Rapporto OCHA del periodo 28 febbraio – 13 marzo 2023

1). A Gerico, Jenin e Nablus, durante quattro operazioni con scontri a fuoco con palestinesi, le forze israeliane hanno ucciso 14 palestinesi, tra cui un minore, e ne hanno feriti altri 55; 30 con munizioni vere (seguono dettagli).

Il 1° marzo, le forze israeliane hanno condotto un’operazione di ricerca- arresto nel Campo profughi di Aqbat Jaber (Gerico) ed hanno arrestato 4 palestinesi sospettati di aver ucciso un israeliano durante una aggressione con arma da fuoco verificatasi il 27 febbraio, nella stessa zona. Durante la stessa operazione di ricerca-arresto c’è stato uno scontro a fuoco tra forze israeliane e palestinesi; un palestinese è stato colpito con proiettili veri mentre cercava di fuggire; è stato quindi arrestato, ma è morto successivamente per le ferite. Nello stesso contesto, un altro palestinese è stato colpito con proiettili veri e altri 25 hanno avuto bisogno di cure mediche per inalazione di lacrimogeni. Dopo l’attacco, le forze israeliane hanno rimosso i checkpoints che avevano allestito attorno alla città di Gerico. Il 7 marzo le forze israeliane hanno fatto irruzione nel Campo profughi di Jenin, dove hanno sparato uccidendo 6 palestinesi e ferendone altri 26. Uno dei feriti, un ragazzo di 14 anni, è morto il 9 marzo, a seguito delle ferite subite. Secondo l’esercito israeliano una delle vittime era sospettato di aver sparato e ucciso due israeliani, il 26 febbraio, a Huwwara. Il 9 marzo, le forze israeliane sotto copertura hanno fatto irruzione nel villaggio di Jabaa (Jenin) per arrestare dei palestinesi sospettati di essere responsabili di aggressioni, con armi da fuoco, contro israeliani, proprio in quella zona. All’ingresso del villaggio, le forze israeliane hanno ucciso 3 palestinesi a bordo di un veicolo, affermando che gli stessi avevano aperto il fuoco contro di loro. Un altro palestinese è stato arrestato. Il 12 marzo, vicino al villaggio di Sarra (Nablus), le forze israeliane hanno sparato, uccidendo altri 3 palestinesi, anch’essi a bordo di un veicolo; secondo l’esercito israeliano, avevano aperto il fuoco contro una postazione dell’esercito. Un quarto uomo, presente nel veicolo, si è consegnato. La Brigata dei Martiri di Al Aqsa ha rivendicato come propri affiliati gli uomini uccisi; i loro corpi sono stati trattenuti dalle autorità israeliane. Durante l’episodio, le forze israeliane hanno ferito, con armi da fuoco, altri 3 palestinesi che si stavano recando al lavoro.

2). A Qalqilya due minori sono stati uccisi dalle forze israeliane (seguono dettagli). Il 2 marzo, nel villaggio di Azzun, le forze israeliane hanno sparato alla schiena a un ragazzo palestinese di 15 anni uccidendolo e ferendo altri 2 minori con proiettili veri. Secondo l’esercito israeliano, i soldati hanno sparato a persone sospettate di aver lanciato contro di loro bottiglie incendiarie. Il 10 marzo, all’ingresso della città di Qalqiliya, le forze israeliane hanno ucciso, con armi da fuoco, un palestinese di 16 anni. Le forze israeliane hanno sparato proiettili veri e candelotti lacrimogeni contro palestinesi che lanciavano pietre ed esplosivi.

Ad oggi, in Cisgiordania, nel 2023 sono stati uccisi dalle forze israeliane, quindici minori palestinesi rispetto ai 2 uccisi, nello stesso arco di tempo, nel 2022.

3). A Qalqilya, all’interno di un nuovo avamposto di insediamento colonico, un colono israeliano ha ucciso, con armi da fuoco, un palestinese (seguono dettagli).

Il 10 marzo, un colono israeliano ha ucciso, con arma da fuoco, un palestinese che era entrato in un avamposto di insediamento a est di Qalqilya. Secondo l’esercito israeliano, l’uomo portava coltelli e ordigni esplosivi. Il suo corpo è stato trattenuto dalle autorità israeliane. Questo porta a 4 il numero di palestinesi uccisi da coloni israeliani in Cisgiordania dall’inizio dell’anno; compresi tre che sono stati uccisi mentre attaccavano, o presumibilmente tentavano di attaccare, israeliani.

4). In Israele, un palestinese della Cisgiordania ha ferito con armi da fuoco, 3 israeliani (seguono dettagli). Il 9 marzo, in un’area centrale di Israele, un uomo di Ni’lin (Ramallah) ha ferito, con armi da fuoco, 3 israeliani; è stato successivamente colpito e ucciso da un agente di polizia fuori servizio. Dopo la sparatoria, le forze israeliane hanno fatto irruzione nel villaggio di Ni’lin (Ramallah), dove hanno arrestato il padre e il fratello dell’aggressore palestinese e hanno fatto un sopralluogo nella casa di famigli; secondo quanto riferito, in preparazione della sua demolizione punitiva. Durante il raid, le forze israeliane hanno sparato proiettili veri, proiettili di gomma e lacrimogeni contro palestinesi che lanciavano pietre e bottiglie incendiarie; 3 palestinesi sono rimasti feriti, due dei quali colpiti da proiettili veri.

