Gaza: sei morti nelle sparatorie fra Israele e Hamas

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MEE staff,

12 novembre 2018 (aggiornato 13 novembre), Middle East Eye

Decine di attacchi aerei israeliani sulla Striscia di Gaza uccidono sei palestinesi, i missili di Hamas fanno morire un palestinese in Israele

Quattro palestinesi sono stati uccisi lunedì e altri due martedì, quando l’esercito israeliano ha sferrato decine di attacchi aerei sulla Striscia di Gaza, mentre centinaia di missili venivano lanciati dall’enclave assediata.

Il ministero della Sanità di Gaza ha identificato i sei palestinesi uccisi come Mohammed Zakariya al-Tatari, 27 anni, Mohammed Zuhdi Odeh, 22 anni, Hamad Mohammed al-Nahal, 23 anni, Moussa Iyad Abd al-Aal, 22 anni, Khaled Riyadh al-Sultan, 26 anni e Musaab Hoss, 20. Da lunedì pomeriggio sono stati feriti altri 25 palestinesi.

Secondo quanto riferito da Haaretz, un palestinese è stato ucciso da un missile partito da Gaza che ha colpito la sua casa nella città israeliana di Ashkelon. Il razzo avrebbe ferito gravemente anche due donne che si trovavano nella casa.

La morte del quarantenne, un palestinese originario della città di Hebron in Cisgiordania, è la prima morte confermata dovuta alla raffica di razzi lanciati da Gaza iniziata lunedì pomeriggio, a seguito di una micidiale operazione delle forze speciali israeliane nell’enclave.

Secondo quanto riportato dai media israeliani, l’esercito israeliano ha colpito almeno 70 bersagli a Gaza, mentre 300 missili sono stati lanciati dal territorio palestinese verso Israele per tutto il lunedì.

Un attacco israeliano ha ucciso un altro palestinese martedì, ha detto il Ministro della Salute di Gaza, portando così a cinque il bilancio delle vittime nell’enclave in meno di 24 ore.

Un testimone oculare a Gaza ha detto a Middle East Eye che l’esercito israeliano lunedì ha bombardato l’edificio che a Gaza City ospita la stazione televisiva Al-Aqsa, legata a Hamas.

I media locali e internazionali hanno riferito che l’edificio è stato completamente distrutto durante l’attacco, e le strutture vicine danneggiate.

Non ci sono state notizie di vittime, secondo quanto riferito da Reuters.

L’attacco aereo è arrivato dopo che i militari israeliani hanno sparato cinque missili antideflagranti vicino all’edificio, hanno riferito a Reuters funzionari e testimoni palestinesi.

“Proprio come abbiamo affrontato gli attacchi precedenti, stiamo gestendo anche questo”, ha detto Rami Abu Dayya, un cameraman che ha lavorato per Al-Aqsa TV negli ultimi 14 anni durante i quali ha assistito a quattro diversi attacchi israeliani contro l’edificio.

Abu Dayya, 33 anni, ha detto anche di aver personalmente subìto tre diverse ferite durante gli attacchi israeliani sulla Striscia di Gaza negli ultimi anni.

“Israele sta cercando di mettere a tacere i media palestinesi. Tuttavia, pochi minuti dopo che l’edificio di Al-Aqsa è stato preso di mira, siamo stati in grado di riprendere le trasmissioni [da un altro luogo] “, ha detto lunedì a MEE.

Dawoud Shihab, capo dell’ufficio stampa della fazione palestinese Islamic Jihad, ha affermato che la distruzione dell’edificio del canale televisivo Al-Aqsa e di molte altre case è stata “un attacco grave e aggressivo”.

“Ciò provocherà un’escalation nella rappresaglia della resistenza (palestinese)”, ha detto Shihab in una dichiarazione.

Nel contempo, il quotidiano israeliano Haaretz ha riferito che l’esercito israeliano avrebbe colpito 70 bersagli nell’enclave palestinese assediata intorno alle 16 di lunedì.

Il sistema israeliano di difesa missilistica Iron Dome ha intercettato circa 60 dei 300 razzi lanciati da Gaza verso Israele, ha riferito il giornale. La maggior parte dei razzi sono atterrati in zone disabitate, ha detto l’esercito israeliano, ha riferito Haaretz.

Gli attacchi aerei israeliani hanno colpito anche case appartenenti agli attivisti di Hamas a Rafah e Khan Younis, nel sud di Gaza, e un hotel a Gaza utilizzato dal governo di Hamas per gestire la sua agenzia di sicurezza interna.

