L’Australia annulla il riconoscimento di Gerusalemme come capitale di Israele

Redazione Al Jazeera

18 ottobre 2022 – Al Jazeera

Il ministro degli Esteri Penny Wong afferma che il governo “si rammarica” ​​della decisione presa dalla precedente amministrazione e ribadisce l’impegno per la soluzione a due Stati.

L’Australia afferma che non riconoscerà più Gerusalemme Ovest come capitale di Israele, annullando una decisione presa dal governo dell’ex primo ministro Scott Morrison nel 2018.

“Oggi il governo ha riaffermato la posizione precedente e di lunga data dell’Australia secondo cui Gerusalemme è una questione di status finale che dovrebbe essere risolta nell’ambito di un negoziato di pace tra Israele e il popolo palestinese”, ha affermato il ministro degli Esteri Penny Wong in una nota.

Questo annulla il riconoscimento da parte del governo Morrison di Gerusalemme Ovest come capitale di Israele”.

Wong ha ribadito che l’ambasciata australiana rimarrà a Tel Aviv e che Canberra è impegnata in una soluzione a due Stati “in cui Israele e un futuro Stato palestinese coesistano, in pace e sicurezza, entro confini internazionalmente riconosciuti”.

Ha aggiunto: “Non sosterremo un approccio che indebolisca questa prospettiva”.

Lo status di Gerusalemme è uno dei maggiori punti critici nei tentativi di raggiungere un accordo di pace tra Israele e i palestinesi.

Israele considera l’intera città, compreso il settore orientale che ha annesso dopo la guerra in Medio Oriente del 1967, come sua capitale, mentre i rappresentanti palestinesi, con ampio sostegno internazionale, vogliono Gerusalemme est occupata come capitale di un futuro Stato che sperano di creare nella Cisgiordania occupata e nella Striscia di Gaza.

L’Autorità Nazionale Palestinese plaude a questa decisione

L’Autorità Nazionale Palestinese plaude alla decisione dell’Australia, che probabilmente porterà alla ribalta la questione israelo-palestinese.

“Accogliamo con favore la decisione dell’Australia in merito a Gerusalemme e la sua richiesta di una soluzione a due Stati in conformità con la legittimità internazionale”, ha dichiarato su Twitter il ministro degli Affari Civili dell’Autorità palestinese, Hussein al-Sheikh.

Sheik plaude “all’affermazione dell’Australia secondo cui il futuro della sovranità su Gerusalemme dipende dalla soluzione permanente basata sulla legittimità internazionale”.

Shahram Akbarzadeh della Deakin University [con sede a Melbourne, ndt.] ha affermato che la decisione dell’Australia rafforzerà il consenso internazionale sullo status di Gerusalemme.

“L’Australia si stava discostando da quel consenso, ma ora sta tornando indietro.

porterà sicuramente sotto i riflettori la questione, il conflitto israelo-palestinese e il futuro di una soluzione a due Stati”, ha detto ad Al Jazeera da Melbourne, aggiungendo che la comunità internazionale ha una grande responsabilità nell’affrontare questo annoso problema.

C’è un consenso internazionale sul fatto che lo status di Gerusalemme dovrebbe essere gestito e deciso nell’ambito di un più ampio negoziato sul futuro dei due Stati, di Israele e Palestina. Non possono essere separati da quella questione”.

Il reportage di Bernard Smith di Al Jazeera da Gerusalemme Ovest afferma che, sebbene l’annuncio di Wong sia un “piccolo cambiamento”, è comunque significativo.

“La maggior parte dei Paesi riconosce che lo status finale di Gerusalemme deve essere definito nei colloqui sulla statualità palestinese, e i palestinesi vogliono Gerusalemme est come loro capitale”, ha aggiunto.

Israele convoca l’inviato australiano

Martedì il primo ministro israeliano Yair Lapid ha criticato aspramente la decisione dell’Australia.

Lapid ha descritto la decisione come una “risposta affrettata”, aggiungendo: “Possiamo solo sperare che il governo australiano gestisca altre questioni in modo più serio e professionale.

In una dichiarazione rilasciata dal suo ufficio il primo ministro ha anche affermato “Gerusalemme è la capitale eterna e unita di Israele e nulla lo cambierà mai”.

Il ministero degli Esteri israeliano ha reso noto di aver convocato l’ambasciatore australiano per presentare una formale protesta.

L’ex primo ministro australiano Morrison annunciò che il suo governo conservatore avrebbe riconosciuto Gerusalemme Ovest come capitale di Israele dopo che gli Stati Uniti [l’amministrazione Trump, ndt.] avevano rovesciato la loro decennale politica riconoscendo la città [di Gerusalemme come capitale di Israele, ndt] e spostando lì da Tel Aviv l’ambasciata degli Stati Uniti.

La decisione australiana fu ampiamente criticata dai gruppi filo-palestinesi così come dal Partito Laburista, che allora era all’opposizione e promise di ribaltare la decisione se avesse vinto le elezioni.

(traduzione dall’Inglese di Giuseppe Ponsetti)