L’omicidio di George Floyd evidenzia il problema dell’addestramento della polizia americana in Israele

Partecipanti Usa a un corso di addestramento per poliziotti organizzato dalla Anti Defamation League
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Philip Weiss

4 giugno 2020 – Mondoweiss

L’uccisione di George Floyd da parte della polizia di Minneapolis il 25 maggio ha spinto alcuni a paragonare i metodi della polizia americana a quelli della polizia di occupazione israeliana e a rilevare che molti agenti di polizia statunitensi hanno ricevuto una formazione da parte di ufficiali israeliani con la sponsorizzazione delle organizzazioni delle lobby israeliane.

Ad esempio, il Morning Star [giornale britannico di sinistra, ndtr.] ha pubblicato un articolo in cui si afferma che in un’occasione le forze di polizia di Minneapolis hanno ricevuto una formazione dagli israeliani. L’addestramento si è svolto otto anni fa e non ci sono prove che gli agenti che hanno ucciso Floyd abbiano partecipato alla formazione.

Almeno 100 agenti di polizia del Minnesota hanno partecipato a un convegno presso il consolato israeliano a Chicago nel 2012, la seconda volta in cui si è tenuto un simile evento.

In tale occasione hanno appreso le tecniche violente utilizzate dalle forze israeliane nel diffondere il terrore nei territori palestinesi occupati con il pretesto di operazioni di sicurezza.

Il cosiddetto convegno di formazione all’antiterrorismo a Minneapolis è stato ospitato congiuntamente dall’FBI.

La questione è stata a lungo all’esame dei gruppi solidali con i palestinesi. Lo scorso dicembre trenta organizzazioni per i diritti umani e la giustizia razziale della Georgia hanno manifestato la loro opposizione a un programma sponsorizzato da ferventi sostenitori di Israele, in base al quale le autorità statali preposte all’ordine devono inviare, a fini formativi, degli agenti in Israele. Durham, in Nord Carolina, ha vietato tali scambi due anni fa.[vedi l’articolo su zeitun.info  ndt]

Jewish Voice for Peace [gruppo di ebrei USA antisionista, ndtr.] ha condotto per diversi anni la campagna “Scambio Letale” che denuncia gli addestramenti. Come ha scritto il responsabile di Pittsburgh di JVP dopo aver appreso che il capo della polizia si è recato nel 2018 in Israele per l’addestramento:

Gli interscambi tra la polizia americana e l’esercito israeliano promuovono la brutalità dell’occupazione militare come modello positivo per le attività di polizia nella comunità. Sotto la bandiera della formazione sull’ “antiterrorismo”, Israele presenta le lezioni apprese da 50 anni di occupazione militare illegale su una popolazione palestinese privata dei diritti umani e civili …

Il tracciamento razziale, la repressione violenta della protesta, la sorveglianza di massa, la militarizzazione della sicurezza scolastica e il continuo allontanamento delle persone dalle loro case non sono lezioni che le forze dell’ordine statunitensi o i sindaci statunitensi dovrebbero applicare in patria.

Nel 2017 Intercept ha riferito che migliaia di agenti delle forze dell’ordine statunitensi hanno trascorso un periodo di formazione in Israele. Alice Speri ha scritto che varie organizzazioni filo-israeliane hanno sponsorizzato i programmi.

Migliaia di agenti delle forze dell’ordine statunitensi viaggiano spesso per l’addestramento in uno dei pochi Paesi in cui la polizia e il militarismo sono ancora più profondamente intrecciati di quanto non siano qui: Israele.

All’indomani dell’11 settembre, Israele ha sfruttato la sua esperienza pluridecennale in quanto forza occupante per affermarsi come leader mondiale nella lotta al terrorismo. Le forze dell’ordine statunitensi hanno acquisito le competenze dallo Stato ebraico attraverso la loro esperienza, con la partecipazione a programmi di scambio sponsorizzati da una serie di gruppi filo-israeliani, come l’ American Israel Public Affairs Committee [commissione per gli affari pubblici israeliano americani, ndtr.], il Jewish Institute for National Security Affairs [Istituto ebraico per gli affari di sicurezza nazionale, ndtr.] e la Anti-Defamation League [Lega anti-diffamazione, ndtr.]. Nel corso degli ultimi quindici anni decine di alti funzionari della polizia federale, statale e locale di decine di dipartimenti di tutti gli Stati Uniti si sono recati in Israele per apprendere le sue politiche incentrate sul terrorismo.

Gran parte delle critiche si concentra su un seminario annuale antiterrorismo in Israele che sembra essere una visita ufficiale della polizia, pagata dalla Anti-Defamation League, che ha addestrato centinaia di agenti delle forze dell’ordine statunitensi.

Lincoln Anthony Blades ha scritto sull’addestramento dell’ADL su Teen Vogue nel 2018, sulla scia dell’uccisione di Mike Brown a Ferguson nel 2014 e della repressione contro i manifestanti.

Tre anni prima delle proteste di Ferguson Tim Fitch – il comandante dello stesso dipartimento di polizia della contea di St. Louis responsabile del lancio di candelotti lacrimogeni contro attivisti e cittadini impauriti – era volato in Israele per frequentare un corso di formazione di una settimana sul terrorismo da parte della polizia, dei servizi segreti e dei militari israeliani.

Tale addestramento è stato organizzato dall’Anti-Defamation League (ADL), che conduce il suo seminario nazionale antiterrorismo in Israele dal 2004. Il seminario, che si concentra sulla repressione delle proteste, la contro-insurrezione e l’antiterrorismo, attira numerosi partecipanti, tra cui polizie locali, agenzie di controllo dell’immigrazione e persino guardie giurate dei campus.

