Comunicato del procuratore della Corte Penale Internazionale, Fatou Bensouda, in merito al peggioramento della situazione a Gaza

8 aprile 2018, Fonte : Ufficio del Procuratore

È con grave preoccupazione che io assisto alla violenza e al deterioramento della situazione nella Striscia di Gaza riguardo alle recenti dimostrazioni di massa. Dal 30 marzo 2018 almeno 27 palestinesi sono stati uccisi dalle Forze israeliane di difesa (IDF) con ancora oltre un migliaio di feriti molti in seguito a pallottole vere o a quelle rivestite di gomma. La violenza contro civili, in una situazione come quella che prevale a Gaza, potrebbe costituire crimine sotto il profilo dello Statuto di Roma della Corte Penale Internazionale (“ICC” o “la Corte”) come lo potrebbe l’uso della presenza di civili nelle attività militari aventi lo scopo di scudi umani.

Ricordo a tutte le parti in causa che dal mio ufficio la situazione in Palestina è sotto esame preliminare. Dato che un esame preliminare non vuol dire inchiesta, qualsiasi presunto nuovo crimine commesso nel contesto della situazione in Palestina, può essere soggetta all’indagine del mio ufficio. Questo si applica agli eventi delle passate settimane e a qualsiasi incidente futuro.

Sono consapevole che nella Striscia di Gaza le manifestazioni sono previste continuare ulteriormente. Il mio ufficio continuerà ad analizzare da vicino la situazione e registrerà qualunque istigazione o ricorso alla forza illegale. Invito tutti quelli coinvolti di astenersi da un ulteriore aggravamento di questa tragica situazione.

Chiunque istiga o intraprende atti di violenza quali comandare, richiedere, incoraggiare o contribuire in qualsiasi altro modo all’esecuzione di crimini all’interno della giurisdizione della Corte Penale Internazionale è passibile di azione penale presso la Corte con pieno rispetto per il principio di complementarietà. Il ricorso alla violenza deve cessare.

L’Ufficio del procuratore dell’ICC svolge accertamenti preliminari indipendenti e imparziali, indagini e azioni processuali contro il crimine di genocidio, il crimine contro l’umanità e i crimini di guerra. Fin dal 2003 , l’Ufficio ha iniziato indagini in molte situazioni all’interno della giurisdizione dell’ICC, in particolare in Uganda, nella Repubblica Democratica del Congo, nel Darfur, in Sudan, nella Repubblica Centrale Africana (due distinte situazioni), in Kenya, in Libia, in Costa d’Avorio, in Mali, in Georgia e in Burundi. La seconda Camera preliminare si è fatta carico della richiesta del pubblico ministero per l’autorizzazione a iniziare un’indagine sulla situazione della Repubblica Islamica dell’Afghanistan. L’Ufficio sta anche conducendo esami preliminari in merito alle situazioni in Colombia, nella Repubblica di Gabon, in Guinea, in Iraq/Uk, in Nigeria, in Palestina, nelle Filippine, in Venezuela e in Ucraina.

OTPNewsDesk@icc-cpi.int

(Traduzione di Carlo Tagliacozzo)