Bombardare i palestinesi è una “funzione pubblica”, sentenzia la Suprema Corte olandese

Ali Abunimah

25 agosto 2023 – The Electronic Intifada

 

Venerdì la Corte Suprema olandese ha confermato che due alti comandanti dell’esercito israeliano godranno dell’immunità giudiziaria riguardo ad una causa civile relativa al loro ruolo nell’uccisione da parte di Israele nel 2014 di una famiglia palestinese nella Striscia di Gaza.

La decisione conferma una sentenza del 2021 del tribunale di grado inferiore, secondo cui in base al diritto consuetudinario internazionale i funzionari di uno Stato straniero godono dell’immunità per cause civili presso i tribunali olandesi per qualunque atto compiuto nello svolgimento di una “funzione pubblica”.

Questa cosiddetta immunità funzionale rispetto alla responsabilità civile si applica anche nei casi in cui i funzionari potrebbero essere processati penalmente per crimini di guerra per le stesse presunte azioni.

Siamo delusi e arrabbiati per la sentenza odierna”, ha detto a The Electronic Intifada Ismail Ziada, il ricorrente nella causa. “La corte ancora una volta ha agito in modo codardo e vergognoso ed ha scelto di porre la politica al di sopra delle persone, bloccando l’accesso alla giustizia. La sentenza odierna non fa che aggravare l’ingiustizia che abbiamo subito.”

Ziada, un cittadino palestinese-olandese, ha denunciato Benny Gantz, capo dell’esercito israeliano all’epoca, e Amir Eshel, allora capo dell’aviazione, per la decisione di bombardare la casa della sua famiglia durante l’aggressione di Israele a Gaza nel 2014.

Da allora Gantz è stato Ministro della Difesa di Israele e vice Primo Ministro ed ora è un importate politico dell’opposizione.

Ziada chiede centinaia di migliaia di dollari di danni ai comandanti israeliani.

L’attacco israeliano ha completamente distrutto l’edificio di tre piani nel campo profughi di al-Bureij.

Ha ucciso l’anziana madre settantenne Muftia, i suoi fratelli Jamil, Yousif e Omar, la cognata Bayan ed il nipote dodicenne Shaban, oltre ad una settima persona che era in visita alla famiglia.

Nel 2019 Gantz ha condotto una campagna elettorale celebrando l’attacco del 2014 a Gaza, che uccise più di 2.200 palestinesi, compresi 551 minori.

Si vantava presso i suoi elettori di aver riportato Gaza all’ “età della pietra”.

Funzione pubblica”

L’avvocata per i diritti umani Liesbeth Zegveld, che rappresenta Ziada, ha sostenuto che l’immunità funzionale non è assoluta.

Per esempio, nel 2010 la Corte Europea dei Diritti Umani ha stabilito che “nei casi in cui l’applicazione dell’immunità di Stato rispetto alla giurisdizione limita l’esercizio del diritto di accesso ad un tribunale, la Corte deve accertare se le circostanze del caso giustificano tale limitazione.”

Ziada ha argomentato che la concessione della totale immunità civile ad uno Stato straniero e ai suoi funzionari costituirebbe una limitazione sproporzionata dei suoi diritti ai sensi della Convenzione Europea sui Diritti Umani, poiché in quanto palestinese della Striscia di Gaza non ha altro foro competente se non i tribunali olandesi dove possa fare ricorso.

Tuttavia la decisione della Corte Suprema olandese respinge tale argomentazione, il che significa che Gantz e Eshel non devono rispondere dell’uccisione dei familiari di Ziada.

E’ indiscutibile che gli accusati furono coinvolti nel bombardamento nell’esercizio della loro funzione pubblica”, stabilisce la Corte Suprema olandese. Gantz e Eshel hanno perciò “diritto all’immunità dalla giurisdizione, a prescindere dalla natura e dalla gravità della condotta denunciata nei loro confronti.”

Ma i giudici olandesi avrebbero potuto scegliere un’altra strada, aprendo un nuovo orizzonte per la protezione dei diritti umani.

Avrebbero potuto riconoscere che i tribunali olandesi devono essere accessibili a Ziada in quanto foro competente di ultima istanza e avrebbero potuto fare riferimento alla posizione del governo olandese espressa in una dichiarazione del 2016, non collegata a questo caso, secondo cui “La perpetrazione di crimini internazionali, per definizione, non può costituire una funzione ufficiale.”

L’occupazione, l’assedio e il bombardamento della Striscia di Gaza da parte di Israele costituiscono numerose, ben documentate, flagranti e gravi violazioni del diritto internazionale, che sono attuate perseguendo un intrinseco scopo illegittimo: il mantenimento di un sistema di apartheid e supremazia razziale sul popolo palestinese.

Determinati”

Ziada ha sottolineato che a maggio il Primo Ministro olandese Mark Rutte ha impegnato l’Olanda a perseguire le responsabilità per crimini di guerra in tutto il mondo, ma soprattutto in Ucraina.

Oggi si dice ai palestinesi che questo impegno non è né assoluto né universale”, ha affermato Ziada. “L’Olanda applicherà una giustizia selettiva ed offrirà l’immunità quando i palestinesi chiederanno giustizia nei confronti dei criminali di guerra israeliani.”

Certo, invece di perseguire la responsabilità penale nei confronti di coloro che hanno perpetrato presunti crimini di guerra contro i palestinesi, il governo olandese attua una politica di condivisione e gratificazione verso di loro, firmando accordi di cooperazione militare con Israele.

