Decine di soldati sono entrati in un villaggio palestinese nel cuore della notte per un “Tour Selichot”
Amira Hass
21 settembre 2022 – Haaretz
I soldati hanno assistito ad una conferenza tenuta da un civile in un sito archeologico di a-Tuwani, dove i coloni affermano che un tempo sorgesse una sinagoga. Nelle ultime notti le IDF hanno fatto ripetute irruzioni nel villaggio, per cui all’arrivo dei soldati molti erano svegli.
Da 20 a 30 soldati del genio militare, accompagnati da una forza di polizia di frontiera, sono entrati nel cuore della notte nel villaggio di al-Tuwani, nelle colline meridionali di Hebron, per effettuare una visita presso uno scavo archeologico all’interno di un’area residenziale come parte di un “tour selichot” [visita rituale accompagnata da preghiere, ndtr.].
I soldati sono giunti al villaggio intorno all’una della notte tra mercoledì e giovedì della scorsa settimana, sono rimasti per circa 90 minuti e hanno assistito alla conferenza di un archeologo civile, accompagnato da un uomo e una donna in abiti civili. I selichot sono preghiere ebraiche per il perdono recitate tradizionalmente durante il mese precedente al Rosh Hashanah [capodanno civile ebraico, ndt.].
Di recente l’esercito ha spesso fatto delle irruzioni notturne nel villaggio, per cui all’arrivo dei soldati molti abitanti erano svegli non volendo essere sorpresi dalle irruzioni dei soldati nelle loro case, come ha affermato un abitante. All’interno delle case che circondano gli scavi la tensione era particolarmente alta. Un poliziotto di frontiera ha impedito agli attivisti israeliani e americani, che si oppongono all’occupazione e soggiornano permanentemente ad al-Tuwani, di avvicinarsi al luogo della conferenza.
I partecipanti erano ufficiali di stato maggiore e sottufficiali del battaglione regolare del genio di stanza presso le colline a sud di Hebron che, come riportato lunedì su Haaretz, dovevano prendere parte al tour selichot di preghiera durante un’esercitazione di diversi giorni del battaglione. A tal fine hanno tenuto i loro soldati disarmati, schierati allo scoperto nella Cisgiordania meridionale, con la presenza di un solo giovane ufficiale armato. Mentre i soldati dormivano sono stati rubati loro effetti personali ed equipaggiamento protettivo.
In uno scavo condotto ad a-Tuwani circa 11 anni fa, durante il processo di approvazione urbanistica riguardante il villaggio, sono state scoperte le rovine di un edificio pubblico. Nonostante l’assenza di iscrizioni o del simbolo della menorah [lampada ad olio a sette bracci che veniva accesa all’interno delle sinagoghe, ndt.] un’ipotesi sostiene che si tratti di una sinagoga del I o II secolo d.C. Secondo l’archeologo Yonathan Mizrachi altri resti archeologici nel villaggio testimoniano la presenza di un insediamento del periodo bizantino e del primo periodo musulmano.
Lo scorso mese, durante Tisha B’Av [giorno di lutto e digiuno nel calendario religioso, ndt.], decine di israeliani hanno pregato in mezzo alla zona di scavo, che si trova nel cuore della zona abitata dai palestinesi. L’esercito ha bloccato gli ingressi al villaggio dalle 3:30 del mattino e i soldati sono saliti sui tetti per proteggere i fedeli ebrei, giunti circa due ore dopo. Per diversi anni i coloni hanno cercato di etichettare il luogo come sacro per gli ebrei e gli abitanti del villaggio temono che ciò faccia parte di un piano per sfrattarli e impossessarsi delle terre del villaggio.
Le forze di difesa israeliane hanno risposto che “si è trattato di un tour pianificato condotto sotto la guida di un archeologo in un’antica sinagoga situata nell’area C [in base agli accordi di Oslo sotto totale ma temporaneo controllo israeliano, ndt.], all’interno del villaggio di a-Tuwani nell’area regionale di Yehuda. Il tour è stato condotto a scopo didattico e si è concluso senza attriti con gli abitanti del villaggio”.
Due giorni prima della lezione notturna l’abitante del villaggio Hafez al-Hureini, un uomo sulla cinquantina, è stato arrestato, dopo aver difeso se stesso e altri da cinque israeliani, alcuni dei quali mascherati, i quali, giunti nella sua terra dal vicino avamposto coloniale di Havat Maon, armati di bastoni e un fucile, li avevano attaccati e avevano sparato in aria. Uno degli assalitori ha riportato una grave ferita alla testa e nell’incidente al-Hureini ha subito la frattura di entrambe le braccia. L’ episodio è stato ripreso per intero in un video, ma da allora la detenzione di al-Hureini è stata prolungata più volte, mentre gli israeliani coinvolti nell’aggressione non sono stati finora né arrestati né convocati per essere interrogati.
La notte in cui al-Hureini è stato arrestato l’esercito ha fatto irruzione due volte nel villaggio. Durante la prima incursione sono stati anche effettuati intensi lanci di granate assordanti e gas lacrimogeni nelle case. Nel corso del secondo raid alla periferia del villaggio 10 uomini sono stati arrestati e interrogati per diverse ore.
Secondo il sito web della rivista +972 [rivista indipendente e senza scopo di lucro gestita da un gruppo di giornalisti palestinesi e israeliani, ndt.] un ufficiale del servizio di sicurezza Shin Bet [agenzia di intelligence per gli affari interni dello Stato di Israele, ndt.] ha minacciato di “colpire il villaggio con il pugno di ferro” e li ha avvertiti di non invitare nel villaggio attivisti di sinistra o il ricercatore di B’tselem [ONG israeliana che raccoglie e diffonde dati sulla violazione dei diritti umani nei territori occupati, ndt.], in quanto “sono fonte di guai”. (Lo Shin Bet non ha risposto alle richieste di commento sulla questione da parte di +972 Magazine).
Il villaggio di a-Tuwani sopporta da oltre 20 anni intimidazioni, attacchi violenti e tentativi di acquisizione delle terre dei suoi abitanti da parte di israeliani che abitano o visitano l’avamposto coloniale di Havat Maon. La persistenza di questi abusi è la ragione per cui, su ordine del Comitato della Knesset [parlamento israeliano, ndt.] per il benessere dei minori, negli ultimi 18 anni le IDF sono obbligate ad accompagnare i bambini dei villaggi di Tuba e Mughayer al Abeed alla scuola di a-Tuwani. La scorsa settimana, in seguito al fatto violento, le IDF hanno annullato la scorta militare e i bambini sono stati costretti a rimanere a casa e a saltare le lezioni per due giorni.
(traduzione dall’inglese di Aldo Lotta)