Bombardare i palestinesi è una “funzione pubblica”, sentenzia la Suprema Corte olandese

Benny gantz quando comandava le operazioni di bombardamento su Gaza nel luglio del 2014 Foto: (via Flickr)
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Ali Abunimah

25 agosto 2023 – The Electronic Intifada

 

Venerdì la Corte Suprema olandese ha confermato che due alti comandanti dell’esercito israeliano godranno dell’immunità giudiziaria riguardo ad una causa civile relativa al loro ruolo nell’uccisione da parte di Israele nel 2014 di una famiglia palestinese nella Striscia di Gaza.

La decisione conferma una sentenza del 2021 del tribunale di grado inferiore, secondo cui in base al diritto consuetudinario internazionale i funzionari di uno Stato straniero godono dell’immunità per cause civili presso i tribunali olandesi per qualunque atto compiuto nello svolgimento di una “funzione pubblica”.

Questa cosiddetta immunità funzionale rispetto alla responsabilità civile si applica anche nei casi in cui i funzionari potrebbero essere processati penalmente per crimini di guerra per le stesse presunte azioni.

Siamo delusi e arrabbiati per la sentenza odierna”, ha detto a The Electronic Intifada Ismail Ziada, il ricorrente nella causa. “La corte ancora una volta ha agito in modo codardo e vergognoso ed ha scelto di porre la politica al di sopra delle persone, bloccando l’accesso alla giustizia. La sentenza odierna non fa che aggravare l’ingiustizia che abbiamo subito.”

Ziada, un cittadino palestinese-olandese, ha denunciato Benny Gantz, capo dell’esercito israeliano all’epoca, e Amir Eshel, allora capo dell’aviazione, per la decisione di bombardare la casa della sua famiglia durante l’aggressione di Israele a Gaza nel 2014.

Da allora Gantz è stato Ministro della Difesa di Israele e vice Primo Ministro ed ora è un importate politico dell’opposizione.

Ziada chiede centinaia di migliaia di dollari di danni ai comandanti israeliani.

L’attacco israeliano ha completamente distrutto l’edificio di tre piani nel campo profughi di al-Bureij.

Ha ucciso l’anziana madre settantenne Muftia, i suoi fratelli Jamil, Yousif e Omar, la cognata Bayan ed il nipote dodicenne Shaban, oltre ad una settima persona che era in visita alla famiglia.

Nel 2019 Gantz ha condotto una campagna elettorale celebrando l’attacco del 2014 a Gaza, che uccise più di 2.200 palestinesi, compresi 551 minori.

Si vantava presso i suoi elettori di aver riportato Gaza all’ “età della pietra”.

Funzione pubblica”

L’avvocata per i diritti umani Liesbeth Zegveld, che rappresenta Ziada, ha sostenuto che l’immunità funzionale non è assoluta.

Per esempio, nel 2010 la Corte Europea dei Diritti Umani ha stabilito che “nei casi in cui l’applicazione dell’immunità di Stato rispetto alla giurisdizione limita l’esercizio del diritto di accesso ad un tribunale, la Corte deve accertare se le circostanze del caso giustificano tale limitazione.”

Ziada ha argomentato che la concessione della totale immunità civile ad uno Stato straniero e ai suoi funzionari costituirebbe una limitazione sproporzionata dei suoi diritti ai sensi della Convenzione Europea sui Diritti Umani, poiché in quanto palestinese della Striscia di Gaza non ha altro foro competente se non i tribunali olandesi dove possa fare ricorso.

Tuttavia la decisione della Corte Suprema olandese respinge tale argomentazione, il che significa che Gantz e Eshel non devono rispondere dell’uccisione dei familiari di Ziada.

E’ indiscutibile che gli accusati furono coinvolti nel bombardamento nell’esercizio della loro funzione pubblica”, stabilisce la Corte Suprema olandese. Gantz e Eshel hanno perciò “diritto all’immunità dalla giurisdizione, a prescindere dalla natura e dalla gravità della condotta denunciata nei loro confronti.”

Ma i giudici olandesi avrebbero potuto scegliere un’altra strada, aprendo un nuovo orizzonte per la protezione dei diritti umani.

Avrebbero potuto riconoscere che i tribunali olandesi devono essere accessibili a Ziada in quanto foro competente di ultima istanza e avrebbero potuto fare riferimento alla posizione del governo olandese espressa in una dichiarazione del 2016, non collegata a questo caso, secondo cui “La perpetrazione di crimini internazionali, per definizione, non può costituire una funzione ufficiale.”

L’occupazione, l’assedio e il bombardamento della Striscia di Gaza da parte di Israele costituiscono numerose, ben documentate, flagranti e gravi violazioni del diritto internazionale, che sono attuate perseguendo un intrinseco scopo illegittimo: il mantenimento di un sistema di apartheid e supremazia razziale sul popolo palestinese.

Determinati”

Ziada ha sottolineato che a maggio il Primo Ministro olandese Mark Rutte ha impegnato l’Olanda a perseguire le responsabilità per crimini di guerra in tutto il mondo, ma soprattutto in Ucraina.

Oggi si dice ai palestinesi che questo impegno non è né assoluto né universale”, ha affermato Ziada. “L’Olanda applicherà una giustizia selettiva ed offrirà l’immunità quando i palestinesi chiederanno giustizia nei confronti dei criminali di guerra israeliani.”

Certo, invece di perseguire la responsabilità penale nei confronti di coloro che hanno perpetrato presunti crimini di guerra contro i palestinesi, il governo olandese attua una politica di condivisione e gratificazione verso di loro, firmando accordi di cooperazione militare con Israele.

Ziada ha detto che la sua causa civile, iniziata cinque anni fa, “è stata una lunga ed impegnativa battaglia legale per la famiglia.”

Tuttavia siamo determinati a vedere condotti davanti alla giustizia questi criminali di guerra”, ha aggiunto.

Ziada sta riesaminando la sentenza di venerdì con i suoi avvocati e sta valutando se portare il caso alla Corte Europea dei Diritti Umani.

Speriamo che un giorno potremo ottenere giustizia per il massacro della nostra famiglia e di migliaia di altre famiglie palestinesi che hanno sofferto per mano dei criminali di guerra israeliani”, ha detto Ziada.

Ali Abunimah

Co-fondatore di The Electronic Intifada e autore di The Battle for Justice in Palestine, appena distribuito da Haymarket Books.

Ha scritto anche One country: a bold proposal to end the israeli-palestinian impasse.

Le opinioni sono esclusivamente sue.

(Traduzione dall’inglese di Cristiana Cavagna)