Ziada ha detto che la sua causa civile, iniziata cinque anni fa, “è stata una lunga ed impegnativa battaglia legale per la famiglia.”

Tuttavia siamo determinati a vedere condotti davanti alla giustizia questi criminali di guerra”, ha aggiunto.

Ziada sta riesaminando la sentenza di venerdì con i suoi avvocati e sta valutando se portare il caso alla Corte Europea dei Diritti Umani.

Speriamo che un giorno potremo ottenere giustizia per il massacro della nostra famiglia e di migliaia di altre famiglie palestinesi che hanno sofferto per mano dei criminali di guerra israeliani”, ha detto Ziada.

Ali Abunimah

Co-fondatore di The Electronic Intifada e autore di The Battle for Justice in Palestine, appena distribuito da Haymarket Books.

Ha scritto anche One country: a bold proposal to end the israeli-palestinian impasse.

Le opinioni sono esclusivamente sue.

(Traduzione dall’inglese di Cristiana Cavagna)




Un anno difficile aspetta 1,3 milioni di studenti palestinesi che tornano a scuola

Redazione di Palestine Chronicle (PC, WAFA)

22 agosto 2023 – Palestine Chronicle

Questa settimana e la prossima più di 1,3 milioni di minori palestinesi ritorneranno a scuola in Cisgiordania, incluse Gerusalemme Est e la Striscia di Gaza.

Questo sta accadendo durante un anno tumultuoso, ha affermato Lynn Hastings, la coordinatrice residente e umanitaria delle Nazioni Unite nel territorio palestinese occupato.

Le scuole dovrebbero essere un rifugio in cui i minori imparano, crescono e sono protetti. È dove le giovani menti sono incoraggiate a informarsi, esplorare e sviluppare tutto il loro potenziale. Ma per i minori nel territorio palestinese occupato, il 2023 è stato un anno molto brutto”, ha affermato in una dichiarazione citata dall’agenzia palestinese di notizie WAFA.

I minori hanno perso settimane di apprendimento quest’anno come risultato di prolungati scioperi dell’UNRWA [l’agenzia dell’ONU per i rifugiati palestinesi, ndt.] e degli insegnanti in Cisgiordania, della spirale [di violenza] di maggio a Gaza e delle operazioni delle forze israeliane nei campi profughi palestinesi in Cisgiordania,” ha affermato.

Quanto più tempo i minori perdono relativamente all’istruzione, più difficile sarà compensare e rimediare quella perdita; tutte le comunità ne sentiranno l’impatto.”

Ma diventa sempre peggio,” ha aggiunto la coordinatrice umanitaria delle Nazioni Unite.

Dall’inizio dell’anno 45 minori palestinesi sono stati uccisi, 35 in Cisgiordania inclusa Gerusalemme Est e altri sette nella Striscia di Gaza. In Cisgiordania il numero totale di bambini palestinesi uccisi quest’anno è quasi pari a quello dei bambini uccisi in tutto il 2022.”

Guerra contro i minorenni

La WAFA ha riferito che nei primi sei mesi del 2023 le Nazioni Unite hanno registrato più di 423 incidenti che hanno avuto un impatto sui minori palestinesi e sulla loro istruzione, incluse le forze israeliane che hanno sparato contro scuole o studenti, condotto operazioni e demolito scuole, i maltrattamenti da parte dei coloni e ritardi ai posti di controllo che hanno riguardato circa 50.000 minori.

Tre scuole sono state demolite dalle autorità israeliane negli ultimi 12 mesi, la più recente delle quali il 17 agosto, nel villaggio di Ein Samiya, solo pochi giorni prima dell’inizio del nuovo anno scolastico.

Cinquantotto altre scuole sono sottoposte a ordinanze di parziale o completa demolizione o di blocco dei lavori.

Tutti gli attori devono adempiere ai loro obblighi di proteggere i minori e di prevenire la loro esposizione ad ogni forma di violenza. L’accesso sicuro all’istruzione è un diritto fondamentale di tutti i minori e deve essere protetto e salvaguardato in tutti i momenti, e ovunque,” ha affermato Hastings.

Ha aggiunto:

E noi, come comunità internazionale, dobbiamo fare di più per assicurare che ci siano sufficienti risorse per l’autorità palestinese e l’UNRWA, e supportare il piano per la risposta umanitaria per fornire una istruzione regolare, sicura e di alto livello a tutti i minori palestinesi.”

(traduzione dall’inglese di Gianluca Ramunno)




Adolescente palestinese ucciso in un raid israeliano al nord della Cisgiordania occupata

Redazione di Al Jazeera

22 agosto 2023 – Al Jazeera

Circa 50 palestinesi arrestati dalle forze israeliane, fra cui due sospettati di essere coinvolti nell’attacco armato di lunedì.

Le autorità sanitarie palestinesi hanno comunicato che durante un raid al nord della Cisgiordania occupata le forze israeliane hanno colpito e ucciso un adolescente palestinese.

Il ministero della Salute ha detto che Othman Abu Khoruj, 17 anni, è stato colpito alla testa e ucciso durante un attacco contro la città di Zababdeh, a sud di Jenin.

L’agenzia di stampa Wafa ha riferito che le forze israeliane sono entrate a Zababdeh per effettuare un arresto.

Yousef Sharqawi, un palestinese che lavora in un supermercato locale, ha detto ad Al Jazeera che 12 veicoli militari israeliani sono entrati in città per cercare il cugino più giovane, Yazan Sharqawi.

