Sei mesi fa Israele ha etichettato come terroriste alcune associazioni palestinesi per i diritti umani. L’amministrazione Biden afferma di stare ancora esaminando le “prove”

Michael Arria

19 aprile 2022 – Mondoweiss

Sei mesi dopo l’amministrazione Biden non ha contestato in alcun modo la definizione israeliana di “istituzioni terroristiche” contro sei organizzazioni della società civile palestinese.

Sono passati sei mesi da quando il governo israeliano ha etichettato come “organizzazioni terroristiche” alcune associazioni della società civile palestinese ma, nonostante ripetute richieste di intervenire, il governo USA non ha ancora controbattuto in alcun modo a questa definizione.

Nell’ottobre 2021 il ministro della Difesa Benny Gantz ha annunciato che sei associazioni per i diritti umani (Addameer, Al-Haq, Defense for Children International – Palestine [Difesa Internazionale dei Minori-Palestina), il Bisan Centre for Research and Development [Centro Bisan per la Ricerca e lo Sviluppo], l’Union of Palestinian Women’s Committees [Unione dei Comitati delle Donne Palestinesi], e l’ Union of Agricultural Work Committees [Unione dei Comitati del Lavoro Agricolo]) hanno avuto rapporti con terroristi. Gantz ha affermato che queste organizzazioni “sono affiliate” al Fronte Popolare [per la Liberazione della Palestina] e che le loro “principali attività… sono la liberazione della Palestina e la distruzione di Israele.” Il governo israeliano non ha ancora fornito alcuna prova che metta in relazione queste associazioni con il terrorismo.

Israele non ha ancora fornito alcuna prova pubblica che metta in rapporto queste associazioni con il terrorismo e documenti riservati ottenuti da +972, Local Call [versione in ebraico di +972, ndtr.] e The Intercept [sito di controinformazione] rivelano che le accuse sono probabilmente discutibili.

L’iniziativa israeliana è stata ampiamente criticata. “Questa definizione è un attacco frontale contro il movimento palestinese per i diritti umani e contro i diritti umani ovunque,” ha dichiarato l’Ufficio dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani. “Far tacere queste voci non è ciò che dovrebbe fare una democrazia che rispetti i diritti umani e gli standard umanitari. Chiediamo alla comunità internazionale di difendere i difensori [dei diritti umani, ndtr.].”

“Questa decisione terribile e ingiusta è un attacco da parte del governo israeliano contro il movimento internazionale per i diritti umani,” afferma una dichiarazione comune di Human Rights Watch e Amnesty International.

“Da decenni le autorità israeliane hanno sistematicamente cercato di imbavagliare il monitoraggio dei diritti umani e di punire quanti criticano il suo dominio repressivo sui palestinesi. Mentre i membri del personale delle nostre organizzazioni hanno dovuto affrontare deportazioni e divieti di viaggio, i difensori palestinesi dei diritti umani hanno sempre sopportato il peso maggiore della repressione.”

Israele ha inviato una delegazione alla Casa Bianca per fornire all’amministrazione Biden quelle che sostengono siano prove “inequivocabili” contro le associazioni dei diritti umani. “Riceviamo dettagliate informazioni dal governo israeliano. Apprezziamo la collaborazione,” ha detto all’epoca ai giornalisti il portavoce del Dipartimento di Stato Ned Price. “Stiamo controllando le informazioni che loro (Israele) ci hanno fornito.”

Vari parlamentari hanno chiesto un’azione rapida da parte del presidente. La deputata Betty McCollum ha presentato una risoluzione che condanna la definizione. Chiede all’amministrazione Biden di denunciare l’iniziativa, di fare pressione sui politici israeliani perché revochino la decisione e di riconoscere pubblicamente l’importante lavoro delle associazioni palestinesi della società civile. Undici membri della Camera hanno promosso la proposta di legge, comprese le parlamentari Ilhan Omar, Rashida Tlaib, Alexandria Ocasio-Cortez e Cori Bush. Mondoweiss si è rivolto a vari co-firmatari della legge perché chiedano conto della mancanza di progressi di Biden, ma fino alla pubblicazione [di questo articolo] nessuno ha fatto commenti.