5). In Cisgiordania, complessivamente, sono stati feriti dalle forze israeliane 271 palestinesi, di cui almeno 24 minori; dei 271, 39 sono stati colpiti da proiettili veri (seguono dettagli). Oltre ai 55 palestinesi feriti durante le tre suddette operazioni condotte a Gerico, altri 19 sono stati feriti nei Campi profughi di Jenin e Nablus, durante quattro operazioni di ricerca-arresto e altre operazioni condotte dalle forze israeliane in diverse località. Cinque episodi si sono verificati in conseguenza dell’ingresso di coloni, accompagnati da forze israeliane, nelle Comunità palestinesi di Qaryut, Huwwara e Burin (tutte in Nablus) e Ebron. Le forze israeliane hanno ferito 84 palestinesi; la maggior parte ha dovuto essere curata per inalazione di gas lacrimogeni.

Altri 85 palestinesi sono rimasti feriti nei pressi di Beit Dajan (Nablus) e Kafr Qaddum (Qalqilya) durante le manifestazioni contro le restrizioni degli accessi e l’espansione degli insediamenti. Ad Azzun (Qalqiliya), Beit Ummar e nel Campo profughi Al ‘Arrub (entrambi in Hebron), le forze israeliane hanno ferito, con proiettili veri e lacrimogeni, 28 palestinesi che lanciavano pietre contro soldati israeliani in servizio presso torrette militari di osservazione.Inoltre, all’ingresso di Azzun (Qalqilya), un soldato israeliano è stato ferito da lanci di pietre da parte di palestinesi. Complessivamente 204 palestinesi hanno dovuto essere curati per inalazione di gas lacrimogeni, 39 sono stati colpiti da proiettili veri, 17 colpiti da proiettili di gomma, 9 feriti da lacrimogeni o granate assordanti.

6). In Cisgiordania coloni israeliani hanno ferito 11 palestinesi, compresi 2 minori, e persone note come coloni, o ritenute tali, hanno danneggiato proprietà palestinesi in 24 casi. Inoltre, in cinque episodi in cui erano coinvolti coloni, 84 palestinesi sono stati feriti dalle forze israeliane; 11 sono stati feriti direttamente da coloni (seguono dettagli). Il 3 marzo, vicino a Khirbet Zantua (Hebron), coloni hanno aggredito e ferito 2 pastori palestinesi che pascolavano il proprio bestiame. Il 6 marzo, un bambino palestinese di due anni, una donna e altre 3 persone, tutti membri della stessa famiglia, sono stati feriti da coloni israeliani che erano entrati a Huwwara lanciando pietre contro case e veicoli palestinesi. Nel corso di tale episodio almeno quattro veicoli e due negozi hanno subito danni dal lancio di pietre e dagli spari dei coloni. Le forze israeliane sono intervenute sparando lacrimogeni contro i palestinesi, ferendone 25. Il 7 e 8 marzo, nella città di Hebron, in due episodi separati, coloni hanno attaccato palestinesi lanciando pietre e bottiglie vuote a Tal Rumeida e Wadi Al Hussein, area H2 di Hebron. Un bambino di 8 anni e un altro palestinese sono rimasti feriti, oltre ai danni a case e veicoli. L’8 marzo, ad Al Aqsa Mosque/Monte del tempio nella Città Vecchia di Gerusalemme, un colono israeliano ha spruzzato un palestinese con liquido al peperoncino, ferendolo. L’8 marzo, a An Nassariya (Nablus), un palestinese è rimasto ferito dal lancio di pietre contro la sua auto ad opera di coloni. In sei episodi accaduti nei pressi di A l Mughayyir and Deir Nidham (entrambi in Ramallah), Jit (Qalqiliya), Rujeib (Nablus), e Yasuf (Salfit), a detta delle Comunità, sono stati vandalizzati circa 240 ulivi su terreni palestinesi prossimi alle colonie israeliane; anche in località nelle quali i palestinesi accedono con una preventiva autorizzazione dei militari israeliani. Inoltre, in 18 episodi registrati vicino a Qalqiliya, Nablus, Hebron e Bethlehem, sono state danneggiate proprietà palestinesi e sono stati feriti capi di bestiame; i danni riguardano 12 veicoli, strutture agricole, due cisterne d’acqua e muri in pietra.

7). Palestinesi hanno ferito 4 coloni israeliani ed hanno danneggiato almeno 14 veicoli israeliani in dodici episodi in cui, secondo fonti israeliane, persone palestinesi, o ritenute tali, hanno lanciato pietre contro veicoli israeliani che viaggiavano sulle strade della Cisgiordania.

