Unicef: La malnutrizione in aumento minaccia la vita dei minori a Gaza

Redazione di Palestine Chronicle

 20 febbraio 2024 – Palestine Chronicle

L’UNICEF afferma che la scarsità di cibo e di acqua potabile sta mettendo in pericolo l’alimentazione e il sistema immunitario di donne e bambini e comporta un aumento della malnutrizione acuta

Il Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia (UNICEF) afferma che nella Striscia di Gaza il forte aumento della malnutrizione tra i bambini, le donne gravide e in allattamento pone in grave pericolo la loro salute.

Citando una nuova analisi complessiva resa nota dal Global Nutrition Cluster [Gruppo per la Nutrizione Globale], l’UNICEF afferma che, mentre il conflitto in corso a Gaza entra nella ventesima settimana, cibo e acqua potabile sono diventati assolutamente scarsi e le malattie dilagano.

Ciò “compromette l’alimentazione e il sistema immunitario di donne e bambini e comporta un aumento della malnutrizione acuta,” ha affermato lunedì l’UNICEF in un comunicato.

Il rapporto “Gaza: Vulnerabilità Nutrizionale e Analisi della Situazione” rileva che le condizioni sono particolarmente gravi nel nord della Striscia di Gaza, che è stata quasi completamente tagliata fuori per settimane dagli aiuti.

“Controlli nutrizionali condotti nei rifugi e nei centri sanitari del nord hanno rilevato che il 15,6%, o 1 bambino su 6 sotto i due anni di età, è gravemente malnutrito,” sostiene il comunicato.

Di questi quasi il 3% soffre di “un grave deperimento, la forma di malnutrizione potenzialmente più letale,” che mette ad altissimo rischio di complicanze mediche e morte i bambini piccoli se non ricevono cure urgenti.

“Poiché i dati sono stati raccolti a gennaio, la situazione probabilmente oggi è persino più grave.”

Controlli simili effettuati nel sud della Striscia di Gaza, a Rafah, dove i soccorsi sono stati più accessibili,“ hanno rilevato che il 5% dei bambini sotto i 2 anni sono gravemente malnutriti.”

Morti infantili evitabili

L’UNICEF afferma che questa è una prova evidente che l’accesso agli aiuti umanitari è necessario e può aiutare ad evitare le conseguenze peggiori.

“Ciò rafforza anche gli appelli delle agenzie [umanitarie] per proteggere Rafah dalla minaccia di operazioni militari più intense,” aggiunge.

“La Striscia di Gaza sta per assistere a un aumento esponenziale di morti infantili evitabili che aggraverebbe il già intollerabile livello di bambini uccisi a Gaza,” afferma il vicedirettore esecutivo per le Azioni Umanitarie e le Operazioni di Approvvigionamento dell’UNICEF, Ted Chaiban.

“Per settimane abbiamo avvertito che la Striscia di Gaza è sull’orlo di una crisi alimentare,” sottolinea Chaiban.

“Se il conflitto non finisce adesso l’alimentazione dei bambini continuerà a ridursi, portando alla morte evitabile o a problemi di salute che colpiranno i bambini di Gaza per il resto della loro vita e avranno potenzialmente conseguenze per le future generazioni.

Quantità di cibo ridotte

Il comunicato aggiunge che c’è un alto rischio che la malnutrizione continui ad aumentare nella Striscia di Gaza a causa dell’allarmante mancanza di cibo, acqua e servizi sanitari e nutrizionali.

Al momento “il 90% dei bambini al di sotto dei 2 anni d’età e il 95% delle donne gravide e in allattamento deve affrontare una gravissima carenza di cibo; il 95% delle famiglie riceve una limitata quantità di alimenti, il 64% delle famiglie consuma solo un pasto al giorno; oltre il 95% delle famiglie afferma di aver ridotto la quantità di cibo degli adulti per garantire che i bambini piccoli possano alimentarsi.

La vicedirettrice esecutiva dei Programmi Operativi del WFP, Valerie Guarnieri, afferma che il forte aumento della malnutrizione “che stiamo vedendo a Gaza è pericoloso e assolutamente evitabile.”

Afferma che in particolare bambini e donne hanno bisogno di un accesso costante a cibo sano, acqua potabile e servizi per la salute e la nutrizione.

“Perché ciò avvenga abbiamo bisogno di un deciso miglioramento dell’accesso alla sicurezza e umanitario e un maggior numero di punti di accesso per gli aiuti a Gaza.”

Il rapporto riscontra che almeno il 90% dei bambini con meno di cinque anni è colpito da una o più malattie infettive. Il 70% ha avuto la diarrea nelle ultime due settimane, un incremento di 23 volte rispetto ai dati del 2022.

Fame e malattie

“Fame e malattie sono una combinazione letale,” afferma il dott. Mike Ryan, direttore esecutivo del Programma di Emergenza Alimentare dell’OMS.