Nel novembre 2021 il parlamentare Jim McGovern ha inviato una lettera al segretario di Stato Tony Blinken perché chiedesse a Biden di prendere l’iniziativa. “Signor segretario di Stato, non è sufficiente aver manifestato inizialmente diffidenza riguardo alla decisione di Israele di definire terroriste queste sei organizzazioni,” vi si legge. “Ora è tempo di denunciare in modo fermo e senza ambiguità le azioni intraprese e di sollecitare il governo israeliano a revocare le sue decisioni.”

Sei mesi dopo Biden non ha ancora preso alcuna iniziativa. In effetti l’amministrazione sostiene di stare ancora verificando le prove che Israele ha presentato lo scorso anno. “Abbiamo ricevuto informazioni dettagliate su questa stessa questione dai nostri partner israeliani e c’è qualcosa che stiamo continuando a verificare,” ha affermato la scorsa settimana Ned Price durante una conferenza stampa del Dipartimento di Stato. “Noi stessi ce ne stiamo occupando in modo molto accurato.”

All’inizio del mese le sei associazioni palestinesi hanno rilasciato una dichiarazione comune chiedendo agli Stati Uniti, all’Unione Europea e a organizzazioni intergovernative di “prendere iniziative concrete contro la continua persecuzione da parte delle autorità dell’occupazione israeliana” e chiedere una “un annullamento totale della definizione.”

“La criminalizzazione da parte dell’occupazione israeliana delle sei organizzazioni palestinesi è esplicitamente intesa a ottenere conseguenze di secondo e terzo livello sulle possibilità da parte delle associazioni per i diritti umani e della società civile di continuare a fare il proprio lavoro fondamentale, soprattutto l’impegno per chiamare Israele a rendere conto dei suoi crimini e violazioni delle leggi internazionali commesse contro il popolo palestinese,” si legge nella dichiarazione.

Le organizzazioni notano che queste conseguenze si sono già fatte sentire. Nel gennaio 2022 il governo olandese ha tagliato i finanziamenti alla Union of Agricultural Work Committees (UAWC), la Commissione Europea ha sospeso un progetto di Al-Haq e un altro dell’UAWC e un tribunale militare nella Cisgiordania occupata ha condannato a 16 mesi di prigione la presidentessa di Union of Palestinian Women’s Committees, Khitam Sa’afin.

“La definizione da parte del governo israeliano del DCIP come organizzazione terroristica è un palese tentativo di mettere fuorilegge ed eliminare il nostro lavoro di documentazione delle violazioni dei diritti umani contro i minori palestinesi,” ha detto a Mondoweiss Miranda Cleland, di Defense for Children International – Palestine. “Proprio questa settimana il nostro gruppo di lavoro ha documentato tre casi in cui forze israeliane hanno sparato e ucciso minori palestinesi con proiettili veri. Lo scorso anno è stato il più letale dal 2014 per i minori palestinesi, e, nonostante il governo israeliano abbia preso di mira il nostro legittimo lavoro per i diritti umani, siamo impegnati a proteggere e difendere i diritti dei minori palestinesi indipendentemente da quanto ci metteranno gli USA a verificare le infondate accuse del governo israeliano che sono già state smentite da altri Stati e da esperti ONU.”

Ahmed Abofoul, responsabile per la ricerca e la difesa legale di Al-Haq, ha affrontato su Twitter la ricorrenza dei sei mesi. “Oggi sono sei mesi da quando in modo impudente e calunnioso il regime di apartheid israeliano, senza presentare agli Stati, per non dire alle organizzazioni, uno straccio di prova, ha definito ‘organizzazioni terroristiche’ sei associazioni palestinesi della società civile e per i diritti umani,” ha twittato Abofoul. “Questa definizione avrà un effetto dannoso durevole sulle associazioni e sul loro personale. Gli Stati dell’Occidente stanno ancora cercando ‘informazioni’, e Israele rifiuta di presentarle. Questi Stati non hanno ancora condannato questa iniziativa e continuano ad attendere indefinitamente!”

(traduzione dall’inglese di Amedeo Rossi)