L’UE ammette di finanziare la ricerca israeliana sugli strumenti di sorveglianza di massa

David Cronin

12 gennaio 2022 – Chronique de Palestine

L’Unione Europea finanzia ricerche che coinvolgono la polizia israeliana, pur ammettendo che possono essere utilizzate a scopi di spionaggio.

Nel corso degli ultimi anni un progetto chiamato Roxanne ha studiato il modo di identificare i criminali con l’aiuto della tecnologia di riconoscimento vocale e riconoscimento facciale.

I documenti destinati all’opinione pubblica presentano il progetto finanziato dall’UE – per un costo di 8 milioni di dollari – come marginale. Tuttavia nelle discussioni a porte chiuse sono state sollevate gravi questioni etiche.

Documenti interni all’UE, ottenuti grazie alle norme sulla libertà di informazione, confermano che esiste il rischio che i risultati di Roxanne vengano utilizzati per la sorveglianza di massa.

Un “controllo etico” del progetto, condotto nel 2020, fa riferimento a piani secondo i quali dati personali verranno condivisi tra l’UE e Israele. Secondo questo documento i dati raccolti nel corso del progetto saranno inseriti in “categorie speciali”, quali i dettagli sulle caratteristiche genetiche, “la salute, i comportamenti sessuali, le opinioni politiche, le convinzioni religiose o filosofiche” delle persone.

I problemi che si pongono sono diventati ancor più rilevanti dopo che è stato svolto il “controllo etico”. Accurate indagini condotte lo scorso anno da associazioni di difesa dei diritti umani hanno dimostrato che il software spia Pegasus viene utilizzato più ampiamente di quanto si sapeva in precedenza per sorvegliare i militanti e i giornalisti in diversi Paesi.

La polizia israeliana e il suo Ministero della Pubblica Sicurezza sono tra i partecipanti al progetto Roxanne.

Una delle condizioni per la loro partecipazione è che tutti i dati che inviano all’UE vengano raccolti in modo legale.

La garanzia di un comportamento corretto dal punto di vista legale è evidentemente ritenuta sufficiente – ai fini dei “controlli etici” dell’UE – per dimostrare che i problemi di tutela della privacy sono trattati seriamente.

Nel mondo reale una garanzia israeliana non ha a rigore alcun valore.

Razzismo istituzionale

La polizia israeliana cerca di ottenere nuovi strumenti operativi che le consentano di esercitare una sorveglianza rafforzata senza dover richiedere un mandato.

Una delle principali proposte è di utilizzare delle videocamere nei luoghi pubblici per trovare la corrispondenza dei volti delle persone con le informazioni contenute nella banca dati della polizia.

Una indicazione del genere dovrebbe di per sé escludere la polizia israeliana da Roxanne, che difende in modo puramente formale il principio della “presa in considerazione della privacy”.

Ovviamente ci sono molte altre ragioni per cui la polizia israeliana non dovrebbe beneficiare dei finanziamenti UE per la scienza.

Una di queste è che la polizia israeliana è istituzionalmente razzista.

Un recente rapporto di Human Rights Watch su Lydda, una città israeliana nota anche come Lod, mostra un eclatante esempio di razzismo da parte della polizia.

Descrive come lo scorso maggio la polizia abbia lanciato gas lacrimogeni e granate paralizzanti contro una manifestazione di cittadini palestinesi di Israele a Lydda.

Tuttavia in certi casi, quando estremisti ebrei hanno attaccato dei palestinesi nella stessa città nello stesso mese, la polizia non ha fatto niente né ha protetto i palestinesi.

La polizia e il Ministero di Pubblica Sicurezza israeliani hanno entrambi la propria sede a Gerusalemme est, sotto occupazione militare dal 1967.

Collaborare con loro dovrebbe, per definizione, essere vietato all’Unione Europea, che si è formalmente impegnata ad evitare ogni azione che possa attribuire una qualche legittimità alla presa di controllo e alla colonizzazione di Gerusalemme est.