Saeb Erekat, segretario generale del comitato esecutivo dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina, ha detto che Israele è responsabile degli attacchi a Gaza e del deterioramento della situazione nel territorio.

“Ribadiamo la nostra richiesta di protezione internazionale. Chiediamo alla comunità internazionale di fare tutto il necessario per prevenire un nuovo massacro a Gaza “, ha detto Erekat.

Anche l’Egitto ha invitato Israele a fermare le violenze a Gaza, secondo quanto riferito dalla televisione pubblica/ egiziana, e come riportato da Reuters.

Le fonti dicono che l’Egitto avrebbe comunicato a Israele la necessità di impegnarsi in un processo di allentamento della tensione e ha anche intensificato l’impegno con i palestinesi a tale riguardo.

Abu Obeida, portavoce dell’ala armata di Hamas Brigate al-Qassam, ha twittato “quello che è successo ad Ashkelon è responsabilità del comando nemico”.

A seguito delle violenze, il gabinetto di sicurezza israeliano è stato convocato per martedì mattina.

 

Violenze dopo un fallito raid israeliano

Haaretz ha riferito di un soldato israeliano di 19 anni rimasto gravemente ferito da “un missile anti-carro ” che ha colpito un autobus nel sud del territorio israeliano nel distretto regionale di Shaar HaNegev.

Il servizio sanitario di emergenza israeliano Magen David Adom (MDA), che ha portato l’adolescente al Soroka Medical Center di Beersheba, ha descritto l’incidente come un’esplosione. Altri sei israeliani sono stati leggermente feriti nella città meridionale di Sderot, secondo MDA.

Le sirene hanno suonato nel sud di Israele per tutto il pomeriggio e la sera, e una è risuonata anche vicino al Mar Morto.

Mda ha detto che 50 israeliani sono stati ricoverati all’ospedale Barzilai di Ashkelon, per tutta la giornata di lunedì. Fra di essi, 19 persone sono state ferite da razzi, mentre altre 31 sono state curate per lo shock, secondo quanto riportato dal quotidiano israeliano Ynet.

Il quotidiano ha riferito che il personale del Soroka Medical Center di Beersheba ha curato lunedì altri tre israeliani feriti dal lancio di razzi, e altri 44 sotto shock.

La violenza di lunedì fa seguito al micidiale raid dell’esercito israeliano via terra e via aria su Gaza domenica sera, durante il quale sette palestinesi – tra cui un comandante dell’ala militare di Hamas, le brigate al-Qassam – e un ufficiale israeliano sono stati uccisi.

L’incidente, che costituisce un raro esempio di truppe di terra israeliane penetrate così addentro nella Striscia di Gaza, ha scatenato la paura di un’escalation di violenza nel territorio costiero palestinese.

Lunedì l’inviato del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump per il Medio Oriente, Jason Greenblatt, ha manifestato il suo totale sostegno a Israele, fedele alleato degli Stati Uniti, e ha twittato che “gli attacchi con i razzi e i colpi di mortaio contro le città israeliane devono essere condannati da tutti”.

“Israele è ancora una volta costretto a ricorrere all’azione militare per difendere i suoi cittadini e noi stiamo con Israele che si difende dagli attacchi”, ha detto Greenblatt.

L’incursione israeliana e il successivo scambio di fuoco hanno avuto luogo nonostante gli sforzi egiziani di negoziare un accordo tra Hamas e Israele, in mezzo alle continue proteste di massa a Gaza che mettono sotto pressione Israele affinché ponga fine al blocco della Striscia.

Di recente, Israele ha accettato di consentire al Qatar di donare milioni di dollari in aiuti per contribuire a pagare gli stipendi dei dipendenti pubblici di Gaza e per coprire i costi del carburante necessario ad alleviare una crisi nell’elettricità.

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu aveva in precedenza difeso la sua decisione di permettere al Qatar di trasferire denaro a Gaza nonostante le critiche del suo governo, dicendo di voler evitare la guerra, se non fosse stata necessaria.

Israele ha ucciso più di 200 palestinesi e ne ha feriti circa 20.000 dall’inizio più di sette mesi fa delle proteste della Grande Marcia del Ritorno.

I partecipanti alle marce settimanali hanno chiesto la fine del paralizzante assedio di Gaza, in essere da 11 anni, e il permesso per i profughi palestinesi di tornare alle case dei loro antenati.

Aggiornamenti di Mohammed Asad e Maha Hussaini a Gaza

Questo articolo è disponibile in francese sull’edizione francese di Middle East Eye.

(traduzione di Luciana Galliano)