Israele: il terrorismo dei coloni ora è legge
Richard Silverstein
1 marzo 2023, MiddleEastEye
Gruppi di coloni in massa percorrono senza controllo Huwwara in cerca di vendetta. Questo è quanto sul nuovo governo fascista di Israele
Domenica un palestinese armato ha ucciso due coloni israeliani fuori dal villaggio di Huwwara. L’uccisione era una rappresaglia per il massiccio attacco israeliano a Nablus pochi giorni prima, in cui erano stati assassinati 11 palestinesi e la principale via del mercato parzialmente distrutta.
Dopo gli omicidi a Huwwara centinaia di soldati e agenti dello Shin Bet sono sciamati attraverso il villaggio alla ricerca dell’uomo armato. Ma quando è scesa la notte non c’era un soldato in vista. È stato allora che i coloni ebrei si sono ammassati a centinaia e si sono sparsi per la città, bruciando tutto ciò che vedevano – automobili, case, pali della luce – urlando grida di vendetta. Hanno persino pubblicato senza ritegno messaggi celebrativi sulle piattaforme dei social media.
Un palestinese è stato colpito a morte e più di 400 palestinesi sono rimasti feriti, compreso un bambino in modo grave.
Lunedì l’esercito ha preso il controllo dell’intera città. Tutti i negozi sono stati chiusi. Gli otto coloni arrestati al culmine dei disordini sono stati tutti rilasciati.
Terrorismo dei coloni
Peraltro molti israeliani sono intervenuti sui social media per esprimere il loro shock, alcuni lo hanno paragonato a un pogrom o alla Notte dei Cristalli, un altro lo ha definito il trionfo del “Reich sionista” e un terzo ha scritto su Facebook: “Benvenuti nel 1933”.
Tuttavia, il terrorismo dei coloni non è una novità per i palestinesi; secondo le Nazioni Unite la violenza dei coloni contro i palestinesi in Cisgiordania è in aumento di anno in anno dal 2016.
I dati delle Nazioni Unite mostrano che nel 2022 ci sono stati almeno 849 attacchi da parte di coloni contro palestinesi, di cui almeno 228 hanno provocato vittime. In confronto, nel 2021 erano stati registrati 496 attacchi e 358 nel 2020.
Di tutti gli attacchi dello scorso anno, 594 hanno provocato danni alle proprietà. Secondo il Land Research Center di Gerusalemme [Centro di Ricerca sul Territorio, fondato nel 1986 all’interno dell’Associazione di Studi Arabi, ndt.], 13.130 ulivi di proprietà palestinese sono stati danneggiati.
Gli esperti delle Nazioni Unite accusano le autorità israeliane di essere complici della violenza dei coloni.
“Le prove inquietanti del fatto che le forze israeliane spesso facilitano, sostengono e partecipano agli attacchi dei coloni rendono difficile discernere tra coloni israeliani e violenza di Stato”, si legge in una dichiarazione delle Nazioni Unite rilasciata lo scorso anno.
Negli ultimi mesi Huwwara, che ospita 7.000 palestinesi ed è circondata da colonie ebraiche, è stata teatro di ripetuti attacchi.
Gli ultimi eventi sembrerebbero, a prima vista, straordinari e senza precedenti, ma sono un riflesso diretto del nuovo governo israeliano.
Non solo è il più estremista nella storia del paese ma, per la prima volta, comprende fra i ministri più importanti dei terroristi già condannati che appoggiano e adottano questa violenza. Disprezzano gli strumenti dello Stato – l’esercito e la polizia – che sotto i governi precedenti avevano esercitato un limitato controllo su questa violenza estremista.
Tale collusione tra forze statali e coloni impegnati in atti arbitrari di terrorismo contro i palestinesi minaccia di trasformare Israele in uno Stato privo di legge. Oggi, per la prima volta, la violenza omicida tenuta sotto controllo in passato si è scatenata – con il tacito avallo del governo.
Banda di giustizieri
Non si sta più parlando di una Terza Intifada, anche se i palestinesi sicuramente reagiranno. Rispetto a quanto sta accadendo oggi, durante le precedenti rivolte palestinesi la risposta del governo israeliano, pur impiegando un uso eccessivo della forza, mostrava probabilmente in certa misura della moderazione.
Ora si fa sul serio e lo Stato e queste bande di giustizieri hanno scatenato un livello di violenza terrificante.
Senza un intervento esterno diretto e decisivo da parte degli Stati Uniti, dell’Unione Europea e delle Nazioni Unite, potrebbe esserci molto più spargimento di sangue e con esso il saccheggio di decine, se non di più, di villaggi palestinesi.
L’obiettivo finale di questi terroristi israeliani è il completo sradicamento della presenza palestinese in Israele-Palestina, seguito dalla distruzione del complesso della Moschea di Al-Aqsa e dalla costruzione di un Terzo Tempio.
Fino a quando il mondo permetterà che questo vada avanti?
