Migliaia di persone protestano contro la demolizione di case nel Negev

La protesta è stata innescata da bulldozer israeliani, al lavoro sotto la protezione della polizia.

17 ottobre 2016, pubblicato su:

Middle East Monitor,

Migliaia di abitanti del Negev hanno manifestato ieri di fronte all’edificio del Consiglio Regionale di Ramat Hanegev, per protestare contro la demolizione di case nel Negev ed il feroce attacco a Bir Hadaj, dove sono state demolite parecchie case con il pretesto di licenze di costruzione illegali. I manifestanti hanno bloccato il traffico sull’autostrada 40, in accordo con la polizia, impugnando cartelli di condanna contro le demolizioni e di appello per la cessazione di questi crimini nel Negev. Vi erano sindaci, attivisti pubblici e politici e forze nazionali.

La protesta è iniziata dopo che bulldozer israeliani, sotto la protezione della polizia, hanno demolito le case di famiglie vissute nella comunità per generazioni, lasciandole senza casa e costringendole a spostarsi in tende per ripararsi.

Poiché il governo israeliano rifiuta di riconoscere i 51 villaggi del Negev – compresi quelli costituitisi prima della nascita dello stato di Israele – i residenti si sono trovati di fronte al trasferimento dopo che le forze israeliane hanno incrementato le demolizioni nella zona e confiscato la loro terra e proprietà. La zona viene destinata alla costruzione di città e fattorie ebree sulle rovine dei villaggi arabi.

I cittadini arabi del Negev e dei territori palestinesi hanno fatto appello alle organizzazioni internazionali umanitarie e per i diritti umani perché si rechino nella zona e testimonino i crimini compiuti contro i suoi abitanti.

 

Traduzione di Cristiana Cavagna