USA: il movimento filopalestinese si fa sentire alla CND del 2024

Maysa Mustafa

20 agosto 2014 – Middle East Eye

Manifestanti a Chicago e in rete hanno messo sotto pressione il partito Democratico dal primo giorno della Convenzione di Chicago.

Dopo un solo giorno dal suo inizio la Convenzione Nazionale Democratica ha già provocato scompiglio tra le mura dell’United Center [il centro congressi in cui si svolge la convenzione, ndt.], nelle strade di Chicago e sulle reti sociali.

Nell’evento, che si svolge ogni quattro anni, i delegati del partito Democratico nominano formalmente i propri candidati alla presidenza e alla vice-presidenza e decidono il programma del partito in vista delle elezioni che si terranno più avanti quest’anno.

Ma dato che la vicepresidente Kamala Harris e il governatore Tim Walz sono già stati nominati candidati di quest’anno, la Convenzione è consistita in interminabili discorsi di lode ad Harris e al presidente Joe Biden (soprattutto per la sua decisione di rinunciare alla corsa presidenziale), in critiche a Donald Trump e al partito Repubblicano ed è stata una tribuna per molti movimenti per evidenziare le questioni di cui si occupano, come i movimenti per il lavoro e per il diritto all’aborto.

Per chi fa parte del movimento filo-palestinese la Convenzione è valsa da microcosmo della relazione tra i sostenitori della Palestina e il partito Democratico, non solo da quando è iniziata la guerra di Israele contro Gaza ma negli ultimi decenni.

Per esempio la Convenzione è iniziata con una accettazione nella loro terra da parte dei dirigenti del Prairie Band Potawatomi Nation Tribal Council [Consiglio Tribale della Nazione Potawatomi della Zona della Prateria]: il vice capo Zach Pahmahmie e il segretario del Consiglio della Tribù Lorrie Melchior. Sono saliti sul palco per accogliere il partito Democratico “nelle loro ancestrali terre”.

“Siamo qui, insieme sulle nostre terre ancestrali della Nazione Potawatomi della Zona della Prateria e delle nostre nazioni sorelle Potawatomi. Onoriamo anche lo spirito delle altre nazioni tribali che hanno viaggiato verso ovest in questa bellissima zona. Un benvenuto alla Convenzione Nazionale Democratica nelle nostre terre d’origine. Questa terra ha e sempre avrà una grandissima importanza per i suoi custodi originari, i nostri antenati e le nostre attuali comunità,” ha detto Pahmahmie.

In rete molti hanno notato l’ironia del ferreo sostegno del partito Democratico a Israele, che solo da ottobre ha espulso con la forza 1.9 milioni di palestinesi dalla propria patria, come una testimonianza dell’incoerenza delle convinzioni del partito quando si tratta dei palestinesi.

Sul palco principale Gaza è stata citata molte volte. Il presidente Biden ha affermato che “continuerà a lavorare per portare a casa gli ostaggi, porre fine alla guerra a Gaza e portare pace e sicurezza in Medio Oriente.”

La parlamentare di New York Alexandria Ocasio-Cortez ha fatto eco al messaggio di Biden al partito e detto che Harris ha “lavorato instancabilmente per garantire il cessate il fuoco a Gaza e portare a casa gli ostaggi.” I sostenitori [dei palestinesi] affermano che questi messaggi sono stati più frustranti che confortanti per chi si aspettava che gli USA ritirassero il loro incrollabile appoggio finanziario e morale a Israele.

L’avvocatessa e attivista palestino-americana Noura Erakat ha affermato che i discorsi non sono stati altro che “mistificatori”.

Un altro ha detto che questi messaggi sono pericolosi in quanto minimizzano il ruolo degli USA nella guerra di Israele contro Gaza, che da ottobre finora ha ucciso più di 40.000 palestinesi.

Proteste

Sia dentro che fuori dalla CND si sono tenute proteste contro la complicità dell’amministrazione Biden-Harris nella guerra.

Domenica durante la festa di benvenuto della Convenzione una persona ha preso d’assalto il palco prima di strappare il microfono e dire: “Sono morti in 150.000. State finanziando un genocidio.”

Lunedì un gruppo di membri della CND ha srotolato uno striscione che diceva: “Smettete di armare Israele”. I partecipanti che si trovavano nei pressi hanno tentato di impedire la vista dello striscione con cartelli su cui si leggeva “Noi amiamo Joe” e “USA”. Il pubblico ha risposto con lo slogan “Noi amiamo Joe”, mentre lo striscione veniva portato via.

Nel contempo alcuni delegati avrebbero usato i propri cartelli “Noi amiamo Joe” per colpire in testa delegati filopalestinesi. Una di quelli che sono stati colpiti è Nadia Ahmad, che portava un hijab. In un’altra azione di protesta vari delegati della CND si sono tappati la bocca durante il discorso del presidente Biden.

“Volevamo trasmettere il messaggio che non siamo d’accordo con quello che sta facendo Biden. Ha finanziato il genocidio del popolo palestinesi ormai da 10 mesi,” ha detto Sabrine Odeh, delegata dello Stato di Washington e organizzatrice dei delegati Non Impegnati [che non avevano garantito il voto a Biden durante la Convenzione per protesta contro la sua politica in Medio Oriente, ndt.].

E nelle strade di Chigaco migliaia di persone si sono radunate per protestare contro il partito e la Convenzione. Pare che quando la CND è iniziata il numero di quanti la proteggevano fosse più alto dei partecipanti.

La tensione tra i manifestanti e le centinaia di poliziotti presenti ai comizi e ai cortei era alta.

L’ Associated Press ha informato che 13 dimostranti sono stati arrestati dopo che avevano “sfondato” la protezione costruita per la convention.

Il messaggio delle proteste è stato molto specifico: imporre un embargo alle armi contro Israele.

L’accademica Eman Abdelhadi ha parlato a un comizio affermando che il partito Democratico deve “guadagnarsi i (nostri) voti”.

Un traguardo storico ma non un obiettivo raggiunto

In risposta alle proteste annunciate, la CND ha tentato di arrivare a un compromesso con i partecipanti che hanno fatto pressione per la fine della guerra contro Gaza organizzando un gruppo di discussione con il movimento dei Non Impegnati sulla situazione critica del popolo palestinese.
Il gruppo di discussione non è stato ripreso dalla televisione e si è tenuto in un luogo a 5 km dal centro principale della Convenzione. Era composto da un chirurgo che ha trattato palestinesi a Gaza, un ex membro della DNC, attivisti del partito e uno dei dirigenti del movimento dei Non Impegnati.

Una dei partecipanti, Hala Hijazi, ha detto di essere da molto tempo democratica e di aver raccolto oltre due milioni di dollari per il partito, ma di partecipare al gruppo di discussione perché più di 100 membri della sua famiglia erano stati uccisi a Gaza.

Benché molti abbiano festeggiato come un progresso che nella CND sia stato dato spazio alla lotta dei palestinesi, essi hanno anche evidenziato che non è questo l’obiettivo finale.

(traduzione dall’inglese di Amedeo Rossi)