Murales giganti attirano l’attenzione sugli sgomberi di palestinesi a Gerusalemme est

I murales che guardano il quartiere di Silwan. Foto: AHMAD GHARABLI - AFP
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Associated Press

27 agosto 2022, Haaretz

Un gruppo di artisti ha riempito una zona palestinese di Gerusalemme est con dipinti di grandi occhi sbarrati. I murales ricordano che tutti gli occhi sono puntati sul quartiere di Silwan, un’area cruciale in cui i palestinesi affermano che le forze e i coloni israeliani stanno lavorando per cacciarli dalle loro case.

Gli occhi dei murales sono così grandi che ti fanno sentire che ti stanno guardando ovunque tu vada nel quartiere. Molti sono dipinti sui muri di case palestinesi diroccate accanto a simboli nazionali.

“Gli occhi sbarrati dicono alle persone che noi li vediamo e anche loro dovrebbero vedere noi”, afferma Jawad Siyam, direttore del Madaa-Silwan Creative Center.

“Vogliamo dire che siamo qui: amiamo la nostra terra e la nostra casa”.

Dal 2015, il centro ha collaborato con artisti statunitensi per creare i murales e mantenerli. In totale, hanno realizzato circa 650 metri di graffiti e dipinti.

Il progetto artistico “I Witness Silwan” (‘sono testimone di Siwan’) ritrae gli occhi di leader e personalità palestinesi e internazionali. Presenta anche simboli come il cardellino e il papavero, che i palestinesi definiscono il loro fiore nazionale.

Gli organizzatori affermano che il progetto artistico mira ad attirare l’attenzione sulle deportazioni che i palestinesi devono affrontare in questo quartiere vicino alla Città Vecchia di Gerusalemme.

Israele ha occupato Gerusalemme est nella guerra in Medio Oriente del 1967 e ha annesso la città santa come sua capitale indivisibile. I palestinesi rivendicano la parte orientale come capitale del loro futuro Stato. I colloqui di pace tra le due parti si sono interrotti anni fa.

Il progetto Silwan afferma di mirare a contrastare i gruppi di coloni israeliani che lavorano per rafforzare la presenza ebraica nelle aree prevalentemente arabe o palestinesi della contesa città santa.

Gli abitanti palestinesi di Gerusalemme est devono affrontare arresti, incursioni nelle case, demolizioni e minacce di sfratto da parte di Israele. L’organizzazione israeliana per i diritti umani B’Tselem afferma che Israele ” sta esercitando enormi poteri” nel determinare la vita dei palestinesi dell’area “senza alcuna responsabilità per le sue azioni”

(traduzione dall’Inglese di Giuseppe Ponsetti)

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