Le uccisioni a Gaza si impennano alla vigilia dell’Eurovision

Ali Abunimah

4 maggio 2019 Electronic Intifada

Tra sabato e domenica i cecchini israeliani e gli attacchi aerei hanno ucciso otto palestinesi [ al momento di pubblicare i palestinesi uccisi sono risultati 27 ndt] nell’ambito di una acuta escalation di violenza nei giorni che precedono il festival musicale Eurovision, che Israele spera di usare come vetrina propagandistica.

Sabato sera il Ministero della Salute di Gaza ha comunicato la morte della bambina di 14 mesi Saba Mahmoud Abu Arar, dopo che un attacco aereo israeliano ha colpito la casa della sua famiglia ad est di Gaza City.

Più tardi nella stessa sera il Ministero della Salute ha comunicato che la madre [in realtà la zia, ndtr.] della bambina, la trentasettenne incinta Filastin Salih Abu Arar, è morta in seguito alle ferite riportate nell’attacco.

Secondo il Ministero della Salute un altro bambino presente nella casa è stato lievemente ferito.

Sabato notte un attacco aereo israeliano nel nord di Gaza ha ucciso Muhammad Hilmi Abu Qleiq, di 25 anni.

Circa 40 persone sono state ferite negli attacchi israeliani tuttora in corso.

Quando è scesa la notte di sabato le esplosioni causate dai bombardamenti aerei israeliani hanno continuato a riecheggiare in tutta Gaza, senza che si vedesse la fine di due giorni di crescente violenza.

L’agenzia di notizie turca Anadolu ha riferito che aerei da guerra israeliani hanno attaccato l’edificio di uffici nel centro di Gaza, dove si trova la sua sede, con almeno cinque razzi, senza causare feriti. Nelle foto pubblicate dall’agenzia l’edificio appare totalmente distrutto.

Questo ha provocato la dura condanna su twitter da parte del Ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu.

Venerdì due militanti delle Brigate Qassam, l’ala militare di Hamas, sono stati uccisi in un attacco aereo israeliano in una struttura della resistenza nel centro di Gaza.

Il Ministero della Salute li ha identificati come Abdallah Ibrahim Abu Mallouh, di 33 anni, del campo profughi di Nuseirat, e Alaa Ali Hasan al-Boubli, di 29 anni, del campo profughi di al-Maghazi. Nell’attacco aereo israeliano altre due persone sono state gravemente ferite.

Foto di al-Boubli e Abu Mallouh sono circolate nei social media.

Gli attacchi aerei di venerdì sono avvenuti dopo che Israele ha affermato che due suoi soldati sono stati feriti da colpi d’arma da fuoco vicino alla barriera di confine con Gaza. Secondo il quotidiano israeliano Haaretz i soldati, tra cui un ufficiale, sono stati feriti leggermente.

I gruppi di resistenza palestinesi hanno risposto sabato con il lancio di oltre 200 razzi e colpi di mortaio verso Israele, uno dei quali avrebbe danneggiato una casa vicino a Ashkelon.

Una donna israeliana di 80 anni e un quarantanovenne israeliano sarebbero stati feriti dalle schegge.

Entrambi sono stati portati all’ospedale Barzilai di Ashkelon. Haaretz ha riferito che la donna era gravemente ferita, ma che entrambi erano in condizioni stabili.

Sui media locali sono circolate foto dei danni.

Come riportato dal Times of Israel, le autorità sanitarie israeliane hanno detto che “un ragazzino di 15 anni è stato leggermente ferito mentre correva verso un rifugio e due persone hanno subito uno shock”.

Haaretz ha riferito che un altro uomo israeliano è stato ferito mentre correva verso un rifugio.

Sabato l’esercito israeliano ha lanciato attacchi aerei e con carri armati su oltre 120 luoghi a Gaza.

Secondo il Ministero della Salute del territorio, all’inizio della giornata di sabato un attacco aereo israeliano nel nord di Gaza ha ucciso il 22enne Imad Muhammad Nuseir e gli attacchi israeliani di sabato hanno ferito almeno altre sette persone.

Israele si ritira dalle intese

Analisti israeliani rilevano la volontà di Hamas e delle altre fazioni di rispondere con la forza ad Israele come reazione alla sua indisponibilità a rispettare gli accordi di alleggerire il soffocante blocco della Striscia di Gaza e consentire i trasferimenti finanziari dal Qatar.

