La nomina di Itamar Ben-Gvir a ministro per la sicurezza nazionale è una cattiva notizia per i Palestinesi

Guidando un'incursione a Sheikh Jarrah Ben-Gvir estrae la pistola contro i Palestinesi
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Miko Peled

29 novembre – Mintpress News

Il criminale razzista Itamar Ben-Gvir non è stato ancora investito del suo nuovo incarico di Ministro della Sicurezza Nazionale, ma gli effetti della sua ascesa al potere si sono già fatti sentire in tutta la Palestina. Mentre scrivo l’attivista palestinese per i diritti umani Issa Amro è stato arrestato dall’esercito israeliano. Recentemente ha pubblicato un video che mostra un soldato dell’esercito che aggredisce e picchia un attivista israeliano nella città di Al-Khalil (nota anche come Hebron). Il comportamento del soldato e l’improvviso arresto ingiustificato di Issa sono dei segnali di quanto accadrà.

Da Al-Khalil Issa dirige Youth Against Settlements [Gioventù contro le colonie, ndt.], una delle più importanti ed efficienti organizzazioni della società civile in Palestina. Più volte è stato minacciato di morte dai soldati e dai coloni israeliani, e ora la pressione su di lui è più forte che mai. Non è il solo e come recentemente è stato detto molte volte la sicurezza e l’incolumità dei palestinesi è più che mai in grave pericolo.

Dobbiamo chiederci quanti altri segnali di allarme ci vorranno prima che il mondo intervenga per proteggere i palestinesi. Fonti israeliane confermano che Itamar Ben-Gvir,è un seguace del razzista anti-arabo Meir Kahane: un uomo che ha dichiarato pubblicamente la sua ammirazione per l’omicida di massa Baruch Goldstein che ha massacrato i fedeli palestinesi nella Moschea Ibrahimi ad Al-Khalil [nel 1994 il medico israeliano aprì il fuoco contro i fedeli in preghiera nella moschea uccidendone 29 e ferendone più di 100, ndt.], sarà il ministro della sicurezza nazionale di Israele. Benny Gantz, il ministro della difesa israeliano uscente, ha commentato così la notizia: “Netanyahu concede a Ben-Gvir di creare in Cisgiordania un suo esercito personale”.

La carica di ministro della sicurezza nazionale è un nuovo incarico creato appositamente per Ben-Gvir. È una nomina che gli darà un potere senza precedenti; avrà il controllo sulla vita dei cittadini palestinesi di Israele, così come di quelli che vivono a Gerusalemme e in Cisgiordania. Questa posizione include il controllo della polizia di frontiera, che si occupa principalmente dei palestinesi. Avrà il controllo della cosiddetta Brigata Verdee della Polizia Verde, due organi militari che si occupano esplicitamente delle violazioni ambientalipalestinesi, una parola in codice usata per descrivere le azioni intraprese da cittadini palestinesi di Israele, da palestinesi che detengono la cittadinanza di Gerusalemme o da abitanti palestinesi dei distretti designati da Israele come Area C” [sotto il controllo amministrativo e di sicurezza israeliano, ndt.].

La polizia di frontiera ha diverse brigate che operano in Cisgiordania, con un personale stimato di 2.000 persone. Altri 4.000-5.000 sono riservisti. Attualmente è finanziata dall’esercito e sotto il suo comando. Il motivo per cui Ben-Gvir vuole che questa ingente forza sia sotto il suo controllo è perché parte del suo mandato è l’evacuazione degli avamposti coloniali. Questi avamposti sono infatti insediamenti coloniali che devono ancora essere ufficialmente riconosciuti o autorizzati dal governo, e di tanto in tanto l’esercito deve effettivamente valutarli.

La polizia di frontiera è particolarmente violenta. E mentre non importa a nessuno che eserciti la propria violenza contro i palestinesi ci sono stati casi in cui persino coloni israeliani si sono lamentati dell’uso eccessivo della forza. Questi coloni sono i soldati di fanteria di Ben-Givr. Egli quindi vuole tenere sotto controllo la polizia di frontiera nei suoi interventi rivolti a far rispettare la legge quando loro [i coloni] la infrangono.

BEN GVIR RISOLVERÀ TUTTO

Issa Amro ha recentemente pubblicato il video di un incontro che ha avuto con un soldato a un posto di blocco di Al-Khalil. “Ecco fatto, sei fottuto, tu e le tue attività, il bordello che gestisci qui, ora siete finiti”, dice il soldato. Quali attività?Issa chiede: “Sto infrangendo qualche legge?” “Sì, sei tu. Stai infrangendo tutte le leggi, io faccio le leggi qui”, dice questo caporale ventenne, aggiungendo: “Ora vattene da qui”.

