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Israele deve smettere di utilizzare città arabe come terreno di addestramento delle IDF

Israele deve smettere di utilizzare città arabe come terreno di addestramento delle IDF

Zehava Galon

15 novembre 2021 – Haaretz

 

La scorsa settimana il comando Nord delle Forze di Difesa Israeliane [IDF, l’esercito israeliano, ndtr.] ha condotto un’esercitazione utilizzando mezzi blindati nel Wadi Ara [regione di Israele abitata in prevalenza da arabo-israeliani, ndtr.] e nella città di Umm al-Fahm. La giustificazione ufficiale – perché non è esattamente di questo che si è trattato – dell’esercito è stata che lì i vicoli “ricordano il sud del Libano”.

L’esercitazione è avvenuta sei mesi dopo le ostilità contro Gaza e gli sporadici incidenti all’interno di Israele, e persino gli ufficiali delle IDF dovrebbero comprendere ciò che queste manovre rappresentano per gli abitanti di Umm al-Fahm: “Vi possiamo occupare in qualunque momento.” Il presidente della commissione di controllo di Umm al-Fahm, Ali Adnan, in seguito ha affermato alla radio pubblica Kan Bet che Israele sta trasformando i suoi abitanti arabi in nemici, come in Libano.

Se l’esercito voleva fare un’esercitazione in una città che assomigli al sud del Libano ha spazio e anche finanziamenti sufficienti per costruire un quartiere che sembri Marjayoun [cittadina del sud del Libano, ndtr.]. Le IDF non avrebbero progettato e realizzato manovre militari del genere a Safed [città quasi esclusivamente ebraica, ndtr.]. Non avrebbero terrorizzato gli abitanti ebrei in questo modo. Dopo gli avvenimenti di maggio, l’esercito israeliano ha sostenuto che gli autisti di autobus arabi non si sono fatti vedere per le sue esercitazioni. Circa una settimana dopo è risultato che lo stesso esercito aveva rifiutato di coinvolgerli.

Ed è proprio questo il punto. L’esercito si stava addestrando a Umm al-Fahm esattamente come fa regolarmente nelle comunità della Cisgiordania. Gli abitanti sono al massimo comparse. E, se viene sparato un proiettile o un colpo di mortaio vagante, ovviamente si tratterebbe di sfortuna, ma non sarebbe molto importante e in Israele non provocherebbe nessun commento negativo.

Il principale risultato, mai raggiunto in precedenza nella storia di Israele, di questo governo è la collaborazione con la Lista Araba Unita [gruppo politico islamista che fa parte dell’attuale coalizione di governo israeliana, ndtr.]. Ma com’è che anche questo governo continua a trattare come nemici i cittadini arabi di Israele, con la loro pluridecennale esperienza di discriminazione istituzionalizzata e l’altrettanto istituzionale incitamento all’odio?

È per questo che la delinquenza nella società araba viene definita “terrorismo” ed è così che la scorsa settimana è emersa un’altra notizia scioccante: il servizio di sicurezza interna [israeliano] Shin Bet ha estorto delle confessioni a tre abitanti di Giaffa riguardo alla loro presunta aggressione contro un soldato. Se l’avvocato dei sospettati non avesse trovato un video del luogo del delitto e non lo avesse usato per dimostrare che i tre sono arrivati dopo l’incidente, è praticamente certo che sarebbero stati condannati.

Questa è la situazione quando sei un cittadino arabo nello Stato ebraico: sei sempre colpevole. Gli arabi possono essere sottoposti a detenzione amministrativa [cioè senza prove né accuse, ndtr.] e le loro case possono essere perquisite senza un mandato, due procedure che lo Shin Bet e le IDF utilizzano quotidianamente in Cisgiordania.

E qui è il caso di menzionare una cosa che gli ebrei preferiscono dimenticare, ma che è per sempre impressa nella memoria degli arabi di Israele: questi metodi non sono stati inventati in Cisgiordania. Vennero utilizzati per la prima volta contro i cittadini arabi di Israele durante il periodo dello stato d’assedio, finché esso non finì nel 1966.

In pratica ci viene chiesto di scegliere tra due sistemi di governo. Uno, un regime basato sull’etnia, un regime di superiorità ebraica, l’altro, la cittadinanza: “Ci sarà una stessa legge e uno stesso rito per voi e per lo straniero che soggiorna presso di voi” (Numeri, 15:16). Quelli che protestano contro la definizione di Israele come Stato di apartheid dovrebbero opporsi fermamente contro l’idea perversa di due sistemi giuridici separati, all’interno dell’Israele propriamente detto: uno per gli ebrei e uno per gli altri israeliani. Ma sorprendentemente quelli che protestano sono esattamente gli stessi che stanno insistendo perché vengano ripristinati i metodi del governo militare.

I diritti umani non possono essere separati: se non ci sono diritti per gli arabi di Israele, i diritti degli ebrei verranno minacciati. I nuovi strumenti saranno troppo allettanti per la polizia e le altre forze di sicurezza. Meglio fermarsi qui prima che sia troppo tardi.

