Un tribunale federale degli Stati Uniti impedisce al Texas di applicare la legge anti-BDS agli impresari

Redazione di Middle East Eye

29 gennaio 2022 MEE

Un palestinese-americano ha intentato causa quando la città di Houston ha chiesto alla sua azienda di firmare un impegno a non boicottare Israele

Un tribunale federale degli Stati Uniti ha impedito allo Stato del Texas di applicare la sua legge anti-BDS (Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni) contro un appaltatore palestinese-americano che si è rifiutato di firmare l’impegno a non boicottare Israele.

Rasmy Hassouna, ingegnere e vicepresidente esecutivo della A&R Engineering and Testing Inc, di proprietà palestinese, ha intentato una causa a novembre sfidando una legge del Texas che vieta allo Stato di fare affari con società che partecipino al movimento BDS contro Israele.

Nella denuncia presentata al tribunale federale di Houston l’azienda ha affermato che la legge viola il diritto sancito dal Primo Emendamento di partecipare a boicottaggi economici come forma di protesta.

Venerdì, il giudice distrettuale degli Stati Uniti Andrew S. Hanen ha emanato un’ingiunzione che impedisce al Texas di applicare la legge anti-boicottaggio contro Hassouna.

“L’argomento sostenuto dalla [compagnia di Rasmy] può portare alcuni individui, specialmente quelli che si identificano con Israele, a provare disagio, ansia o addirittura rabbia”, ha scritto Hanen nella sua sentenza.

“Tuttavia, l’argomento – anche se turba alcuni segmenti della popolazione – è protetto dal Primo Emendamento sino a che non si trasformi in violenza e azioni illecite.

“La Corte ritiene che Hassouna difenda un punto di vista filo-palestinese veramente protetto dal Primo Emendamento”.

Una decisione pietra miliare

Il Comitato per le Relazioni America-Islam (Council on American-Islamic Relations, CAIR), con cui Hassouna ha collaborato per intentare la causa, ha salutato la sentenza della Corte come “una grande vittoria del Primo Emendamento contro i ripetuti tentativi del Texas di reprimere il discorso a sostegno della Palestina”.

“I tentativi reazionari di creare un’eccezione al Primo Emendamento riguardo alla Palestina tradiscono il ruolo centrale che i boicottaggi hanno svolto nella nostra storia”, ha affermato Gadeir Abbas, avvocato che cura da tempo le controversie del CAIR.

Secondo il gruppo di difesa musulmano, l’ingiunzione garantisce che Hassouna sarà in grado di “fare contratti con Houston senza rinunciare al suo diritto in base al Primo Emendamento di boicottare Israele egli stesso o attraverso la compagnia che possiede”.

Sebbene in questa fase preliminare l’ingiunzione si applichi solo a Hassouna, il ragionamento del [giudice] Hanen indica che “questi recenti tentativi di sopprimere la difesa della Palestina finiranno col fallire”, ha affermato il gruppo.

“I legislatori statali dovrebbero prendere nota di questa decisione… In base al Primo Emendamento non è possibile vietare i boicottaggi, “, ha affermato Lena Masri, direttrice delle controversie nazionali e dei diritti civili del CAIR.

Il dovere di boicottare

Secondo la causa presentata dal CAIR per conto di Hassouna, negli ultimi 17 anni A&R ha fatto affari con la città di Houston per oltre 2 milioni di dollari.

Ad ottobre, quando ha ricevuto il contratto per il rinnovo, Hassouna ha notato che conteneva una nuova clausola, che gli imponeva di impegnarsi a non boicottare Israele.

Ha rifiutato di firmare il rinnovo del contratto e di riconoscere la legittimità di quella legge, che si applica a tutti i comuni e anche allo Stato del Texas.

“È mio diritto e dovere boicottare Israele e qualsiasi prodotto di Israele”, ha affermato Hassouna.

“Questa politica è contro il mio diritto costituzionale e contro il diritto internazionale”.

Oltre a presentare denuncia, Hassouna, che è di origini palestinesi e originario di Gaza, ha anche chiesto alla Corte di emettere un’ordinanza restrittiva temporanea che impedisca l’applicazione della legge nel corso del processo.

(traduzione dall’inglese di Luciana Galliano)