Guerra contro i bambini a Gaza

Bambino tra le macerie di Gaza
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Operazione Margine protettivo: Una guerra combattuta contro i bambini di Gaza

Defense for Children International Palestine

Ramallah 16 aprile, 2015 – Defense for Children International Palestine [DCIP, organizzazione palestinese per i diritti dei bambini. N.d.tr.] ha pubblicato un rapporto, “Operazione Margine Protettivo: Una Guerra Combattuta Contro I Bambini”, che descrive l’alto prezzo pagato dai bambini durante l’attacco di Israele dell’estate scorsa a Gaza.

Secondo l’Agenzia delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari (OCHA), l’operazione “Margine Protettivo”, durata 50 giorni tra l’8 luglio e il 26 agosto, è costata la vita a 2.220 palestinesi, compresi almeno 1.492 civili . DCIP ha accertato in maniera indipendente tra le vittime di Gaza la morte di 547 bambini palestinesi, dei quali 535 direttamente colpiti dagli attacchi israeliani.

Quasi il 68% dei bambini uccisi dalle forze israeliane aveva 12 anni o meno.

Hanno perso la vita anche cinque civili israeliani, compreso un bambino, e 67 soldati .

“I ripetuti attacchi dei militari israeliani e la totale inosservanza da parte di Israele del diritto internazionale hanno impedito qualsiasi significativo tentativo di assicurare una valida protezione ai bambini palestinesi” ha detto Khaled Quzmar, direttore generale di DCIP. “La comunità internazionale deve chiedere la fine del blocco illegale di Gaza e mettere in discussione la sistematica impunità indagando sulle accuse di crimini di guerra e chiedendone conto agli autori ”.

L’inchiesta del DCIP sulla morte di tutti i bambini palestinesi durate l’operazione “Margine Protettivo” ha documentato schiaccianti e ripetute prove che le forze israeliane hanno commesso nei confronti di bambini gravi violazioni che costituiscono crimini di guerra. Ciò comprende attacchi diretti di missili sparati da droni israeliani che hanno preso di mira bambini e attacchi contro scuole. Israele, il maggiore esportatore al mondo di droni, ha ucciso con attacchi di droni 164 bambini durante il conflitto.

Il 20 luglio è stato il giorno nel quale si è visto più chiaramente come gli attacchi dell’offensiva israeliana siano stati indiscriminati e sproporzionati, quando le forze di terra e di aria hanno ammazzato almeno 27 bambini nel quartiere di Shuja’iya a Gaza City. Un caccia israeliano ha distrutto la casa della famiglia Abu Jami nella cittadina di Khan Younis, a sud di Gaza, uccidendo 18 bambini. In totale 59 bambini della Striscia di Gaza hanno perso la vita in uno dei più mortali giorni dell’operazione “Margine Protettivo”.

Le testimonianze e le prove raccolte da DCIP mostrano che durante l’attacco israeliano a Gaza non c’era nessun luogo sicuro per i bambini. Bambini sono stati ammazzati nelle loro case da missili israeliani, oppure, mentre quelli che si sono rifugiati nelle scuole [sono stati uccisi] da granate dell’artiglieria israeliana ad alto potenziale esplosivo, nelle strade da missili sparati da droni o da proiettili di artiglieria quando tentavano di scappare con le loro famiglie dal violentissimo assalto.

Chi è sopravissuto a questi attacchi continuerà a pagarne il prezzo per molti anni. Secondo l’OCHA [Ufficio Onu per il Coordinamento degli Affari Umanitari. N.d.tr.] più di 1000 bambini sono stati feriti al punto da rimanere per sempre disabili . Chi ha subito amputazioni, come il dodicenne Mohammad Baroud, che ha perso entrambi i piedi in un’esplosione che ha ucciso 11 dei suoi vicini, dovrà richiedere cure mediche e assistenza per tutta la vita.

Per i bambini che sono riusciti a rimanere incolumi, le conseguenze psicologiche di quest’ultima operazione sono state chiaramente durissime. Molti hanno perso uno o entrambi i genitori, o altri parenti. Alcuni hanno perso tutta la famiglia estesa. Tutti hanno conosciuto la violenza, la paura e l’insicurezza negli ambienti chiusi.

La comunità internazionale non è mai riuscita a chiedere conto alle forze israeliane o agli ufficiali di gravi violazioni dei diritti umani nei confronti dei bambini palestinesi. Per porre fine all’impunità e assicurare la protezione ai bambini, DCIP sollecita con forza la comunità internazionale ad appellarsi immediatamente al Segretario dell’ONU Ban Ki Moon affinché inserisca le forze armate di Israele nell’allegato del suo rapporto annuale sui bambini e i conflitti armati, che elenca le forze armate e i gruppi che commettono gravi violazioni verso i bambini.

DCIP e altre organizzazioni palestinesi per i diritti umani hanno già chiesto al Segretario Generale dell’ONU di inserire nella “lista”del Consiglio di Sicurezza dell’Onu le forze armate israeliane nell’ordine del giorno su bambini e i conflitti armati.

 

(Traduzione di Carlo Tagliacozzo)