“Bambini affamati, indeboliti e profondamente traumatizzati sono più soggetti ad ammalarsi, e bambini malati, soprattutto con la diarrea, non possono assorbire bene le sostanze nutritive. È pericoloso, e tragico, e sta avvenendo sotto i nostri occhi.”

UNICEF, WFP e OMS invocano un accesso sicuro, senza ostacoli e costante per distribuire urgentemente assistenza umanitaria multisettoriale nella Striscia di Gaza, afferma la dichiarazione.

“Un immediato cessate il fuoco umanitario continua a rappresentare la migliore possibilità di salvare vite e porre fine alle sofferenze,” sottolinea.

Numero di vittime in crescita

Secondo il ministero della Sanità di Gaza 29.092 palestinesi sono stati uccisi e 69.028 feriti nel genocidio israeliano in corso a Gaza iniziato il 7 ottobre.

Inoltre almeno 7.000 persone sono disperse, presumibilmente morte sotto le macerie delle loro case nella Striscia.

Organizzazioni palestinesi e internazionali affermano che la maggioranza dei morti e feriti sono donne e bambini.

L’aggressione israeliana ha comportato anche l’evacuazione forzata di quasi due milioni di persone da tutta la Striscia di Gaza, e la grande maggioranza dei profughi sono stati ammassati nella sovraffollata città meridionale di Rafah, nei pressi del confine con l’Egitto, in quello che è diventato il più grande esodo di massa dei palestinesi dalla Nakba [la catastrofe, la pulizia etnica da cui è nato Israele, ndt.] del 1948.

(traduzione dall’inglese di Amedeo Rossi)




Il capo dell’UNRWA ha affermato che il 70% delle vittime di Gaza sono minori e donne

Redazione di MEMO

1 novembre 2023 – Middle East Monitor

Il commissario generale dell’agenzia United Nations Relief and Works Organisation for Palestine Refugees [Soccorso e Lavoro per i Rifugiati Palestinesi] (UNRWA) delle Nazioni Unite Philippe Lazzarini ha affermato che il 70% dei martiri palestinesi che sono stati uccisi dai bombardamenti israeliani in corso sulla Striscia di Gaza dal 7 ottobre sono minori e donne, ammonendo che non c’è alcun posto sicuro a Gaza.

Egli ha sottolineato che stati colpiti chiese, moschee, ospedali, strutture civili che ospitano persone sfollate sono, descrivendo gli attacchi israeliani come una punizione collettiva contro i palestinesi che vivono sotto assedio.

Per parte sua, la direttrice esecutiva dell’United Nations Children’s Fund [Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia] (UNICEF) Catherine Russell ha indicato che l’aggressione israeliana ha provocato l’uccisione di più di 3.400 e il ferimento di almeno 6.300 minori.

Ha aggiunto che questo bilancio dimostra che sono stati uccisi o feriti 420 minori al giorno, evidenziando che “questi numeri dovrebbero sconvolgerci nel profondo.”

[Russell] ha affermato che le incursioni israeliane hanno provocato la completa o parziale distruzione di almeno 221 scuole e di più di 177.000 case.

(traduzione dall’inglese di Gianluca Ramunno)




I bambini di Gaza subiscono dei “traumi oltre ogni limite”

Maram Humaid

12 maggio 2023 – Aljazeera

I genitori dicono di non riuscire ad affrontare il trauma dei loro figli che dovrebbero giocare, non soffrire.

Gaza City, Gaza – Toqa al-Dalo piange senza sosta sotto shock dopo aver saputo della morte della sua migliore amica martedì, nel corso del primo attacco aereo israeliano sulla Striscia di Gaza.

Quella mattina, mentre si preparava per la scuola, la bambina di 10 anni ha visto i suoi genitori piangere sommessamente. Avevano saputo che Mayar Ezz El-Din, 10 anni, era stata uccisa insieme a suo fratello Ali, 7 anni, e al padre Tariq Ezz El-Din nel bombardamento della sua casa nel centro della Striscia di Gaza.

“Non riesco quasi a credere a quello che è successo”, ha detto ad Al Jazeera una Toqa in lacrime mentre abbracciava un regalo che Mayar le aveva fatto di recente dopo che lei si era fratturata una mano in un incidente. “È stata molto gentile e mi è stata di aiuto durante il mio infortunio. Che colpa avevano lei e il suo fratellino? Perché l’hanno uccisa?

Toqa ricorda i loro incontri nelle reciproche case e lo scambio continuo di messaggi.

Conoscevo Mayar da quando eravamo al primo anno di asilo e abbiamo continuato la nostra amicizia come compagne di classe a scuola. Lei era la mia migliore amica. Siamo sempre state in contatto”.

