10.000 soldati israeliani uccisi o feriti – Un’inchiesta giornalistica rivela la crisi tra i soldati israeliani a Gaza

Redazione

4 agosto 2024-Palestine Chronicle

Il quotidiano israeliano Yedioth Ahronoth ha rivelato domenica che decine di migliaia di soldati israeliani figurano tra gli uccisi e i feriti nella guerra in corso a Gaza.

Secondo il rapporto “non meno di 10.000 soldati, uccisi o feriti durante i lunghi mesi di combattimenti nella Striscia di Gaza, risultano oggi dispersi dall’IDF”. Il giornale ha anche rivelato che secondo quanto registrato dal dipartimento di riabilitazione del Ministero della Sicurezza israeliano circa un migliaio di soldati “sono da considerare tra i feriti fisici e mentali [disabili, n.d.t.]”.

Nonostante queste cifre allarmanti, sia la Knesset che il governo hanno portato avanti la riformulazione e l’approvazione di una legge per estendere il servizio militare obbligatorio, lasciando i soldati regolari in uno stato di notevole frustrazione e incertezza.

Yedioth Ahronoth ha citato il padre di un soldato della Brigata d’élite Nahal, attualmente coinvolto nelle operazioni in corso a Rafah, nella parte meridionale di Gaza. Ha espresso preoccupazione per le condizioni affrontate dai soldati e ha affermato: “Nella storia delle guerre israeliane, una situazione del genere non si è mai verificata nemmeno nel 1948 quando i soldati combatterono per dieci mesi consecutivi in condizioni estremamente sfavorevoli“.

Il giornale ha anche riferito di un evento correlato: alcune soldatesse osservatrici di stanza sulle alture settentrionali del Golan sono state inaspettatamente informate che, nonostante il loro congedo fosse programmato per settembre, il loro servizio sarebbe stato prolungato di altri quattro mesi.

Secondo i dati ufficiali israeliani, soggetti a censura militare, dal 7 ottobre sono stati uccisi più di 690 ufficiali e soldati israeliani.

Tuttavia ci sono accuse interne secondo cui l’esercito sta nascondendo la vera portata delle sue perdite che vengono stimate significativamente più elevate.

Lo scorso luglio l’israeliano Channel 12 ha rivelato che dal 7 ottobre erano stati feriti a Gaza 20.000 soldati impegnati nelle operazioni di occupazione, di cui 8.298 classificati come disabili.

Il 12 luglio il gabinetto di guerra israeliano ha approvato una decisione per estendere il servizio militare obbligatorio a tre anni a causa della carenza di personale. Questa decisione sarà presentata al governo per l’approvazione e in seguito portata di fronte alla Knesset (parlamento) per la conversione in legge.

Il genocidio continua

Violando una che chiedeva un cessate il fuoco immediate, Israele ha dovuto affrontare la condanna internazionale durante la sua continua offensiva brutale su Gaza.

Attualmente sotto processo davanti alla Corte Internazionale di Giustizia per genocidio contro i palestinesi, Israele sta conducendo una guerra devastante su Gaza dal 7 ottobre.

Secondo il Ministero della Salute di Gaza, 39.550 palestinesi sono stati uccisi e 91.280 feriti nel genocidio in corso a Gaza da parte di Israele a partire dal 7 ottobre.

Inoltre, almeno 11.000 persone risultano disperse, presumibilmente morte sotto le macerie delle loro case in tutta la Striscia.

Israele afferma che 1.200 soldati e civili sono stati uccisi durante l’operazione Tempesta di Al-Aqsa il 7 ottobre. I media israeliani hanno pubblicato resoconti che suggeriscono che molti israeliani sono stati uccisi quel giorno da “fuoco amico”.

Le organizzazioni palestinesi e internazionali affermano che la maggior parte delle persone uccise e ferite sono donne e bambini.

La guerra israeliana ha provocato una grave carestia, soprattutto nel nord di Gaza, con conseguente morte di molti palestinesi, per lo più bambini.

L’aggressione israeliana ha anche provocato lo sfollamento forzato di quasi due milioni di persone da tutta la Striscia di Gaza, con la stragrande maggioranza degli sfollati costretti a trasferirsi nella densamente affollata città meridionale di Rafah vicino al confine con l’Egitto, in quello che è diventato il più grande esodo di massa della Palestina dalla Nakba del 1948.

Nel prosieguo della guerra, centinaia di migliaia di palestinesi hanno iniziato a spostarsi dal sud al centro di Gaza in una costante ricerca di sicurezza.

(traduzione dall’Inglese di Giuseppe Ponsetti)