Hanno circondato due delle case della nostra famiglia, poi sono entrati per cercare Yazan,” ha affermato Sharqawi. “Suo padre ha detto che non era in casa e l’hanno costretto a telefonargli.”

Il più giovane dei Sharqawi, 24 anni, stava lavorando in una panetteria ed è stato subito arrestato appena arrivato a casa.

Un testimone ha riferito che, nello scontro che ne è seguito, mentre i giovani palestinesi stavano cercando di respingere i soldati israeliani, Othman Abu Khuroj è stato colpito due volte, una alla testa e la seconda alla spalla.

Atef, il padre di Abu Khuroj, stava lavorando nei campi quando ha sentito del ferimento del figlio.

Sono arrivato in ospedale e mi hanno detto che se ne era andato,” ha detto il cinquantasettenne. “Mio figlio lavorava in panetteria dalle 8 del mattino alle 7 di sera, l’ho visto il giorno prima. Scherzava, mi ha rubato una sigaretta, era il mio figlio minore.”

Othman, che come molti altri giovani palestinesi aveva dovuto lasciare la scuola per aiutare economicamente la famiglia, all’inizio dell’anno era stato incarcerato per un mese dagli israeliani.

Chiedi in paese, tutti gli volevano bene,” conclude il padre.

L’ala armata del Jihad islamico, la brigata al-Quds, ha rilasciato un comunicato in cui sostiene che Othman Abu Khuroj era uno dei suoi combattenti.

Ribadiamo che il sangue dei martiri alimenterà la nostra continua resistenza e che questi sacrifici fatti dai nostri eroici combattenti non saranno inutili,” si legge nella dichiarazione.

L’esercito israeliano ha detto che i suoi soldati hanno aperto il fuoco dopo che “ordigni esplosivi” erano stati lanciati verso di loro.

Una persona colpita è stata identificata,” si dice in una dichiarazione.

Le truppe israeliane compiono di routine dei raid in zone come Jenin, nominalmente sotto il controllo civile e di sicurezza dell’Autorità Palestinese del presidente Mahmoud Abbas.

Arresti e interrogatori

Nella Cisgiordania meridionale l’esercito israeliano ha catturato due palestinesi sospettati di aver sparato il giorno prima vicino ad Hebron contro un’auto uccidendo un colono israeliano e ferendone gravemente un altro.

In una nota l’esercito israeliano ha affermato che forze di esercito, del servizio di sicurezza dello Shin Bet e di commando della guardia di frontiera, noti come Yamam, insieme hanno arrestato i due sospettati che sono imparentati tra loro.

L’esercito israeliano ha detto che durante l’interrogatorio i due sospettati hanno confessato di essere coinvolti nell’attacco. Le forze di sicurezza israeliane hanno detto anche di aver confiscato il fucile usato per sparare contro l’auto lunedì.

I media palestinesi hanno identificato i due sospettati arrestati vicino a Hebron come Saqer e Mohammed al-Shantir.

L’attacco è avvenuto due giorni dopo l’uccisione di padre e figlio israeliani a un autolavaggio nella città cisgiordana di Huwara.

In questo caso, nonostante un’operazione di ricerca con raid di truppe nei villaggi e perquisizioni casa per casa, Israele non ha ancora arrestato nessuno.

L’esercito israeliano ha affermato di aver compiuto perquisizioni su larga scala e arresti in Cisgiordania nella notte di martedì.

Secondo il Club dei prigionieri palestinesi [una ong palestinese, ndt.] sono stati arrestati almeno 50 palestinesi, per la maggior parte ex prigionieri delle carceri israeliane.

Questa campagna di arresti è considerata una delle più vaste dall’inizio dell’anno,” dice una nota, precisando che le detenzioni sono accompagnate da “abusi sistematici, pestaggi di detenuti e delle loro famiglie, minacce e atti di vandalismo”.

La Cisgiordania occupata è scossa da violenze fin dall’inizio dell’anno scorso, con ripetuti attacchi mortali da parte dell’esercito e violenze dei coloni contro comunità palestinesi, come anche da una serie di attacchi di palestinesi contro bersagli israeliani.

Secondo le Nazioni Unite dall’inizio dell’anno sono stati uccisi più di 200 palestinesi, il numero di vittime più elevato dal 2005. Nello stesso periodo sono stati uccisi 30 israeliani.

(traduzione dall’inglese di Mirella Alessio)




Israele prende di mira gli operatori del pronto soccorso palestinese nella Cisgiordania occupata

Redazione di Al Jazeera

20 agosto 2023 – Al Jazeera

Le Nazioni Unite dicono che quest’anno 77 operatori sanitari sono stati feriti e 30 ambulanze sono state danneggiate mentre cercavano di soccorrere i palestinesi.

Il più recente attacco israeliano dello scorso mese contro il campo profughi di Jenin, nella zona settentrionale della Cisgiordania occupata, è stato descritto come un “massacro” da funzionari e abitanti locali e condannato dalle Nazioni Unite, ma è lungi dall’essere unico per ampiezza e crudeltà.

Sabato, in occasione della Giornata Mondiale dell’aiuto umanitario, la coordinatrice umanitaria dell’ONU Lynn Hastings ha rilasciato una dichiarazione in cui si dice che 77 operatori sanitari sono stati feriti e 30 ambulanze sono state danneggiate durante attacchi, proteste o anche solo in giorni normali.

Hastings ha precisato che il primo soccorso è costituito da ong con volontari, medici, infermieri, addetti comunali e altri che spesso rischiano le proprie vite mentre portano aiuto.

