Israele: un alto funzionario responsabile del rilascio del porto d’armi si dimette per le politiche sconsiderate di Ben-Gvir

Itamar Ben Gvir stringe le mani a un volontario della guardia civile armato di un M5 fucile automatico d'assalto. Foto: MENAHEM KAHANA/AFP
image_pdfimage_print

Redazione di MEMO

5 dicembre 2023 – Middle East Monitor

Domenica il direttore del dipartimento per il rilascio del porto d’armi presso il ministero israeliano della Sicurezza Nazionale, Yisrael Avisar, ha rassegnato le dimissioni come segno di protesta per gli sconsiderati regolamenti delle licenze applicati su indicazione del ministro estremista Itamar Ben-Gvir, che ha accelerato [il rilascio di] migliaia di permessi per armi ai civili dichiarando che ciò rafforza la sicurezza pubblica.

Avisar, che ha lavorato in quell’incarico per sei anni, ha affermato che Ben-Gvir ha attribuito a 82 dei suoi collaboratori più stretti l’“autorità temporanea” di approvare le richieste di porto d’armi, anche ai suoi collaboratori personali impiegati della Knesset [il parlamento israeliano, ndt.] e giovani donne che stanno effettuando il servizio civile nazionale volontario. Avisar ha spiegato che in condizioni normali un collaboratore deve effettuare un addestramento di un mese prima di ottenere un permesso per il porto d’armi, ma con la politica di Ben-Gvir il periodo è solo di un giorno.

La scorsa settimana Avisar ha distrutto la “sconsiderata” politica di Ben-Gvir di rilascio del porto d’armi durante due sessioni tenutesi alla Knesset.

Ha spiegato che i collaboratori del ministro di estrema destra hanno creato una “stanza operativa” negli uffici del ministero e ha avvertito che le licenze sono state concesse a richiedenti che non rispettavano i criteri del ministero. “I funzionari addetti al rilascio del porto d’armi devono esaminare le capacità mentali e fisiche dei candidati di portare un’arma, in aggiunta ad altre caratteristiche”, ha aggiunto.

Avisar ha anche espresso il timore che alcuni postulanti abbiamo avuto un trattamento di favore.

Il quotidiano israeliano Haaretz ha riportato le dichiarazioni di un funzionario della sicurezza secondo cui questa è “una ricetta per il disastro.”

Stanno distribuendo armi come se fossero caramelle, ma un porto d’armi non è un giocattolo per bambini. La supervisione è quasi nulla nel ministero” ha affermato la fonte.

Da quando si è insediato, Ben-Gvir ha lavorato senza sosta per facilitare le condizioni per il rilascio del porto d’armi, situazione che è drammaticamente peggiorata dal 7 ottobre.

Da allora, il numero delle richieste per ottenere un’arma ha raggiunto il numero di 255.000 e circa 20.000 sono state accolte.

In risposta alle dimissioni di Avisar, ieri il ministro della Sicurezza Nazionale ha affermato che “un’arma salva le vite e la politica del ministero verrà estesa e non ridotta.”

(traduzione dall’inglese di Gianluca Ramunno)