“Non possiamo restare in silenzio su ciò che abbiamo visto”. I medici americani volontari a Gaza chiedono il cessate il fuoco in una lettera alla Casa Bianca.

Bambini cercano i loro oggetti nella casa bombardata nel campo profughi di Nuseirat il 9 giugno 2024. Foto: Eyad Baba/AFP/
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Sahar Akbarzai

26 luglio 2024 CNN


Un gruppo di 45 medici e infermieri americani che hanno fatto volontariato negli ospedali di Gaza hanno inviato una lettera aperta al presidente degli Stati Uniti Joe Biden e alla vicepresidente Kamala Harris raccontando le loro esperienze e chiedendo un cessate il fuoco immediato e un embargo sulle armi.

I firmatari hanno descritto all’unanimità di aver curato bambini che avevano subito ferite che, secondo loro, erano state inflitte deliberatamente. “In particolare, ognuno di noi ha curato quotidianamente bambini non ancora adolescenti che erano stati colpiti alla testa e al petto”, hanno scritto.

“Vorremmo che poteste vedere gli incubi che tormentano molti di noi da quando siamo tornati: sogni di bambini storpiati e mutilati dalle nostre armi e le loro madri inconsolabili che ci supplicano di salvarli. Vorremmo che poteste sentire i pianti e le urla che le nostre coscienze non ci lasceranno dimenticare”.

Molti membri del gruppo hanno esperienze di volontariato in altre zone di conflitto come l’Ucraina e l’Iraq, riporta la lettera. “Riteniamo di essere nella giusta posizione per rilasciare una dichiarazione sull’enorme tributo umano dell’attacco di Israele a Gaza, in particolare il tributo che ha imposto a donne e bambini”, si legge nella lettera pubblicata su X giovedì dal dott. Feroze Sidwa, che ha condotto la stesura della lettera insieme agli altri medici. La lettera dei medici e infermieri chiede all’amministrazione Biden di partecipare a un embargo sulle armi sia per Israele che per tutti i gruppi armati palestinesi e di sospendere il sostegno militare, diplomatico ed economico a Israele fino a quando non verrà raggiunto un cessate il fuoco permanente e immediato. La CNN ha contattato la Casa Bianca per un commento.

La lettera arriva in un momento critico per la Casa Bianca, che sta esortando gli israeliani ad accettare un accordo di cessate il fuoco. Giovedì Biden ha incontrato il primo ministro Benjamin Netanyahu, un giorno dopo che il leader israeliano ha parlato al Congresso degli Stati Uniti in merito al conflitto. Delle fonti hanno detto alla CNN che ci si aspettava che il presidente fosse molto più autorevole nello spingere Netanyahu ad accettare un accordo. “Riteniamo che il nostro governo sia obbligato a farlo, sia in base alla legge americana che al diritto umanitario internazionale, e che sia la cosa giusta da fare”, si legge nella lettera.

Gli “unici osservatori indipendenti” a Gaza

Il dott. Adam Hamawy, chirurgo plastico statunitense ed ex chirurgo traumatologico dell’esercito statunitense, ha dichiarato alla CNN giovedì: “Non c’è nessuno che abbia resoconti di prima mano a parte i medici. Ci sentiamo in dovere di parlare perché … siamo testimoni di tutto questo. A Gaza non c’è un osservatore indipendente”, ha detto. “Se non volete credere ai palestinesi, allora dovete credere a 50 dottori che sono andati lì in momenti e luoghi diversi”.

A parte i giornalisti palestinesi che vivono a Gaza, non c’è stato alcun accesso dei media all’enclave dal 7 ottobre, con alcune eccezioni di ingresso sotto scorta ufficiale.

Hamawy ha firmato la lettera per raccontare ciò che ha visto con i suoi occhi. “Abbiamo tutti assistito alla completa devastazione di una società, delle vite delle persone, della struttura sanitaria”, ha detto.

Hamawy ha lavorato come chirurgo a Sarajevo, a New York City l’11 settembre e in Iraq, dove aveva eseguito un intervento chirurgico salvavita sulla senatrice statunitense Tammy Duckworth nel 2004 dopo che il suo elicottero era stato colpito da un RPG, un’arma che lancia razzi dotati di testata esplosiva. Ma ha detto che quelle esperienze in altre zone di conflitto non sono paragonabili a ciò a cui ha assistito a Gaza, aggiungendo che il 90% di coloro che vi ha visto uccidere erano donne e bambini. Hamawy ha lavorato all’ospedale europeo di Gaza nella città meridionale di Khan Younis a maggio di quest’anno, dove ha eseguito circa 115 interventi di chirurgia ricostruttiva e curato principalmente bambini di età inferiore ai 14 anni. Ha detto di aver operato su amputazioni, ustioni e ferite da arma da fuoco al viso.