8). A Gerusalemme Est e Area C della Cisgiordania, le autorità israeliane hanno demolito, confiscato o costretto a demolire 35 strutture, incluse 13 strutture abitative, perché prive dei permessi di costruzione rilasciati da Israele e quasi impossibili da ottenere. Otto delle strutture erano state donate da progetti di assistenza umanitaria. Il risultato: 74 palestinesi, di cui 32 minori, sono stati sfollati, altri 170 sono stati danneggiati /privati dei mezzi di sussistenza. Ventisette strutture si trovavano nell’Area C , incluse sette (tutte donazioni) demolite in un unico episodio registrato a Mantiqat Shib al Butum a sud di Hebron, con conseguente sfollamento di 4 famiglie, composte da 26 persone, di cui 8 minori. Si tratta della terza demolizione nello stesso luogo da febbraio 2022. Altre otto strutture sono state demolite a Gerusalemme est, incluse due strutture demolite dai proprietari per evitare il pagamento delle multe alle autorità israeliane.

Nel solo mese di febbraio 2023, a Gerusalemme est, c’è stato il numero più alto di demolizioni dall’aprile 2019. Sono state demolite 36 strutture, a fronte di una media mensile di 11 nel 2022.

9). Quattro famiglie palestinesi hanno lasciato il loro luogo di residenza, a causa della costruzione nelle vicinanze di un nuovo avamposto di insediamento israeliano e di un possibile conseguente trasferimento forzato (seguono dettagli).

IL 26 febbraio, a causa di un nuovo insediamento di coloni nelle vicinanze, quattro famiglie palestinesi hanno preso i loro averi e le loro tende ed hanno lasciato Wadi e la Comunità Seeq in Area C (Ramallah), spostandosi in una località tra Sinjil and Jaljiliya, in Area B di Ramallah. Le quattro famiglie sono composte da 27 persone, di cui 16 minori. Mentre negli anni precedenti queste persone si spostavano per motivi stagionali, hanno riferito che l’attuale trasferimento, avvenuto in un momento inusuale, è dovuto all’insediamento colonico e che non hanno intenzione di ritornare.

10). Nella Striscia di Gaza, vicino alla recinzione perimetrale israeliana o al largo della costa, in almeno 39 occasioni, le forze israeliane hanno aperto il “fuoco di avvertimento” contro palestinesi, presumibilmente per far rispettare le restrizioni all’accesso; 4 pescatori sono rimasti feriti e un peschereccio è stato danneggiato.

In un altro episodio, un anziano palestinese di Gaza è stato arrestato dalle forze israeliane al valico di Erez, mentre accompagnava un parente che aveva un appuntamento sanitario fuori Gaza. In un altro caso, un minore palestinese è stato arrestato dalle forze israeliane mentre cercava di entrare in Israele attraverso la recinzione perimetrale. Inoltre, in almeno otto occasioni, bulldozer militari israeliani hanno spianato un terreno all’interno di Gaza, vicino alla recinzione perimetrale di Khan Younis.

11). L’8 marzo a Gaza gruppi palestinesi armati hanno lanciato un razzo contro Israele. Il razzo è caduto in area aperta senza causare feriti o danni.

Questo rapporto riflette le informazioni disponibili al momento della pubblicazione. I dati più aggiornati e ulteriori analisi sono disponibili su ochaopt.org/data.

Ultimi sviluppi (al di fuori del periodo di riferimento)

Questa sezione si basa su informazioni iniziali provenienti da diverse fonti. Ulteriori dettagli confermati saranno forniti nel prossimo rapporto.

• Il 16 marzo, le forze israeliane sotto copertura sono entrate a Jenin, dove hanno sparato, uccidendo quattro palestinesi, tra cui un minore, e ferendone almeno altri 23.

• Il 18 marzo, al checkpoint di Beit El/DCO all’ingresso nord di Al Bireh (Ramallah), un palestinese è stato colpito e ucciso dalle forze israeliane.

________________________________________

nota 1:

I Rapporti ONU OCHAoPt vengono pubblicati ogni due settimane in lingua inglese, araba ed ebraica; contengono informa-zioni, corredate di dati statistici e grafici, sugli eventi che riguardano la protezione dei civili nei territori palestinesi occupati.

sono scaricabili dal sito Web di OCHAoPt, alla pagina: https://www.ochaopt.org/reports/protection-of-civilians

L’Associazione per la pace – gruppo di Rivoli, traduce in italiano l’edizione inglese dei Rapporti.

nota 2: Nella versione italiana non sono riprodotti i dati statistici ed i grafici. Le scritte [in corsivo tra parentesi quadre]

sono talvolta aggiunte dai traduttori per meglio esplicitare situazioni e contesti che gli estensori dei Rapporti

a volte sottintendono, considerandoli già noti ai lettori abituali.

nota 3: In caso di discrepanze (tra il testo dei Report e la traduzione italiana), fa testo il Report originale in lingua inglese.

o

Associazione per la pace – Via S. Allende, 5 – 10098 Rivoli TO; e-mail: assopacerivoli@yahoo.it