Un ministro israeliano: non c’è nessun problema morale nell’espropriare terre in Cisgiordania

di Almog Ben Zikri – 30 novembre 2016. Haaretz

Il ministro dell’educazione Bennett afferma che il problema non sono i singoli avamposti, ma lo status complessivo delle case in Cisgiordania: “Quello che stiamo cercando di fare è inserire norme in vigore in Israele anche in Giudea e Samaria.”

Il ministro dell’Educazione Naftali Bennett ha affermato mercoledì [30 novembre] che non ci sono “problemi etici” per Israele nell’esproprio di terre ai palestinesi in Cisgiordania. Alla domanda se una nuova legge che renderà legali avamposti illegali dei coloni sarebbe in contraddizione con i valori etici ebraici, Bennett ha risposto che “non ci sono problemi etici per lo Stato” nell’appropriazione di terre di proprietari privati “nel caso ciò si ritenga necessario”, se viene pagata in cambio una compensazione.

Il governo israeliano è stato messo in agitazione dall’imminente evacuazione dell’avamposto illegale di Amona, costruito su terre palestinesi proprietà di privati e condannato alla demolizione dalla Corte Suprema israeliana. Mentre alcuni ministri e legislatori di destra, compreso Bennett, sperano di evitare l’evacuazione con una legge, altri, tra cui il primo ministro Benjamin Netanyahu, si sono uniti a consulenti legali del governo nel mettere in guardia sulle possibili conseguenze per Israele.

Parlando alla conferenza di Sderot nel collegio universitario “Sapir”, Bennett ha detto che “Amona non è il problema in Giudea e Samaria “, usando il nome biblico per riferirsi alla Cisgiordania. “Il problema sono le migliaia di unità abitative che hanno lo stesso status (legale).” Storicamente, ha affermato, “quando Israele ha voluto fondare delle comunità, ha espropriato terre private…è stato così a Carmiel, a Gerusalemme ed anche in Giudea e Samaria.”

Bennett ha aggiunto che “quello che stiamo cercando di fare a questo proposito è inserire norme in vigore in Israele anche in Guidea e Samaria. Questa è la ragione per cui si fa tanto rumore…ciò ha un’importanza rilevante. “

Tensioni politiche

Il consiglio per la sicurezza di Israele è stato convocato mercoledì mattina per oltre due ore per discutere della cosiddetta legge “per la regolarizzazione”, che intende legalizzare avamposti illegali dei coloni.

I parlamentari stavano per votare su due bozze della norma, ma il governo ha deciso di posticipare il voto al prossimo martedì dopo il lungo dibattito. Una delle due bozze propone di dare l’autorizzazione retroattivamente alle enclave [ebraiche] per evitare l’evacuazione della colonia di Amona in Cisgiordania, e l’altra contraria all’autorizzazione. Le votazioni erano previste nonostante l’opposizione del procuratore generale Avichai Mendelblit contro questa misura.

Il consiglio per la sicurezza ha rimandato a mercoledì mattina un dibattito su Amona programmato per martedì, dopo che Netanyahu si era ammalato d’influenza, ma poi lo ha di nuovo rinviato.

L’Alta Corte di Giustizia ha stabilito che Amona, costruita su terre palestinesi di proprietà di privati, deve essere evacuata entro il 25 dicembre.

Se approvate, entrambe le misure saranno discusse da uno speciale comitato della Knesset per decidere quale delle due debba essere sottoposta a una seconda o terza votazione in modo da essere convertita in legge.

Mercoledì di primo mattino il comitato per la Costituzione, la Legge e la Giustizia della Knesset ha votato a favore, aprendo la strada a un voto in seduta plenaria.

Il partito Kulanu [di centro. Ndtr.] del ministro delle Finanze Moshe Kahlon si oppone alla cosiddetta versione retroattiva.

Una fonte del partito di estrema destra Habayit Hayehudi [‘Casa ebraica’, del ministro Naftali Bennett. Ndtr.] ha affermato che Kulanu ha accettato di attenersi alla disciplina di coalizione su entrambe le versioni. Ma fonti di Kulanu hanno detto che “non c’è un nuovo accordo sulla questione”, e che il partito si oppone alla legge. Il portavoce di Kahlon ha rifiutato di pronunciarsi.

(Traduzione di Amedeo Rossi)