Tutto porta a credere che Israele non sia stato per niente sincero con i funzionari di Bruxelles.

I documenti relativi al progetto Roxanne riportano un indirizzo in Israele come contatto ufficiale del Ministero di Pubblica Sicurezza. Se i funzionari di Bruxelles consultassero il sito web del Ministero, scoprirebbero che i suoi principali uffici si trovano di fatto in via Clermont-Ganneau a Gerusalemme est.

Ho inviato una e-mail alla Commissione Europea, che amministra Horizon 2020 [programma della Commissione Europea di finanziamento nell’ambito della ricerca, ndtr.] per chiedere se intendesse prendere delle misure relativamente alle operazioni del Ministero israeliano di Pubblica Sicurezza a Gerusalemme est.

Un portavoce della Commissione Europea ha affermato che i progetti di ricerca sono oggetto di una “valutazione etica rigorosa” e che “nessuna accusa di utilizzo abusivo” delle sovvenzioni di Horizon 2020 “è mai stata provata fino ad oggi”.

Dopo questa affermazione ho continuato a chiedere se la Commissione Europea contestasse l’informazione secondo cui il Ministero israeliano di Pubblica Sicurezza sembra essere stato scorretto riguardo all’indirizzo della sua sede a Gerusalemme est. Il portavoce ha risposto che “questa non è una questione che riguarda la Commissione.”

Quando ho espresso la mia perplessità di fronte a questa risposta – sostenendo che la questione era palesemente pertinente, poiché l’UE ha da tempo espresso il proprio punto di vista sullo status di Gerusalemme – il portavoce ha ammesso che avevo ragione.

Il portavoce ha tuttavia eluso la domanda limitandosi a citare le linee guida dell’UE formulate nel 2013.

Queste linee guida affermano che “gli enti israeliani” che ricevono sovvenzioni dall’UE “devono stabilire la propria sede entro i confini di Israele precedenti il 1967”.

Non ho altro da aggiungere”, ha dichiarato il portavoce.

Esperto in oppressione

La partecipazione della polizia israeliana e del Ministero di Pubblica Sicurezza a Roxanne e ad un altro progetto finanziato dall’UE, chiamato Law-Train, ha suscitato proteste da parte del movimento di solidarietà con la Palestina.

Altre proteste sono necessarie. La polizia israeliana e il Ministero di Pubblica Sicurezza sono stati ammessi ad almeno altri otto progetti nell’ambito di Horizon 2020, l’attuale fondo per la ricerca dell’UE.

Tra essi compaiono due iniziative di sorveglianza delle frontiere: Andromeda e SafeShore. Stante che la sorveglianza delle frontiere è diventata sinonimo di crudeltà nei confronti dei rifugiati, occorre interrogarsi sul ruolo preciso ricoperto qui dalla polizia razzista israeliana.

Un aspetto particolarmente inquietante di tutta questa cooperazione è che le millanterie della polizia israeliana sono apparentemente prese per oro colato.

Un progetto finanziato dall’UE, chiamato Shuttle, sta per creare un data base su sangue, residui di polvere da sparo, capelli e saliva. La polizia israeliana vi partecipa e “porterà la propria esperienza in quanto esperta in medicina legale ed eccellenza tecnologica”, secondo il sito web di Shuttle.

Non vi è nessun riconoscimento del fatto che Israele è nei fatti un esperto in oppressione.

Accordando sovvenzioni per la ricerca alla polizia israeliana, l’UE dà contributi ad una forza che incarcera bambini palestinesi, terrorizza intere famiglie facendo incursione delle loro case e apre il fuoco sui fedeli della moschea al-Aqsa di Gerusalemme.

L’ipocrisia dell’UE sembra non avere limiti….

Poco prima che ad inizio settimana Hisham Abu Hawash mettesse fine al suo sciopero della fame, diplomatici europei si sono dichiarati “seriamente preoccupati” per la sua salute.

