Joe Biden dovrebbe smetterla con la farsa americana sulle armi nucleari israeliane ‘segrete’

Per ora l'impunito Bibi Netanyahu Reuters
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Desmond Tutu

1° gennaio 2021 – The Guardian

Bisogna finirla con questa buffonata e con le enormi somme di aiuti a un Paese con politiche oppressive contro i palestinesi

Al momento del loro insediamento, le ultime quattro amministrazioni USA hanno seguito un rituale iniquo. Si sono tutte dichiarate d’accordo a disattendere la legge americana firmando missive segrete e stipulando così che non ammetteranno qualcosa che tutti sanno: che Israele ha un arsenale di armi nucleari.

Uno dei motivi è per impedire alla gente di focalizzarsi sulla capacità di Israele di polverizzare decine di città. Questo rifiuto di fronteggiare la minaccia posta dallo spaventoso arsenale israeliano dà un senso di potere e impunità al suo primo ministro, Benjamin Netanyahu, e permette a Israele di dettare agli altri le proprie condizioni.

Ma un altro effetto della strategia dello struzzo dell’amministrazione USA è evitare che l’America applichi le proprie leggi che richiedono la fine della generosità dei contribuenti verso chi contribuisce alla proliferazione di armi nucleari.

Israele infatti è uno di questi Stati. Ci sono prove schiaccianti che negli anni ’70 si offrì di vendere armi nucleari al regime di apartheid in Sudafrica e che condusse persino congiuntamente un test nucleare. Il governo USA ha tentato di occultare questi fatti. Inoltre [Israele] non ha mai firmato il trattato di non-proliferazione nucleare.

Eppure gli USA e i governi israeliani hanno promosso l’invasione dell’Iraq sulla base di menzogne future esplosioni nucleari. Mordechai Vanunu, un tecnico nucleare israeliano che ha fatto la spia, ha detto: le armi nucleari non erano in Iraq, sono in Israele.

Gli emendamenti apportati al Foreign Assistance Act dagli ex senatori Stuart Symington e John Glenn vietano agli USA di fornire assistenza economica e militare a Stati che contribuiscono alla proliferazione nucleare e a quelli che acquistano armi nucleari. Jimmy Carter, quando era presidente, aveva invocato tali misure contro India e Pakistan.

Ma nessun presidente l’ha fatto nei confronti di Israele. Anzi, l’opposto. Dai tempi del presidente Richard Nixon c’è stato un accordo verbale di accettare “l’ambiguità sul nucleare”, accordando in pratica a Israele impunemente il potere che viene dagli armamenti nucleari. E, secondo il settimanale New Yorker, il presidente Bill Clinton ha inviato queste lettere segrete. 

Presidenti e politici statunitensi si sono rifiutati di ammettere che Israele ha armi nucleari, benché la legge ammetta un’esenzione che permetterebbe la continuazione dei finanziamenti se il presidente certificasse al Congresso che l’aiuto a un Paese che contribuisce alla proliferazione nucleare è di vitale interesse per gli USA.

Il prodotto interno lordo pro-capite di Israele è paragonabile a quello del Regno Unito. Ciononostante i contribuenti americani sovvenzionano Israele più di ogni altro Paese. Nel corso degli anni e tenendo conto dell’inflazione, il totale reso pubblico si avvicina ora ai 300 miliardi di dollari.

Questa farsa deve finire. Il governo USA dovrebbe applicare le proprie leggi e tagliare i finanziamenti a Israele dell’acquisizione e della proliferazione di armi nucleari da parte sua.

L’amministrazione entrante di Biden dovrebbe riconoscere onestamente che Israele è uno Stato leader nello sponsorizzare la proliferazione nucleare in Medioriente e implementare correttamente la legge USA. Altri governi, e in particolare quello del Sudafrica, dovrebbero insistere sul rispetto delle leggi e su un disarmo effettivo e sollecitare immediatamente e con assoluta fermezza il governo USA ad agire.

L’apartheid è stato abominevole in Sudafrica ed è abominevole quando Israele pratica la propria forma di apartheid contro i palestinesi, con checkpoint e un sistema di politiche repressive. Inoltre, un’altra legge USA, la Leahy law, proibisce aiuti militari a governi che violano sistematicamente i diritti umani. 

È molto probabile che uno dei motivi per cui la versione israeliana di apartheid è sopravvissuta a quella sudafricana è che Israele è riuscito a mantenere il sistema di oppressione non solo usando le armi dei soldati, ma anche tenendo la pistola nucleare puntata alla tempia di milioni di persone. La soluzione non sta nel cercare di far avere tali armi a palestinesi e altri arabi. La soluzione sono pace, giustizia e disarmo. 

Il Sudafrica ha capito che poteva avere vera pace e giustizia tramite la verità che avrebbe portato alla riconciliazione. Non succede niente fino a quando non ci si confronta onestamente con la verità e ci sono poche verità più importanti con cui fare i conti che l’arsenale di armi nucleari nelle mani di un governo in cui vige l’apartheid.

Desmond Tutu, vincitore del premio Nobel per la pace, è stato arcivescovo di Città del Capo e presidente della Commissione Verità e Riconciliazione del Sudafrica dal 1996 al 2003.

(traduzione dall’inglese di Mirella Alessio)