Uomo armato uccide 7 persone in un attacco nella Gerusalemme est occupata

La polizia schierata dopo l'attacco armato che ha causato la morte di 7 israeliani di una colonia Foto: Ahmad Gharabli/AFP
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Redazione di Al Jazeera

27 gennaio 2023 – Al Jazeera

La sparatoria ha fatto seguito a una sanguinosa incursione israeliana nel campo profughi di Jenin, nella Cisgiordania occupata, che ha ucciso nove palestinesi.

In un’escalation di violenza dopo una sanguinosa incursione dell’esercito israeliano in Cisgiordania il giorno prima, nella Gerusalemme est occupata un uomo armato ha ucciso sette persone nei pressi di una sinagoga in una colonia israeliana prima di essere colpito a morte.

Dopo la sparatoria di venerdì il pronto soccorso di Magen David Adom [la Croce Rossa israeliana, ndt.] ha confermato che sette persone, cinque uomini e due donne, sono morte, mentre erano ancora ricoverate in ospedale altre tre sono rimaste ferite, una delle quali in condizioni gravissime.

Per quanto abbiamo capito, è arrivata un’auto davanti a una sinagoga, ne è uscito un uomo armato che ha aperto il fuoco,” ha informato James Bays di Al Jazeera dalla scena dell’attacco nell’illegale colonia israeliana di Neve Yaakov.

Il bilancio che abbiamo finora è di sette morti,” ha affermato Bays, aggiungendo che secondo la polizia il sospettato non aveva “precedenti penali”.

Il pronto soccorso ha informato di un totale di dieci vittime dell’attacco armato, tra cui una donna di 60 anni e un ragazzo di 15.

Immagini televisive mostrano sulla strada fuori dalla sinagoga varie vittime che vengono assistite da operatori del pronto soccorso.

Ho sentito molti spari,” ha detto all’agenzia di notizie AFP Matanel Almalem, uno studente diciottenne che vive nei pressi della sinagoga.

Un primo comunicato della polizia afferma che si è trattato di un “attacco terroristico a una sinagoga di Gerusalemme” e che “il terrorista che ha sparato è stato neutralizzato (ucciso)”.

In seguito la polizia ha detto che il sospettato è un ventunenne abitante di Gerusalemme est che nell’attacco avrebbe agito da solo in una zona che Israele ha annesso a Gerusalemme dopo la guerra del 1967 in Medio Oriente [la guerra dei Sei Giorni, ndt.].

[La polizia] ha affermato che [l’attentatore] ha cercato di scappare in auto, ma è stato inseguito dalla polizia e colpito a morte.

L’attacco è avvenuto un giorno dopo una sanguinosa incursione israeliana nel campo profughi di Jenin, nella Cisgiordania occupata. Sono rimasti uccisi nove palestinesi, tra cui una donna anziana, dopo che decine di soldati israeliani hanno attaccato una casa che secondo l’esercito ospitava sospetti combattenti, provocando duri scontri durati alcune ore.

Giovedì anche un ventiduenne palestinese è stato ucciso dalle forze israeliane nella città di al-Ram, a nord di Gerusalemme.

A indicare una potenziale ulteriore escalation, il ministero della Sanità palestinese ha affermato che tre palestinesi sono stati portati in ospedale dopo essere stati colpiti da un colono israeliano in un incidente nei pressi della città di Nablus, nel nord della Cisgiordania.

Ha aggiunto che è morto un sedicenne palestinese ferito da forze israeliane in un altro incidente mercoledì.

Poi i combattenti di Gaza hanno lanciato razzi e Israele ha effettuato raid aerei durante la notte, ma lo scontro è stato limitato.

Una risposta naturale”

Hazem Qassem, un portavoce di Hamas, la fazione palestinese che controlla la Striscia di Gaza, ha detto all’agenzia di notizie Reuter che l’attacco di venerdì è stato “una risposta al crimine perpetrato a Jenin dall’occupazione e una risposta naturale alle azioni criminali dell’occupazione.”