Hastings continua dicendo che sono ostacolati “dall’occupazione israeliana, da divieti di spostamento, divisioni politiche, conflitti ricorrenti e persino dai tentativi di denigrare il loro lavoro”.

Nel corso di vari anni innumerevoli testimoni sul campo hanno documentato deliberate azioni israeliane che prendono di mira gli addetti al soccorso che non mostrano di volersi fermare.

Personale medico bersagliato

Omar Azzam, coordinatore legale degli aiuti umanitari internazionali presso la società palestinese della Mezzaluna Rossa ha riferito ad Al Jazeera che dall’inizio del 2023 ad oggi ci sono state 193 reati delle forze israeliane a danno del personale medico nella Cisgiordania occupata.

Continua poi dicendo che si tratta di aggressioni dirette sul campo, attacchi contro ambulanze, accessi vietati e ostruiti e feriti e malati presi di mira.

Solo a luglio sono stati registrati 10 attacchi diretti contro il personale medico, con uso di gas e proiettili veri, come nel caso di un volontario nel campo di Askar che stava offrendo assistenza” afferma Azzam “Aveva con sé un badge, ma gli hanno sparato a un piede, quindi intenzionalmente.”

A Gerusalemme il team di Azzam ha documentato 314 casi fino alla fine di giugno in cui al pronto soccorso è stato impedito di andare sul posto o sono stati costretti a cambiare veicolo senza tenere in considerazione la salute dei pazienti.

Hanno anche riferito di 80 casi di paramedici a cui le forze israeliane hanno negato completamente l’accesso ai feriti e 41 casi in cui hanno subito ritardi o sono stati ostacolati.

Inoltre nove pazienti sono stati rapiti mentre ricevevano cure mediche, cosa avvenuta persino dentro le ambulanze.

Azzam ha detto che durante il raid più recente a Jenin “un paziente, in condizioni critiche, è stato interrogato dentro l’ambulanza e poi, dopo che i paramedici sono stati aggrediti, è stato arrestato e trasferito su un veicolo militare di pattuglia.”

Strisciavo per terra’

Hamza Abu Hajar, un volontario della società palestinese di soccorso medico a Nablus, ha pagato un caro prezzo durante i sei anni in cui ha prestato assistenza.

Il ventisettenne ha detto ad Al Jazeera che lo scorso dicembre durante un raid israeliano a Nablus gli hanno sparato al petto con proiettili veri ed è rimasto tra la vita e la morte in un reparto di terapia intensiva per parecchi giorni.

Otto mesi dopo sto ancora soffrendo per le complicanze causate dalle pallottole entrate nel petto e uscite dalla schiena,” ha continuato.

Nel corso degli anni ho subito varie aggressioni da parte delle forze di occupazione. e sono stato colpito da proiettili, lacrimogeni e bombe assordanti per impedirmi di raggiungere i feriti, o sono stato attaccato persino da pattuglie dell’occupazione.”

Lo scorso mese le forze israeliane hanno sparato ad Amir Ahmad Amir, un volontario della Mezzaluna Rossa a Nablus.

Il venticinquenne, diventato padre tre mesi fa, era al campo profughi di Askar a Nablus per cercare di prestare assistenza medica a un minore quando i cecchini israeliani gli hanno sparato tre volte ad entrambe le gambe.

A carponi ho cercato di raggiungere un muro ma mi sparavano contro direttamente e deliberatamente. Alcuni hanno sparato alle scarpe che indossavo,” ha detto ad Al Jazeera dall’ospedale dove sarà operato per danni neurologici.

Dopo l’operazione di luglio a Jenin Israele ha detto che “garantisce l’assistenza umanitaria e non applica alcun limite all’accesso del personale medico, eccetto in luoghi dove le loro vite sono in pericolo a causa di uno scontro a fuoco”.

(traduzione dall’inglese di Mirella Alessio)




Due israeliani sono stati uccisi in un attacco con armi da fuoco in Cisgiordania

Redazione di MEE

19 agosto 2023- Middle East Eye

L’ incidente mortale è avvenuto vicino alla città palestinese di Huwwara, teatro di recenti attacchi selvaggi da parte dei coloni israeliani.

L’esercito ha dato la notizia che due israeliani sono stati uccisi sabato da presunti palestinesi armati nella Cisgiordania occupata.

La sparatoria è avvenuta vicino alla città settentrionale di Huwwara, teatro di numerosi attacchi selvaggi da parte di coloni ebrei israeliani negli ultimi mesi.

I servizi di emergenza israeliani hanno detto che un uomo sulla trentina e un uomo sulla sessantina sono stati colpiti da due aggressori in un autolavaggio. Non si conoscono ancora le identità degli assalitori. Secondo i primi resoconti citati dai media israeliani, l’attacco avrebbe avuto “motivazioni criminali”.

L’esercito israeliano comunica di aver chiuso diverse strade nella zona e che è in corso una caccia all’uomo.

Huwwara, che gli israeliani attraversano per raggiungere gli insediamenti illegali, è diventata quest’anno un punto critico a seguito dei precedenti attacchi mortali contro israeliani e delle violente incursioni dei coloni israeliani “in cerca di vendetta”.

A febbraio a Huwwara e in altre città e villaggi della Cisgiordania un palestinese è stato ucciso e quasi 400 feriti sotto la furia dei coloni, come riportato dai funzionari sanitari palestinesi.

I coloni hanno bruciato almeno 35 case, ne hanno parzialmente danneggiate altre 40 e molti edifici sono stati dati alle fiamme mentre i loro abitanti palestinesi si erano rifugiati all’interno.