I diplomatici non erano abbastanza preoccupati da chiedere all’UE di smettere di collaborare con il Ministero israeliano di Pubblica Sicurezza – il dipartimento governativo che sovrintende alle carceri, dove Abu Hawash e molti altri palestinesi sono rinchiusi senza accuse né processo.

A dicembre è stato firmato un accordo perché Israele possa beneficiare del prossimo fondo per la ricerca dell’UE. Chiamato Horizon Europa, questo fondo è dotato di un budget di circa 110 miliardi di dollari.

Come ci si poteva aspettare, l’UE ha fatto la promozione del nuovo accordo esaltando il modo in cui la sua cooperazione con Israele ha a suo dire permesso grandi progressi in materia di medicina e di protezione dell’ambiente.

In modo altrettanto prevedibile non è stato menzionato il fatto che tale cooperazione è un affare d’oro per la polizia razzista di Israele.

* David Cronin è corrispondente dell’agenzia di stampa Inter Press Service. Nato a Dublino nel 1971, ha scritto per diverse pubblicazioni irlandesi prima di iniziare a lavorare a Bruxelles nel 1995. Il suo ultimo libro, “Corporate Europe: How big business sets policies on food, climate and war” [Europa Societaria: come i grandi interessi economici definiscono le politiche su cibo, clima e guerra], è edito da Pluto Press.

(Traduzione dal francese di Cristiana Cavagna)




UE e Israele il caso della complicità

 

I fondi per la ricerca UE sono stati una importantissima fonte di finanziamento per accademici, aziende, e Istituzioni statali, e tra loro una quantità di aziende del militare e di quelle coinvolte negli illegali insediamenti di Israele. Sebbene Israele non sia un paese UE, dal 1995 richiedenti israeliani hanno potuto avere accesso a fondi UE per la ricerca sulle stesse basi degli Stati membri attraverso l’accordo di associazione UE-Israele. Per molti anni la società civile europea e palestinese insieme ad organizzazioni per i diritti umani hanno sollevato la preoccupazione sul fatto che i soldi dei contribuenti UE andassero ad aziende e istituzioni israeliane accusate di crimini di guerra1 e coinvolte in violazioni del diritto internazionale e dei diritti umani. L’Unione Europea per anni ha espresso “profonda preoccupazione” e “condanne” relativamente alle “esecuzioni mirate” e alle colonie illegali – e dunque dovrebbero essere finanziate aziende che appoggiano queste attività illegali?

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Università belga interrompe partenariato con torturatori israeliani

Ali Abunimah

7 Dicembre 2017, Electronic Intifada

L’università KU Leuven in Belgio ha intenzione di interrompere il suo ruolo nel progetto di “ricerca” finanziato dall’Unione Europea che si svolge in partenariato/collaborazione con i torturatori israeliani.

Luc Sels, rettore dell’università, ha annunciato mercoledì che i ricercatori avrebbero potuto completare la fase attualmente in corso del progetto LAW-TRAIN, che avrà termine in Aprile del 2018, ma che non prenderanno parte a fasi future.

LAW-TRAIN non può essere considerato separatamente dalla composizione del consorzio”, ha dichiarato Sels. “La partecipazione del Ministero della Pubblica Sicurezza israeliano pone per forza un problema etico, considerato il ruolo che il forte braccio del governo israeliano gioca nell’imporre un’occupazione illegale dei Territori Palestinesi e la collegata repressione della popolazione palestinese.” Sels ha aggiunto: “Per tale motivo non ritengo opportuno presentare progetti di prosecuzione con un simile consorzio.”

Plate-forme Charleroi-Palestina, un gruppo di solidarietà belga, ha definito la decisione “una bellissima vittoria per le organizzazioni e gli individui che si sono mobilitati contro questa collaborazione con la polizia israeliana.”