Venerdì Israele ha continuato i suoi attacchi aerei su Gaza con il bilancio di vittime palestinesi salito ora a 31, di cui sei minori e quattro donne. Al quarto giorno di attacchi più di 100 persone risultano ferite. Sono stati anche lanciati dei razzi da Gaza verso Israele.

Crescere prima del tempo

Alaa e Mohammad al-Dalo, i genitori di Toqa, hanno cercato di calmarla nonostante il loro stesso dolore.

“È molto difficile vedere la tua bambina soffrire cosi tanto in questa tenera età, quando dovrebbe giocare con gli amici e non ricevere la notizia della loro orribile uccisione nel sonno coi familiari”, ha detto Alaa ad Al Jazeera.

I nostri bambini a Gaza stanno crescendo prima del tempo e sono esposti a grandi traumi che vanno oltre la loro età e capacità di sopportazione.

“Noi genitori siamo confusi su come affrontarli insieme a loro, aggiunge mentre asciuga le lacrime di sua figlia.

I genitori di Toqa sono preoccupati per il suo intenso dolore ma soprattutto temono il suo ritorno a scuola dove non troverà Mayar accanto a lei.

“Questo peggiorerà notevolmente il suo stato d’animo”, dice Mohammad.

Toqa trascorreva la maggior parte del suo tempo a scuola con Mayar e suo fratello Ali, con cui giocava e chiacchierava costantemente per la sua gentilezza e simpatia. Ora ritorna a scuola con il cuore pesante “, aggiunge.

Incubo senza fine

Sempre martedì Hajar al-Bahtini, cinque anni, è stata uccisa insieme al padre Khalil Al-Bahtini, 45 anni, e alla madre, Laila, 43 anni, in un bombardamento israeliano sulla loro casa nel quartiere Tofah nella parte est di Gaza City.

Stavamo dormendo tranquillamente. All’improvviso ci siamo svegliati in mezzo alla distruzione, al rumore dei bombardamenti e alla polvere. Non potevo muovermi perché un muro era crollato sui miei piedi”, ha detto la sorella quattordicenne di Hajar, Sara al-Bahtini, dopo essere stata dimessa dall’ospedale con una steccatura sul piede fratturato.

I miei fratelli urlavano vicino alla stanza dei miei genitori in fiamme,” riferisce ad Al Jazeera.

Quando mi hanno portato nell’ambulanza ho visto i miei fratelli urlare e piangere. Cercavo di negare col pensiero la possibilità che i miei genitori fossero stati uccisi, ma sono rimasto scioccata quando ho saputo che anche Hajar era rimasta uccisa con loro”.

Sara dice che a volte “invidia” Hajar perché è con i suoi genitori e non piangerà più la loro perdita.

Hajar era la gioia della casa. Tutti l’amavano per la sua intelligenza e arguzia, e perché era la più giovane. Quale è stata la sua colpa per essere uccisa nel sonno?

Mi sembra di vivere una catastrofe e un incubo senza fine. In pochi istanti ho perso mia madre, mio padre e la mia sorella minore. Come continueremo la vita io e i miei sei fratelli? aggiunge scoppiando in lacrime.

Mohammad Daoud, 41 anni, è sotto shock, ancora sconvolto dalla morte del figlio di quattro anni, Tamim, che soffriva di un disturbo cardiaco.

Tamim si è svegliato terrorizzato a causa dei pesanti bombardamenti. È corso in grembo a sua madre piangendo e tremando di paura “, ha detto il padre di due figli nel ricordare l’attacco.

Per un momento non mi sono reso conto che il cuore di Tamim non poteva sostenere la paura. Ho provato a calmarlo, ma il suo cuore batteva così forte, come se stesse per cedere.

Ha portato d’urgenza Tamim all’ospedale pediatrico per la rianimazione cardiopolmonare, ma i medici hanno detto che le condizioni del bambino erano già peggiorate.

“Tamim è rimasto per ore in terapia intensiva fino a quando non è morto a fine giornata”, dice Daoud.

“Era il mio unico figlio con un sorriso dolce. Molto intelligente e vivace. È troppo per noi. È vero che mio figlio soffriva di una malattia cardiaca cronica, ma i terrificanti attacchi israeliani sulla Striscia sono oltre i limiti del sopportabile”, afferma.

Perché i nostri figli dovrebbero subire tutto questo? Una persona normale trema per la paura dell’atrocità del bombardamento, che dire allora dei bambini e dei malati?

L’agenzia delle Nazioni Unite per l’infanzia ha condannato i continui attacchi da parte di Israele rilevando che finora sono stati uccisi sei bambini.

“Questo non è accettabile. Tutti i minori devono essere protetti, ovunque, da ogni forma di violenza e violazione grave, secondo il diritto umanitario internazionale”, ha affermato l’UNICEF in una nota.

(Traduzione dall’inglese di Aldo Lotta)