 

(traduzione dall’inglese di Amedeo Rossi)

 




Netanyahu incita all’odio contro i palestinesi

La campagna elettorale di Netanyahu mette in guardia gli elettori israeliani: ‘gli arabi vogliono annientarci tutti’

L’associazione per i diritti Adalah ha denunciato il fatto alla commissione elettorale per incitamento all’odio contro i palestinesi cittadini di Israele

 Redazione di MEE

11 Settembre 2019 – Middle East Eye

 

Mercoledì un’associazione per i diritti ha presentato una denuncia legale dopo che i media hanno rivelato che la pagina Facebook del Primo Ministro Benjamin Netanyahu chiede ai suoi followers di inviare messaggi di avvertimento ai potenziali elettori dicendo: “Gli arabi vogliono annientarci tutti: uomini, donne e bambini.”

Adalah, un’associazione legale che combatte la discriminazione contro i palestinesi cittadini di Israele, ha presentato una denuncia per incitamento all’odio al Comitato Centrale Elettorale israeliano (CEC) e al procuratore generale di Israele.

La denuncia, presentata a nome della coalizione politica ‘Lista Araba Unita’, invita “il Presidente del CEC,  il giudice Hanan Melcer, ad emanare un’ingiunzione che impedisca a Netanyahu ulteriori illecite diffusioni di propaganda elettorale razzista, e il procuratore generale israeliano Avichai Mandelblit ad avviare un’inchiesta penale relativamente all’incitamento al razzismo da parte del Primo Ministro israeliano.”

“La recentissima dichiarazione di Netanyahu mostra un deciso incremento del suo incitamento razzista all’odio contro gli arabi cittadini di Israele”, ha dichiarato Adalah.

Mercoledì il quotidiano israeliano Haaretz ha rivelato che Netanyahu sta conducendo una campagna attraverso Facebook Messenger, utilizzando tecnologia digitale per inviare messaggi tutti uguali.

Un messaggio automatico chiede ai followers se vogliono diventare volontari nella campagna elettorale di Netanyahu, prima di fornire un suggerimento di testo per convincere potenziali elettori a dare il loro voto al Likud, partito del Primo Ministro.

Il messaggio suggerisce di mettere in guardia gli elettori contro la “pericolosa” minaccia dei palestinesi cittadini di Israele e della sinistra israeliana e sostiene che il partito di centro ‘Blu e Bianco’ di Yair Lapid e Benny Gantz unirà le sue forze con la Lista Araba Unita.

“Martedì”, dice il messaggio, “puoi decidere il futuro della nostra Nazione. Il Primo Ministro Netanyahu propone una politica di destra di uno Stato ebraico, di sicurezza e di un Israele forte.

Non possiamo trovarci fra una settimana con un pericoloso governo di sinistra con Lapid, Ayman Odeh, Gantz e Avigdor Lieberman.”

Aggiunge che sarebbe “un debole governo laico di sinistra che si baserebbe sugli arabi che vogliono distruggerci tutti, donne, bambini e uomini, e consentirebbe a un Iran nucleare di eliminarci”, riferendosi ai palestinesi cittadini di Israele – spesso chiamati in Israele “arabi”.

Dopo la rivelazione della chat l’ufficio di Netanyahu ha detto che si trattava dell’ “errore di un collaboratore.” Il capo della coalizione Lista Araba Unita nel parlamento israeliano, Ayman Odeh, ha attaccato Netanyahu per i suoi commenti sui palestinesi cittadini di Israele.

“Netanyahu è uno psicopatico che non possiede limiti e vuole vedere il sangue”, ha scritto Odeh su Twitter, prima di parlare delle continue indagini per corruzione che coinvolgono il Primo Ministro. “Questo ignobile criminale continuerà a spremerci il sangue in quanto pensa che questo lo aiuti a evitare la prigione.”

Odeh ha scritto nel suo tweet di aver denunciato il messaggio automatico a Facebook “per fermare il pericoloso incitamento razzista di Netanyahu contro la popolazione araba.”

Secondo la radio dell’esercito israeliano, dopo che mercoledì Netanyahu ha fatto un discorso alla Knesset, il parlamento israeliano, Odeh lo ha avvicinato e filmato con il suo telefono cellulare, a quanto pare dicendo a Netanyahu: “Sei un bugiardo e sai che stai mentendo”.

Le infuocate parole e le dichiarazioni da “occhio per occhio” giungono nel momento in cui Israele sta per andare alle urne martedì 17 settembre.

Durante le elezioni legislative del 2015 Netanyahu ha usato toni simili per spingere gli elettori ad andare a votare, ammonendo in un video che un governo israeliano di destra era “in pericolo” e che i palestinesi cittadini di Israele stavano recandosi ai seggi elettorali “in massa”.

Nei sondaggi il partito ‘Blu e Bianco’ risulta testa a testa col Likud, il che significa che l’affluenza di palestinesi cittadini di Israele potrebbe costituire un fattore determinante per il risultato finale.I palestinesi cittadini di Israele sono il 21% della popolazione e generalmente votano per i propri partiti che fanno parte della coalizione ‘Lista Araba Unita’, o per i partiti di centro e di sinistra.

 

(Traduzione dall’inglese di Cristiana Cavagna)