    1. Lavorare con i torturatori

LAW-TRAIN è cominciato nel maggio del 2015 con l’apparente scopo di “armonizzare e condividere tecniche di interrogatorio tra paesi coinvolti in modo da far fronte alle nuove sfide della criminalità transnazionale.”

Oltre a KU Leuven, LAW-TRAIN coinvolge anche l’università israeliana Bar-Ilan, il Ministero della Pubblica Sicurezza israeliano, il Ministero di Giustizia belga, la polizia Guardia Civile paramilitare spagnola, e la polizia rumena.

L’UE sostiene che LAW-TRAIN risponde a linee guida etiche. Tuttavia, esperti legali internazionali hanno affermato a giugno che LAW-TRAIN viola i regolamenti UE e il diritto internazionale, in quanto il Ministero della Sicurezza Pubblica israeliano “è responsabile di, o complice in, torture, altri crimini contro l’umanità e crimini di guerra.”

Accademici e attivisti belgi e palestinesi hanno chiesto che i partecipanti europei, inclusi la KU Leuven e l’istituto di ricerca portoghese INESC-ID, si ritirassero da LAW-TRAIN.

LAW-TRAIN è finanziato da Horizon 2020, un programma UE che fornisce milioni di dollari ai produttori di armi e ai trasgressori dei diritti umani israeliani sotto l’apparenza del supporto alla “ricerca”.

    1. Carta dei Diritti Umani

Sels, del KU Leuven ha scritto che uno dei futuri progetti di LAW-TRAIN era “una della questioni con cui mi sono dovuto confrontare subito” appena entrato in carica in agosto. Ha fatto notare che “gli attivisti hanno chiesto che interrompessimo subito il progetto, inclusi tutti i contratti (ad esso) relativi.”

Un altro risultato positivo è che Sels ha preso l’impegno a che la KU Leuven sviluppi “una carta dei diritti umani come strumento per valutare la partecipazione in progetti di ricerca.”

Questo potrebbe avere ampi benefici e spronare altri istituti e accademici a riesaminare la loro stessa complicità nelle violazioni dei diritti umani di Israele e di altri trasgressori.

Il governo portoghese si è già ritirato da LAW-TRAIN l’anno scorso, dopo che gli attivisti hanno sollevato preoccupazioni riguardo ai diritti umani.

Cornelia Geldermans, pubblico ministero olandese, indicata precedentemente nel comitato consultivo di LAW-TRAIN, sembra non essere più coinvolta, ma ci sono ancora tre accademici inglesi indicati come consulenti.

    1. Abusi finanziati dall’UE

Sels ha sottolineato che l’università avrebbe adottato un approccio imparziale alle questioni sui diritti umani, facendo notare che “i diritti umani vengono calpestati anche da alcune organizzazioni palestinesi.”

Ha ragione, e tali abusi sono facilitati anche dall’UE.

Per esempio, L’UE finanzia EUPOL-COPPS, una programma che forma le forze di sicurezza dell’Autorità Nazionale Palestinese che reprimono violentemente l’opposizione palestinese all’occupazione militare israeliana.

Alcuni dei dirigenti che hanno guidato il programma sono stati, in precedenza, membri del Royal Ulster Constabulary, una realtà settaria smantellata, nota per abusi dei diritti umani nel Nord dell’Irlanda sotto governo inglese.

LAW-TRAIN non è l’unico progetto problematico finanziato dal progetto di ricerca Horizon 2020. L’iniziativa elargisce anche milioni di dollari a Elbit Systems, una compagnia israeliana che sta aiutando l’esercito israeliano ad eludere il divieto internazionale sulle bombe a frammentazione.

L’anno scorso Carlos Moedas, il commissario scientifico dell’UE a guida di Horizon 2020, ha fatto visita in Israele. Nonostante l’UE sostenga spesso che mantiene un “dialogo” con Israele sui diritti umani, a Moedas è stato suggerito da dirigenti UE che organizzavano il suo viaggio, di evitare commenti riguardo alle attività di sviluppo delle colonie da parte di Israele quando avesse incontrato il Ministro israeliano della Scienza.