Il chirurgo afferma che una ferita da arma da fuoco sul volto di uno dei suoi pazienti, un ragazzo adolescente, proveniva molto probabilmente da un mitra d’assalto o da un cecchino perché la ferita aveva un foro di entrata piccolo. La CNN ha contattato le Forze di difesa israeliane (IDF) per un commento su questa accusa. Un altro paziente era un ragazzino che aveva preso quella che pensava fosse una scatoletta di tonno per portarla alla sua famiglia a Rafah, ha ricordato Hamawy. Ma, dice Hamawy, l’oggetto di metallo era in realtà una bomba a grappolo inesplosa, e ha raccontato che dopo averla aperta di fronte alla sua famiglia il bambino ha perso il braccio sinistro, entrambe le gambe e tre dita del braccio destro.

“Nessun bambino viene colpito due volte per errore da un cecchino”

Il dott. Mark Perlmutter, chirurgo ortopedico della mano ebreo americano della Carolina del Nord e presidente della World Surgical Association, ha detto alla CNN di aver deciso di andare a Gaza dopo aver ricevuto le fotografie della radiografia di un intervento chirurgico mal eseguito nell’enclave martoriata. Le foto gli erano state inviate da un medico tirocinante del primo anno che era stato costretto a eseguire l’operazione e aveva chiesto il parere di Perlmutter. Quando Perlmutter gli ha chiesto perché non avessero eseguito l’operazione dei chirurghi esperti, il tirocinante ha spiegato che erano stati uccisi in un bombardamento. Perlmutter ha detto alla CNN che durante il suo soggiorno ha visto l’elevata violenza inflitta sui bambini, che rappresentavano circa il 90% di coloro che arrivavano al pronto soccorso quando lavorava all’European Gaza Hospital. Descrivendo l’ospedale strapieno, Perlmutter ha detto che dopo ogni bombardamento c’erano bambini feriti stesi sul pavimento, con i loro cari in preda al panico e in lacrime.

“Alcuni sono morti, altri moriranno davanti a te e altri ancora puoi salvarli. Cerchi di salvare quelli che puoi salvare”, ha detto Perlmutter.

Ha ricordato due pazienti di circa sei anni che avevano ricevuto colpi di arma da fuoco alla testa e al petto, ferite che, ha detto, suggerivano fossero stati presi di mira deliberatamente.

“Nessun bambino viene colpito due volte da un cecchino per errore”, ha detto Perlmutter, aggiungendo che i colpi erano “mirati per uccidere” al petto.

La CNN ha contattato l’IDF per un commento su queste accuse.

Mentre Perlmutter cercava di curare i bambini con ferite alla testa, ha detto, i loro “cervelli fuoriuscivano” nelle sue mani, in quello che ha descritto come un momento per lui particolarmente traumatico.

Nel firmare la lettera, Perlmutter ha detto alla CNN che spera che “l’americano medio possa sentire il dolore che proviamo quotidianamente. Non vedranno mai quello che abbiamo visto, ma dovrebbero capire quello che abbiamo visto”.

Tutti a Gaza sono malati, feriti o entrambe le cose”

Lanciata in risposta agli attacchi terroristici guidati da Hamas in Israele il 7 ottobre, che hanno ucciso almeno 1.200 persone, l’offensiva militare di Israele a Gaza che dura da mesi ha causato la morte di oltre 39.000 palestinesi secondo il Ministero della Salute di Gaza. I firmatari della lettera stimano che il vero bilancio della guerra potrebbe essere di oltre 92.000, se si includono le morti per fame o malattie e i corpi ancora sepolti sotto le macerie. La scorsa settimana l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha affermato che in campioni di liquami era stato trovato il virus della poliomielite, mettendo migliaia di palestinesi a rischio di contrarre una malattia che può causare la paralisi. Secondo le Nazioni Unite e i precedenti reportage della CNN, da mesi il sistema sanitario di Gaza è collassato sotto gli incessanti attacchi aerei israeliani, le interruzioni di corrente e la carenza di forniture mediche.

In queste condizioni gli operatori sanitari americani hanno segnalato che le epidemie potrebbero portare alla morte di altre decine di migliaia di bambini. Lo spostamento di persone in aree senza acqua corrente o servizi igienici “è praticamente certo che provocherà molte morti per malattie diarroiche virali e batteriche e polmoniti, in particolare nei bambini di età inferiore ai cinque anni”, si legge nella lettera. “Tutti a Gaza sono malati, feriti o entrambe le cose” con poche eccezioni, si legge nella lettera. “Non siamo politici. Non pretendiamo di avere tutte le risposte. Siamo semplicemente medici e infermieri che non possono rimanere in silenzio su ciò che abbiamo visto a Gaza”, si dice nella lettera.

Con il contributo di Tala Alrajjal, Sam Fossum ed Eugenia Ugrinovich.

(traduzione dall’inglese di Luciana Galliano)