Gli israeliani celebrano il massacro di Rafah come il falò di una festa ebraica

Nadav Rapaport 

27 maggio 2024,Middle East Eye

I falò di Lag BaOmer festeggiano la luce spirituale. Quest’anno gli israeliani hanno usato questa occasione per deridere 45 uomini, donne e bambini palestinesi uccisi nell’attacco ad un campo di Gaza

Tel Aviv. Dopo l’attacco aereo israeliano che si è abbattuto domenica notte su un campo a Rafah, nel sud di Gaza, dilaniando i corpi di dozzine di uomini, donne e bambini palestinesi e scatenando un feroce incendio, le riprese video della situazione nel campo hanno suscitato orrore e condanna in tutto il mondo.

In Israele, invece, personaggi di spicco e pubblici funzionari hanno considerato il massacro e l’incendio il modo perfetto per celebrare una festa religiosa.

Domenica era Lag BaOmer, una festa ebraica in cui le persone in tutto Israele accendono falò come rappresentazione della luce spirituale portata da Shimon bar Yochai, un venerato rabbino del II secolo.

Di solito la celebrazione più importante della giornata si svolge sul Monte Meron, presso la tomba di Shimon bar Yochai, dove viene acceso un grande falò e decine di migliaia di fedeli si riuniscono per uno dei più grandi eventi di massa del mondo ebraico.

Ma questo fine settimana le preoccupazioni per la sicurezza hanno limitato la partecipazione a sole 30 persone, spingendo Yinon Magal, giornalista senior dell’emittente israeliana Channel 14, a pubblicare immagini del massacro di Gaza con la didascalia: “L’illuminazione dell’anno a Rafah”. Successivamente ha rimosso il post su X.

Un altro giornalista, Naveh Dromi di i24, ha ripubblicato il video dell’incendio con la didascalia “Buona Festa”. Anche questo post è stato successivamente rimosso.

Pure Yoav Eliasi, rapper e attivista di estrema destra conosciuto anche con il nome d’arte “The Shadow”, ha pubblicato su Telegram video dell’incendio di Rafah che presentavano l’incidente come un falò di Lag BaOmer.

Domenica sera e lunedì mattina i social media israeliani erano in fermento, condividendo battute e meme sbeffeggianti il massacro di Rafah.

Una delle immagini più scioccanti da Rafah riportate domenica sera era quella di un uomo che sorreggeva il corpo di un bambino senza testa. Un membro di un popolare gruppo Telegram israeliano di destra ha condiviso la foto dell’uomo che tiene in braccio il bambino morto deridendolo come pubblicità per vendere del pollo. “Pollo fresco 1 shekel al chilo”, diceva.

In molti hanno fatto paragoni con i falò di Lag BaOmer. “I nazisti si sono scottati”, ha scritto un israeliano su X. “Lag BaOmer – la versione di Rafah” ha scritto un altro condividendo il filmato dell’incidente in seguito ripubblicato da Dromi.

Almeno 45 palestinesi sono stati uccisi dall’attacco israeliano nell’area di Rafah che Israele aveva designato come “sicura” e in cui aveva detto agli sfollati di stabilirsi. Venerdì la Corte internazionale di giustizia aveva ordinato a Israele di fermare la sua offensiva su Rafah.

L’esercito israeliano ha affermato che l’attacco è stato “preciso” e ha preso di mira due alti funzionari di Hamas. L’alto funzionario di Hamas Sami Abu Zuhri ha affermato di ritenere gli Stati Uniti responsabili della fornitura di armi e assistenza finanziaria a Israele.

Numerose condanne sono arrivate dalle capitali europee e arabe. Il presidente francese Emmanuel Macron si è detto “indignato” per l’attacco. “Queste operazioni devono finire. Non ci sono aree sicure a Rafah per i civili palestinesi”, ha detto, aggiungendo che è necessario un cessate il fuoco immediato.

Da ottobre più di 36.000 palestinesi sono stati uccisi dalla guerra israeliana a Gaza, la stragrande maggioranza donne e bambini.

