Uno sponsor del Festival di Adelaide ritira l’appoggio alla settimana degli scrittori a causa degli autori palestinesi
Daniel Keane
21 febbraio 2023 – ABCnews
Un importante sponsor del Festival di Adelaide ha ritirato il suo pubblico sostegno all’evento di quest’anno in segno di protesta, affermando di essere preoccupato per la possibilità di “osservazioni razziste o antisemite” nella Settimana degli Scrittori.
Lo studio legale MinterEllison ha detto di aver “vivamente espresso” agli organizzatori dell’evento le proprie riserve riguardo alla presenza della scrittrice e studiosa Susan Abulhawa e del poeta Mohammed El-Kurd.
Gli organizzatori del festival hanno replicato dicendo che, pur rispettando la decisione dello studio, sono determinati a garantire che la Settimana degli Scrittori del mese prossimo resti un palcoscenico per “il dialogo civile e il confronto delle idee.”
La prevista partecipazione della signora Abulhawa è stata oggetto di polemiche la settimana scorsa quando l’Associazione degli Ucraini dell’Australia del Sud ha manifestato la propria contrarietà alla palestinese-americana, le cui dichiarazioni pubbliche hanno incluso reiterate critiche al presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy.
El-Kurd è un critico del sionismo e ha descritto Israele come una “nazione terrorista e genocida” caratterizzata da una “sete inestinguibile di sangue e terra palestinese.”
In una dichiarazione lo studio legale MinterEllison ha affermato di essere un convinto sostenitore delle arti e di aver sponsorizzato il Festival di Adelaide per cinque anni, ma che ora stava riconsiderando la sua collaborazione.
“Siamo venuti recentemente a conoscenza della partecipazione della signora Abulhawa e del signor El-Kurd al Festival degli Scrittori di Adelaide e, in particolare, di alcune dichiarazioni pubbliche fatte dalla signora Abulhawa e dal signor El-Kurd”, hanno detto.
“Non siamo d’accordo con quelle opinioni. Abbiamo vivamente espresso le nostre riserve al Festival.
Abbiamo chiesto garanzie da parte del Festival che non saranno tollerate posizioni razziste o antisemite durante gli incontri con il signor El-Kurd o con la signora Abulhawa o in ogni altro incontro del Festival.”
Lo studio ha detto di aver preso la decisione, in vista dell’inizio del Festival il 3 marzo, di “ritirare la nostra presenza e coinvolgimento dal programma di quest’anno del Festival degli Scrittori.”
“Inoltre, poiché quei relatori sono legati al Festival, ritireremo il nostro sostegno al programma generale del Festival (per quanto possibile). Stiamo valutando di riconsiderare la collaborazione futura.”
Lo studio legale pagherà comunque la sponsorizzazione, anche se il suo logo non comparirà più pubblicamente tranne che sul materiale già stampato.
Il Festival difende le decisioni della Settimana degli Scrittori
In risposta la direttrice generale del Festival Kath Mainland ha espresso disappunto per l’iniziativa di MinterEllison, ma ha difeso la Settimana degli Scrittori come palcoscenico per una pacifica discussione.
“Pur se dispiaciuti per la loro decisione di rimuovere il logo dalla Settimana degli Scrittori di Adelaide e dagli eventi del Festival di Adelaide, rispettiamo comunque la loro scelta”, ha dichiarato la signora Mainland.
“Il Festival di Adelaide ha come obiettivo di fornire un’opportunità di dialogo civile e confronto di idee.
Crediamo fermamente nell’importanza di consentire e agevolare la libertà di espressione delle idee, che potrebbero anche essere provocatorie o conflittuali, ma restano sempre degne di rispetto.”
La direttrice della Settimana degli Scrittori Louise Adler ha affermato che il principio della libertà di espressione è più importante della sponsorizzazione.
“Possiamo solo sperare che i nostri sponsor condividano con noi le vicissitudini, ma a volte possono, a volte no”, ha detto a ABC Radio Adelaide.
“Immagino che lo studio Minters ritenga di dover proteggere un marchio, ma certamente anche noi abbiamo un marchio da proteggere, che poggia sul principio di invitare gli scrittori per ciò che scrivono e non per i loro tweet, e perché crediamo che il loro lavoro di scrittori sia importante e interessante per le migliaia di persone che vengono nei nostri parchi.”
La signora Adler, che è ebrea, ha detto che le critiche allo Stato di Israele non corrispondono ad antisemitismo.
“Ciò che qui è in gioco è la confusione tra le due cose”, ha detto.
(Traduzione dall’inglese di Cristiana Cavagna)