Un giornale studentesco della università di Harvard appoggia il movimento BDS

Redazione di MEMO

1 maggio 2022 – Middle East Monitor

Un quotidiano gestito dagli studenti dell’università di Harvard ha annunciato il supporto e il sostegno per la campagna per il Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BDS) contro l’occupazione israeliana, facendone uno dei più significativi passi intrapresi da una università americana contro l’occupazione.

Il comitato di redazione dell’Harvard Crimson ha annunciato sul suo giornale di ieri che adesso “orgogliosamente” appoggia il movimento BDS, affermando che “siamo orgogliosi di offrire infine il nostro supporto alla liberazione della Palestina e al BDS – ed esortiamo chiunque a fare altrettanto”.

Il comitato di redazione del giornale ha ammesso che, mentre in precedenza avevano una posizione “scettica”, questa è mutata in un sostegno totale della campagna BDS, insistendo che “in questo periodo il peso – delle violazioni israeliane dei diritti umani e del diritto internazionale e del grido di libertà [riferimento a un film sul Sudafrica dell’apartheid sulla vicenda di Stephen Biko, ndtr.] della Palestina – richiede questo passo.

Questo mutamento di pensiero, vi si afferma, è avvenuto attraverso le campagne educative e il materiale illustrativo presentati dalla Campagna di Solidarietà con la Palestina (Palestine Solidarity Campaign) dell’università.

Il comitato di redazione, oltre ad evidenziare l’occupazione israeliana in corso del territorio palestinese, le violazioni dei diritti umani a danno dei palestinesi e le costanti violazioni del diritto internazionale da parte di Tel Aviv, ha riconosciuto che c’è un “soverchiante squilibrio di potere” nella trattazione e nel dibattito attorno alla questione dello Stato di Israele e della Palestina.

Quello squilibrio, che pende massicciamente a supporto della narrativa israeliana all’interno delle istituzioni e dell’amministrazione americana, permette a 26 Stati nella Nazione di imporre pressioni legali sulle società che decidono di boicottare lo Stato di Israele.

Il comitato di redazione del giornale riconosce, da questo punto di vista, che “siamo pienamente consapevoli del privilegio del fatto di avere una testata istituzionale ed efficacemente anonima. Anche in questa sede universitaria molti dei nostri coraggiosi colleghi che sostengono la liberazione della Palestina possono essere trovati in liste di osservati speciali che tacitamente e vergognosamente li collegano al terrorismo.”

Nato nel 2005, il movimento BDS promuove il boicottaggio dei prodotti israeliani provenienti dai territori palestinesi occupati della Cisgiordania, così come il boicottaggio di e il disinvestimento da società che gestiscono o hanno contratti con l’occupazione in corso.

Lotte a favore e contro il movimento sono state viste in università in tutte le Nazioni occidentali, in particolare negli USA, e hanno portato famose istituzioni come la Columbia University, l’università di Manchester e l’università dell’Illinois a Urbana-Champaign (UIUC) ad approvare risoluzioni e ad adottare misure a supporto del BDS.

(traduzione dall’inglese di Gianluca Ramunno)