(traduzione dall’inglese di Luciana Galliano)




Guerra a Gaza: Il “massacro” israeliano uccide oltre 100 palestinesi in cerca di cibo a Gaza City

Mohammed al-Hajjar a Gaza City, Palestina occupata e Nader Durgham a Beirut

29 febbraio 2024 Middle East Eye

I testimoni raccontano a MEE di essere stati attaccati indiscriminatamente mentre si concentravano intorno a un convoglio di aiuti.

Almeno 104 palestinesi sono stati uccisi e altre centinaia sono stati feriti giovedì quando le forze israeliane hanno sparato contro le persone che si trovavano presso un convoglio di aiuti in al-Rasheed Street a Gaza City, ha dichiarato il Ministero della Sanità palestinese, definendo l’incidente un “massacro”. I residenti di Gaza City si erano riuniti in cerca di cibo, avendo le forze israeliane tagliato fuori completamente l’area dagli aiuti. Le ONG e gli esperti delle Nazioni Unite hanno espresso il timore di una carestia nel nord di Gaza e ci sono state segnalazioni di persone, tra cui bambini, morte di fame. Fares Afana, capo del servizio ambulanze dell’ospedale Kamal Adwan di Gaza, ha detto che i medici hanno trovato “decine o centinaia” di corpi stesi a terra appena giunti sul posto.

Ha detto che alcuni feriti hanno dovuto essere trasportati negli ospedali su carri trainati da asini, poiché non c’erano abbastanza ambulanze per accogliere tutti i morti e i feriti.

Gli ospedali nel nord di Gaza, la maggior parte dei quali sono fuori uso a causa dei ripetuti attacchi israeliani, non sono in grado di gestire il grande afflusso di pazienti.

Ahmad, un 31enne che ha fornito solo il suo nome di battesimo, ha raccontato a Middle East Eye che i camion degli aiuti hanno raggiunto la strada alle 4 del mattino e che le forze israeliane hanno sparato contro le persone che cercavano di raggiungere il convoglio. Ahmad è stato colpito al braccio e alla gamba.

“Gli spari sono stati indiscriminati, la gente è stata colpita alla testa, ai piedi, allo stomaco”, ha detto. Un uomo è stato ucciso e travolto da un carro armato. “L’esercito israeliano ha accusato i palestinesi di essere responsabili di una calca di massa, affermando che: “I residenti hanno circondato i camion e hanno saccheggiato i rifornimenti consegnati. A causa delle spinte, dei calpestamenti e dell’investimento dei camion, decine di gazawi sono rimasti uccisi e feriti”. I video dall’alto mostrano la disperazione dei palestinesi accalcati intorno ai camion. Tuttavia, oltre alle testimonianze, i filmati mostrano chiaramente che durante l’incidente sono stati esplosi pesanti colpi d’arma da fuoco.

Fonti israeliane hanno riferito all’Agenzia France Press che le truppe hanno sparato contro i palestinesi, e una di esse ha detto che i soldati ritenevano che la folla “rappresentasse una minaccia”. Kamel Abu Nahel, il cui piede è stato travolto da uno dei camion, ha detto: ” Se volete mandare gli aiuti in questa maniera, non inviateli.” “Stiamo morendo per avere la farina per i nostri figli”, ha aggiunto. L’attacco arriva mentre il bilancio dei morti palestinesi nella guerra ha superato i 30.000, secondo il Ministero della Sanità palestinese. Reagendo all’attacco, da Oxfam hanno detto di essere “sconvolti” dalle notizie. “Israele prende deliberatamente di mira i civili dopo averli affamati [ed] è una grave violazione delle leggi umanitarie internazionali e della nostra umanità”, ha detto il gruppo di aiuto internazionale. “Il rischio di genocidio è reale.”

Ammar Helo, un palestinese di 30 anni sopravvissuto all’attacco, ha dichiarato a MEE che continuerà a scendere in strada ogni volta che arriveranno i camion degli aiuti, nonostante rischi la sua vita: “Non abbiamo pane, non abbiamo farina, abbiamo mangiato cibo per gli animali”, ha detto. I sopravvissuti hanno raccontato a MEE che anche il cibo per animali si sta esaurendo nel nord. “Giuro che tutta Gaza è distrutta, giuro che un terremoto divino sarebbe stato meglio”.