Emanuele Giaufret, l’ambasciatore UE a Tel Aviv, ha recentemente vantato che Israele ha ricevuto la sbalorditiva somma di 534 milioni di dollari da Horizon 2020 fino ad ora.

Questa settimana Giaufret è stato visto “mentre celebrava la Giornata dei Diritti Umani” con il Ministero della Giustizia israeliano, il cui capo, Ayelet Shaked, ha notoriamente pubblicato un appello al genocidio dei palestinesi.

Giaufret ha anche stretto la mano a Uri Ariel, un ministro israeliano dell’ala di estrema destra che ha appoggiato un piano per espellere i palestinesi fuori dalla loro terra.

Uno studioso ben noto sull’Olocausto ha definito il piano sostenuto da Ariel come potenzialmente genocida e ha equiparato i valori del suo principale proponente, un altro legislatore israeliano, a quelli delle SS naziste.

In contrasto, gli attivisti accolgono certamente la decisione di KU Leuven di mettere fine al suo ruolo in LAW-TRAIN come una genuina vittoria per i diritti umani, contro la crescente complicità dei politici UE e il loro supporto per le politiche più estreme di Israele.

    1. Centinaia di politici spagnoli sostengono il BDS

Questa vittoria arriva tra altre grandi indicazioni della crescente consapevolezza europea del bisogno di mettere fine alla complicità, istituzionale e governativa, con i crimini di Israele contro i diritti umani.

La settimana scorsa, il Comitato Nazionale palestinese del BDS (BNC) ha accolto una dichiarazione firmata da centinaia di politici eletti in Spagna che esprimono supporto al movimento di Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BDS) come unico approccio per realizzare la giustizia e una pace duratura per il popolo palestinese.

Subito dopo la decisione del presidente USA Donald Trump di riconoscere Gerusalemme come capitale di Israele, i palestinesi fanno appello ad una crescita di tali campagne.

I palestinesi, supportati dall’assoluta maggioranza nel mondo arabo e da milioni di persone di coscienza in giro per il mondo, non accetteranno l’ultima delle concessioni USA all’agenda estremista israeliana” ha detto il BNC.

Continueremo ad insistere per ottenere i nostri diritti sanciti dall’ONU e per mettere fine al regime di occupazione, colonialismo di insediamento e apartheid di Israele attraverso la resistenza popolare e il movimento globale di boicottaggio, sanzioni e disinvestimento.”

Ari Nieuwhof ha contribuito alla traduzione [in inglese ndt].

(Traduzione.di Tamara Taher)




I palestinesi esortano i docenti universitari dell’Ue a porre fine alla collaborazione con i torturatori israeliani

Ali Abunimah, 

4 Settembre 2017, Electronic Intifada

Docenti universitari palestinesi stanno esortando i loro colleghi europei a porre fine alla loro collaborazione con un progetto dell’Unione Europea che finanzia i torturatori israeliani.

La Federazione Palestinese dei Sindacati dei Docenti ed Impiegati Universitari ed il PACBI, la campagna palestinese per il Boicottaggio accademico e culturale di Israele, stanno sollecitando l’università belga di Lovanio e l’istituto di ricerche portoghese INESC-ID ad uscire dal programma “LAW-TRAIN” finanziato dall’UE.

Invitano anche tre professori universitari inglesi indicati come supervisori – Claire Nee dell’università di Portsmouth, Jo Taylor e William Finn, entrambi dell’istituto di formazione della polizia – a porre fine al loro ruolo nel progetto.

LAW-TRAIN” ha avuto inizio nel maggio 2015 con lo scopo apparente di “armonizzare e condividere tecniche di interrogatorio tra i Paesi coinvolti per far fronte alle nuove sfide della criminalità transnazionale.”

