L’ambasciatrice israeliana nel Regno Unito allontanata dalla London School of Economics tra le proteste pro-palestinesi

L’ambasciatrice israeliana nel Regno Unito allontanata dalla London School of Economics tra le proteste pro-palestinesi

Tzipi Hotovely è scappata dall’Università nella sua auto a seguito delle espressioni di collera degli studenti pro-palestinesi alla sua comparsa

Redazione di MiddleEastEye

10 novembre 2021 – MiddleEastEye

 

Martedì l’ambasciatrice israeliana nel Regno Unito è stata allontanata dalla London School of Economics (LSE) mentre gli studenti pro-palestinesi esprimevano la loro rabbia alla sua comparsa.

Il filmato su Twitter mostra Tzipi Hotovely, con in mano un mazzo di fiori, che viene fatta entrare nella sua auto dalle guardie di sicurezza mentre gli studenti ripetono in coro: “Vergognati”. Almeno un manifestante ha cercato di aggredirla.

Secondo i media israeliani, l’Università aveva invitato Hotovely a partecipare a un dibattito.

Hotovely è una intransigente sostenitrice delle colonie illegali di Israele e si è descritta come “una religiosa di destra”. Si è opposta ai matrimoni interreligiosi in Israele ed è strenua oppositrice di uno Stato palestinese.

La Palestine Society della LSE Student Union ha affermato che la presenza di Hotovely viola la politica dell’Università relativa agli oratori esterni perché l’ambasciatrice sostiene le colonie e, tra altre ragioni, ha definito il conflitto israelo-palestinese un conflitto religioso. La Society l’ha anche definita “razzista”.

Un articolo del Jewish Chronicle ha criticato i manifestanti – descritti come un’”orda di cacciatori di ebrei” – per le loro azioni, avvenute nell’83° anniversario della Notte dei Cristalli. Na’amod, un gruppo ebreo britannico contro l’occupazione, ha affermato che il paragone è “estremamente offensivo”.

Priti Patel, Ministro degli Interni del Regno Unito, ha affermato di essere in contatto con l’ambasciatrice e di aver dato il suo appoggio a un’indagine di polizia sulle proteste.

Patel ha twittato di essere “disgustata” dal trattamento riservato a Hotovely e che avrebbe continuato a fare tutto il possibile “per mantenere la comunità ebraica al sicuro da intimidazioni, molestie e abusi”.

Hotovely ha detto dell’incidente: “Non cederemo al teppismo e alla violenza. Lo Stato di Israele continuerà a inviare i suoi rappresentanti ovunque”.

Petizione contro la nomina

Lo scorso anno la nomina di Hotovely ad ambasciatrice nel Regno Unito causò molte polemiche; circa 2.000 ebrei britannici firmarono una petizione organizzata da Na’amod che chiedeva al Governo del Regno Unito di rifiutare la nomina.

“Hotovely ha uno sconcertante primato di comportamenti razzisti e provocatori lungo tutta la sua carriera politica”, si legge nella petizione.

“Come ebrei britannici siamo espliciti: i valori e la politica di Tzipi Hotovely non hanno posto nel Regno Unito. È essenziale che il governo del Regno Unito mandi il messaggio che le sue opinioni sono inaccettabili e che rifiuti la sua nomina come ambasciatrice”.

Nel dicembre 2020, Hotovely è apparsa a un evento online ospitato dal Consiglio dei Deputati (BoD), la principale organizzazione della comunità ebraica del Regno Unito, in cui ha descritto l’espulsione di 700.000 palestinesi nella guerra arabo-israeliana del 1948, nota come Nakba (“catastrofe “) in arabo – come una “bugia araba molto popolare”.

Nel 2019, in seguito alla pubblicazione di un manifesto politico del BoD in cui si esprimeva l’appoggio a uno Stato palestinese, Hotovely ha criticato il gruppo affermando che “un’organizzazione che sostiene la creazione di uno Stato palestinese sta chiaramente lavorando contro gli interessi israeliani”.

In un discorso del 2015 quando è stata nominata viceministro degli Esteri ha respinto la soluzione a due Stati dicendo: “Questa terra è nostra. Tutto è nostro. Non siamo venuti qui per scusarci di ciò”.

 

(traduzione dall’inglese di Luciana Galliano)