadler, Vilas Research Professor and Professor of Philosophy, University of Wisconsin-Madison

  958. Judith Bernstein, Jewish-Palestinian Dialogue Group, Munich

  959. Joanne Devoe, RN and BSN, Cornell University, MLA and MAS, Johns Hopkins University

  960. E. Neiman, Vocational College, Geisenheim University

  961. Eleanor Wynn, Research Scholar, Ronin Institute 

  962. Galila Agam, Professor, Ben-Gurion University

  963. Johanna Lessinger, Associate Professor of Anthropology (retired), John Jay College, City University of New York

(traduzione dall’inglese di Luciana Galliano)




Israele blocca gli strumenti sanitari per la cura degli abitanti di Gaza affetti da malattie renali

Hanin A. Elholy

31 luglio 2023 – The Electronic Intifada

Naseem ama il calcio.

Grande fan dell’argentino Lionel Messi, Naseem giocava ovunque potesse: a scuola, per strada, per un club locale.

Purtroppo, ultimamente non è nemmeno in grado di dare qualche calcio al pallone. A causa della sua malattia il bambino di 10 anni teme di dover rinunciare al suo amato gioco.

I reni di Naseem non funzionano correttamente e deve seguire una dieta alimentare molto stretta. È stato consigliato un trapianto ma finora non è stato possibile programmarne uno.

Perché non sono come i miei fratelli e sorelle?” chiede. Loro possono mangiare e bere quello che vogliono. Perché io no?

Naseem è in cura per i suoi problemi renali presso l’ospedale al-Rantisi di Gaza City.

Per quanto l’ospedale fornisca gratuitamente la dialisi e alcuni medicinali, il trattamento di Naseem costa alla sua famiglia quasi 100 dollari al mese.

Le spese hanno messo a dura prova la famiglia. Il padre di Nassem è in prigione per debiti non pagati.

Il personale di al-Rantisi, l’unico ospedale di Gaza che fornisce ai bambini la dialisi, fa del suo meglio per prendersi cura di pazienti affetti da malattie renali come Naseem. Ciononostante, il blocco totale a cui Gaza è sottoposta ormai da 16 anni fa sì che non riesca a fornire un servizio adeguato.

Il Ministero della Salute di Gaza ha recentemente segnalato che l’ospedale al-Rantisi ha un disperato bisogno di tubi per le macchine per la dialisi, oltre ad altre attrezzature essenziali. Il Ministero della Salute ha anche dichiarato che negli ultimi due anni Israele ha quasi sempre impedito l’ingresso a Gaza delle attrezzature tecnologiche di telemedicina utilizzate negli esami sui pazienti nefropatici.

Condizioni disumane”

Il dottor Nabil Ayad dirige il dipartimento di nefrologia dell’ospedale

al-Rantisi.

“Essere un medico è fondamentalmente un lavoro umanitario”, dice. Ma a Gaza noi medici lavoriamo in condizioni disumane. Sono sempre esausto, fisicamente ed emotivamente. Il mio cuore soffre per ogni madre che vede il proprio figlio soffrire”.

Il suo collega, il dottor Muhammad al-Anqar, osserva che la carenza di medicinali ha costretto l’ospedale a somministrare dosi inferiori a quelle raccomandate a livello internazionale.

Il Ministero della Salute di Gaza ha recentemente riferito che gli ospedali di Gaza stanno funzionando a metà rispetto alla loro capacità. Circa il 40% dei medicinali e oltre il 30% delle forniture mediche non sono più disponibili.

“Alcuni pazienti hanno bisogno di medicine tre volte al giorno”, dice al-Anqar. “Ma possiamo somministrarle solo una volta.”

Woroud, 14 anni, è un altra bambina ricoverata all’ospedale al-Rantisi.

Ha bisogno di medicinali per l’assorbimento del calcio e altre patologie attualmente non disponibili a Gaza.

Sua madre, nota come Um Muhammad, è angosciata per la cattiva salute di Woroud.

Woroud in arabo significa fiori. “Il mio fiore non sta più sbocciando”, dice sua madre.

Sia Woroud che suo padre hanno bisogno della dialisi per problemi renali.