Inoltre più di 100 auto sono state bruciate o distrutte in altro modo.

Negli ultimi due anni la Cisgiordania ha registrato un picco della violenza a seguito dell’aumento delle incursioni israeliane e degli attacchi dei coloni.

Solo questa settimana due palestinesi sono morti per le ferite riportate in precedenza durante i raid delle forze israeliane.

Secondo un conteggio di Middle East Eye in un anno almeno 215 palestinesi sono stati uccisi dal fuoco israeliano, tra cui 37 minori: un tasso di quasi una vittima al giorno.

Da gennaio in Cisgiordania e a Gerusalemme Est sono morte in totale 179 persone, rendendo il 2023 uno degli anni più sanguinosi nella Palestina occupata. Altre 36 persone sono state uccise nella Striscia di Gaza.

Nel frattempo i palestinesi, nello stesso periodo, hanno ucciso 28 israeliani, tra cui sei minori.

(traduzione dall’Inglese di Giuseppe Ponsetti)




Truppe israeliane uccidono due palestinesi, di cui un minorenne, nel corso di un raid a Gerico

Redazione di Middle East Eye

15 agosto 2023 Middle East Eye

Qusai al-Walaji, 16 anni, e Mohammed Najum al-Omar, 25 anni, uccisi a colpi d’arma da fuoco nell’ultima operazione militare nel campo profughi di Aqbat Jabr.

Il Ministero della salute palestinese ha dichiarato che martedì mattina le truppe israeliane hanno ucciso due palestinesi nel corso di un raid nel campo profughi di Aqbat Jabr, nella città occupata di Gerico, in Cisgiordania.

Qusai al-Walaji, 16 anni, e Mohammed Najum al-Omar, 25 anni, sono stati colpiti da proiettili veri dopo che le forze israeliane hanno preso d’assalto il campo con violente irruzioni in diverse case e arresti degli abitanti.

Walaji e Omar sono stati portati al Jericho Government Hospital, dove poco dopo sono stati dichiarati morti.

“Due giovani sono stati portati d’urgenza in ospedale con dei proiettili nel torace”, ha riferito alla Reuters il direttore dell’ospedale.

Durante il raid sono scoppiati scontri armati tra gli abitanti del campo e le forze israeliane, ma non è chiaro se i due uomini fossero coinvolti, hanno detto i residenti a Reuters.

Secondo la Associazione dei Prigionieri Palestinesi di Gerico durante l’operazione le forze israeliane hanno arrestato un palestinese di 20 anni.

Aqbat Jabr ospita circa 30.000 persone ed è in termini di superficie il più grande campo profughi della Cisgiordania occupata.

Venne istituito nel 1948 per ospitare i rifugiati sfollati in seguito alla Nakba, o catastrofe, quando 750.000 palestinesi furono espulsi per far posto alla costituzione dello Stato di Israele.

Ultimissima irruzione nel campo di Aqbat Jabr

Negli ultimi mesi il campo è stato un obiettivo regolare dei raid militari israeliani, nonostante Gerico sia una città turistica meno soggetta alla violenza israeliana rispetto ad altre parti della Cisgiordania.

A febbraio soldati israeliani hanno ucciso cinque membri del gruppo di resistenza Brigata Aqbat Jabr durante quello che è stato descritto come un “raid di 15 minuti”.

Da allora sono stati uccisi nel campo dalle forze di sicurezza israeliane altri quattro palestinesi, tra cui due minorenni: il diciassettenne Jibril Muhammad al-Lada’a e il quindicenne Mohamed Faiz Balhan.

Il raid di martedì porta a 11 il numero di palestinesi uccisi quest’anno dalle forze israeliane nel campo profughi.

Middle East Eye ritiene che quest’anno almeno 212 palestinesi, di cui 37 minori, siano stati uccisi dal fuoco israeliano: un tasso di quasi un decesso al giorno.

Quest’anno sono morte in Cisgiordania e Gerusalemme Est 176 persone in totale, rendendo il 2023 uno degli anni più sanguinosi nei territori palestinesi occupati. Altre 36 persone sono state uccise nella Striscia di Gaza.

Nel frattempo nello stesso periodo i palestinesi hanno ucciso 26 israeliani, di cui sei minori.

(traduzione dall’inglese di Aldo Lotta)




Riepilogo delle notizie: irruzione ad Al-Aqsa, bambini aggrediti, auto di un disabile sequestrata dai militari

Redazione di Palestine Chronicle (PC, WAFA)

15 agosto 2023 – Palestine Chronicle

Soldati israeliani e coloni armati continuano la loro campagna di persecuzione e violenza contro i palestinesi in tutta la Cisgiordania. Di seguito gli aggiornamenti con le ultime notizie dall’agenzia di notizie palestinese WAFA.

Parco demolito vicino Salfit

WAFA ha riferito che le forze di occupazione israeliane hanno demolito un parco e sradicato gli alberi nel villaggio di Qarawat Bani Hassan, ad ovest della città di Salfit nella Cisgiordania occupata.

Il governatore di Qarawat Bani Hassan, Ibrahim Asi, ha detto all’agenzia WAFA che

le forze di occupazione hanno fatto irruzione nell’area Abu Ammar Well, a nord-ovest del villaggio, demolito il parco, rimossa l’erba artificiale, rotto i lampioni, le panchine, le celle ad energia solare e hanno sradicato gli alberi”.

