La polizia israeliana ferisce decine di lavoratori palestinesi che protestano vicino al valico

Foto: AFP
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Fayha Shalash, Ramallah

29 agosto 2023 MiddleEastEye

I palestinesi protestano contro le autorità israeliane che impediscono agli autobus di portarli al lavoro in Israele.

Martedì mattina la polizia di frontiera israeliana ha attaccato i lavoratori palestinesi vicino al valico settentrionale della città di Qalqilya, nella Cisgiordania settentrionale occupata, ferendone decine.

Decine di lavoratori avevano bloccato parte della Route 55 adiacente al valico di Eyal, uno dei principali posti di blocco tra Israele e Cisgiordania, dopo che la polizia israeliana aveva impedito ad autobus e altri veicoli di trasportarli ai loro luoghi di lavoro in Israele.

Centinaia di guardie di frontiera israeliane sono arrivate sul posto per reprimere la protesta, ferendo decine di lavoratori e proprietari di veicoli che sono stati poi trasferiti all’ospedale governativo Darwish Nazzal di Qalqilya.

Le autorità israeliane hanno fermato gli autobus che, secondo loro, circolano senza licenza o trasportano lavoratori senza permesso.

Senza autobus e altri appositi veicoli i palestinesi che lavorano in Israele non hanno mezzi a disposizione per raggiungere il posto di lavoro dopo aver attraversato il posto di blocco.

Come ogni mattina, Zuhdi Abu Taha, 34 anni, si stava recando al valico per andare al lavoro. È rimasto sorpreso dalla presenza di decine di lavoratori sulla strada principale e di un gran numero di soldati israeliani.

All’improvviso i soldati hanno iniziato a lanciarci contro granate assordanti e lacrimogeni. Ho sentito qualcosa colpirmi il viso e il sangue riempirmi la bocca con un dolore forte e insopportabile, quando una granata stordente mi è esplosa accanto”, ha detto Abu Taha a Middle East Eye.

Abu Taha è stato prima trasferito all’ospedale governativo con una lacerazione al labbro inferiore, un ampio taglio a quello superiore, una mascella rotta e denti rotti. Ma a causa della gravità delle ferite, è stato portato in un ospedale privato a Nablus per un intervento chirurgico urgente.

Più di 20 lavoratori hanno riportato soffocamento e contusioni durante l’attacco, che ha causato scontri nella zona durati più di un’ora.

Secondo Abu Taha l’assalto ai lavoratori non è una novità, anche se possiedono i permessi necessari.

Ogni mattina i lavoratori aspettano diverse ore al valico prima di poter entrare, il che li porta a soffrire spesso di affanno e, in alcuni casi, di attacchi di cuore.

I lavoratori palestinesi accusano Israele di abusi e maltrattamenti intenzionali e di trascurare i loro diritti come lavoratori e le misure di sicurezza pubblica, la cui mancanza mette le loro vite in costante pericolo.

Shaher Saad, segretario generale della Federazione Generale dei Sindacati Palestinesi, ha definito brutale l’attacco contro i lavoratori palestinesi che cercano di guadagnarsi da vivere in circostanze difficili.

In un comunicato stampa ha affermato che le autorità israeliane hanno soppresso gli autobus che trasportano i lavoratori come forma di punizione collettiva.

Ha inoltre invitato l’Organizzazione Internazionale del Lavoro e la Confederazione Internazionale dei Sindacati a intervenire immediatamente e a proteggere con urgenza i lavoratori che entrano in Israele per lavoro.

(traduzione dall’inglese di Luciana Galliano)