Una banca tedesca ha chiuso il conto di “Jewish Voice for Peace” per il suo sostegno al BDS

Shir Hever

2 giugno 2019 – The Real News Network

Nota redazionale: l’articolo che segue è in realtà la sbobinatura di un programma televisivo di RLNN, quindi ha una modalità comunicativa inusuale per un testo scritto. Tuttavia, data la rilevanza della questione affrontata, cioè una delle conseguenze pratiche della mozione votata dal parlamento tedesco che definisce il movimento BDS antisemita, abbiamo deciso di tradurre ugualmente questa intervista.

Shir Hever discute la decisione della banca di chiudere il conto di “Jewish Voices for a Just Peace in the Middle East” [Voce ebraica per una Giusta Pace in Medio Oriente]. È la seconda volta dai tempi di Hitler che un conto bancario ebraico viene chiuso, questa volta a causa delle pressioni di Israele per bloccare il movimento per il boicottaggio e il disinvestimento [contro Israele, ndtr.].

MARC STEINER Benvenuti su Real News Network [rete indipendente di notizie su internet, ndtr]. Sono Marc Steiner. Per due volte da quando i nazisti governarono in Germania una banca tedesca ha chiuso il conto di un’organizzazione ebraica. È successo nel 2016 – la stessa banca e di nuovo la stessa organizzazione ebraica. La banca si chiama “Banca per l’Economia Sociale”, che gestisce conti per molte organizzazioni della società civile ed è considerata un’istituzione bancaria progressista. Tuttavia ha chiuso il conto di “Jewish Voice for a Just Peace in the Middle East”. Jewish Voice – com’è nota – è un’organizzazione tedesca che promuove la solidarietà con i diritti dei palestinesi. Abbiamo già informato qui a “The Real News” in merito, descrivendo come ciò fosse parte di una campagna internazionale per chiedere che la “Banca per l’Economia Sociale” non discriminasse questi clienti ebrei. La banca ha ceduto e ha riaperto il conto. Quest’anno la situazione si è di nuovo surriscaldata. La banca allora ha incaricato un esperto esterno di indagare se Jewish Voice sia un gruppo antisemita. Tuttavia alla fine l’esperto si è rifiutato di condurre una simile accertamento. Poi Jewish Voice è riuscito a vincere il Göttingen Prize. Poco dopo la banca ha imposto un ultimatum: rinnegate il BDS o chiuderemo il vostro conto.

E ora ci raggiunge un membro del direttivo di Jewish Voice che guarda caso è anche un inviato di the Real News, per discutere del perché Jewish Voice abbia rifiutato di collaborare con un’inchiesta, se siano o meno antisemiti, o perché abbiano rifiutato di abbandonare il BDS. Shir Hever è un membro del direttivo di Jewish Voice for a Just Peace in the Middle East e collaboratore di Real News Network che vive ad Heidelberg, in Germania. Il suo libro più recente è “Privatization of Israeli Security” [Privatizzazione della Sicurezza Israeliana]. Bentornato, Shir. È sempre un piacere parlare con te.

SHIR HEVER Grazie per avermi invitato, Marc.

MARC STEINER  Questo è un argomento per alcuni versi veramente complicato, quindi, cos’è successo nel frattempo? Ho letto la dichiarazione della banca e tra breve vi dirò la mia opinione in merito, ma dimmi quello che è successo qui.

SHIR HEVER  Beh, la banca ha condotto una trattativa con noi, con Jewish Voice for a Just Peace in the Middle East, e …MARC STEINER Ne hai fatto parte? Hai partecipato alla trattativa?

SHIR HEVER  No, no. Altri membri del direttivo hanno partecipato al processo negoziale e fondamentalmente eravamo piuttosto ottimisti su questa trattativa. Siamo andati con una prospettiva molto positiva e abbiamo pensato che la banca volesse realmente scusarsi per averci accusati di antisemitismo e di aver disposto questa indagine contro di noi. La banca era anche comprensibilmente sottoposta a molte pressioni internazionali e dall’interno della Germania perché chiudesse il nostro conto in quanto era chiaro a tutti che se un’organizzazione ebraica avesse perso il proprio conto per aver appoggiato il movimento BDS, allora a ogni organizzazione in Germania sarebbe successo altrettanto. Tutte le altre organizzazioni avrebbero dovuto annunciare di rifiutare il BDS, altrimenti anche i loro conti sarebbero stati chiusi in modo veramente maccartista.