Nei mesi scorsi funzionari dell’intelligence egiziana hanno tentato di mediare un cessate il fuoco a lungo termine e in quel contesto Hamas ha concordato di allentare la tensione, specialmente in prossimità delle elezioni generali israeliane del 9 aprile.

Il corrispondente di Haaretz Amos Harel commenta: “Alla vigilia delle elezioni e alla luce delle promesse fatte dal governo di Benjamin Netanyahu nella speranza di evitare il conflitto mentre gli israeliani si recavano a votare, Hamas ha sospeso le ostilità. Ma non ha ottenuto in cambio vantaggi soddisfacenti per i palestinesi.”

Le concessioni sugli spostamenti attraverso il confine sono state solo di breve durata. E il principale ostacolo per i palestinesi è stato il ritardo nel trasferimento del denaro del Qatar, 30 milioni di dollari al mese, e la quota di questo mese è particolarmente importante poiché la prossima settimana inizia il Ramadan e di conseguenza aumentano le spese.”

Mentre nessun gruppo ha rivendicato la responsabilità della sparatoria di venerdì che ha ferito i due soldati israeliani, Harel ha affermato che sembrava “opera della Jihad islamica”, con lo scopo di fare pressione su Israele.

Hamas sa che la tempistica dell’impennata di violenza è particolarmente inopportuna per Israele alla vigilia del Giorno della Memoria e del Giorno dell’Indipendenza e in vista del festival musicale Eurovision, previsto a Tel Aviv per fine maggio”, aggiunge Harel.

In questa situazione sembra che ci siano buone probabilità che l’escalation possa terminare con un compromesso e concessioni per i palestinesi.”

Israele ha già dei problemi con la vendita dei biglietti e con l’attrarre turisti, nonostante abbia investito milioni di dollari per organizzare ciò che spera sarà un successo propagandistico a livello internazionale.

Una fonte diplomatica di Gaza, di cui il giornale non ha fatto il nome, ha detto a Haaretz che “Israele non può sottrarsi alla responsabilità per la situazione in cui ci troviamo.”

La fonte ha messo in guardia rispetto ad un’ulteriore escalation provocata da ritardi nell’applicazione degli accordi.

Come ha riferito Haaretz, nelle scorse settimane ufficiali dell’esercito israeliano avrebbero anch’essi avvertito i leader politici “che se non verranno compiuti passi significativi per applicare le intese con Hamas, l’organizzazione che controlla la Striscia di Gaza faticherà ad impedire ad altre organizzazioni nell’enclave costiera di agire contro Israele.”

Eppure, nonostante gli avvertimenti, “non vi è stato un incremento di aiuti o beni in ingresso nella Striscia”.

L’inviato delle Nazioni Unite nel Medio Oriente Nickolay Mladenov sabato notte ha scritto su twitter che l’ONU “sta lavorando con tutte le parti in causa per calmare la situazione.”

Ha chiesto un immediato allentamento delle tensioni e “il ritorno alle intese dei mesi scorsi”, avvertendo che “coloro che cercano di vanificarle si assumeranno la responsabilità di un conflitto che avrà gravi conseguenze per tutti.”

La settimana scorsa Israele ha ridotto a 6 miglia nautiche la zona concessa in uso ai pescatori di Gaza al largo della costa, come punizione collettiva dopo che, ha affermato, è stato sparato un razzo dalla costa nord di Gaza verso il mare lungo la costa di Israele.

Il primo aprile Israele aveva ampliato la zona di pesca fino a 15 miglia nautiche.

Provocare deliberatamente danno ad un gruppo di civili in risposta ad un’azione sulla quale essi non hanno controllo è crudele e indifendibile”, ha dichiarato l’associazione israeliana per i diritti umani Gisha. “Costituisce una misura illegale di punizione collettiva.”

Nessuno ha rivendicato la responsabilità del razzo, che non ha provocato feriti, ma i gruppi della resistenza sono soliti sparare razzi in mare per testarli.

Sabato sera Fawzi Barhoum, un portavoce di Hamas, ha detto che l’organizzazione ritiene Israele responsabile per l’escalation in corso, accusando l’occupante di non rispettare i precedenti accordi e di mantenere l’assedio di Gaza.

Barhoum ha aggiunto che il messaggio da parte dei gruppi della resistenza è che non permetteranno a Israele di continuare a versare sangue palestinese e che essi rimarranno “lo scudo protettivo” per il popolo palestinese e per i manifestanti pacifici.

