Un comunicato afferma che un palestinese a Gaza è stato ucciso a colpi di arma da fuoco da un comandante israeliano mentre copriva le forze dell’IDF

Redazione Haaretz

7 gennaio 2025 – Haaretz

I media israeliani hanno riferito che il palestinese, costretto dall’IDF a fungere da scudo umano e a perquisire gli edifici nell’area di Khan Yunis a Gaza, è stato ucciso a colpi di arma da fuoco da un comandante che non sapeva che il palestinese era autorizzato a trovarsi lì

Secondo una comunicazione pubblicata da “The Hottest Place in Hell” [Il posto più caldo dell’inferno, ndt.] un comandante della Brigata Nahal delle Forze di Difesa Israeliane ha sparato e ucciso un palestinese che stava coprendo le truppe nella città di Rafah, nella parte meridionale di Gaza”.

In base al report pubblicato sul sito web di giornalismo investigativo indipendente in lingua ebraica il palestinese, costretto a fungere da scudo umano e perquisire gli edifici nell’area di Khan Yunis, aveva ricevuto l’autorizzazione dell’IDF ad accedere all’edificio. Al suo arrivo un comandante della brigata ha identificato l’uomo come palestinese, ha preso un fucile e lo ha ucciso, non sapendo che era autorizzato a trovarsi nell’edificio.

Secondo il sito web l’esercito israeliano ha confermato i dettagli dell’accaduto e ha risposto che “l’incidente è stato indagato dal comandante della brigata e si è tenuto conto dei risultati durante le operazioni delle truppe in corso“.

Ad agosto Haaretz ha riferito che i palestinesi sono stati usati dalle unità dell’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza come scudi umani per i soldati. I palestinesi, che i soldati chiamano shawish, un’oscura parola araba di origine turca che significa sergente, vengono inviati negli edifici per condurre delle perquisizioni prima che i soldati israeliani entrino nei locali.

“Le nostre vite sono più importanti delle loro”, è stato detto ai soldati. “L’idea è che sia meglio che i soldati israeliani rimangano in vita e che siano gli shawishim a saltare in aria a causa di un ordigno esplosivo”.

A fine ottobre la CNN ha riferito che dei palestinesi, tra cui adolescenti, hanno affermato di essere stati costretti a fare da scudi umani a Gaza. Secondo il rapporto l’uso dei palestinesi come scudi umani è conosciuto tra i soldati delle IDF come “protocollo delle zanzare”.

L’uso dei palestinesi come scudi umani non è iniziato il 7 ottobre. Durante l’operazione Scudo Difensivo, condotta nel 2002 in Cisgiordania, le IDF hanno utilizzato il cosiddetto “protocollo del vicino”, in cui i soldati hanno utilizzato i civili per perquisire le case alla ricerca di trappole esplosive o hanno inviato i palestinesi nelle case prima delle forze delle IDF per localizzare gli individui ricercati.

Dopo la pubblicazione di numerosi articoli sull’argomento alcune organizzazioni per i diritti umani hanno presentato una petizione alla Corte Suprema di Israele per fermare questa pratica. La corte ha accettato la petizione nel 2005 e ha stabilito che la pratica è contro il diritto internazionale ed è quindi illegale. L’allora capo di stato maggiore delle IDF Dan Halutz ha ordinato all’esercito di far rispettare la sentenza della corte. Tuttavia più di 20 anni dopo la pratica sembra essere tornata in auge.

(traduzione dall’inglese di Aldo Lotta)