Gli abitanti di Gerusalemme affrontano un’implacabile guerra economica israeliana

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Agenzia di stampa Safa

21 giugno 2022 – Monitor de Oriente

I palestinesi che vivono a Gerusalemme stanno affrontano un’implacabile guerra economica da parte di Israele, consistente in imposte onerose che prendono di mira i commercianti e i negozianti in un contesto di debolezza dei mercati.

Le autorità dell’occupazione israeliana stanno facendo pressioni sui gerosolimitani attraverso l’imposizione di tasse elevate per obbligarli ad andarsene dalla città santa, lasciando negozi e case come bottino alla municipalità israeliana di Gerusalemme.

La tassa israeliana più nota è l’arnona, un’imposta fondiaria locale che ogni abitazione o negozio paga al Comune di Gerusalemme. Nonostante secondo l’agenzia di stampa Safa i palestinesi rappresentino il 35% degli attuali abitanti della città santa e gli ebrei il 65%, la municipalità israeliana di Gerusalemme raccoglie il 33% delle sue entrate totali dagli abitanti palestinesi.

Per i palestinesi di Gerusalemme l’arnona significa che ogni commerciante palestinese deve pagare 100 dollari per ogni m2 di superficie del proprio negozio.

Nel contempo secondo Safa le autorità dell’occupazione israeliana, che impongono imposte esose ai palestinesi, erogano molte sovvenzioni agli ebrei per agevolare la loro presenza nella città santa.

A causa delle numerose chiusure di attività provocate dal COVID-19 e al peggioramento della situazione della sicurezza in città, come anche al peggioramento della situazione economica in tutto il mondo, i commercianti palestinesi si sono visti obbligati a chiudere i propri negozi per lunghi periodi, per cui hanno avuto pochissime entrate, non hanno potuto pagare le tasse e si sono trovati sotto l’assillo del Comune che chiede loro di andarsene.

“La mancanza di sostegno finanziario per i gerosolimitani, soprattutto commercianti e negozianti, complica la crisi di Gerusalemme e ne minaccia la presenza,” dice Safa Ziyad Al Hammouri, direttore del Centro di Studi Sociali ed Economici Al Quds.

Hammouri chiede che si crei un fondo per il sostegno ai gerosolimitani contro la guerra economica che li prende di mira cercando di obbligarli a lasciare la città santa. Evidenzia che nel bilancio dell’Autorità Nazionale Palestinese (ANP) la percentuale destinata a Gerusalemme è inferiore all’1%. “Ciò dimostra la concreta marginalizzazione da parte dell’ANP,” afferma Hammouri.

Le statistiche ufficiali riportate da Safa rivelano che a Gerusalemme il 70% è costituito da proprietari di immobili e negozi e da commercianti, sottolineando che l’accumulo di debiti determinerebbe l’esproprio della proprietà da parte del Comune israeliano.

Secondo Safa 250 negozi palestinesi sono stati chiusi dal Comune israeliano per il reiterato mancato pagamento di imposte, oltre che per il blocco commerciale imposto ai gerosolimitani.

Le statistiche israeliane hanno rivelato che la municipalità di Gerusalemme spende solo il 5% del bilancio totale a favore dei palestinesi, nonostante rappresentino oltre il 35% degli abitanti della città.

Per risolvere questo problema gli esperti contattati da Safa hanno affermato che ci dovrebbero essere fondi speciali per sostenere i gerosolimitani, compresi abitanti, commercianti e proprietari di edifici e negozi, in modo che siano in grado di affrontare le complicate misure fiscali israeliane.

Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore e non riflettono necessariamente la politica editoriale di Monitor de Oriente.

(traduzione dallo spagnolo di Amedeo Rossi)