Barhoum ha invitato Israele a “prendere sul serio e valutare questo messaggio.”

Uccidere manifestanti disarmati

Venerdì i cecchini israeliani hanno sparato su manifestanti disarmati a Gaza, quando migliaia di palestinesi si sono radunati lungo la barriera di confine con Israele per la 57ma settimana, nel quadro della Grande Marcia del Ritorno.

Durante le proteste ad est di Khan Younis nel sud di Gaza i soldati israeliani hanno colpito a morte all’addome Raed Khalil Mahmoud Abu Teir, di 19 anni.

Secondo l’associazione per i diritti umani Al Mezan, quando è stato colpito Abu Teir era con le stampelle in seguito alle ferite riportate una settimana prima quando i cecchini israeliani gli hanno sparato al bacino.

È stato portato all’ospedale europeo vicino a Khan Younis dove è morto a causa delle ferite. Dopo la sua morte, fotografie di Abu Teir sono circolate sui social media.

Il Ministero della Salute di Gaza ha dichiarato che vicino a al-Bureij le forze israeliane hanno colpito a morte il trentunenne Ramzy Rawhi Hasan Abdo con una pallottola in testa.

Secondo Al-Mezan, durante le proteste sono state ferite dall’esercito israeliano più di altre 100 persone, di cui 35 con proiettili veri.

Più di 30 persone sono state colpite direttamente con candelotti lacrimogeni – una prassi israeliana di prendere di mira [i manifestanti] che ha ucciso quattro palestinesi solo quest’anno.

Uno di quelli colpiti alla testa venerdì da un candelotto lacrimogeno era un paramedico. Nello stesso giorno sono stati feriti altri tre paramedici e un fotogiornalista.

Le uccisioni del fine settimana hanno portato a quasi 50 il numero dei palestinesi uccisi quest’anno dalle forze israeliane e da coloni armati.

(Traduzione di Cristiana Cavagna)




Cessate il fuoco a Gaza annunciato da Hamas

Hamas dice che è stato raggiunto un cessate il fuoco dopo attacchi aerei sulla Striscia di Gaza

Un portavoce di Hamas afferma che l’Egitto ha contribuito a mediare un cessate il fuoco tra Israele e le fazioni armate palestinesi a Gaza

 

Middle East Eye

MEE e agenzie – 25 marzo 2019

 

Un portavoce di Hamas ha affermato che, dopo che l’esercito israeliano ha compiuto una serie di attacchi aerei contro la Striscia di Gaza assediata, è stato raggiungo un cessate il fuoco con Israele.

Come informano i media locali, in una breve dichiarazione [rilasciata] lunedì sera, il portavoce di Hamas Fawzi Barhom ha detto che l’Egitto ha contribuito a mediare un cessate il fuoco tra Israele e le fazioni armate palestinesi a Gaza.

Al momento Hamas non ha fornito alcun ulteriore dettaglio sull’accordo.

Il cessate il fuoco, di cui hanno riferito per primi i mezzi di informazione di Hamas, è giunto dopo che le forze israeliane hanno lanciato una serie di attacchi contro quelli che ha descritto come “obiettivi del terrorismo di Hamas” nella Striscia di Gaza.

Gli attacchi aerei sono stati lanciati alcune ore dopo che un missile sparato dal territorio palestinese assediato ha colpito una cittadina nel centro di Israele.

L’aumento della violenza ha suscitato timori che potesse essere imminente una campagna di bombardamenti israeliani su vasta scala.

Citando un anonimo funzionario di Hamas, la Reuter [agenzia di notizie britannica, ndt.] ha informato che la tregua è entrata in vigore alle 22 ora locale.

“Grazie alla mediazione dell’Egitto è stato raggiunto un accordo su un cessate il fuoco tra le fazioni palestinesi e Israele,” ha detto il funzionario alle agenzie di stampa.

La Reuter ha affermato che al momento Israele non ha commentato le informazioni sul cessate il fuoco.

Nel primo pomeriggio di lunedì la Reuter ha informato che un attacco aereo israeliano aveva preso di mira l’ufficio del leader di Hamas Ismail Haniyeh a Gaza.

Era improbabile che Haniyeh vi si trovasse, in quanto normalmente Hamas evacua i propri edifici quando si aspetta attacchi israeliani, afferma l’agenzia di stampa. Un portavoce militare israeliano ha rifiutato di commentare l’informazione.