“Questo pogrom è enorme”
Due giornalisti, uno dei quali Josh Breiner di Haaretz, hanno documentato il pogrom. Breiner ha twittato che per la prima volta nella sua carriera di giornalista gli israeliani gli hanno sparato proiettili veri.
Un altro giornalista israeliano ha confermato che l’uomo armato indossava un’uniforme dell’esercito israeliano. È sorprendente che un soldato apparentemente in servizio attivo tenti di uccidere un giornalista israeliano. Ho contattato il capo ufficio stampa dell’esercito israeliano per un commento, ma al momento in cui scrivo non ho ricevuto risposta.
L’esercito e i coloni si sono schierati dalla stessa parte, cosa che tutti gli attivisti israeliani già sapevano. Ma qui si evidenzia in modo particolarmente inquietante.
Naturalmente, i palestinesi affrontano questo pericolo ogni giorno. Ma dev’essere difficile per un israeliano che gode di uno stato privilegiato immaginare che la teppa ebraica possa odiarlo tanto da essere felice se fosse morto piuttosto che vivo.
In un forum su Twitter Breiner ha offerto il resoconto di un testimone oculare: “Vi siete sicuramente chiesti quanti arresti ci siano stati questa notte quando gli ebrei hanno compiuto un pogrom in un villaggio palestinese, bruciando case e automobili, lanciando pietre ai giornalisti durante i principali disordini e tutto sotto il naso dell’esercito israeliano.
“E dunque, come previsto, la risposta è: niente arresti [Breiner ha poi aggiornato, sei sono stati arrestati]. Potete star certi che c’è un ministro [Ben Gvir] che non ha pianto alla vista delle fiamme ad Huwwara. Si era impegnato ad essere il proprietario di casa, no? [Ben Gvir dice che gli arabi dovranno abituarsi al fatto che gli ebrei sono i ‘padroni di casa’ in Israele]”.
Il reportage del giornalista palestinese Muhammad Shehada su Twitter ha offerto un resoconto dettagliato dell’entità della devastazione: “Centinaia di coloni stanno attaccando Huwwara scortati e protetti dai soldati israeliani. I residenti palestinesi sono ingabbiati. Gli altoparlanti delle moschee chiedono aiuto. Chiunque cerchi di difendersi viene attaccato da coloni e soldati. Questo pogrom è enorme! Fuochi ovunque!”
“Huwwara deve essere cancellata”
Il giornalista israeliano Edo Konrad ha twittato che Bezalel Smotrich, un importante ministro del governo che una volta era stato arrestato dallo Shin Bet mentre trasportava un ordigno esplosivo a una protesta contro il ritiro da Gaza, ha apprezzato un tweet che chiedeva la “cancellazione” (cioè il genocidio) di Huwwara.
Questa è una traduzione del tweet sul genocidio che Konrad ha ritwittato: “Il villaggio di Huwwara deve essere cancellato adesso. Basta con le dichiarazioni sulla costruzione e il potenziamento degli insediamenti. La deterrenza che abbiamo perso deve essere riconquistata immediatamente, senza pietà”.
Fania Oz-Salzberger, figlia del defunto romanziere israeliano Amos Oz, ha paragonato l’attacco dei coloni a un pogrom cosacco. Ha evocato il nome del capo dei criminali, Bogdan Chmielnicki, il comandante militare ucraino del XVII secolo responsabile degli omicidi di decine di migliaia di ebrei.
Il testo: “Teppisti ebrei che bruciano case ad Hawwara nella migliore tradizione di Chmielnicki. Una persona gravemente ferita, famiglie salvate da edifici in fiamme, decine di persone colpite dall’inalazione di gas lacrimogeni. Un’unità di riserva dell’esercito è stata rapidamente mobilitata e inviata ‘per portare la calma’. Cosa? Per abbracciare i pogromnik e accarezzarli sulla testa?”
Gli ebrei hanno subito la loro parte di pogrom: i romani bruciarono i rabbini sul rogo; l’Inquisizione spagnola li ha torturati sulla griglia; Hitler ha gasato milioni di ebrei europei nei campi di sterminio.
Dopo la massiccia violenza a Huwwara è macabro che il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu rilasci una dichiarazione in cui chiede ai coloni di “non farsi giustizia da soli”.
I buoi sono già scappati dalla stalla. I coloni non lo ascoltano. Lui è irrilevante. Hanno già preso in mano la legge e molto altro.
In realtà non c’è nessuna legge. I coloni governano e nessuno li ostacola.
Le opinioni espresse in questo articolo appartengono all’autore e non riflettono necessariamente la politica editoriale di Middle East Eye.
Richard Silverstein scrive sul blog Tikun Olam che denuncia gli eccessi dello stato di sicurezza nazionale israeliano. Suoi articoli sono apparsi su Haaretz, Forward, Seattle Times e Los Angeles Times. Ha contribuito alla raccolta di saggi dedicata alla guerra del Libano del 2006, A Time to Speak Out (Verso) e con un altro saggio alla raccolta Israel and Palestine: Alternate Perspectives on Statehood (Rowman & Littlefield)
(traduzione dall’inglese di Luciana Galliano)