E’ un progetto in comune con il ministero della Sicurezza Pubblica israeliano, la polizia e l’università israeliana di Bar-Ilan.

Ma in giugno esperti di diritto internazionale hanno affermato che “LAW-TRAIN” viola le norme UE e le leggi internazionali perché il ministero della Pubblica Sicurezza israeliano “è responsabile di, o complice in, torture, altri crimini contro l’umanità e crimini di guerra.”

Finanziare i crimini di guerra

I docenti universitari affermano che la polizia israeliana e l’università Bar-Ilan sono anche direttamente coinvolte in numerose violazioni, comprese esecuzioni extragiudiziarie, torture, crimini di guerra e collusione con la polizia segreta di Israele.

La collaborazione con queste istituzioni tramite “LAW-TRAIN” non solo non tiene conto dei diritti umani dei palestinesi,” aggiungono, “ma fornisce il via libera perché quei metodi di tortura proseguano, e, ancora peggio, li presenta come un esempio da seguire in Europa.”

Fonti ufficiali europee sostengono che “LAW TRAIN” ha superato un esame ed una valutazione etica, ma, secondo esperti di diritto, il procedimento è stato lacunoso ed ha ignorato normative chiave europee che vietano di finanziare individui o enti coinvolti in gravi comportamenti scorretti.

LAW-TRAIN” è finanziato in base a “Horizon 2020”, un programma dell’UE che fornisce milioni di dollari ai produttori di armi israeliani e a violatori dei diritti umani sotto forma di appoggio alla “ricerca”. Per esempio, “Horizon 2020” sta fornendo milioni di dollari alla “Elbit Systems”, un’industria israeliana che sta aiutando l’esercito israeliano ad aggirare un bando internazionale contro le bombe a grappolo.

All’inizio di quest’anno il commissario per la scienza dell’UE Carlos Moedas ha visitato Israele per festeggiare il ruolo di Israele in “Horizon 2020”.

Politica accondiscendente dell’Europa

La logica ufficiale dell’appoggio incondizionato dell’UE ad Israele sembra essere che, impegnandosi nel “dialogo” e rassicurando Israele, questo si senta sufficientemente sicuro da fare passi verso la “pace” e la mitica soluzione dei due Stati.

Ma l’accondiscendenza dell’UE ha avuto l’effetto esattamente opposto, incoraggiando semplicemente Israele a commettere più crimini. Nel 2014, per esempio, l’UE ha lanciato un “dialogo” inteso a convincere Israele a congelare la demolizione di case e strutture palestinesi nella Cisgiordania occupata. Secondo un’analisi, Israele ha risposto accelerando le demolizioni delle strutture finanziate dall’UE.

Negli ultimi anni Israele ha distrutto almeno il valore di 74 milioni di dollari di progetti finanziati dall’UE con totale impunità.

Lo scorso mese Israele ha demolito parecchie scuole e progetti finanziati dai contribuenti europei in Cisgiordania. La risposta dell’UE è stata un debole comunicato, seguito da altri favori ad Israele.

Ironicamente, una delle proteste formulate con parole più dure – anche se innocue – contro le demolizioni è venuta dal governo del Belgio, che è profondamente complice di “LAW-TRAIN”: molte autorità giudiziarie belghe sono coinvolte nel programma.

Ma il fallimento più spettacolare della politica accondiscendente dell’UE si è esplicitato nella forma della recente promessa del primo ministro Benjamin Netanyahu secondo cui Israele non smantellerà nessuna colonia dalla Cisgiordania occupata – distruggendo l’alibi persino del più ingenuo dei dirigenti dell’UE che Israele sia interessato a una soluzione dei due Stati.

Tutte le colonie israeliane sono illegali in base alle leggi internazionali, e persino l’UE afferma di opporvisi.