Dobbiamo preoccuparci fortemente per il fatto che circa il 30% dei soldati abbia votato per il partito razzista anti-arabo di Ben-Gvir.

Mentre questo video veniva diffuso sui social media, un altro video mostrava un soldato di Al-Khalil che picchiava un attivista israeliano. Questo soldato, con cui mi sono confrontato in passato, ha gettato a terra un attivista israeliano e gli ha dato un pugno in faccia. Tutto questo davanti alle telecamere e mentre altri attivisti e soldati osservavano. Tutti i giornali israeliani hanno riportato la storia e pubblicato il video.

MORTE AGLI ARABI

Sebbene lo stesso Ben-Gvir stia attento a non permettere questo slogan in sua presenza, i suoi seguaci non mostrano tale ritegno. Ben-Gvir insiste invece che gridino “Morte ai terroristi”, ma nella sua cerchia “terrorista” è spesso una parola in codice per “arabi”.

Lo denuncia chiaramente una marcia nella Città Vecchia di Gerusalemme all’inizio di questo mese. Il video mostra giovani coloni che marciano attraverso quartieri a maggioranza musulmana gridando “Morte agli arabi, morte ai nemici” e “Niente arabi, niente terrorismo”.

Quanto segue costituisce un breve elenco di eventi preoccupanti che hanno avuto luogo dopo le elezioni israeliane:

    • I coloni confinanti con Issa Amro nella città vecchia di Al-Khalil lo terrorizzano lanciando sassi contro la sua casa e contro gli uffici di Youth Against Settlements. Non è una novità, ma incidenti come questi sono in aumento.
    • Dei palestinesi che hanno lasciato la loro casa per alcune ore per partecipare a un funerale hanno scoperto che dei coloni avevano preso possesso della loro casa trasferendosi all’interno.
    • Hamdallah Badir, un medico palestinese nella città israeliana di Kiryat Malachi, è stato aggredito perché arabo.
    • Nelle cittadine di Abu Ghosh e Ein Nakuba, alla periferia di Gerusalemme, molto frequentate da israeliani che vengono a cenare nei loro ristoranti e a fare acquisti nei loro negozi, ci sono stati attacchi incendiari e graffiti che chiedevano l’espulsione degli arabi.

GLI ISRAELIANI REAGIRANNO?

L’ex comandante generale dell’esercito Dan Halutz ha avvertito in una recente intervista che la nomina di Ben-Gvir a ministro della sicurezza nazionale porterebbe ad una guerra civile tra israeliani. Questo non è uno scenario probabile per due motivi: il primo è che troppi israeliani in realtà sono d’accordo con Ben-Gvir, anche se non lo hanno votato direttamente. La seconda ragione è che gli israeliani che non sono d’accordo con lui non hanno la convinzione necessaria per combattere una tale persona.

Il generale Halutz ha anche affermato che “Ben Gvir, che l’esercito israeliano rifiutò di arruolare a causa delle sue attività di estrema destra anche da adolescente, ha registrato un aumento di popolarità“. Quando Benjamin Netanyahu era il leader dell’opposizione ha detto che Ben Gvir avrebbe potuto far parte della sua coalizione ma che “non era adatto” per una carica ministeriale. Ora è stato confermato che sarà ministro della sicurezza nazionale, carica creata apposta per lui.

Non ci è voluto molto perché i palestinesi avvertissero le ripercussioni dei risultati elettorali. Quanti ancora saranno minacciati, detenuti, torturati e uccisi, nessuno lo sa. Quanti ancora perderanno le loro case e proprietà e quanto feroci diventeranno i giovani e i soldati israeliani ora che si riterranno più autorizzati, nessuno lo sa. Quello che è certo è che i palestinesi ne pagheranno il prezzo, e finora nessuno si è fatto avanti per proteggerli.

Miko Peled è un giornalista collaboratore di MintPress News, autore di libri e attivista per i diritti umani nato a Gerusalemme. I suoi ultimi libri sono The Generals Son. Journey of an Israeli in Palestine,” e Injustice, the Story of the Holy Land Foundation Five”.

Le opinioni espresse in questo articolo sono specificamente dell’autore e non riflettono necessariamente la politica editoriale di MintPress News.

(Traduzione dall’inglese di Aldo Lotta)