Il movimento Hamas ha negato l’accusa dell’esercito israeliano di aver effettuato lunedì mattina un attacco con il razzo che ha ferito sette persone nella cittadina israeliana di Meshmeret.

Funzionari della sicurezza palestinese e i mezzi di comunicazione di Hamas hanno affermato che gli attacchi aerei israeliani hanno colpito una postazione navale di Hamas a ovest di Gaza City e anche un grande campo di addestramento nella parte settentrionale di Gaza.

È probabile che entrambe le postazioni siano state evacuate, in quanto Hamas ha avuto ore di preavviso che stavano per cominciare attacchi israeliani. Testimoni hanno detto che tre missili hanno colpito l’obiettivo a nord.

Mohamad Ghazali, un capofamiglia palestinese di Gaza City, che si trova nella parte centrale della Striscia, ha affermato che un soldato israeliano lo ha chiamato per telefono dicendogli che lui e la sua famiglia avevano solo qualche minuto per evacuare la loro casa.

“Hanno affermato che nessuno doveva rimanere nella zona. Abbiamo risposto: ‘Abbiamo bambini piccoli, dove li dovrei portare?’” ha detto Ghazali a MEE.

Ghazali racconta che la sua famiglia se n’è andata senza nient’altro che i vestiti che avevano addosso e che qualche momento dopo una serie di missili ha colpito la loro casa.

Ha aggiunto di non capire perché la casa sia stata presa di mira, in quanto non ci sono gruppi armati nel quartiere.

In un comunicato prima del presunto attacco al suo ufficio Haniyeh ha affermato che “l’attuale situazione palestinese sta subendo un attacco su vasta scala a tutti i livelli: a Gerusalemme, in Cisgiordania, nella Striscia di Gaza e all’interno delle carceri israeliane.”

Ha sostenuto che i palestinesi “non si arrenderanno all’occupazione israeliana”, promettendo che “se l’occupante israeliano attraverserà la linea rossa, la resistenza palestinese risponderà di conseguenza.”

Ciò è stato ripetuto da Ziyad al-Nakhleh, segretario generale della Jihad islamica, un gruppo armato che opera a Gaza, che ha affermato che “risponderà duramente a ogni aggressione israeliana contro Gaza.”

Yahya Sinwar, il capo di Hamas, che governa l’enclave costiera assediata, ha annullato un evento pubblico previsto per lunedì pomeriggio, e funzionari di Hamas hanno parlato di “sviluppi”.

Nel contempo lunedì mattina, parlando a Washington, il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha detto che Israele “farà tutto il necessario per difendere il suo popolo. Israele non tollererà attacchi con razzi sul suo territorio.”

Anche il presidente USA Donald Trump ha detto che Israele “ha il diritto di difendersi.”

 

Razzi colpiscono a nord di Tel Aviv

Di prima mattina una casa è stata completamente distrutta e almeno un’altra e alcune automobili sono state gravemente danneggiate dopo che razzi sono caduti sulla comunità agricola israeliana di Mishmeret, a circa 20 km a nord-est di Tel Aviv.

L’attacco è avvenuto qualche minuto dopo che l’esercito israeliano aveva attivato le sirene di allarme aereo nella zona e detto che un razzo era stato lanciato dalla Striscia di Gaza.

L’esercito israeliano ha affermato che il razzo era stato sparato da una postazione di Hamas nei pressi di Rafah, a sud di Gaza.

Ma lunedì non era ancora chiaro da dove sia partito il razzo.

“Nessuno dei movimenti di resistenza, compreso Hamas, ha interesse a sparare razzi dalla Striscia di Gaza verso il nemico,” ha detto all’AFP [agenzia di stampa francese, ndt.] un anonimo ufficiale, evocando la possibilità che sia stato il “cattivo tempo”.

Almeno in una precedente occasione in cui Hamas e altri gruppi di miliziani hanno negato di aver lanciato razzi su Israele, essi hanno ipotizzato che un temporale avesse attivato il lancio di un razzo.

Non è tuttora chiaro se l’ufficiale intervistato dall’AFP lunedì alludesse a una simile eventualità.

Il quotidiano israeliano Haaretz ha informato che comunque lunedì mattina il portavoce dell’esercito israeliano Ronen Manelis ha detto che due brigate si stavano dirigendo a sud verso Gaza e che l’esercito stava mobilitando migliaia di riservisti, compresi quelli dell’aviazione.