“I miei tre figli e mio marito sono malati”, dice sua madre. “È molto difficile. Nessuno mi aiuta. Devo fare tutto da sola”.

Un incubo”

Tala, 13 anni, ha mantenuto un forte senso dell’umorismo nonostante sia malata da diversi anni. La sua materia preferita a scuola è l’inglese e spera di diventare un giorno insegnante di lingue.

“Ho viaggiato molto”, scherza. “Fino al quartiere vicino.”

Dal momento che sua madre è impegnata a prendersi cura dei fratelli più piccoli, è la sorella di Tala, Marwa, che spesso la accompagna quando va in ospedale.

“Sono la sua sorella maggiore e la sua seconda madre”, dice Marwa.

Aseel, anche lei tredicenne, ha dovuto smettere di frequentare la scuola a causa della sua malattia.

“La dialisi richiede ore”, dice suo padre Mahmoud. Aseel trascorre quel tempo guardando cartoni animati sul cellulare e cercando di distrarsi. Dopo la dialisi è molto stanca”.

Maher, 13 anni, ha vissuto molto più a lungo di quanto si aspettasse lo staff medico.

All’età di 5 mesi, dopo un improvviso calo ponderale, gli è stato diagnosticato un problema renale. Un medico ha previsto che sarebbe morto entro i sei mesi successivi.

Nonostante abbia smentito le previsioni, Maher è ancora malato. Sua madre lo porta all’ospedale al-Rantisi per la dialisi tre volte alla settimana.

Finora non è stato possibile pianificare un trapianto per Maher.

“Mi sono sposata a 16 anni e ora ne ho 24”, dice sua madre, conosciuta come Um Hafez. Ho trascorso quelli che avrebbero dovuto essere gli anni migliori della mia vita in ospedale. Spero solo che questo incubo finisca presto”.

Hanin A. Elholy è una ricercatrice, scrittrice e traduttrice che vive a Gaza.

(traduzione di Aldo Lotta)




Coloni ebrei assaltano la moschea di Al-Aqsa e diverse città della Cisgiordania

Redazione di The Palestine Chronicle

WAFA – 1 agosto 2023

I coloni ebrei continuano le loro incursioni nei santuari sacri di Gerusalemme, e altri coloni sono impegnati a stabilire avamposti illegali nella Cisgiordania palestinese occupata.

L’agenzia di stampa ufficiale palestinese WAFA ha riferito che martedì mattina decine di coloni ebrei israeliani hanno fatto irruzione nel complesso della moschea di Al-Aqsa nella Gerusalemme est occupata sotto la pesante protezione della polizia israeliana.

I coloni estremisti, divisi in gruppi, hanno fatto irruzione nella sacra moschea islamica dalla porta di al-Maghariba e hanno fatto “escursioni” provocatorie nei suoi complessi.

WAFA ha affermato che i coloni hanno eseguito rituali talmudici nella parte orientale della moschea.

Ciò avviene in un momento in cui le forze di occupazione israeliane stanno intensificando le misure contro i palestinesi provenienti da Gerusalemme che vogliono entrare nella moschea, ispezionando loro i documenti di identità e trattenendoli brevemente.

Nuovo avamposto a Gerico

WAFA ha riferito che ieri i coloni israeliani hanno allestito un nuovo avamposto illegale a nord-ovest della città occupata di Gerico in Cisgiordania.

Ayman Ghraib, attivista, ha detto a WAFA che numerosi coloni hanno formato una carovana sulla strada di al-Maarajat e portato il proprio bestiame e un serbatoio portatile d’acqua.

Questo è stato fatto con l’obiettivo di sequestrare illegalmente nell’area terre di proprietà palestinese.

Tende a Salfit

Il capo del consiglio del villaggio di Yasouf Saleh Yasin ha riferito che sempre lunedì dei coloni israeliani hanno piantato tende su un terreno privato palestinese nel villaggio di Yasouf, a est della città di Salfit nel nord della Cisgiordania.

Yasin ha detto a WAFA che i coloni dell’insediamento illegale di Tafouh hanno messo due tende una accanto all’altra in una zona e altre tende tra gli ulivi in altre zone del villaggio.