Perciò era molto importante per noi in quel contesto dire alla banca che volevamo conservare il nostro conto con loro come una questione simbolica e che volevamo garantire che la nostra esistenza in questa banca fosse prova della libertà di parola in Germania. Ma a un certo punto la banca ci ha semplicemente detto: “O rendete pubblico un comunicato, o ne firmate uno che scriveremo per voi, in cui prendete le distanze dal movimento BDS e fondamentalmente dite che voi lo rifiutate, o noi chiuderemo il vostro conto.” Ovviamente non accetteremo questo tipo di controllo delle opinioni o di controllo politico. C’è, in base alla Costituzione tedesca, il diritto di libertà di parola e la libera espressione politica è protetta. La banca non sembra capirlo, e ci ha solo detto che avrebbe chiuso il nostro conto.

MARC STEINER  Beh, lasciami dire, quando ho letto la dichiarazione della banca e stavo più o meno pensando dove potesse accadere, ma questa mi sembra una questione molto complessa. Da una parte c’è una banca che rifiuta di conservare il conto di Jewish Voice in un Paese che è ipersensibile riguardo a questioni ebraiche a causa dell’Olocausto, quello che è successo durante la Seconda Guerra Mondiale e prima. D’altra parte, ci sono tutte – a quanto pare in base a quello che ho letto – ci sono tutte queste organizzazioni sioniste di destra che stanno insistendo che il vostro conto sia chiuso e che voi siate, di fatto, benché ebrei, antisemiti. O, alcuni amano dire, ebrei che odiano se stessi. (Risate) E allora parliamo dunque di ciò, di queste due specie di contraddizioni e situazioni che esistono e come hanno giocato in tutto questo, e la tua analisi in merito.

SHIR HEVER Penso che l’analisi migliore sia utilizzare una storia biblica e sono sicuro che la conosci, ma forse non la conoscono tutti i nostri spettatori – il giudizio di re Salomone, che si trova nella Bibbia. In quella storia due donne che sostengono di essere la madre dello stesso bambino vanno dal re, e la soluzione del re è di tagliarlo a metà. Una madre dice di essere d’accordo, ma ognuna avrebbe avuto una metà e fondamentalmente nessuna avrebbe avuto un bambino. E l’altra dice: “No, datelo all’altra, ma non uccidete il bambino.” E allora re Salomone dice: “Oh, lei dev’essere la vera madre, date a lei il bambino.” Credo che questa sia una situazione molto simile. Sfortunatamente, la banca non sembra conoscere molto bene la cultura e la storia ebraiche, perché ci troviamo in una situazione in cui il bambino è la presenza ebraica in Germania. La domanda è: possono gli ebrei vivere in Germania sicuri e liberi, avere le proprie opinioni politiche e fare le proprie scelte su quali opinioni politiche avere?

E in quella banca c’era un’altra organizzazione, un’altra associazione ebraica chiamata Keren Hayesod, che è filoisraeliana. In realtà Keren Hayesod è registrata in Israele. E’ un’associazione sionista. Invia denaro alle colonie illegali in Cisgiordania. Compra terreni su cui possono vivere solo gli ebrei, quindi è un’organizzazione razzista molto di destra. E noi di Jewish Voice for a Just Peace non abbiamo mai chiesto alla banca di chiudere il loro conto. Crediamo che, anche se quell’associazione è razzista, ha diritto alle sue opinioni. Noi le combattiamo, ma non abbiamo intenzione di farle tacere. Noi cerchiamo di garantire che anche le nostre opinioni vengano ascoltate. Per cui in questo senso vogliamo avere una presenza ebraica in Germania in cui chiunque possa avere un’opinione. Tuttavia la banca…ora, quello che è successo è in realtà che Keren Hayesod ha detto che se la banca non ci caccia, se ne andranno dalla banca.

