Indiscrezioni sull’accordo del secolo*

 

 

Rivelazione in anteprima assoluta dei dettagli dell’“Accordo del secolo”

 

7 maggio  2019 – Ma’an News

 

 

Betlemme (Ma’an) – I punti principali dell’anticipazione del piano di pace per il Medio Oriente degli Stati Uniti, il cosiddetto “Accordo del secolo”, sono stati rivelati martedì da un mezzo d’informazione in ebraico.

Il sito di notizie israeliano Israel Hayom [giornale finanziato dal  miliardario americano filoisraeliano Sheldon Adelson, finanziatore della campagna elettorale di Trump e sostenitore delle colonie, ndtr.] ha pubblicato i punti principali dell’“Accordo del secolo” ricavati da un documento fatto filtrare e che è stato fatto circolare dal ministero degli Esteri israeliano.

Quelli che seguono sono i principali punti dell’accordo proposto dall’amministrazione degli Stati Uniti:

 

  1. Accordo

Sarà firmato un accordo tripartito tra Israele, un “assistente” (un servizio che aiuta a redigere un documento), e Hamas, sarà fondato uno Stato palestinese che sarà chiamato “la nuova Palestina” e si costituirà in Giudea, Samaria [denominazione israeliana della Cisgiordania, ndtr.] e Gaza, con l’eccezione delle colonie.

 

  1. Evacuazione di territori

I blocchi di colonie così come sono oggi rimarranno nelle mani di Israele e ad essi si uniranno alcuni insediamenti sparsi. Le aree dei blocchi si espanderanno in base all’area degli insediamenti isolati che vi verranno inclusi.

 

  1. Gerusalemme

Non sarà divisa, condivisa tra Israele e la nuova Palestina e sarà la capitale di Israele e della nuova Palestina. Gli abitanti arabi saranno cittadini della nuova Palestina. Il Comune di Gerusalemme sarà responsabile di ogni settore di Gerusalemme salvo dell’educazione, che verrà gestita dal governo della nuova Palestina e la nuova Autorità Palestinese pagherà al Comune di Gerusalemme le tasse comunali e l’acqua.

Agli ebrei non verrà consentito di comprare case arabe, e agli arabi di comprare quelle degli ebrei. Nessuna ulteriore zona verrà annessa a Gerusalemme.

I luoghi santi continueranno ad essere gestiti come lo sono ora.

 

  1. Gaza

L’Egitto concederà nuovo territorio alla Palestina con lo scopo di costruire un aeroporto, per la edificazione di fabbriche, edifici commerciali e per l’agricoltura, oltre che di abitazioni. Le dimensioni del territorio e il prezzo saranno determinati tra le parti attraverso la mediazione dei Paesi che sostengono l’accordo (un chiarimento per i Paesi che sostengono la prosecuzione del cammino).

 

  1. I Paesi che sostengono [il piano]

I Paesi che sosterranno finanziariamente la messa in pratica di questo accordo sono: gli Stati Uniti, l’Unione Europea e gli Stati petroliferi del Golfo.

I Paesi che lo appoggeranno forniranno una somma di 30 miliardi di dollari in cinque anni per i progetti nazionali per la nuova Palestina. (Il costo per l’evacuazione degli avamposti isolati e la loro sistemazione nei blocchi di insediamenti saranno a carico di Israele).

 

  1. La divisione tra i Paesi sostenitori
  2. USA 20%
  3. UE 10%
  4. Gli Stati petroliferi del Golfo – 70% – li divideranno in base alla loro produzione di petrolio.
  5. Il peso maggiore sui Paesi produttori di petrolio è dovuto al fatto che saranno i principali beneficiari di questo accordo.

 

  1. Esercito

La nuova Palestina non avrà più un esercito. Le uniche armi saranno armi leggere in possesso della polizia.

Verrà firmato un accordo di difesa tra Israele e la nuova Palestina, in cui Israele garantirà la nuova Palestina da ogni aggressione esterna e la nuova Palestina pagherà Israele per questa protezione.

Il costo di questo finanziamento dovrà essere negoziato tra le parti, con la mediazione dei Paesi sostenitori.

 

  1. Calendario e fasi di esecuzione

Alla firma dell’accordo:

  1. Hamas deporrà tutte le armi, comprese quelle personali degli egiziani.
  2. I membri di Hamas, compresi i dirigenti, continueranno a ricevere salari dai Paesi sostenitori fino alla formazione del governo.
  3. Tutti i confini della Striscia saranno aperti al passaggio di beni e lavoratori verso Israele e l’Egitto, come sono adesso con Giudea e Samaria, e via mare.
  4. Entro un anno si terranno elezioni democratiche e verrà eletto un governo per la nuova Palestina. Ogni cittadino palestinese potrà presentarsi alle elezioni.
  5. Prigionieri – Un anno dopo le elezioni e la formazione del governo, i prigionieri verranno liberati gradualmente in tre anni.
  6. Entro 5 anni verranno costruiti nella nuova Palestina un porto e un aeroporto e nel frattempo verranno utilizzati l’aeroporto e i porti in Israele.
  7. Il confine tra la muova Palestina e Israele sarà aperto per il passaggio di cittadini e beni come tra Paesi amici.
  8. Un’autostrada unirà con un ponte a trenta metri dal suolo Gaza e Giudea e Samaria. L’autostrada costituirà una società cinese. Il finanziamento del ponte autostradale verrà realizzato da:

Cina 50%, Giappone 10%, Corea del Sud 10%, Australia 10%, Canada 10%, Stati Uniti e Unione Europea 10%.

 

  1. La valle del Giordano
  2. La valle del Giordano rimarrà nelle mani di Israele come lo è oggi.
  3. La Route 90 diventerà una strada a quattro corsie con pedaggio.
  4. Israele pubblicherà un bando di appalto per l’asfaltatura della strada.
  5. Concederà due valichi dalla nuova Palestina alla Giordania. Questi passaggi saranno sotto il controllo della nuova Palestina.

 

  1. Responsabilità
  2. Se Hamas e l’OLP si opporranno a questo accordo, gli USA cancelleranno ogni appoggio finanziario ai palestinesi e faranno in modo che nessun Paese al mondo fornisca loro denaro.
  3. Se Abbas accetterà i termini di questo accordo e Hamas e Jihad Islamica non lo faranno, i dirigenti di Hamas e della Jihad Islamica saranno considerati responsabili e nel prossimo ciclo di violenze tra Israele e Hamas gli USA sosterranno Israele per colpire di persona i dirigenti di Hamas e della Jihad Islamica. Un gruppo di qualche decina di persone deciderà le vite di milioni di persone.
  4. Se Israele si oppone a questi accordi, cesserà il sostegno economico a Israele.

*Nota redazionale: il seguente articolo descrive il presunto piano per la soluzione del conflitto israelo-palestinese in base a illazioni fatte filtrare da fonti israeliane. Non si tratta quindi di un documento ufficiale e si potrebbe trattare di un tentativo per sondare gli umori dei palestinesi riguardo ad ipotesi di accordo estremamente favorevole a Israele. Inoltre la traduzione in inglese dall’ebraico è a dir poco approssimativa, il che rende ulteriormente confusi alcuni punti. Tuttavia riteniamo che si tratti di una notizia rilevante e per questo la proponiamo ai lettori di Zeitun.

 

 

(traduzione di Amedeo Rossi)