L’ospedale dove sono in cura le vittime ha affermato che sette israeliani, tra cui un neonato, un bambino di tre anni, una ragazzina di 12 e una donna sessantenne, sono rimasti leggermente feriti da bruciature e schegge. Sei di loro sono membri della stessa famiglia.

L’attacco di lunedì mattina è giunto in un momento di tensioni in aumento in seguito all’ anniversario delle proteste della Grande Marcia del Ritorno a Gaza del fine settimana e mentre Netanyahu si trova in visita a Washington nell’ambito della campagna in corso per un quinto mandato nelle elezioni del 9 aprile in Israele.

Netanyahu ha detto che in seguito all’attacco avrebbe interrotto il suo viaggio negli Stati Uniti, dove era previsto che parlasse alla conferenza dell’associazione lobbystica filo-israeliana AIPAC.

“Alla luce degli avvenimenti riguardanti la sicurezza ho deciso di interrompere la mia visita negli USA,” ha detto Netanyahu, definendo l’attacco un crimine efferato che porterà a una forte risposta israeliana.

Tuttavia, prima di tornare ha incontrato Trump alla Casa Bianca, dove la coppia ha tenuto una conferenza stampa per annunciare che Trump ha firmato un ordine esecutivo che riconosce la “sovranità” israeliana sulle Alture del Golan siriane.

Analisti statunitensi hanno affermato che l’annuncio potrebbe servire a rafforzare le prospettive di Netanyahu nelle elezioni del mese prossimo.

Il principale rivale di Netanyahu nelle imminenti elezioni, l’ex-generale Benny Gantz, che era anche lui a Washingron per partecipare lunedì alla conferenza dell’AIPAC, dopo l’attacco con il razzo ha accusato Netanyahu di aver “mandato in bancarotta la sicurezza nazionale.”

 

Evacuazioni in tutta Gaza

In seguito all’attacco con un razzo a Mishmeret, la marina israeliana ha impedito ai pescatori palestinesi di salpare dalle spiagge di Gaza.

[Gli israeliani] hanno anche chiuso sia il valico di Karam Abu Salem che di Beit Hanoun, che sono utilizzati per il trasporto rispettivamente di beni e persone.

L’esercito israeliano ha inoltre dichiarato numerose aree nel sud di Israele zone militari chiuse, mentre il Comune di Tel Aviv ha aperto al pubblico alcuni rifugi antiaerei.

Nel contempo lunedì edifici governativi, scuole, prigioni, stazioni di polizia e della sicurezza palestinesi a Gaza sono stati evacuati in previsione di potenziali bombardamenti israeliani.

Il quartier generale della televisione Al-Aqsa è stato chiuso per timore che anch’esso potesse essere preso di mira dagli aerei da guerra israeliani.

Fonti hanno anche detto a Middle East Eye che alcune ong con sede a Gaza hanno evacuato il loro personale internazionale.

Durante l’offensiva israeliana contro Gaza nel dicembre 2008 i primi obiettivi di Israele sono stati i commissariati di polizia.

Il ministero della Salute di Gaza ha emanato un’allerta ai cittadini perché lunedì “dimostrino la massima attenzione e cautela”, aggiungendo che gli ospedali – già gravati dall’assedio e dall’alto numero di feriti in un anno di proteste – sono in stato di allerta.

 

Imminenti elezioni

Mishmeret si trova a più di 80 km dalla Striscia di Gaza ed è raro che un lancio di razzi dall’enclave palestinese possa raggiungere quella distanza.

Tel Aviv, la capitale economica di Israele, e le comunità della sua periferia sono finite l’ultima volta sotto simili attacchi durante la guerra del 2014 con Hamas.

Il 14 marzo sono stati lanciati alcuni razzi verso Tel Aviv ma non hanno provocato né vittime né danni, afferma Israele.

Israele accusa Hamas del lancio di questi razzi, benché al momento un ufficiale anonimo della sicurezza di Gaza affermi che il lancio, che ha mancato ogni area edificata, era stato fatto partire per sbaglio.

Israele considera Hamas, il partito che governa di fatto a Gaza, responsabile di ogni lancio di razzi che arriva dal piccolo territorio palestinese, benché nella zona operino anche altre fazioni armate.

Israele sottopone la Striscia di Gaza ad un blocco durissimo, che per chi lo critica rappresenta una punizione collettiva dei due milioni di abitanti dell’enclave impoverita.

Anche l’Egitto mantiene un continuo assedio, limitando i movimenti di entrata ed uscita da Gaza sul suo confine.

 

 

(traduzione di Amedeo Rossi)