È rilevante il fatto che “l’area del Pozzo di Abu Ammar è soggetta a continue violazioni delle forze di occupazione e dei coloni, che stanno cercando di impadronirsene per creare l’avamposto di una colonia.”

Aggressione ai bambini vicino a Nablus

Secondo fonti locali citate dall’agenzia WAFA lunedì sera i palestinesi che abitano nel villaggio di Yatma, situato a sud di Nablus nella zona nord della Cisgiordania occupata, hanno respinto un’aggressione di coloni ebrei illegali contro bambini nel villaggio di Al-Sawyah.

Le fonti hanno detto al corrispondente di WAFA che

gli abitanti sono riusciti a respingere una aggressione contro un certo numero di bambini palestinesi inseguiti dai coloni all’ingresso del villaggio.”

Sequestrata l’auto di un disabile

L’agenzia WAFA ha riferito che, secondo il proprietario dell’auto, Shadi Daraghmeh di 32 anni, abitante nel campo profughi di Qalandia, lunedì notte i soldati dell’occupazione israeliana hanno sequestrato l’auto di un disabile palestinese quando è arrivato al posto di controllo dell’esercito a sud di Ramallah.

Daraghmeh ha detto che

i soldati lo hanno fermato al posto di controllo vicino al campo, tra Ramallah e Gerusalemme, mentre stava ritornando da Gerico e lo hanno obbligato ad uscire dall’auto nonostante la sua disabilità fisica.

I soldati lo hanno trattenuto per molte ore e maltrattato prima di decidere di sequestrare la sua auto, che è appositamente equipaggiata per i disabili, e lo hanno lasciato sulla sua sedia a rotelle finché qualcuno è andato a prenderlo.”

Irruzione ad Al-Aqsa

L’agenzia WAFA ha riferito che martedì mattina decine di estremisti ebrei israeliani, pesantemente protetti dalla polizia israeliana, si sono introdotti nel complesso della moschea di Al-Aqsa.

L’agenzia ha aggiunto che “i coloni estremisti, divisi in gruppi, hanno fatto irruzione nella sacra moschea islamica dalla porta al-Maghariba e si sono provocatoriamente aggirati nel complesso.”

Questo è avvenuto nel momento in cui le forze israeliane hanno intensificato le misure contro i palestinesi provenienti da Gerusalemme per entrare nella moschea, controllandone i documenti di identità e arrestandoli per un breve periodo.

(traduzione dall’inglese di Gianluca Ramunno)




Il presidente palestinese Abbas licenzia 12 governatori dell’Autorità Palestinese (AP) in Cisgiordania e a Gaza

Jack Khoury

10 agosto 2023 – Haaretz

L’ufficio di Abbas comunica che otto governatori della Cisgiordania e quattro di Gaza sono stati ‘congedati.’ Gli esperti credono che le destituzioni siano un tentativo di promuovere una nuova leadership e mettere a tacer le critiche contro l’Autorità Palestinese

Giovedì il presidente palestinese Abbas ha destituito la maggior parte dei governatori distrettuali dell’Autorità Palestinese (AP) in Cisgiordania e alcuni anche a Gaza.

Secondo la dichiarazione rilasciata dall’ufficio di Abbas i funzionari “congedati” includono gli otto governatori di Jenin, Nablus, Tulkarem, Qalqilyah, Betlemme, Tubas, Hebron e Gerico. 

Abbas ha anche destituito quattro governatori che operano per conto dell’Autorità Palestinese a Gaza, sebbene nella Striscia controllata da Hamas siano privi di una reale autorità e abbiano un ruolo più che altro simbolico. In un comunicato dell’ufficio di Abbas si dice che una commissione capeggiata dal presidente esaminerà i candidati che fungeranno da nuovi governatori. 

Gli unici non destituiti sono il governatore di Ramallah, vicino ad Abbas, e i due di Salfit e Gerusalemme. Funzionari di alto livello dell’AP hanno detto ad Haaretz che Abbas sta anche prendendo in considerazione ulteriori e più ampi cambiamenti del governo.

Si dice che l’opinione pubblica palestinese sia stata colta di sorpresa dall’annuncio, poiché nessun media locale aveva anticipato nei suoi reportage tale decisione. Ci si aspettava che i cambiamenti fossero fatti nel governo, ma non specificatamente fra i governatori distrettuali dell’AP

Neppure i governatori sono stati informati in anticipo della decisione e l’hanno saputo da una nota ufficiale dell’agenzia di stampa palestinese. I funzionari avrebbero detto ai loro colleghi che rispetteranno la decisione, nonostante il modo in cui la notizia è stata fatta loro arrivare.

Politici al vertice di Fatah hanno riferito ad Haaretz che probabilmente la notizia delle destituzioni sarà accolta positivamente dall’opinione pubblica palestinese, poiché parecchi dei congedati avevano suscitato vaste critiche.

In Cisgiordania si pensa che la decisione sia un tentativo di Abbas di ridurre la disapprovazione della gente nei confronti dell’AP, cresciuta a causa delle attività di sicurezza. L’anno scorso, dopo l’arresto di tre palestinesi per possesso illegale di armi da parte delle forze dell’AP, uomini armati hanno aperto il fuoco contro il quartier generale dell’AP nella città cisgiordana di Jenin.

Secondo una dichiarazione dell’ufficio di Abbas, il comitato che consiglierà sulla sostituzione dei governatori include sia importanti funzionari dell’AP che membri di partiti indipendenti. Storicamente i governatori sono nominati personalmente dal presidente dell’AP, di solito perché vicini a politici di Fatah o all’ufficio del presidente.