(Traduzione dall’inglese di Carlo Tagliacozzo)




Cosa c’è da sapere riguardo al mortale attacco di Hamas contro un festival musicale israeliano

Redazione di Al Jazeera

10 ottobre 2023 – Al Jazeera

Almeno 260 persone sono morte durante il festival musicale Supernova dopo che dei combattenti sono arrivati su furgoni e motociclette, indossando giubbotti antiproiettile e brandendo mitra AK-47.

Sabato in migliaia sono stati testimoni di un massacro durante un festival musicale israeliano quando combattenti di Hamas hanno ucciso almeno 260 persone e portato ostaggi all’interno di Gaza.

Ecco quello che se ne sa:

Cos’è successo e quando?

Circa 3.500 giovani erano presenti al festival musicale Supernova, diventato uno dei primi obiettivi degli uomini armati palestinesi che hanno attraversato la barriera di confine di Gaza sabato alla mattina presto da Gaza.

Immagini video circolate sulle reti sociali mostrano uomini armati scendere con parapendii sull’evento. Altri sono arrivati via terra.

Decine di combattenti di Hamas hanno aperto il fuoco sui giovani israeliani che erano arrivati insieme per una notte di musica elettronica per celebrare la festività ebraica di Sukkot.

Filmati realizzati dai primi soccorritori israeliani e postati sulla rete sociale Telegram mostrano uomini armati che si lanciano sulla folla presa dal panico, falciando le persone in festa con raffiche di armi automatiche.

Molte vittime sono state colpite alla schiena mentre scappavano.

Secondo i partecipanti alla festa, mentre piovevano razzi, alcuni combattenti si sono diretti verso il luogo dove si svolgeva il festival mentre altri aspettavano nei pressi dei rifugi antimissile, abbattendo persone che vi cercavano riparo.

Si ritiene che l’attacco di sabato sia il peggior massacro di civili nella storia di Israele.

 Dov’è successo?

La festa si svolgeva in un campo sterrato fuori dal kibbutz di Re’im, a circa 5,3 kilometri dal muro che separa Gaza dal sud di Israele.

Quante vittime?

I servizi d’emergenza israeliani affermano che nel sito del festival sono stati recuperati 260 corpi.

Tuttavia gli organizzatori del festival affermano che stanno aiutando le forze di sicurezza israeliane a individuare i partecipanti che risultano ancora dispersi. Il bilancio dei morti potrebbe salire in quanto ci sono squadre che continuano a perlustrare la zona.

Cos’altro sappiamo riguardo ai combattenti di Hamas che stanno dietro a quanto successo?

Molti dei combattenti, arrivati anche con furgoni e motociclette, indossavano giubbotti antiproiettile e brandivano mitragliette Ak-47 e lanciagranate.

Cosa dicono le vittime?

“Ci siamo nascosti e messi a correre, nascosti e messi a correre, in un campo aperto, il posto peggiore in cui ti possa trovare in quella situazione,” ha detto Arik Nani di Tel Aviv, che era andato alla festa per festeggiare il suo ventiseiesimo compleanno.

“Per un Paese in cui tutti conoscono tutti in quel giro è un trauma che non avrei mai immaginato,” ha detto Maya Alper, 25 anni, all’Associated Press.

“Non posso neppure spiegarmi l’energia che loro (i miliziani) hanno avuto. Era così evidente che non ci vedevano come esseri umani,” afferma. “Ci guardavano con odio, puro odio.”

Elad Hakim, fuggito con altri amici su un’auto da corsa, dice che “era sicuro che sarebbero stati rapiti.”

“Ho scritto ai miei genitori, ho inviato al mio amico una registrazione per dire ai miei genitori che non avevo sofferto e che era… sarebbe andato tutto bene.”

Zohar Maariv, 23 anni, che vive sul confine con Gaza afferma di aver sentito durante l’attacco che “quella era la fine.”

“Vivo sul confine con Gaza e ne ho viste di cose durante la mia vita, ma non lo avevo mai provato così da vicino,” afferma Maariv, che ha dovuto saltare giù dall’auto con cui stava scappando quando è finita sotto un fuoco incrociato.

“Non mi ero mai sentita così vicina alla morte,” aggiunge.

Fonte: Al Jazeera e agenzia di notizie.

(traduzione dall’inglese di Amedeo Rossi)