Secondo i media locali le dimissioni del responsabile militare israeliano possono provocare un ‘effetto domino’

La riunione del gabinetto di guerra. Foto: Agenzia Anandoulu
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Redazione di Middle East Monitor

24 aprile 2024 – Middle East Monitor

Secondo l’agenzia Anadolu ieri un quotidiano locale ha affermato che le dimissioni del capo dell’intelligence militare israeliana di questa settimana potrebbero portare ad un “effetto domino”, in cui il capo di stato maggiore [dell’esercito israeliano] Herzi Halevi e altri alti ufficiali potrebbero fare un passo indietro.

Il generale di divisione Aharon Haliva, il capo del dipartimento dell’intelligence militare israeliana, si è dimesso in anticipo lunedì riconoscendo le proprie responsabilità per gli errori che hanno permesso l’operazione del 7 ottobre della resistenza palestinese attraverso il confine.

Il quotidiano Yedioth Ahronoth ha riferito che “presto si potrebbe verificare un effetto domino dei capi dell’intelligence militare, incluse le dimissioni del capo di stato maggiore.”

Ha osservato che Haliva è “il primo membro dello stato maggiore a ritirarsi a causa del fallimento dell’intelligence il 7 ottobre, ma sembra che non sarà l’ultimo tra gli alti ufficiali”, aggiungendo che “altri responsabili di alto livello, inclusi almeno quattro generali di brigata tra i comandanti dell’unità operative hanno informato i loro stretti collaboratori della loro intenzione di dimettersi.”

Il quotidiano ha sottolineato che il generale di brigata comandante della divisione Gaza Avi Rosenfeld potrebbe dimettersi presto.

Il problema con gli ufficiali che intenderebbero dimettersi è la tempistica, ma la fine delle operazioni militari a Gaza nelle settimane scorse, con il ritiro della maggior parte delle forze dalla Striscia, e il congedo di Haliva potrebbero rendere la decisione più vicina.

Il quotidiano ha aggiunto che “tuttavia ci si aspetta che l’esercito porti avanti una operazione di terra a Rafah nella parte meridionale della Striscia di Gaza o a Deir Al-Balah e Nuseirat, nella zona centrale.”

(traduzione dall’inglese di Gianluca Ramunno)