Israele allaga le fattorie di Gaza?

Amjad Ayman Yaghi

25 marzo 2021 The Electronic Intifada

Le terre palestinesi vengono deliberatamente allagate da Israele?

Da molti anni i contadini di Gaza lamentano la distruzione dei loro raccolti a causa di improvvisi flussi d’acqua.

Un recente rapporto del gruppo per i diritti umani Al Mezan [organizzazione non governativa con sede a Gaza, ndtr] esclude che per numerosi casi documentati di inondazioni la causa “…sia di origine naturale.”

Samir Zaqout, esponente di Al Mezan, ha dichiarato che tale conclusione si basa su ciò che ricercatori dell’organizzazione hanno osservato “sul campo” quest’anno.

I ricercatori avevano notato dopo forti precipitazioni un “flusso d’acqua”all’interno della barriera che separa Gaza da Israele, acqua che successivamente hanno visto entrare a Gaza dal lato di Israele.

“Riteniamo che ci siano grandi vasche d’acqua usate [all’interno di Israele] per la raccolta di acqua piovana e che quando queste sono piene, l’acqua venga scaricata in direzione della Striscia di Gaza,” ha affermato Zaqout.

“Perso in un batter d’occhio”

A febbraio dei contadini che lavorano vicino al confine fra Gaza e Israele avevano programmato di raccogliere le verdure da vendere al mercato, ma la mattina in cui sono andati al lavoro hanno trovato i loro terreni – situati ad est della città di Gaza – allagati.

“Il raccolto stagionale era andato perso in un batter d’occhio,” ha dichiarato Musad Habib, contadino di quella zona. Il raccolto comprendeva melanzane, pomodori, lattuga e patate.

Il cinquantaquattrenne Musad imputa ad Israele la responsabilità dell’allagamento.

I militari israeliani vogliono impedire le attività agricole vicino al confine in modo da avere “una visuale più chiara dell’area per scopi militari,” afferma Musad.

“Hanno già aperto il fuoco contro di noi diverse volte,” aggiunge.

“Stanno cercando di costringerci a lasciare i nostri terreni.”

E’ già stato documentato come l’esercito israeliano abbia impiegato aerei da irrorazione per spargere diserbanti ritenuti cancerogeni lungo il confine orientale di Gaza, oltre a spianare terreni agricoli e residenziali all’interno di Gaza per aumentare il campo visivo dei soldati.

Musad aveva pensato di fare una piccola festa proprio il giorno in cui ha scoperto che il raccolto era stato distrutto. Se il raccolto fosse stato abbondante, avrebbe ordinato una cena da asporto al ristorante da godersi in relax con la famiglia.

Invece quel giorno tornò a casa dai campi in preda ad un profondo senso di tristezza.

La distruzione del raccolto ha aggravato i suoi già seri problemi economici. Con sette figli, due dei quali sposati, è sostanzialmente lui a mantenere la numerosa famiglia.

“Neppure i pennuti sono al sicuro

Hussein Habib possiede un’azienda avicola vicino ai campi di Musad Habib.

Nelle prime ore dello stesso giorno di febbraio un altro contadino telefonò a Hussein per avvisarlo che molti terreni erano stati allagati.

Hussein andò di corsa nella sua azienda. Lo aspettava una scena veramente angosciante.

Cercò immediatamente di salvare tutte le galline che poteva. Ne riuscì a salvare circa metà, ma per le rimanenti era già troppo tardi. Erano annegate.

Neppure i pennuti sono al sicuro dall’occupazione di Israele,” afferma Hussein. “Gaza è densamente popolata e non c’è molto spazio per coltivare o per allevare galline. Ecco perché i contadini devono lavorare nella zona al confine, perché è lontana dalle abitazioni.”

“Sappiamo che è pericoloso e che gli occupanti israeliani possono aprire il fuoco in qualsiasi momento,” prosegue. “Ma non abbiamo altra scelta. E’ estremamente difficile riuscire a campare a Gaza.”

Prima delle perdite patite da Hussein e dai suoi colleghi, quest’anno Israele era già stato accusato un’altra volta di avere deliberatamente allagato i terreni di Gaza.

“Angosciato”

Lo scorso gennaio le coltivazioni di melanzane, lattuga, pomodori, cetrioli, prezzemolo e crescione di Muhammad Abu Asir furono allagate.

Cercò di salvare il salvabile e cosparse terriccio sul terreno agricolo in affitto sperando di ricavare qualcosa, per quanto scarso, al momento del raccolto, ma il terreno venne allagato di nuovo il mese successivo.

Il cinquantenne Abu Asir ha già sofferto molto a causa della violenza di Israele. La sua casa di al-Shujaiyeh, quartiere della città di Gaza, fu distrutta nel 2014 durante un massiccio attacco israeliano.

“Corro costantemente il rischio di venire ucciso,” afferma. “I miei quattro figli mi hanno chiesto di mollare l’attività agricola. Ma non ci sono altri lavori che possa fare. Tutta la mia vita è legata alla terra.”

“Sono profondamente angosciato,” aggiunge. “Anche i contadini israeliani hanno i nostri stessi problemi? Se ci fossero attacchi contro di loro, Israele accuserebbe di terrorismo i palestinesi. I continui attacchi di Israele contro i palestinesi che lottano per sopravvivere sono terrorismo.”

Secondo Al Mezan, Israele ha deliberatamente allagato le proprietà agricole di Gaza sette volte nel corso del 2020, danneggiando così circa cinquanta acri di terra.

I difensori dei diritti umani hanno raccolto le prove che i militari israeliani hanno perseguito una politica di allagamenti intenzionali nel corso dello scorso anno. Amit Shohanski, consulente legale dell’esercito di Israele, ha replicato che esso ”non era responsabile dell’amministrazione e gestione delle riserve idriche nelle aree adiacenti alla Striscia di Gaza.”

I militari, dichiara Shohanski, “non hanno mai messo in atto alcun intervento al fine di regolare o deviare l’acqua dagli invasi situati sul lato israeliano in direzione della Striscia di Gaza, se davvero ciò sia mai accaduto.”

Samir Zaqout di Al Mezan ha osservato che non è la prima volta che i soldati israeliani “negano i loro crimini.”

“Se ammettessero questi crimini, allora avrebbero la responsabilità di risarcire i contadini per i danni provocati. Ed i contadini potrebbero citare in giudizio Israele. Non è quindi una cosa che gli israeliani ammetteranno mai.”

Amjad Ayman Yaghi è un giornalista che vive a Gaza.

traduzione dall’inglese di Stefania Fusero