Gli USA valutano se definire “antisemite” importanti organizzazioni per i diritti umani

Un cartello di Amnesty International USA Foto Dan Kitwood
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Nahal Toosi

21 ottobre 2020 – Politico

Secondo l’assistente di un parlamentare del Congresso in contatto con il Dipartimento di Stato, il segretario di Stato Mike Pompeo sta spingendo per questa dichiarazione.

Due persone a conoscenza della questione affermano che l’amministrazione Trump sta prendendo in considerazione di dichiarare che una serie di importanti Ong internazionali – tra cui Amnesty International, Human Rights Watch e Oxfam – sono antisemite e che i governi non dovrebbero appoggiarle.

La dichiarazione proposta potrebbe essere resa pubblica dal Ddipartimento di Stato [il ministero degli Esteri USA, ndtr.] entro questa settimana. Se ciò venisse dichiarato, probabilmente provocherebbe una rivolta da parte delle associazioni della società civile e potrebbe scatenare un contenzioso legale. Chi critica questa possibile iniziativa teme che ciò possa portare anche altri governi a reprimere ulteriormente queste associazioni. Nel contempo le organizzazioni citate negano qualunque accusa di antisemitismo.

Secondo l’assistente di un parlamentare del Congresso in contatto con il Dipartimento di Stato, il segretario di Stato Mike Pompeo sta facendo pressioni per questa dichiarazione. Pompeo pensa ad una futura candidatura presidenziale ed ha preso una serie di misure per guadagnarsi i favori degli elettori filo-israeliani ed evangelici, una componente fondamentale della base elettorale di Trump.

Ma la proposta sta provocando l’opposizione di funzionari del Dipartimento di Stato. Tra i contrari ci sono avvocati del dipartimento che avvertono che ciò ha basi incerte riguardo a problemi di libertà di parola, potrebbe portare a denunce e potrebbe persino non avere legittime basi legali dal punto di vista amministrativo.

Mercoledì nessun portavoce del Dipartimento di Stato ha al momento risposto a una richiesta di commento. Un ex- funzionario del Dipartimento di Stato con contatti interni ha confermato il fondamento della dichiarazione ed ha affermato che potrebbe essere resa pubblica a breve.

Si prevede che la dichiarazione assumerà la forma di un rapporto dell’ufficio di Elan Carr, l’inviato speciale USA per il monitoraggio e la lotta all’antisemitismo. Il rapporto citerebbe organizzazioni che includono Oxfam, Human Rights Watch e Amnesty International. Dichiarerebbe che la politica USA è di non appoggiare, anche finanziariamente, tali organizzazioni e invita altri governi a smettere di sostenerle.

Il rapporto citerebbe l’appoggio, presunto o percepito, di tali organizzazioni al movimento per il Boicottaggio, il Disinvestimento e le Sanzioni, che ha preso di mira Israele per la sua costruzione di colonie sulla terra che i palestinesi rivendicano per un futuro Stato.

Si prevede anche che punti su rapporti e comunicati stampa rilasciati da tali gruppi sull’impatto delle colonie israeliane, così come sul loro coinvolgimento o appoggio percepito a un elenco delle Nazioni Unite su imprese che operano nei territori contesi.

L’impatto concreto di tali organizzazioni non è immediatamente chiaro e potrebbe dipendere da quale branca o divisione di un gruppo venga presao in considerazione. Per esempio Human Rights Watch e Amnesty International USA non ricevono fondi dal governo USA. Oxfam America neppure, ma a seconda delle circostanze le sue sezioni all’estero potrebbero ricevere finanziamenti dagli americani.

Inoltre non tutte le associazioni citate appoggiano ufficialmente il movimento BDS o prendono posizione su di esso. Ma tutte hanno criticato in una misura o nell’altra le politiche di colonizzazione israeliana e il modo in cui vengono trattati i palestinesi, e organizzazioni filo-israeliane hanno sostenuto che le attività di queste associazioni rappresentano comunque un appoggio per il movimento e quindi sono antisemite.

Contattati da POLITICO, i rappresentanti ufficiali delle tre organizzazioni non erano a conoscenza della possibile dichiarazione del Dipartimento di Stato.

Bob Goodfellow, direttore esecutivo ad interim di Amnesty International USA, ha affermato che qualunque accusa di antisemitismo sarebbe “priva di fondamento”.

AI USA è profondamente impegnata a lottare contro l’antisemitismo e contro ogni forma di odio in tutto il mondo, e continuerà a proteggere le persone ovunque vengano negate giustizia, libertà, verità e dignità,” afferma in un comunicato. “Contestiamo risolutamente ogni accusa di antisemitismo e ci prepariamo di affrontare ogni attacco del Dipartimento di Stato.”

Anche Noah Gottschalk, responsabile della politica internazionale di Oxfam America, nega come “false” e “offensive” le accuse di antisemitismo.

Oxfam non appoggia il BDS né chiede il boicottaggio di Israele o di qualunque altro Paese,” ha affermato Gottschalk. “Oxfam e i nostri partner israeliani e palestinesi da decenni operano sul terreno per promuovere i diritti umani e contribuire alla sopravvivenza di comunità israeliane e palestinesi. Noi sosteniamo la nostra lunga storia di lavoro per proteggere le vite, i diritti umani e il futuro di ogni israeliano e palestinese.”

Il funzionario di Human Rights Watch Eric Goldstein ha notato che l’amministrazione Trump spesso si basa sul lavoro di gruppi come il suo per legittimare le sue stesse prese di posizione politiche.

  • Lottiamo contro ogni forma di discriminazione, compreso l’antisemitismo,” dice Goldstein in un comunicato. “Criticare politiche governative non equivale ad attaccare un gruppo di persone specifico. Per esempio, le nostre critiche al governo USA non ci rendono antiamericani.”

La bozza di dichiarazione del Dipartimento di Stato attinge molte delle sue informazioni da Ong Monitor, un sito filo-israeliano che controlla le attività di organizzazioni per i diritti umani e altre e spesso le accusa di essere anti-israeliane.

Lo scorso anno Israele ha espulso Omar Shakir, un ricercatore di Human Rights Watch, accusato di appoggiare il movimento BDS. Human Rights Watch e Shakir, cittadino USA, hanno negato questa accusa.

Mercoledì, alla domanda in merito alla possibile dichiarazione USA, nessun portavoce dell’ambasciata israeliana ha commentato.

(traduzione dall’inglese di Amedeo Rossi)