Esperti stimano che le destituzioni siano un tentativo di promuovere una nuova dirigenza e placare le critiche contro l’AP.

(traduzione dall’inglese di Mirella Alessio)




I coloni sospettati di essere coinvolti nell’uccisione di un adolescente sono agli arresti domiciliari

Tamara Nassar 

9 agosto 2023 – Electronic Intifada

Un tribunale israeliano ha liberato i due coloni sospettati di essere coinvolti nell’uccisione di un adolescente palestinese la scorsa settimana.

Elisha Yered e Yehiel Indore sono stati rilasciati dal carcere mercoledì e ora sono agli arresti domiciliari. Indore, che sarebbe rimasto ferito da una pietra e ricoverato in ospedale, ha “ammesso di aver utilizzato un’arma da fuoco”, ma sostiene di aver sparato “solo in aria, dopo aver pensato che la sua vita e quella degli altri fossero in pericolo,” secondo quanto riportato dal quotidiano di Tel Aviv Haaretz.

Qusai Jamal Mutan, 19 anni, è stato ucciso quando circa 20 coloni hanno fatto irruzione in un terreno del villaggio di Burqa. Secondo testimonianze di chi era presente sul posto raccolte da Palestinian Center for Human Rights [Centro Palestinese per i Diritti Umani, ong palestinese, ndt.] i coloni hanno sparato con armi da fuoco e sono stati affrontati dai giovani [palestinesi].

Secondo PCHR, quando Mutan è stato colpito “stava cucinando sul fuoco e non era coinvolto” negli scontri.

“Il colono era a soli 5 metri da Mutan quando ha sparato direttamente contro di lui, ferendolo con un proiettile alla nuca,” ha detto un testimone a PCHR, secondo cui altri due sono rimasti feriti nell’aggressione.

Benché nessun colono israeliano sia stato ucciso, Israele ha arrestato cinque palestinesi per presunto “coinvolgimento” nella vicenda. I cinque palestinesi rimangono in carcere.

Si pensa che Yered, un colono fanatico che ha apertamente e ripetutamente incitato alla pulizia etnica e al genocidio contro i palestinesi, abbia seppellito l’arma usata da Indore nei pressi dei boschi della colonia in cui vive. Yered in precedenza ha lavorato come portavoce di un deputato del partito “Potere ebraico” [di estrema destra suprematista ebraica, ndt.] del ministro israeliano della Sicurezza Nazionale Itamar Ben-Gvir.

“Una volta che i poliziotti sono arrivati a casa sua Yered li ha portati dove aveva seppellito l’arma, sostenendo che non intendeva nasconderla e intralciare la loro indagine, ma temeva che se fosse rimasta sul posto alla fine l’arma sarebbe stata trovata dai palestinesi,” ha affermato Haaretz.

Il giornale ha informato che le imputazioni contro Yered riguardano l’ostruzione alla giustizia e il possesso illegale di un’arma, non l’omicidio. Indore ha una remota possibilità di essere imputato di omicidio. Due membri della Knesset [il parlamento israeliano, ndt.] del partito Otzma Yehudit (Potere Ebraico) hanno visitato Indore in ospedale. Ma la polizia israeliana non ha consentito al parlamentare palestinese della Knesset Ahmad Tibi di visitare neanche uno dei cinque palestinesi arrestati.

Ben-Gvir ha lodato come “eroi” i coloni sospettati di essere coinvolti nell’uccisione di Mutan.

Qualche giorno dopo, durante le vacanze a Limassol, ha posato per una fotografia nel suo primo incontro con una funzionaria dell’UE, Anna Koukkides-Procopiou, la sua controparte cipriota.

Esecuzione extragiudiziaria

Nel contempo domenica, in pieno giorno, le forze di occupazione israeliane hanno ucciso tre palestinesi, compreso un minore in quelle che le organizzazioni per i diritti umani hanno definito “esecuzioni extragiudiziarie”.

I tre sono stati uccisi domenica pomeriggio mentre viaggiavano su un veicolo lungo una strada a Jenin, nel nord della Cisgiordania occupata.

Truppe israeliane stavano viaggiando in due auto con targhe palestinesi su una strada che collega il villaggio di Bir al-Basha e la cittadina di Arraba quando hanno intercettato un’auto grigia con targa gialla israeliana su cui viaggiavano i tre palestinesi.

I soldati israeliani sono scesi dai loro veicoli e hanno aperto il fuoco contro l’auto grigia prima di essere raggiunti da altri militari che hanno bloccato il traffico e sparato gas lacrimogeni. Tutto ciò è stato in parte documentato da un video. La macchina grigia è stata crivellata dai buchi delle pallottole.

Quando i soldati si sono ritirati dalla zona hanno portato via l’auto con le tre vittime, trattenendo i loro corpi.

Secondo PCHR la gente presente sul posto “ha visto materia cerebrale sparsa a terra”.

Due degli uccisi sono stati identificati come Nayef Jihad Abu Sweiss, 27 anni, e Khalil Nizar Abu Naaseh, 21. Entrambi erano del campo profughi di Jenin e membri della Brigata di Jenin, un gruppo legato a Saraya al-Quds, l’ala militare dell’organizzazione della resistenza Jihad Islamico.

In seguito all’uccisione media locali hanno fatto circolare le loro foto.

Secondo Defense for Children International-Palestine [Difesa dei Minori Internazionale-Palestina] è stato ucciso anche un ragazzo sedicenne, Bara Ahmad Fayez al-Qerm.

