20 dicembre 2021 – The Sydney Morning Herald
Una coalizione che rappresenta la comunità araba di Sydney ed altri fanno un appello ai promotori ed agli artisti perché boicottino il prossimo Festival di Sydney di gennaio in risposta alla partnership del festival con l’ambasciata israeliana di Canberra, del valore di 20.000 dollari. Il denaro verrà usato per mettere in scena un’esibizione alla Sydney Opera House del lavoro del coreografo israeliano Ohad Naharin.
Inoltre lo scrittore ed organizzatore della comunità Michael Mohammed Ahmad, che avrebbe dovuto essere inserito nella commissione del festival, ha ora rifiutato di assumere l’incarico per protesta.
Ahmad faceva parte di un gruppo di noti scrittori ed artisti che la settimana scorsa hanno incontrato la direttrice del festival Olivia Ansell, il presidente del consiglio di amministrazione David Kirk e l’amministratore delegato Chris Tooher per chiedere che il festival interrompesse i rapporti con l’ambasciata israeliana.
In una lettera al consiglio la coalizione ha affermato che la partnership con Israele rendeva il festival “non sicuro” per le persone con radici arabe.
“La partnership del Festival con l’ambasciata israeliana e l’utilizzo del logo del Ministero degli Esteri del governo israeliano nel materiale promozionale del festival determinano un ambiente culturalmente insicuro per gli artisti e i partecipanti al festival con radici arabe, in particolare per i palestinesi”, vi si legge.
La lettera prosegue con la richiesta che il festival interrompa tutti i rapporti con l’ambasciata israeliana e rimuova il logo dai materiali del festival.
Lunedì il consiglio ha inviato una risposta scritta alla coalizione, che comprende la Federazione arabo-australiana, i Verdi per la Palestina e Ebrei contro l’Occupazione di Sydney.
“Apprezziamo molto il tempo e le energie che avete speso per portare questa questione alla nostra attenzione”, scrive nella lettera Kirk. “Le vostre dettagliate argomentazioni – come anche i riferimenti personali condivisi – sono state generose, educate e aggiornate ed hanno avviato un importante dibattito all’interno dello stesso Festival di Sydney.”
Tuttavia così prosegue: “Il Festival di Sidney non è nella posizione di interrompere questa partnership per il 2022. A livello politico il Festival di Sydney – essendo un’organizzazione non politica e non-profit – non può aderire al movimento per il Boicottaggio, il Disinvestimento e le Sanzioni, come da vostra richiesta.”
Nella lettera Kirk scrive che la partnership “corrisponde alla prassi annuale del Festival di Sydney di stipulare accordi di sponsorizzazione con ambasciate e agenzie culturali.”
La coalizione avrebbe dovuto riunirsi lunedì notte per discutere la loro risposta, ma Ahmad ha confermato che avrebbero chiesto agli artisti di rinunciare per protesta e ai promotori di farsi da parte.
Due gruppi che già si pensa stiano cancellandosi dal festival sono Bankstown Poetry Slam e Arab Theatre Studio di Granville.
“Stiamo chiedendo al pubblico di non partecipare al festival per boicottare gli spettacoli e i biglietti, perché non pensiamo che l’ambasciata israeliana o qualunque relazione simbolica e finanziaria valgano le vite dei bambini palestinesi”, ha detto.
Tuttavia un portavoce dell’ambasciata israeliana ha affermato che la cultura “dovrebbe essere lasciata fuori dall’arena politica.”
“Lo Stato di Israele è orgoglioso di sostenere e partecipare a questo importante festival che ospita artisti e esibizioni di prim’ordine provenienti da tutto il mondo”, ha detto il portavoce. “Israele ha sempre promosso e continuerà a promuovere lo scambio culturale e ad impegnarsi nel dialogo culturale in molti Paesi, compresa l’Australia.
“Invitiamo tutti ad unirsi a noi per vedere la creazione artistica di Ohad Naharin interpretata dalla talentuosa Sydney Dance Company.”
Lo spettacolo di danza contemporanea, dal titolo Decadence, è un insieme dei lavori di coreografia creati da Naharin nel periodo trascorso preso la Batsheva Dance Company di Tel Aviv. E’ stato composto nel 2000 ed è previsto che sia messo in scena al Festival di Sydney dalla Sydney Dance Company.
(Traduzione dall’inglese di Cristiana Cavagna)