MARC STEINER  E loro hanno più soldi di voi.

SHIR HEVER (Risate) Hanno molti più soldi di noi. Sono appoggiati dal governo israeliano, per cui hanno molti più soldi. Ma comunque, quando lo scorso anno la banca ha riaperto il nostro conto, se ne sono andati per protesta e hanno detto che avrebbero chiuso il loro conto con questa banca. Ora, guarda cosa sta per succedere a questa banca dato che ci hanno cacciati. Dopo che siamo stati buttati fuori cosa succede se Keren Hayesod dice che vuole riaprire il proprio conto nella Banca per l’Economia Sociale? Se la banca dice di non essere un luogo di dibattito politico – come fanno nella loro dichiarazione – di non essere il luogo giusto per tenere discussioni politiche tra gruppi ebraici?

Quindi fondamentalmente stanno dicendo che i gruppi politici ebraici non devono avere conti nella banca, che è un’affermazione assolutamente razzista. La loro altra possibilità è di dire: sì, vogliamo avere Keren Hayesod, l’organizzazione di destra apre il proprio conto, ma non Jewish Voice for a Just Peace. Ciò significa che la banca dice: sì, siamo a favore dell’occupazione, a favore del razzismo, a favore degli ebrei di destra, ma siamo contro gli ebrei che difendono i diritti umani. E quindi ciò significa che questa non è realmente tanto una banca, quanto un’organizzazione politica – mentre a sua volta la banca nella sua dichiarazione afferma di non essere un’organizzazione politica. Quindi decidetevi. O siete un’organizzazione politica o siete un’organizzazione che non consente agli ebrei di essere clienti.

MARC STEINER  Cosa pensi che abbia veramente spinto, abbia obbligato a prendere questa decisione? Voglio dire, per quanto ho letto a proposito della banca, la Banca per l’Economia Sociale l’ho definita all’inizio una specie di istituzione progressista, per quanto possa esserlo una banca. Cioè, se fosse qui negli Stati Uniti, sarebbe considerata una banca progressista che accetta tutti questi gruppi, prende il loro denaro e sembra sostenere un certo numero di cause progressiste nella stessa Germania. Quindi, cos’è successo? Cosa c’è veramente dietro tutto questo?

SHIR HEVER  Quello che c’è dietro è che la lobby israeliana sta lavorando in modo estremamente pesante in Germania per cercare di rendere illegittimo il BDS e persino di criminalizzarlo. Sono decisi ad utilizzare fino all’ultima carta a disposizione, ricorrendo ai sensi di colpa dei tedeschi sull’Olocausto. Tuttavia questa non è veramente una questione così importante per quei tedeschi di destra che sono filoisraeliani e che hanno portato avanti questa decisione che il parlamento tedesco…Stanno utilizzando in Germania organizzazioni che sostengono di essere associazioni che rappresentano tutti gli ebrei in Germania, ma ovviamente gli ebrei sono un gruppo molto diversificato, hanno molte opinioni diverse e nessuna organizzazione da sola li può rappresentare.

MARC STEINER Sempre. Sempre, direi.

SHIR HEVER

Sempre. Sì, sì. Ovviamente, ovviamente. E quindi, ci sono le organizzazioni che sostengono continuamente che il BDS è antisemita, e si tratta naturalmente di una menzogna. Ma la nostra organizzazione, Jewish Voice for a Just Peace, e molti dei nostri membri appoggiano il BDS. È un grande problema per loro perché dimostra che il BDS non è antisemita. Continuiamo a pubblicare informazioni sui diritti dei palestinesi, sulle leggi internazionali e su come la politica tedesca verso Israele sia costellata di contraddizioni interne, perché sta appoggiando ciecamente Israele e continua a sostenere di appoggiare le leggi internazionali e le posizioni dell’Unione Europea, e semplicemente ciò non è compatibile. Questa è la ragione per cui queste organizzazioni sono così impegnate nel togliere di mezzo Jewish Voice for a Just Peace. È un obiettivo molto problematico per loro. E il fatto che quest’anno abbiamo vinto il Göttingen Peace Prize è una cosa che da un lato mostra proprio quanto sia diffuso l’appoggio, il sostegno di base per la nostra organizzazione in Germania, ma è anche come una chiamata alle armi per le organizzazioni di destra filo-israeliane, che ora devono raddoppiare i loro sforzi e i loro finanziamenti per cercare di delegittimare la nostra organizzazione.

