Israele archivia la causa contro cinque uomini accusati dell’uccisione di un prigioniero palestinese
21 gennaio 2025 – Middle East Eye
Il Procuratore di Stato Amit Isman ha deciso di annullare la causa contro i cinque, a causa dell’elevata possibilità di “false confessioni e mere millanterie”.
Lunedì il Procuratore di Stato di Israele ha archiviato un’indagine contro cinque uomini sospettati di aver ucciso un palestinese bendato che avevano imprigionato in seguito agli attacchi di Hamas del 7 ottobre.
Nonostante prove video e ammissioni di colpa da parte dei sospettati Amit Isman ha archiviato l’indagine adducendo “scarsa credibilità delle confessioni, che probabilmente sono solo spacconerie”.
I cinque uomini, identificati come Roi Yifrach, Israel Biton, Akiva Kaufman, Israel Peretz e Saar Ofir, erano indagati dal novembre 2023.
Sono stati sospettati di aver sequestrato un palestinese che asserivano essere un importante combattente di Hamas che avrebbe partecipato all’attacco del 7 ottobre.
Ofir durante un interrogatorio del novembre 2023 aveva dichiarato che Yifrach, il principale sospettato, gli aveva mostrato un video in cui lui accoltellava al viso un palestinese bendato, uccidendolo.
All’epoca quattro giudici emisero avvisi di ricerca dopo aver concluso che vi era il ragionevole sospetto che fosse avvenuto un omicidio.
Yifrach confessò alla polizia e in messaggi whatsapp inviati ad altri che aveva ucciso dei “terroristi” al di fuori del combattimento.
Anche Ofir confessò in messaggi whatsapp di aver ucciso “terroristi” dopo averli a quanto pare torturati sia sessualmente che fisicamente.
Ofir, un colono dell’insediamento di Elkana nella Cisgiordania occupata, è stato coinvolto anche in un altro caso in cui lui e altri due ufficiali israeliani sono stati accusati nel dicembre 2024 di aver aggredito violentemente un palestinese in agosto e di averlo rapito prima di lasciarlo incosciente e sanguinante vicino ad un posto di blocco.
Il giornale israeliano Maariv ha riferito che la Pretura di Tel Aviv ha emesso un mandato di arresto contro Yifrach, Biton e Ofir, stabilendo che vi era un ragionevole sospetto di omicidio.
Tutti i sospettati coinvolti nell’uccisione hanno negato di aver ucciso la vittima in assenza di una minaccia da parte del palestinese. Ofir ha detto di aver mandato messaggi per vantarsi.
Secondo Maariv le indagini hanno messo in luce contraddizioni nelle versioni dei sospettati, spingendo il Procuratore di Stato a chiudere il caso adducendo la mancanza di prove sufficienti per accusarli di omicidio.
Tuttavia, in base alle prove, Yifrach ha confessato l’uccisione, il corpo della vittima è stato trovato nella sua auto ed è stato anche rinvenuto un video in cui lo si vede colpire il palestinese.
Secondo Maariv il Procuratore di Stato ha deciso di chiudere il caso in quanto riteneva che la confessione di Yifrach fosse falsa e derivasse dal desiderio di “ostentare il proprio contributo allo sforzo bellico”.
Alla fine di luglio nove soldati israeliani sono stati arrestati per presunto stupro di un palestinese detenuto a Sde Teiman, un carcere nel deserto del Negev nel sud di Israele.
L’incidente ha provocato un contraccolpo in Israele, con una mobilitazione dell’estrema destra che ha visto un parlamentare e ministro assalire il centro di detenzione ed un tribunale militare in protesta contro gli arresti.
Martedì cinque di quei prigionieri sono stati inviati agli arresti domiciliari, in pendenza di una possibile decisione da parte dell’esercito di formalizzare le accuse.
Secondo un recente sondaggio una maggioranza di israeliani ritiene che agenti penitenziari accusati di aggressione sessuale contro un detenuto palestinese non debbano subire imputazioni penali e debbano solo essere sottoposti a misure disciplinari dall’esercito.
(Traduzione dall’inglese di Cristiana Cavagna)