I soldati israeliani uccidono una donna palestinese

Il momento prima dell'uccisione di Fahima -al-Hroub
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Tamara Nassar

3 maggio 2021  The Electronic Intifada

Domenica un palestinese non identificato ha presumibilmente ferito tre israeliani in quella che l’esercito israeliano ha detto essere stata una sparatoria da un’auto in corsa vicino a Nablus, nella Cisgiordania occupata.

Nello stesso giorno le forze di occupazione hanno colpito a morte una donna palestinese che, a quanto sostenuto da Israele, stava tentando di attaccare i soldati ad un checkpoint militare vicino a Betlemme.

L’emittente di Stato israeliana Kan ha postato il video di una vicina videocamera di sorveglianza che pare abbia ripreso la sparatoria da un’auto in corsa presso il checkpoint all’incrocio di Tapuach vicino a Nablus.

Le immagini mostrano un SUV color argento che si avvicina ad una guardiola bianca dove delle persone stanno scaricando una macchina.

Intanto due uomini camminano verso la guardiola seguite da un soldato israeliano.

Il veicolo argentato si ferma brevemente davanti alla guardiola e sembra esserci un trambusto a seguito di un’evidente sparatoria.

Allora sembra che il soldato israeliano spari contro il veicolo, ma questo esce di scena.

Nella sparatoria sono rimasti feriti tre israeliani.

I media israeliani hanno riferito che uno di essi versa in condizioni critiche, un altro in condizioni gravi e il terzo è stato dimesso dall’ospedale.

Tutti e tre sono studenti diciannovenni del collegio religioso di Itamar, uno degli insediamenti coloniali israeliani costruiti nella Cisgiordania occupata in violazione del diritto internazionale.

I media locali hanno riferito che il veicolo sospettato di essere coinvolto è stato trovato lunedì a Aqraba, una cittadina palestinese vicino a Nablus.

Fotografie circolate sui social media mostrano le forze di sicurezza dell’Autorità Nazionale Palestinese che arrivano sulla scena, probabilmente per cercare i presunti aggressori in coordinamento con le forze di occupazione israeliane.

Il veicolo sembra essere stato dato alle fiamme poco dopo da gente del posto.

Minacce mantenute

L’esercito israeliano ha detto che avrebbe incrementato le forze in tutta la Cisgiordania occupata per cercare i presunti aggressori.

Il numero esatto delle persone coinvolte non è chiaro.

Naftali Bennett, avvocato israeliano e capo del partito di destra Yamina [La Destra, partito estremista dei coloni, ndtr.], ha detto che Israele deve rispondere “col pugno di ferro […] mantenendo la nostra presa sulla terra di Israele.”

Bennett si era in precedenza vantato di aver “ucciso un sacco di arabi”.

In risposta all’incidente il Primo Ministro Benjamin Netanyahu ha minacciato che Israele “colpirà duramente i nostri nemici”.

Lunedì le forze di occupazione e i coloni israeliani hanno messo in atto queste minacce.

Coloni della colonia di Shilo hanno attaccato il villaggio palestinese di Jalud vicino a Nablus palesemente per vendetta.

I coloni hanno lanciato pietre e appiccato fuochi nel villaggio e hanno forato i pneumatici di diversi veicoli della polizia israeliani.

L’associazione israeliana per i diritti umani B’Tselem ha diffuso filmati del villaggio bruciato il giorno seguente: i coloni hanno anche infranto automobili e finestre palestinesi.

Dove era l’esercito?” ha detto B’Tselem, “C’era e si è unito agli aggressori.”

Nonostante gli aggressori del villaggio palestinese fossero i coloni, le forze israeliane hanno sparato con proiettili d’acciaio ricoperti di gomma e con altre armi contro i palestinesi.

Le forze israeliane hanno arrestato 11 palestinesi e nessun colono israeliano, secondo quanto riferisce The Times of Israel.

Donna uccisa

Intanto domenica le forze israeliane hanno colpito a morte una donna palestinese all’incrocio di Gush Etzion vicino a Betlemme.

L’esercito israeliano ha sostenuto che Fahima al-Hroub, di 60 anni, stava tentando di accoltellare dei soldati quando le hanno sparato.

Il video diffuso sui social media mostra al-Hroub che si avvicina lentamente a due soldati israeliani al checkpoint.

Porta una borsetta al braccio destro e sembra avere un oggetto nella mano sinistra, ma non è chiaro che cosa sia.

I soldati le ordinano di fermarsi e di alzare le mani, e alla fine uno di loro spara un colpo di avvertimento in aria.

Al-Hroub sembra sobbalzare al rumore dello sparo, ma continua ad avanzare lentamente verso i soldati.

La persona che sta filmando l’incidente si allontana e il momento in cui i soldati israeliani sparano a al-Hroub non appare nella ripresa.

Quando le immagini riprendono, al-Hroub è stesa a terra mentre soldati israeliani sono in piedi accanto a lei.

Uno dei soldati ha sparato a al-Hroub nella parte superiore del corpo, secondo quanto riferito dai media israeliani che hanno citato un’organizzazione medica.

Al-Hroub è stata portata al Centro Medico Shaare Zedek a Gerusalemme, dove è stata constatata la sua morte.

In nessun momento il video mostra al-Hroub abbastanza vicina ai soldati ben armati tanto da rappresentare una minaccia mortale, ed era chiaramente a diversi metri di distanza quando è stato sparato il colpo di avvertimento.

Come in altri incidenti in cui le forze di occupazione sono ricorse all’uso di forza letale contro un palestinese, i soldati palesemente non hanno cercato di bloccarla con mezzi non letali.

L’esercito ha confermato che nessun soldato israeliano è stato ferito durante l’incidente, come in molti casi precedenti in cui è stato ucciso un presunto aggressore palestinese.

L’esercito israeliano ha postato su Twitter una fotografia del coltello che a suo dire aveva al-Hroub.

Al-Hroub proveniva dal vicino villaggio di Husan.

Il mese scorso Israele ha annunciato la confisca di ampie porzioni di terra a Husan e nel villaggio adiacente di Nahalin allo scopo di espandere la colonia ebraica di Beitar Illit e la sua strada di accesso.

Il fratello di al-Hroub ha detto al quotidiano di Tel Aviv Haaretz che lei aveva dei disturbi mentali ed aveva tentato il suicidio dopo essere stata licenziata dal suo salone di bellezza a causa della pandemia da coronavirus.

Gli incidenti di domenica sono avvenuti dopo che in aprile sono circolati allarmanti video che mostrano un gran numero di giovani ebrei israeliani scatenati in tutta Gerusalemme est occupata che aggrediscono i palestinesi.

Più di 100 palestinesi sono stati feriti in seguito alle molte violenze provocate dal gruppo ebraico di estrema destra Lehava.

Tamara Nassar è vice caporedattore di The Electronic Intifada

(Traduzione dall’inglese di Cristiana Cavagna)