Il ruolo della Anti-Diffamation League è di particolare interesse perché ha recentemente descritto l’uccisione di George Floyd come un “omicidio” e ha invitato gli americani a lottare contro un sistema “razzista”. “Ingiustizia e disuguaglianza richiedono un cambiamento sistemico”, scrive il suo direttore, Jonathan Greenblatt. “Adesso.”

Ma l’ADL ha detto ben poco sulle violazioni israeliane dei diritti umani, tra cui l’uccisione da parte della polizia, il 27 maggio a Gerusalemme, di un uomo disarmato fuori dalla sua scuola.

L’Università di Tufts è stata criticata per aver permesso al suo capo della polizia di partecipare all’addestramento in Israele nel 2017. Sempre nel 2017, un membro del consiglio comunale di Washington, DC, ha dichiarato di essere “turbato” dal fatto che la città avesse inviato un comandante di polizia in Israele per l’addestramento organizzato dall’ADL. David Grosso ha dichiarato che il dipartimento di polizia metropolitana incoraggia la “militarizzazione” della polizia piuttosto che una politica improntata ad una polizia di comunità. Ha riferito ad Intercept che l’agente avrebbe “imparato da persone che sono più inclini ad un approccio violento alla risoluzione dei conflitti”.

Nel 2018, sia la Polizia di Stato del Vermont che il dipartimento di polizia di Northampton, Massachusetts, si sono ritirati dall’addestramento antiterrorismo dell’ADL in Israele dopo che gli attivisti locali hanno reso pubblico l’interscambio. “Questo è il primo caso di ritiro dal programma nei suoi 20 anni di storia”, ha scritto Joseph Levine di JVP.

Il responsabile di JVP a Seattle ha ottenuto un opuscolo dell’ADL per il programma del 2015 che citava diversi comandanti di polizia e un funzionario federale dell’ICE [United States Immigration and Customs Enforcement, agenzia federale responsabile del controllo della sicurezza delle frontiere e dell’immigrazione, ndtr.] sul perché non vedessero l’ora di andare in Israele:

“Per scoprire come la Nazione più minacciata del mondo si mantenga sicura e protegga i propri cittadini … “(J.D. Patterson Jr., allora direttore del dipartimento di polizia di Miami Dade, in seguito andato in pensione)

Viste le minacce che stiamo attualmente affrontando, impariamo dai dirigenti che hanno affrontato problemi simili per un lungo periodo di tempo … ” (Vince Talucci, direttore dell’Associazione internazionale dei comandanti di polizia)

“Non vedo l’ora di vedere come il popolo israeliano affronti la continua minaccia del terrorismo “. (Eddie Johnson, allora vicedirettore del dipartimento di polizia di Chicago, ora ex sovrintendente)

“Sono interessato a saperne di più su come l’insieme delle forze dell’ordine gestiscano livelli di minaccia perenni ed elevati, sia dall’interno che da parte dei Paesi vicini, se e quanto siano efficaci e come tali tecniche possano essere applicate in modo più esteso.” (Peter Edge, ex funzionario delle indagini sulla sicurezza dell’ICE)

Ora che i critici stanno collegando le pratiche israeliane all’omicidio di George Floyd, le organizzazioni ebraiche respingono tale legame. Un funzionario israeliano afferma che sarebbe antisemita stabilire una connessione.

L’ADL sembra stare sulla difesa riguardo il suo programma. Il suo sito web ha solo informazioni vecchie di sei anni sui seminari in Israele, pur affermando di condurli “ogni anno”. L’ADL è riuscita a convincere Teen Vogue a pubblicare la propria risposta all’articolo di Blades del 2018, affermando che il programma addestrerebbe le forze dell’ordine statunitensi alla “lotta all’estremismo” e che il seminario sull’antiterrorismo promuoverebbe la “responsabilità” degli agenti di polizia.

Il nostro programma è progettato per costruire relazioni con i dirigenti delle forze dell’ordine americane e aiutare questi funzionari a prevenire e rispondere alle minacce e alla violenza estremiste e terroristiche negli Stati Uniti. Sfortunatamente, gli israeliani hanno una notevole esperienza su come scoraggiare e interrompere gli episodi di terrorismo e rafforzare la resilienza della comunità a seguito di atti terroristici.

Il vero scopo del programma è evidentemente quello di costruire solide relazioni tra professionisti della sicurezza americani e funzionari israeliani, in modo che gli Stati Uniti continuino a sostenere Israele.

Blades ha scritto su Teen Vogue che l’addestramento procede in entrambi i modi: nel 2016 Israele ha adottato la politica di “stop and frisk” [ferma e perquisisci] in evidente emulazione della screditata politica di New York [la politica dello Stop and Frisk è stata adottata dall’ex sindaco di New York Bloomberg, ndtr.].

La campagna di JVP sostiene che anche l’oppressione segue entrambe le modalità:

Una delle posizioni più pericolose su cui convergono i regimi di Trump e Netanyahu è rappresentata dai programmi di interscambio che coinvolgono polizia, ICE, pattuglie di frontiera e FBI statunitensi insieme a soldati, polizia, agenti di frontiera, ecc. israeliani. In questi programmi sono condivise le “peggiori pratiche” atte a promuovere ed estendere le prassi di polizia discriminatorie e repressive già presenti in entrambi i Paesi, tra cui esecuzioni extragiudiziarie, politiche che autorizzano a sparare per uccidere, omicidi di polizia, tracciamento razziale, massicce pratiche di spionaggio e sorveglianza, espulsioni e detenzioni, aggressioni contro difensori dei diritti umani.

Grazie a Abdeen Jabara e Adam Horowitz e ad una coppia di amici che rimarranno anonimi.

(traduzione dall’inglese di Aldo lotta)