Ma non c’è da sorprendersi che Israele stia accelerando il suo furto e la sua colonizzazione della Cisgiordania: l’ambasciatore dell’UE a Tel Aviv lo scorso anno ha affermato pubblicamente che prodotti degli insediamenti israeliani sono i “benvenuti” sui mercati europei – anche se i principali gruppi per i diritti umani stanno chiedendo un divieto totale degli scambi commerciali con le colonie.

Ignari

Agendo come se fossero ignari, questa settimana i burocrati dell’UE hanno continuato a gratificare Israele con la visita di Elżbieta Bieńkowska, la commissaria “alle attività imprenditoriali” del blocco di 28 Paesi.

Il suo obiettivo è promuovere un’ulteriore “cooperazione” in campi quali scienza e tecnologia – spesso un nome in codice per sviluppo di armamenti e commercio di armi.

La visita di Bieńkowska è l’ultima di una sfilata di funzionari UE di alto livello a Tel Aviv che ha incluso il commissario alla scienza Moedas.

Un altro importane funzionario ha recentemente garantito l’appoggio dell’UE ai tentativi di Israele per mettere a tacere le critiche alle sue politiche, con il pretesto di lottare contro l’antisemitismo.

Funzionari dell’UE continuano anche a calunniare il movimento nonviolento per il Bboicottaggio, il Disinvestimento e le Sanzioni con affermazioni che l’UE non può dimostrare, come l’asserzione secondo cui le attività del BDS hanno portato a un aumento degli episodi di antisemitismo.

Il chiaro e costante messaggio da Bruxelles a Tel Aviv è che l’UE non solo tollera i crimini di Israele, ma che li appoggia entusiasticamente.

E’ improbabile che ciò cambi finché i cittadini europei non rafforzeranno il messaggio che non consentiranno più che il loro danaro sia impropriamente utilizzato dai funzionari dell’UE e dalle istituzioni accademiche europee per appoggiare il regime israeliano di occupazione, colonialismo di insediamento e di apartheid.

(traduzione di Amedeo Rossi)




Perché l’Europa sta finanziando i torturatori israeliani?

Ali Abunimah – 27 giugno 2017, Electronic Intifada

Un gruppo di importanti esperti di diritto internazionale è arrivato alla conclusione che l’Unione Europea sta finanziando illegalmente i torturatori israeliani e deve smettere [di farlo].

Essi affermano che il programma “LAW-TRAIN” viola le norme UE e le leggi internazionali perché uno dei partecipanti, il ministero della Sicurezza di Israele, “è responsabile o complice di torture, di altri crimini di guerra e contro l’umanità.”

“LAW -TRAIN” è iniziato nel maggio 2015 con l’apparente intento di “armonizzare e condividere tecniche di interrogatorio tra i Paesi coinvolti per affrontare le nuove sfide della criminalità transnazionale.”

E’ finanziato attraverso un programma di ricerca dell’UE chiamato “Horizon 2020”, che ha anche destinato milioni di dollari all’industria bellica israeliana.

Uso massiccio della tortura

“LAW -TRAIN” coinvolge l’università israeliana di Bar-Ilan, il ministero della Sicurezza pubblica israeliano, l’università cattolica di Lovanio in Belgio, il ministero della Giustizia belga, la Guardia civile, polizia paramilitare, spagnola e la polizia rumena. Il suo comitato consultivo include Cornelia Geldermans, un pubblico ministero olandese.

Originariamente era stato coinvolto anche il Portogallo, ma lo scorso anno si è ritirato in seguito alla crescente opposizione dell’opinione pubblica nei confronti del ruolo di Israele nel programma UE.

E’ previsto che “LAW -TRAIN” prosegua fino all’aprile 2018 e che metà dei suoi quasi 6 milioni di fondi vadano ai partecipanti israeliani.