MARC STEINER  Quindi, con il poco tempo che ci è rimasto qui, solo due domande molto veloci. Una: quanto è divisa la comunità ebraica, che, ovviamente, è piccolissima paragonata a quanto era negli anni ’20 e ’30, ma è divisa su questa questione quanto sembra essere sempre più divisa qui negli Stati Uniti? E secondo: quali sono i prossimi passi?

SHIR HEVER  Penso che in Germania quello che veramente non c’è molto, come invece negli Stati Uniti, è una ben radicata comunità ebraica molto grande e da molto tempo che non si preoccupa ogni giorno di questioni riguardanti Israele-Palestina, più interessata alla vita ebraica in sé. Quello che c’è in Germania è una generazione di ebrei che sono venuti soprattutto dall’Unione sovietica e qui è piuttosto una generazione più anziana, che tende ad essere più conservatrice. Ovviamente le loro opinioni politiche sono differenziate come in qualunque altro gruppo, ma questa è la principale base d’appoggio per l’organizzazione chiamata “Central “ (Council of Jews in Germany [Consiglio degli Ebrei in Germania]), che è un’organizzazione di destra filo-israeliana, e il suo presidente, il dottor Josef Schuster, sta costantemente attaccando la nostra organizzazione definendoci antisemiti. Ma poi c’è una nuova generazione di ebrei tedeschi, molti dei quali arrivano da Israele e sanno di persona cosa siano l’occupazione e l’apartheid.

MARC STEINER Come te.

SHIR HEVER  Come me. Sì. E ci sono decine di migliaia come me che arrivano da Israele in Germania perché la Germania è considerata un Paese liberale e democratico, in cui la gente può esprimere la propria opinione. Solo che siamo venuti in questo Paese per scoprire che sì, questo è un Paese liberale e democratico su qualunque argomento meno Israele. Su questo problema sfortunatamente la politica tedesca è molto indietro. Ma in questo gruppo di ebrei immigrati in Germania l’opinione è molto più a sinistra. Di nuovo, naturalmente, è un gruppo molto diversificato. Nel gruppo ci sono anche i filo-israeliani, ma sono una piccola minoranza. E una grande percentuale di questo gruppo appoggia il movimento BDS.

MARC STEINER Quindi, molto rapidamente perché siamo in chiusura, quali sono i vostri prossimi passi?

SHIR HEVER  Bene, stiamo prendendo in considerazione di presentare un ricorso al tribunale e di presentare una denuncia contro la banca perché, in base alla Costituzione tedesca, l’articolo 5 sancisce il diritto alla libertà di parola e di organizzazione. Cosa interessante, c’è un altro articolo della Costituzione tedesca, l’articolo 18, che non è mai stato veramente applicato prima. Ma questo articolo afferma che un’organizzazione che abusa del diritto di parola e di organizzazione per prevaricare i diritti di altre organizzazioni di esprimersi liberamente, perderà questi diritti. E penso che la Banca per l’Economia Sociale non abbia fatto il suo dovere e non abbia raccolto accuratamente informazioni prima di prendere la sua decisione davvero avventata. Il fatto che abbiano preso una posizione politica come banca è qualcosa che mette a rischio la loro stessa esistenza.

MARC STEINER Bene, Shir Hever, è sempre un grande piacere parlare con te. Molte grazie per questo reportage e siamo ovviamente ansiosi di parlare di nuovo con te molto presto.

SHIR HEVER  Molte grazie, Marc.

MARC STEINER Grazie a te. Sono Marc Steiner per The Real News Network. Grazie per essere stati con noi. Statemi bene.

(traduzione di Amedeo Rossi)