Yasin ha affermato che l’azione dei coloni è un preludio alla creazione di un nuovo avamposto di insediamento sulle terre del villaggio, il che significa rubare terra e rendere la vita molto difficile ai palestinesi nell’area.

(traduzione dallinglese di Luciana Galliano)




Le forze israeliane uccidono un quindicenne palestinese

Redazione di MEE

2 agosto 2023 – Middle East Eye

Mohammad Farid al-Za’areer, di 15 anni, è stato ucciso ad una fermata di autobus dopo che le forze israeliane lo hanno ritenuto sospetto

 

Martedì sera un quindicenne palestinese è stato ucciso dalle forze israeliane nella Cisgiordania occupata.

Il Ministero della Sanità palestinese ha identificato la vittima come Mohammad Farid al-Za’areer, che è stato ucciso vicino alla colonia israeliana illegale Shim’a, vicino Hebron.

Secondo fonti locali palestinesi Za’areer era uno degli studenti migliori della sua classe ed aveva appena terminato il primo anno delle superiori.

L’esercito israeliano ha sostenuto che Za’areer appariva sospetto, e ad una fermata dell’autobus [i soldati] hanno deciso di avvicinarlo per interrogarlo. Za’areer avrebbe allora estratto un coltello e i soldati israeliani gli hanno sparato uccidendolo.

Qualche ora prima un altro palestinese è stato ucciso dalle forze israeliane nella Gerusalemme est occupata.

Muhannad al-Mazra’a, di 20 anni, ha sparato vicino alla colonia israeliana di Ma’ale Adumim ferendo sei israeliani prima di essere colpito dalle forze israeliane.

L’anno più letale per i palestinesi

Un rapporto del 2022 dell’associazione israeliana per i diritti Yesh Din ha rilevato che meno dell’1% dei soldati accusati di aver colpito dei palestinesi tra il 2017 e il 2021 è stato incriminato.

Le autorità giudiziarie militari “evitano sistematicamente di indagare e perseguire soldati che colpiscono palestinesi”, dice l’associazione.

Quest’anno almeno 204 palestinesi sono stati uccisi dal fuoco israeliano, compresi 36 minori – un tasso di quasi una vittima al giorno.

In totale sono morte 167 persone in Cisgiordania e Gerusalemme est, rendendo il 2023 uno degli anni più sanguinosi nei territori palestinesi occupati. Altre 36 persone sono state uccise nella Striscia di Gaza.

(Traduzione dall’inglese di Cristiana Cavagna)




Come Israele codifica il suo sistema di esclusione e oppressione

Dania Abul Haj*

1 agosto 2023 – Middle East Eye

La cinica, vaga e opprimente procedura Cogat 2022 è stata attentamente progettata per mantenere il controllo dell’occupante sui palestinesi

Nel corso degli anni gli architetti dell’occupazione israeliana hanno incessantemente creato politiche che cercano di consolidare ulteriormente la frammentazione del popolo palestinese, non solo fisicamente ma anche psicologicamente.

Può essere facile per le persone osservare la politica e separarla dalle esperienze vissute di coloro che ne sono interessati. Ma le tattiche israeliane di divisione e conquista hanno portato alla creazione di realtà differenziate per il popolo palestinese.

Gerosolimitani, palestinesi nella Cisgiordania occupata, abitanti palestinesi di Gaza, cittadini palestinesi di Israele, rifugiati e palestinesi della diaspora sono sempre meno in grado di comprendere la situazione vissuta da ciascun gruppo sotto un’occupazione che è brutale, domina e disumanizza.

Un esempio calzante è l’ultima procedura del Coordinator of Government Activities in the Territories [Coordinatore delle attività di governo nei territori, ndt] (Cogat), nota come Procedura 2022, entrata in vigore alla fine dello scorso anno. Un corpo militare israeliano, il Cogat, usa un nome eufemistico per il potere draconiano che esercita sui territori occupati palestinesi

La Procedura 2022 è progettata per promuovere il controllo militare di Israele e rendere difficile per i palestinesi della diaspora insegnare, studiare, fare volontariato, lavorare o vivere nella Cisgiordania occupata.