DCIP afferma che è stata un’unità Yamam [reparti speciali per operazioni di tipo militare, ndt.] della polizia di frontiera israeliana che ha fatto parte della squadra di killer israeliani, insieme a otto operativi dei corpi speciali israeliani.

“Non è chiaro quante pallottole abbiano colpito Bara e dove, dato che le autorità israeliane hanno sequestrato il corpo,” afferma DCIP.

In marzo membri di Yamam avevano ucciso a Jenin quattro palestinesi, tra cui il quattordicenne Omar Awadin, colpito alla schiena da forze in borghese mentre girava in bicicletta fuori dal negozio dei suoi genitori. L’esercito israeliano, il servizio di sicurezza interna Shin Bet e la polizia di frontiera israeliana hanno affermato di aver lavorato insieme per impedire alla “cellula terroristica” guidata da Abu Sweiss di compiere un attacco.

L’esercito israeliano ha sostenuto di aver trovato un M16 nell’auto, fornendo una foto per sostenere la propria affermazione. Non è chiaro perché un gruppo di tre combattenti della resistenza palestinesi che stavano andando a compiere un’operazione avrebbero portato con sé una sola arma.

Un altro minore ucciso

Lunedì un diciassettenne è morto in seguito alle ferite riportate quando una guardia di sicurezza di una colonia gli ha sparato al petto il 2 agosto vicino a Ofra, una colonia israeliana costruita su terre rubate ai palestinesi dei vicini villaggi di Ein Yabrud e Silwad.

Ramzi Fathi Abd al-Rahman Hamed si trovava sul sedile del passeggero di un’auto con alcuni amici.

Quando hanno visto la macchina della guardia della colonia israeliana hanno cercato di tornare indietro e andarsene dalla zona. Ma secondo DCIP la guardia ha aperto il fuoco da una distanza di 10 metri.

“I minori palestinesi vivono in un contesto molto militarizzato in cui i civili israeliani illegalmente stabilitisi nel territorio occupato sono armati dal governo israeliano come una decisione di politica ufficiale,” afferma Ayed Abu Eqtaish, direttore del programma di responsabilizzazione di DCIP.

“Soldati, poliziotti e personale della sicurezza privata israeliani non solo proteggono la popolazione dei coloni israeliani, ma aiutano, favoriscono e praticano la violenza contro i palestinesi, anche minorenni.”

Secondo DCIP dall’inizio del 2023 sono stati uccisi in violenze legate all’occupazione militare israeliana 40 minori palestinesi, quattro dei quali dall’inizio di agosto.

(traduzione dall’inglese di Amedeo Rossi)




Secondo un ministro Netanyahu appoggia il congelamento dei fondi per le aree arabe

Redazione di MEMO

8 agosto 2023 – Middle East Monitor

Il ministro delle Finanze israeliano Bezalel Smotrich [del partito di ultradestra dei coloni, ndt.] ha confermato oggi che il primo ministro Benjamin Netanyahu appoggia la sua decisione di sospendere un programma di istruzione superiore per Gerusalemme Est occupata, tra crescenti proteste dell’opinione pubblica e accuse di razzismo.

Smotrich ha ribadito che i fondi destinati allo sviluppo economico nelle città arabe nello Stato di apartheid non saranno trasferiti come inizialmente pianificato.

Egli ha affermato al canale pubblico Kan: “Mi sto coordinando con il primo ministro. L’ho incontrato e gli ho spiegato ed egli supporta questa posizione. Ho ricevuto il suo consenso”.

“La decisione è finale, lo stanziamento non sarà trasferito,” ha aggiunto Smotrich. “Se troviamo modalità per trasferire davvero denaro ai cittadini arabi di Israele, allora aiuteremo ove necessario.”

Il capo del partito Sionismo Religioso ha dichiarato che la sua decisione è stata presa per evitare che i fondi cadano sotto il controllo del crimine organizzato. Ha anche dichiarato che promuovere l’istruzione superiore tra i palestinesi a Gerusalemme Est favorisce l’estremismo e perciò non è in linea con gli interessi israeliani.

Il governo attuale, ha spiegato, “non è vincolato” ad una promessa fatta dal precedente ministro dell’Interno Ayelet Shaked [del partito di estrema destra Yamina, ndt.] al capo del partito Ra’am [arabo di orientamento religioso che faceva parte della precedente coalizione di governo, ndt.] Mansour Abbas.

In risposta, il capo dell’opposizione Yair Lapid questa mattina ha stroncato Smotrich su Twitter, affermando che “contrariamente alle sue bugie, gli stanziamenti congelati da Smotrich per le autorità locali arabe non sono relative ‘all’impegno del precedente governo’ nei confronti del settore arabo”.

“Smotrich maltratta i cittadini arabi solo perché sono arabi,” ha continuato, aggiungendo di “vergognarsi che il razzismo sia diventato una politica ufficiale dello Stato di Israele.”

Il congelamento dei fondi per l’istruzione dei palestinesi a Gerusalemme Est avviene nonostante funzionari per l’istruzione e per la sicurezza, incluso il capo dello Shin Bet [servizio di sicurezza interna, ndt.] e il consiglio di sicurezza nazionale israeliano, dicano che finanziare l’istruzione superiore per i palestinesi diminuirebbe il terrorismo.

Il ministro dell’intelligence israeliana Gila Gamliel ha criticato la decisione di Smotrich, sottolineando il fatto che l’inclusione della popolazione araba nelle università porta significativi benefici sociali, economici e di sicurezza.

(traduzione dall’inglese di Gianluca Ramunno)