Attacco sulle alture del Golan: rivendicazioni e contro-rivendicazioni dell’attacco a Majdal Shams

Il dolore dei familiari dei bambini uccisi a Majdal Shams da un missile probabilmente israeliano. Foto: Reuters/Ammar Awad)
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Redazione

29 luglio 20224-Middle East Eye

Israele afferma che nell’incidente è stato utilizzato un razzo di fabbricazione iraniana, ma Hezbollah insiste che responsabile è stato il lancio fallito di un missile Iron Dome.

Sabato un ordigno esplosivo si è schiantato su di un campo da calcio di Majdal Shams nelle alture del Golan uccidendo 12 bambini. L’evidente attacco ha fatto aumentare le tensioni tra Israele, che occupa il Golan, e Hezbollah in Libano, che ha iniziato a scontrarsi con l’esercito israeliano lungo il confine libanese a ottobre in solidarietà con Hamas e i palestinesi sotto attacco a Gaza.

Sebbene i bambini uccisi non fossero cittadini israeliani – i drusi che vivono nel territorio siriano occupato tendono a non prendere la cittadinanza israeliana – Israele ha incolpato Hezbollah e ha insistito sul fatto che avrebbe reagito in Libano. Hezbollah nega di essere responsabile, affermando che i bambini sono stati uccisi dal lancio fallito di un missile di difesa aerea israeliano Iron Dome. Middle East Eye analizza le affermazioni e le contro-affermazioni sull’incidente di Majdal Shams.

Ciò che sostiene Israele

Israele ha presentato quella che dice è la prova che dimostra essere stato un razzo di fabbricazione iraniana a colpire i bambini. L’Iran è un sostenitore chiave di Hezbollah, che è la più potente organizzazione militare non statale al mondo.

Domenica l’esercito israeliano ha pubblicato delle foto che mostrano delle schegge che sostiene essere state trovate sulla scena dell’attacco, e che corrispondono a un razzo Falaq-1 di fabbricazione iraniana.

Tuttavia nessuna delle immagini di schegge del presunto razzo sembra essere stata scattata in situ sul luogo dell’esplosione.

L’esercito israeliano ha anche pubblicato una mappa che mostra quella che diceva essere la traiettoria del razzo, sostenendo che era stato lanciato dall’area di Shebaa Farms nel Libano sud-orientale. Tuttavia, queste affermazioni sono state confutate da un anonimo paramedico israeliano, che ha detto ad al-Araby TV che dei testimoni gli avevano riferito che le schegge appartenevano a un missile israeliano Iron Dome.

Il paramedico, che secondo quanto riferito indossava una maglietta con la Stella di David, ha detto che sarebbe stato “imprigionato” se avesse documentato la sua testimonianza in diretta. Middle East Eye non è stato in grado di verificare in modo indipendente queste affermazioni.

Altri testimoni che hanno parlato con al-Araby a condizione di restare anonimi hanno dichiarato di aver visto il razzo partire dal monte Hermon, al confine tra Libano e Siria, e cadere verso il campo di calcio.

Al-Mayadeen, un’agenzia di stampa libanese con stretti legami con Hezbollah, ha pubblicato un articolo in cui afferma che il sito dell’esplosione a Majdal Shams non era compatibile con il tipo di esplosione previsto dall’impatto di un razzo Falaq-1 che, secondo l’agenzia, avrebbe causato un cratere più grande.

Sabato scorso Hezbollah aveva rivendicato la responsabilità di altri quattro attacchi prima che Majdal Shams venisse colpita.

Potrebbe essere stato un errore”

Il ministro degli Esteri libanese Abdallah Bouhabib ha dichiarato alla BBC che non pensa che Hezbollah abbia compiuto l’attacco.

“Non credo che Hezbollah lo farebbe… potrebbe essere un errore degli israeliani o di Hezbollah, non lo so”, ha detto.

Bouhabib ha osservato che il movimento di solito prende di mira le postazioni militari, non i civili.

“Stiamo parlando con Hezbollah perché le vittime sono druse e la comunità drusa qui [in Libano] si preoccupa molto per loro. Chiediamo a Hezbollah di non reagire in questo momento”, ha detto Bouhabib alla BBC.

Di seguito all’attacco di Majdal Shams il portavoce dell’esercito israeliano Daniel Hagari ha identificato erroneamente le vittime come cittadini israeliani e si è sentito correggere da un giornalista presente all’incontro.

Majdal Shams è un villaggio situato nel Golan meridionale dove vivono circa 25.000 drusi di lingua araba. La maggior parte sono membri siriani della comunità drusa.

La cittadina è sotto occupazione israeliana dal 1967.

Netanyahu è stato accolto da proteste

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha cercato di organizzare un incontro con le famiglie delle vittime che hanno rifiutato, come ha riferito Haaretz.

Mentre Netanyahu visitava il sito lunedì è stata organizzata una protesta in cui si vedevano i dimostranti portare cartelli con la scritta: “Abbasso gli assassini dei bambini… una guerra criminale”, in riferimento alla guerra a Gaza.

Un video di domenica mostrava i drusi siriani di Majdal Shams impedire ai ministri israeliani di partecipare al funerale dei bambini uccisi nell’attacco. Una persona ha urlato: “Fuori di qui, criminali, non vi vogliamo nel Golan”.

Netanyahu ha promesso una risposta all’attacco e ha detto che Hezbollah “pagherà un prezzo salato”.

(traduzione dall’Inglese di Giuseppe Ponsetti)