Qassam non ha rivendicato l’attacco a mano armata. Anche la Jihad Islamica palestinese ha elogiato [l’azione], ma non ha assunto la responsabilità dell’attentato.

Nell’ultimo anno le incursioni militari israeliane nella Cisgiordania occupata sono diventate quasi quotidiane, con la morte di almeno 200 combattenti e civili palestinesi. Anche civili e soldati israeliani sono stati uccisi in attacchi palestinesi in Israele e nei territori occupati.

La sparatoria di venerdì è avvenuta poche ore dopo che i palestinesi avevano sfilato con rabbia al funerale dell’ultima delle vittime uccise dai soldati israeliani il giorno precedente.

Durante tutto il giorno sono scoppiati scontri tra forze israeliane e manifestanti palestinesi nella Cisgiordania occupata, anche dopo il funerale del ventiduenne ucciso a nord di Gerusalemme. Folle di palestinesi hanno sventolato le bandiere sia di Fatah, il partito che controlla l’Autorità Nazionale Palestinese, che di Hamas. Nelle strade di al-Ram palestinesi mascherati hanno lanciato pietre e fatto scoppiare petardi contro la polizia israeliana, che ha risposto con lacrimogeni.

L’escalation di violenza è giunta pochi giorni prima della prevista visita del Segretario di Stato USA Antony Blinken in Israele e nella Cisgiordania occupata.

Gli Stati Uniti condannano nel modo più fermo l’orrendo attacco terroristico,” ha affermato Blinken in un comunicato. “Siamo in stretto contatto con i nostri partner israeliani e riaffermiamo il nostro incrollabile impegno per la sicurezza di Israele.”

Netanyahu convoca il gabinetto di sicurezza

Poco dopo l’attacco a Gerusalemme est il ministro della Sicurezza Nazionale Itamar Ben-Gvir, di estrema destra, ha visitato il luogo dell’attentato. “Dobbiamo reagire, la situazione non può continuare così,” ha detto.

Parlando ai giornalisti nel quartier generale della polizia nazionale israeliana, il primo ministro Benjamin Netanyahu ha affermato di aver fatto una verifica riguardo alla sicurezza e deciso “azioni immediate”.

Ha detto che convocherà il gabinetto di sicurezza sabato sera, dopo la fine del Sabbath [giorno della festa settimanale per gli ebrei, ndt.], per discutere di un’ulteriore risposta. Netanyahu si è rifiutato di specificare, ma ha detto che Israele agirà con “determinazione e autocontrollo”.

Ha anche chiesto all’opinione pubblica di non farsi giustizia da sé.

Venerdì notte il presidente USA Joe Biden ha avuto un colloquio con il primo ministro israeliano, in cui ha definito le uccisioni “un attacco contro il mondo civilizzato” e offerto appoggio a Israele. Biden ha anche “sottolineato il ferreo impegno USA per la sicurezza di Israele”, ha affermato la Casa Bianca in un comunicato.

Secondo il ministero degli Esteri israeliano l’aggressione a mano armata è stata la più sanguinosa per gli israeliani dall’attacco del 2008 che uccise otto persone in una scuola religiosa ebraica.

Prima della sparatoria di venerdì finora almeno 30 palestinesi sono stati uccisi quest’anno e l’Autorità Nazionale Palestinese, che ha limitati poteri di governo in Cisgiordania, ha affermato che sospenderà l’accordo di cooperazione per la sicurezza con Israele.

Mesi di violenza nella Cisgiordania occupata hanno accresciuto le preoccupazioni che il già imprevedibile conflitto possa acuirsi vertiginosamente senza controllo, innescando ulteriore violenza da parte di Israele.

Israele e Hamas hanno combattuto quattro guerre e una serie di schermaglie minori contro Gaza da quando Hamas ha preso il potere nell’enclave costiera assediata dal 2007. Le tensioni si sono notevolmente accentuate dopo che dallo scorso marzo Israele ha moltiplicato le incursioni nella Cisgiordania occupata.

(traduzione dall’inglese di Amedeo Rossi)

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