Vandalo dell’ambasciata dell’UE elogiato da Netanyahu

Ali Abunimah

16 settembre 2019 – Electronic Intifada

Domenica degli estremisti israeliani di destra hanno vandalizzato l’ambasciata

dell’Unione Europea a Tel Aviv.

Sheffi Paz ha filmato se stessa insieme ad un altro attivista che stava scrivendo con una bomboletta spray “UE get out” [UE vattene ] e “German money kills Jews” [I soldi della Germania uccidono gli ebrei] sulla porta dell’ambasciata europea.

Sebbene vi sia stata una generale condanna dell’azione da parte dei diplomatici europei, non è stato fatto presente il fatto che Paz proviene dallo stesso ambiente di estrema destra di cui la UE ha cercato di procacciarsi i favori.

Paz è stata una leader delle bande che prendono di mira i rifugiati neri e i richiedenti asilo nel sud di Tel Aviv.

Lei e i suoi sodali hanno percorso le strade cercando di imporre il preservativo a uomini e donne africani, [sulla base di] un pensiero secondo cui il tasso di natalità africano dovrebbe azzerarsi.

Un palcoscenico per i suprematisti bianchi

Il mese scorso un altro esponente della destra, Avishai Ivri, ha intervistato Paz per promuovere la sua ultima campagna razzista, rivolta ad espellere i caregiver filippini i cui figli sono nati in Israele. Ivri ha descritto Paz come “la numero uno dell’attivismo anti-immigrazione in Israele”. Ivri è corrispondente di TheRebel, la voce dell’estremista canadese della destra radicale Ezra Levant.

Levant e il suo sito hanno offerto ampio spazio al suprematismo bianco, all’antisemitismo e persino a negazionisti dell’Olocausto. TheRebel  promuove anche il punto di vista dell’agitatore anti-musulmano britannico Tommy Robinson.

Nell’intervista con Ivri, Paz racconta di aver recentemente incontrato Ayelet Shaked, l’ex ministra della giustizia israeliana nota per aver pubblicato un appello per il genocidio dei palestinesi.

Shaked,che è stata accolta calorosamente dalla EU, è ora alla guida, alle elezioni israeliane di questa settimana, del partito di estrema destra Yamina.

“Noi poniamo delle condizioni per sostenerli”, ha detto Paz di Yamina. “Mi auguro che possano soddisfare le nostre richieste.”

Shaked, a quanto sembra, ha soddisfatto quelle condizioni, firmando un accordo con Paz secondo cui Yamina si sarebbe unita a un governo solo nel caso [questo] avesse promesso politiche xenofobe ancora più dure.

Paz è stata precedentemente corteggiata da Benjamin Netanyahu, un segno di quanto sia popolare la sua politica razzista.

Il primo ministro l’ha incontrata all’inizio di quest’anno e ha approvato i suoi progetti intesi a prendere di mira le persone provenienti dall’Africa.

La Ue ha assunto un razzista genocida

Ma chi è Avishai Ivri? Nel 2017, Ivri venne assunto nientemeno che dall’ambasciata della UE a Tel Aviv per recitare  in un video di propaganda che promuoveva i vantaggi che l’Unione europea offre a Israele. “L’Unione Europea. Tu Pensi che sia anti-israeliana, vero?” esordiva Ivri nel video “Lascia che ti sorprenda.”

L’ambasciata era soddisfatta dell’impiego di Ivri come volto della sua campagna nonostante il – o più probabilmente a causa del – modo in cui egli aveva apertamente sostenuto il genocidio dei palestinesi. “Fanculo, annientata Gaza”, afferma uno dei suoi tanti tweet che incitano al massacro di uomini, donne e bambini palestinesi.

Dopo che The Electronic Intifada ha denunciato i ripetuti inviti di Ivri all’uccisione in massa dei palestinesi, l’ambasciata dell’UE ha ritirato il video promozionale. Ma, in primo luogo, non ha mai spiegato perché avesse assunto Ivri né ha mai presentato delle scuse. Non è, tuttavia, difficile da capire.

L’indulgenza dellaUE nei confronti dell’estrema destra israeliana fa parte della sua più ampia strategia volta a cercare di placare Israele offrendo supporto politico ed economico incondizionato, indipendentemente da quanto [siano] sfacciati i crimini di guerra e le violazioni del diritto internazionale da parte di Israele. Ma non ha funzionato.

Indipendentemente da quanto spesso i diplomatici dell’Unione europea si rechino in Israele, vengono comunque  paragonati a nazisti o gli viene detto dai ministri israeliani di andare a “migliaia e migliaia di inferni”.

Gli slogan tracciati sul muro da Paz sono un evidente distillato del messaggio anti-UE che è stato diffuso dal governo israeliano per anni.

Un’ipocrita condanna

C’è stata un’ondata di indignazione da parte dei diplomatici europei per l’atto vandalico di Paz sull’ambasciata della UE. Emanuele Giaufret, ambasciatore della UE a Tel Aviv, ha richiesto che l’incidente “debba essere condannato”. “Condanniamo fermamente l’attacco vandalico”, ha affermato l’ambasciata spagnola. L’ambasciatore danese lo ha definito “disgustoso” e l’ambasciatore svedese ha dichiarato che è “deplorevole e triste”. L’ambasciata italiana ha definito le azioni di Paz “vili”. L’ambasciatore austriaco ha chiesto il rapido arresto dei colpevoli. Anche la portavoce, a capo della politica estera della UE, Federica Mogherini lo ha definito un “deplorevole atto di vandalismo” e ha dichiarato che la UE avrebbe atteso dei “rapidi risultati” da un’indagine annunciata dal ministero degli Esteri israeliano.

C’è un sorprendente contrasto tra l’appassionata pioggia di condanne riguardanti una porta imbrattata con una bomboletta spray e il grado di calma e tolleranza dei diplomatici europei quando i comandanti israeliani, nella Striscia di Gaza assediata, ordinano ai cecchini di sparare sui minorenni. Fino ad oggi, l’Unione Europea si è rifiutata di condannare questo massacro intenzionale. Il messaggio è chiaro: uccidete i minori palestinesi e i diplomatici europei si siederanno insieme a voi per il pranzo o per una piacevole chiacchierata. Il Cielo ti proibisce di verniciare uno slogan sulla porta dell’ambasciata dell’UE. Ma neppure la rabbia a parole era destinata a durare.

Lunedì, non appena l’ambasciata della UE ha riaperto, l’ambasciatore Giaufret ha chiaramente fatto presente che il suo staff avrebbe risposto nell’unico modo che conosca: premiando un governo che sostiene i razzisti e che incita all’odio con iniziative per “rafforzare le relazioni UE-Israele”.

(traduzione  di Aldo Lotta)