Colloqui segreti Iran-USA sulla guerra a Gaza compromessi dalla morte di Raisi

Corrispondente di MEE a Teheran

21 maggio 2024 – Middle East Eye

Fonti vicine ai mediatori in Oman dicono a MEE che le delegazioni avevano discusso della fine della guerra di Israele e del desiderio condiviso di un cambiamento nel governo israeliano

I colloqui segreti tra Iran e gli Stati Uniti in Oman stavano procedendo bene, ma ora sono stati messi a repentaglio dall’improvvisa morte del presidente iraniano Ebrahim Raisi e del suo ministro degli Esteri.

Secondo tre fonti iraniane al corrente delle trattative, all’inizio di questo mese Brett McGurk, alto consigliere per il Medio Oriente del presidente USA Joe Biden, ha tenuto trattative indirette con Ali Bagheri Kani, uomo di punta dell’Iran per i negoziati con l’Occidente.

I colloqui, la prima tornata di discussioni fra USA e Iran da gennaio, si sono svolti a Muscat che dieci anni fa ospitò gli incontri segreti fra Teheran e Washington che portarono nel 2015 all’accordo sul nucleare con il piano di azione congiunto globale (PACG).

Una fonte vicina ai colloqui, che sono stati per la prima volta riferiti da Axios venerdì, ha detto a Middle East Eye che le discussioni fra Bagheri Kani e McGurk stavano procedendo bene e si era vicini a raggiungere una sorta di accordo.

In quei giorni Bagheri Kani era viceministro degli Esteri, ma ora, dopo la morte sabato di Hossein Amir-Abdollahian nello schianto dell’elicottero che ha ucciso Raisi, è stato nominato ministro degli Esteri.

I colloqui si sono concentrati su tre temi: il desiderio condiviso di cambiamento del governo in Israele, la fine della guerra israeliana a Gaza ed evitare che il conflitto si estenda anche in altre parti della regione.

Un analista vicino all’establishment al potere in Iran ha riferito a MEE che sembra che i colloqui siano serviti anche per arrivare a un cessate il fuoco fra gli USA, da un lato, e l’Iran e i suoi alleati dall’altro.

Dall’attacco guidato da Hamas contro Israele del 7 ottobre e dalla successiva guerra a Gaza gli alleati iraniani, come il movimento degli houthi yemeniti, ufficialmente noto come Ansar Allah, e i paramilitari iracheni hanno condotto attacchi contro bersagli statunitensi nella regione.

Droni e missili iraniani sono stati inoltre abbattuti dalle forze USA in aprile quando l’Iran ha effettuato un massiccio attacco contro Israele in risposta all’uccisione dei comandanti della Guardia Repubblicana nel consolato iraniano a Damasco.

L’analista crede che ci possano essere state anche discussioni sul programma nucleare iraniano e sull’allentamento delle sanzioni sul petrolio.

Il PACG, in base al quale l’Iran aveva rallentato il suo programma di sviluppo nucleare in cambio di un alleggerimento delle sanzioni, si è interrotto dopo il ritiro unilaterale degli Stati Uniti ad opera dell’amministrazione Trump nel 2018.

Comunque l’anno scorso Washington e Teheran avevano raggiunto un accordo per uno scambio di prigionieri che includeva la restituzione da parte USA di oltre 6 miliardi di dollari di rendite petrolifere confiscate.

I colloqui che avevano portato a quell’accordo ad agosto proponevano anche di ridurre il programma nucleare iraniano, suggerendo che c’era spazio per fare accordi più mirati invece del più ampio PACG.

Nessun colloquio fino a dopo le elezioni

Secondo le fonti prima dell’inizio dei colloqui a Muscat, McGurk aveva incontrato Saeid Iravani, l’inviato iraniano alle Nazioni Unite.

Nel corso dell’incontro, secondo una fonte, McGurk ha citato le parole di Biden: “Non negozierò con l’Iran su un accordo nucleare e globale fino a dopo le elezioni USA, perché gli iraniani non possono mantenere le loro promesse.”

McGurk ha detto che Biden si era lamentato di aver dovuto affrontare “eccessive pressioni e umiliazioni” da parte repubblicana quando nel 2022, dopo la sconfitta elettorale di Donald Trump, il governo di Raisi si era rifiutato di rilanciare il PACG.

Biden avrebbe detto: “Secondo me il PACG è morto e noi negozieremo dopo le elezioni, sempre che ci siano negoziati globali che vadano oltre il PACG, riguardanti anche problemi regionali.”

Middle East Eye ha chiesto un commento al Dipartimento di Stato USA.

Non si prevede a breve un’altra tornata di colloqui USA-Iran.

In seguito alla morte di Raisi l’Iran deve indire elezioni presidenziali entro 50 giorni ed è improbabile che si prendano tali importanti decisioni di politica estera durante questo periodo di incertezza. Le elezioni presidenziali USA sono previste per novembre.

“Data questa situazione dovremmo aspettarci interruzioni e una battuta di arresto nei negoziati con gli americani,” ha detto a MEE un analista che ha lavorato in precedenza con il governo.

Dato che sia il presidente che il ministro degli Esteri sono morti e che a breve ci saranno le elezioni, i negoziati saranno probabilmente rimandati come era successo durante la corsa alla presidenza del 2021, quando i colloqui erano stati sospesi fino a dopo il voto.”

(traduzione dall’inglese di Mirella Alessio)