Corte Suprema: Le carceri non sono autorizzate ad applicare il distanziamento sociale

Yumna Patel

24 luglio 2020 – Mondoweiss

Adalah boccia la decisione: “I prigionieri palestinesi non hanno il diritto alla protezione del distanziamento sociale contro il COVID-19”.

La Corte Suprema israeliana ha respinto una petizione che chiedeva che il Servizio Carcerario Israeliano (IPS) applicasse gli ordini di distanziamento sociale nel carcere di Gilboa, in seguito alla propagazione del coronavirus in quella prigione.

Adalah, Centro Legale per i Diritti della Minoranza Araba, ha inoltrato la petizione per conto delle famiglie di due prigionieri palestinesi detenuti nel carcere, che attualmente conta 30 agenti carcerari e 7 prigionieri contagiati da COVID-19, e 489 agenti e 58 prigionieri sottoposti a quarantena.

Adalah ha bocciato la decisione della Corte, che sostanzialmente ha sentenziato che “i prigionieri palestinesi non hanno diritto alla protezione del distanziamento sociale contro il COVID-19.”

Secondo l’associazione, la Corte ha accettato la versione dello Stato, che sostiene che i prigionieri palestinesi “non sono diversi dai membri di una famiglia o dai coinquilini che vivono nella stessa casa.”

Questo punto di vista, ha dichiarato Adalah, “ignora completamente il fatto che i prigionieri sono sotto costrizione e le autorità israeliane sono responsabili della loro salute e delle condizioni della loro detenzione.”

In un comunicato l’avvocatessa di Adalah Myssana Morany ha affermato: “La Corte Suprema israeliana ha scelto di accettare la finzione propostale dalle autorità israeliane secondo cui le politiche di distanziamento sociale relative al COVID-19 – essenziali per chiunque altro – non sono importanti per i “prigionieri per ragioni di sicurezza” palestinesi che (Israele) detiene dietro le sbarre”.

Morany ha espresso preoccupazione riguardo al precedente che questa sentenza creerebbe, dicendo che “essa mette a rischio la vita e la salute dei palestinesi detenuti da Israele e costituisce una minaccia per l’intera società.”

È uno schiaffo in faccia agli operatori sanitari e per i diritti umani di tutto il mondo che hanno perorato il distanziamento sociale all’interno delle carceri, e lascia i palestinesi detenuti da Israele esposti al virus senza possibilità di proteggersi”, ha detto.

La prigione di Gilboa è una delle decine di carceri e centri di detenzione che in cui sono rinchiuse migliaia di prigionieri politici palestinesi. In maggio vi erano 4.236 prigionieri palestinesi detenuti in queste strutture.

Inoltre Adalah afferma che l’IPS continua ad ignorare una precedente sentenza della Corte Suprema che stabilisce che le strutture carcerarie israeliane devono garantire uno spazio vitale di almeno 4,5 metri quadrati.

Nel carcere di Gilboa ogni cella misura circa 22 metri quadri e ospita almeno sei prigionieri, che condividono una toilette e un bagno.

Associazioni per i diritti come Adalah hanno sostenuto che le condizioni delle prigioni israeliane rendono impossibile conformarsi alle linee guida di distanziamento sociale, esponendo la salute e la sicurezza dei prigionieri ad un rischio crescente di contagio.

Nonostante il COVID-19, Israele ha continuato a condurre operazioni di perquisizioni ed arresti nei territori occupati, imprigionando negli ultimi mesi centinaia di palestinesi.

Yumna Patel è la corrispondente per la Palestina di Mondoweiss

(Traduzione dall’inglese di Cristiana Cavagna)