“L’uso della tortura da parte degli investigatori israeliani è stato ampiamente documentato dalla stampa internazionale ed israeliana e confermato da ricercatori internazionali e dagli stessi investigatori israeliani,” ha affermato Michel Waelbroeck, l’autore del parere giuridico e uno dei membri dell’Istituto di Diritto Internazionale [istituto con sede in Belgio che intende formulare principi giuridici generali atti a preservare la pace e l’armonia nel mondo, ndt.]. “Nel giugno 2016 la commissione dell’ONU contro la tortura ha denunciato l’uso della tortura da parte di Israele e le tecniche illegali e violente durante gli interrogatori da parte della sua polizia e del personale penitenziario.”

L’opinione è sostenuta da 25 esperti di diritto internazionale e giuristi, compresi gli ex- inquirenti per i diritti umani dell’ONU Richard Falk e John Dugard, e da Laurens Jan Brinkhorst, un ex vice-primo ministro olandese ed ex-direttore generale della Commissione Europea.

Israele presenta un elenco ampiamente documentato di torture, anche contro bambini, ed ha sistematicamente evitato di fare indagini su denunce di abusi.

Finanziamento illegale

A febbraio centinaia di docenti universitari ed artisti belgi hanno sollecitato il proprio governo a porre fine all’appoggio a favore di “LAW-TRAIN” e nel parlamento europeo sono state sollevate obiezioni sul progetto.

Organizzazioni dei diritti umani di Palestina Belgio e Spagna hanno anche scritto ai funzionari dell’UE esprimendo preoccupazione in merito all’appoggio ad organismi israeliani impegnati nella tortura. Dato che l’opposizione contro “LAW-TRAIN” è aumentata, la Commissione Europea, il potere esecutivo dell’UE, ha realizzato una valutazione da parte di “una commissione di esperti indipendenti” che ha concluso che il programma ha dimostrato “una rispondenza da buona ad eccellente” con le leggi dell’UE, compresa la “Carta dei Diritti Fondamentali” europea.

Ma gli esperti di diritto affermano che il parere ignora le regole fondamentali dell’UE che vietano di finanziare individui o organizzazioni impegnati in “gravi comportamenti professionali illeciti” come la tortura.

Gli esperti legali hanno concluso che, poiché il ministero della Sicurezza pubblica di Israele è “responsabile di gravi e continue violazioni” del divieto europeo ed internazionale riguardo alla tortura, il finanziamento dell’UE è illegale.

Ma, lungi dal prendere provvedimenti per chiedere conto ad Israele delle torture, Carlos Moedas, il direttore di ricerca dell’UE, recentemente ha visitato Israele per celebrare la sua partecipazione a”Horizon 2020″.

Proteste in Francia

Mentre importanti funzionari dell’UE si stringono in un abbraccio con il regime di occupazione, apartheid e colonialismo di insediamento israeliano contro i palestinesi, i cittadini europei stanno continuando a chiedere di porre fine a tale complicità.

Sabato attivisti del BDS Francia hanno portato la loro protesta di fronte al padiglione dell’industria bellica israeliana Elbit Systems al Paris Air Show [Salone internazionale dell’aeronautica e dello spazio di Parigi-Le Bourget, una delle manifestazioni internazionali più importanti di presentazione di materiali aeronautici e spaziali, ndt.].

In un video si possono vedere i contestatori che si stendono a terra e esibiscono un cartello che denuncia il fatto che Israele sperimenti le sue armi sui palestinesi.

I manifestanti hanno chiesto un embargo sulle armi, la fine della cooperazione militare con Israele e il sostegno alla campagna per il boicottaggio, il disinvestimento e le sanzioni.

Elbit è una delle principali fabbriche di droni che Israele ha utilizzato per uccidere civili palestinesi. E’ stata incaricata dall’amministrazione Obama di fornire tecnologie per la sorveglianza lungo il confine tra USA e Messico.

Elbit ha anche notevolmente beneficiato di finanziamenti dell’UE.

(traduzione di Amedeo Rossi)