Di recente sono stata coautrice di un rapporto intitolato “Recinti: le regole israeliane del 2022 sull’ingresso di cittadini stranieri in Cisgiordania”. Il rapporto dimostra come i regolamenti siano basati sul totale disprezzo di Israele per i suoi doveri e obblighi riguardo al diritto internazionale umanitario e alle leggi internazionali sui diritti umani.

Questi includono i diritti alla privacy e alla vita familiare, la libertà di movimento, lo sviluppo economico, l’istruzione e il godimento dei diritti culturali.

Radicare l’apartheid

La Procedura 2022 è tutta incentrata sull’ulteriore stretta dell’occupazione israeliana, dell’annessione e dell’apartheid. Impedendo alle famiglie palestinesi in cui almeno un membro è cittadino straniero di poter vivere insieme, Israele sta creando un ambiente coercitivo progettato per provocare un “trasferimento silenzioso” di intere famiglie dalla Cisgiordania occupata.

Le regole rafforzano anche il contesto di sorveglianza e controllo da “Grande Fratello” mantenuto dal regime militare israeliano, progettato per rendere insopportabile la vita quotidiana nella Cisgiordania occupata.

Non conosciamo ancora l’impatto complessivo dei regolamenti, perché sono ancora molto recenti, ma ora siamo alla prima estate della loro attuazione. È un momento in cui i palestinesi della diaspora di tutto il mondo visitano le loro famiglie e le loro case nella Cisgiordania occupata.

La nuova procedura Cogat potrebbe comportare il rifiuto arbitrario di entrare nella Cisgiordania occupata attraverso il ponte di Allenby [che collega la Giordania con la Cisgiordania occupata, ndt.]. Tali casi devono essere monitorati e documentati e i governi dovrebbero agire a favore dei loro cittadini a cui viene negato l’ingresso.

C’è anche un impatto invisibile della procedura Cogat che non vedremo né saremo in grado di misurare: molte persone saranno così confuse e intimidite da queste norme che non si sentiranno nemmeno abbastanza sicure da viaggiare.

Questa è un’altra barriera che impedirà alle persone di vedere la realtà quotidiana dell’occupazione israeliana e dell’oppressione dei palestinesi.

Una spaventosa indifferenza

Quando la bozza del regolamento è stata resa pubblica per la prima volta, io e il mio team ci siamo seduti [a studiarla, ndt.] e siamo stati completamente assorbiti per settimane da un documento disordinato di 97 pagine.

Mi sono resa conto che anche per un professionista con quasi otto anni di esperienza nel campo capire queste regole era una sfida. Erano intenzionalmente vaghe e confuse.

Dopo una quantità di proteste da parte dell’opinione pubblica e di una serie di organizzazioni per i diritti umani, alcune disposizioni sono state infine modificate o abrogate, ma questi cambiamenti sono stati solo una goccia nell’oceano in confronto alla serie di disposizioni crudeli della procedura. Una politica che segrega un’intera popolazione dal mondo esterno con ogni mezzo possibile, incluso il controllo su chi è autorizzato a entrare nel territorio, solleva allarmanti preoccupazioni.

Se, come anticipato, nei prossimi mesi la Procedura 2022 verrà applicata essa approfondirà la situazione di frammentazione per il popolo palestinese, lontana da tutte le promesse e i valori che costituiscono i pilastri del consenso postbellico della comunità internazionale.

Il silenzio assordante della comunità internazionale e dei Paesi terzi non trasmette più solo disprezzo verso i palestinesi e i loro diritti, ma anche una spaventosa indifferenza verso uno Stato che continua a commettere i crimini contro l’umanità dell’apartheid e della persecuzione.

Questo ricorda che una prigione non significa sempre una cella con muri e una guardia; a volte significa un intero Paese posto alla mercé dell’arroganza di un’occupazione militare.

Le opinioni espresse in questo articolo appartengono all’autore e non riflettono necessariamente la linea editoriale di Middle East Eye.

*Dania Abul Haj è un avvocatessa specializzata palestinese di Gerusalemme. attualmente lavora come legale presso il Centro internazionale di giustizia per i palestinesi a Londra. Ha conseguito un LLM [master in materie giuridiche, ndt] in diritto internazionale presso l’Università di Edimburgo.

(traduzione dall’Inglese di Giuseppe Ponsetti)